lunedì 1 febbraio 2016

I TESTIMONI DI GEOVA

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I testimoni di Geova sono un movimento religioso cristiano, teocratico, millenarista, restaurazionista, originariamente denominati "Studenti Biblici", che derivano dalla congregazione di un gruppo di studenti della Bibbia fondata nel 1870 in Pennsylvania da Charles Taze Russell, e sostengono di praticare il ripristinato cristianesimo del I secolo. Secondo il rapporto del Corpo direttivo, al 2015, son 8.220.105 i testimoni di Geova attivi.

Il nome attuale fu adottato ufficialmente il 26 luglio 1931 all'assemblea svoltasi a Columbus, durante la quale Joseph Franklin Rutherford, secondo presidente della Watchtower Society, pronunciò il discorso Il regno, la speranza per il mondo, con l'accettazione della risoluzione Un nuovo nome, nella quale si dichiarava: "Desideriamo essere conosciuti e chiamati con il nome, cioè, Testimoni di Geova".

La scelta di quel nome si ispirava a Isaia 43.10, passo che, nella traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, recita:

« "Voi siete i miei testimoni", è l'espressione di Geova, "...Prima di me non fu formato nessun Dio, e dopo di me continuò a non essercene nessuno".»
Il nome "Geova" è la resa italiana del tetragramma biblico, la sequenza di lettere che compongono il nome del dio giudaico-cristiano, con l'aggiunta delle vocali di "Adonai".

Occorre precisare che la corretta pronuncia del nome di Dio (YHWH), contenuto nel solo testo ebraico 6.828 volte, nel corso dei secoli è andata perduta. La ragione di ciò va individuata nell'atteggiamento degli scribi e dei Masoreti, i quali temevano che l'uso del nome proprio di Dio comportasse la violazione del divieto biblico di nominare il nome di Dio invano; pertanto evitarono di utilizzarlo, sostituendolo con il termine "Signore". Il nome Geova d'altronde, pur vantando un uso addirittura antecedente alla fondazione del movimento dei Testimoni di Geova ad esempio presso i teologi medioevali non rappresenta neppure per i testimoni l'esatta pronuncia del nome di Dio. Questi affermano che il non conoscere la giusta vocalizzazione del nome divino non autorizza a non usarlo. Per essi l'uso del nome di Dio ha valenza teologica per identificare e santificare il Dio della Bibbia; l'importante per loro è che tale nome sia usato e conosciuto nella propria lingua e per questo accettano l'uso del termine "Geova".

Il Movimento Studenti della Bibbia è stato fondato da Charles Taze Russell nel 1870 in Pennsylvania. Russell formò con pochi conoscenti di Pittsburgh e di Allegheny, fra cui il padre, un gruppo di studio della Bibbia, i cui membri vennero chiamati in seguito Studenti Biblici.

L'inizio del movimento seguì ad un periodo di crisi spirituale di Russell, il quale era stato educato alla religione presbiteriana dai genitori, ma si era unito successivamente alla Chiesa Congregazionalista.

Egli, non riuscendo a conciliare l'insegnamento del tormento eterno predicato da tutte le chiese dell'epoca con la descrizione della Bibbia di un Dio amorevole, stava perdendo la fede.

Una predica di Jonas Wendell, ministro della Chiesa cristiana avventista di George Storrs, lo aiutò a superare tale crisi, ristabilendo in lui la fede nell'ispirazione divina della Bibbia.

Convinto della necessità di studiare la Bibbia in quanto unica fonte riportante la parola di Dio, e convinto che nessuna delle religioni esistenti fosse depositaria della verità, ma che ognuna fosse partecipe di una sua parte, nel 1870 fondò il movimento da cui sarebbero derivati gli attuali testimoni di Geova, adottando la Bibbia come unico libro di testo per le loro credenze.

Russel collaborò con l'avventista Nelson H. Barbour, direttore della rivista Herald of the Morning di Rochester e membro della Chiesa cristiana avventista di George Storrs, che finanziò, in qualità di condirettore per via di alcune comunanze di vedute religiose, nella pubblicazione del libro Three Worlds, and the Harvest of This World nel quale si esponeva un dettagliato parallelo tra le forme di governo succedutesi a Roma nel corso dei secoli e quanto riportato nelle profezie bibliche degli ultimi tempi. Nel luglio 1879, a seguito di disaccordi dottrinali sul riscatto di Cristo, si dissociò e fondò una propria rivista, la Zion's Watch Tower and herald of Christ's presence (in italiano La Torre di Guardia di Sion ed araldo della presenza di Cristo), iniziando un'opera di divulgazione delle sue dottrine che ebbe eco anche in Canada ed in Inghilterra. Russell ne fu direttore ed editore e fu aiutato da cinque collaboratori. Del primo numero furono stampate 6000 copie.

Nel 1884 fondò una società per la pubblicazione dei suoi scritti, la Zion's Watch Tower Tract Society (Società del libro della Torre di Guardia di Sion), in conformità alla legge sugli enti non lucrativi del Commonwealth di Pennsylvania e, nel 1914, la International Bible Students Association. Russel fu presidente della società, la moglie ne fu segretaria; ad essi si aggiunsero un vice presidente e 7 direttori.

Verso la fine degli anni novanta del XIX secolo l'attività di evangelizzazione e di promozione della congregazione iniziò ad essere perseguita anche attraverso assemblee pubbliche, mentre dall'inizio del XX secolo ebbe eco anche su molti quotidiani americani, canadesi ed inglesi del tempo, che pubblicarono regolarmente i sermoni di Russell. Secondo le fonti ufficiali del movimento nel 1913, tramite 2000 giornali, i sermoni di Russell raggiunsero quindici milioni di lettori. In poco tempo, come rileva anche il CESNUR, Russell diventò uno dei più noti predicatori degli Stati Uniti.

Nel 1912 gli studenti biblici produssero un film chiamato "Fotodramma della Creazione", un insieme di diapositive e filmati sincronizzati con registrazioni musicali e discorsi incisi su dischi. Nel gennaio 1914 ne venne presentata la prima a New York e, secondo le fonti dei testimoni, fu visto gratuitamente da circa 9.000.000 di persone.

Alla morte di Russell, avvenuta nel 1916, gli succedette alla presidenza della Società Torre di Guardia il giudice Joseph Franklin Rutherford. Rutherford rilanciò le profezie bibliche in cui credeva Russell, quindi riorganizzò gli studenti biblici per un'opera di predicazione mondiale.

Dopo la morte di Russell l'organizzazione divenne sempre più teocratica e basata sulla nozione di ubbidienza alla volontà di Dio e sul fervore missionario.

Nel corso degli anni venti le innovazioni introdotte da Rutherford provocano la separazione dal movimento di alcuni gruppi, tra cui la Chiesa del Regno di Dio (conosciuta in alcuni paesi come Assemblea Filantropica degli Amici dell'Uomo), la Chiesa cristiana millenarista e la Dawn Bible Students Association. Alcune delle innovazioni erano legate alla predicazione di casa in casa, che con Rutherford divenne requisito fondamentale per ogni appartenente del gruppo compresi gli anziani, ovvero coloro i quali avevano compiti di responsabiità all'interno della comunità.

Nel 1921 gli Studenti Biblici, attraverso le pubblicazioni pubblicazioni Watch Tower presentarono in modo negativo le vaccinazioni. Solo il 1º novembre 1953 la Torre di Guardia si espresse sull'argomento, spiegando che la decisione di vaccinarsi è una questione personale e non religiosa. Il fatto che le vaccinazioni fossero di fatto proibite negli anni venti del secolo scorso è ancora oggetto di discussioni al di fuori del movimento.

Nel 1925 Rutherford pubblicò il libro Milioni ora viventi non moriranno mai: in esso esponeva 477 prove, tratte da personali interpretazioni della Bibbia e della storia, sulla base delle quali sosteneva che il mondo sarebbe presto finito e che a molti in vita in quell'anno sarebbe stata offerta l'opportunità di non morire, ma di entrare nel pacifico governo di Geova. Rutherford narrava l'imminente risurrezione dei fedeli dell'antichità, come Abramo, Giuseppe e Davide, che sarebbero stati "principi in tutta la terra". Per fornire un degno alloggio ai patriarchi della fede cristiana, Rutherford donò nel 1930 alla WTBTS la villa di San Diego dove passava l'inverno, mantenendone l'usufrutto. L'idea dell'imminente resurrezione dei "principi" venne modificata nel 1950, a partire dal quale i Testimoni ritengono che queste persone saranno risuscitate dopo "Har-maghedon" , il giudizio finale di Dio.

Tra il 1926 ed il 1927 i testimoni di Geova abbandonarono il formale abito scuro da cerimonia con cui fino ad allora gli oratori della congregazione tenevano discorsi pubblici.

Nel 1927 sulla base dell'interpretazione del testo biblico di Levitico 3:17 ed Atti 15:20,29, iniziarono un percorso esegetico che nel 1945 li porterà a definire la propria posizione di rifiuto del sangue sia come cibo infatti non mangiano sanguinacci o cibi preparati con il sangue animale sostenendo che questo era il rifiuto dei cristiani del I secolo come fa rilevare Tertulliano nel suo Apologetico e Marco Minucio Felice in Ottavio,  sia nelle trasfusioni.

Dal 1928 cessarono di festeggiare il Natale, ritenuto festa pagana, in quanto derivante dalla festa di Saturno, di Mitra e del Sol Invictus, e ritenuto non indicante il giorno esatto della nascita di Gesù. Allo stesso modo anche i compleanni non furono più osservati. Fu inoltre messo in discussione il simbolo con "croce e corona", che era stato stampato sulla copertina della Torre di Guardia dal numero di gennaio 1891 e che cessò di essere usato nel 1931.

Dal 1930 furono introdotte una serie di rettifiche dottrinali. Fu ribadito che Russell non era lo schiavo fedele e discreto predetto nel Vangelo di Matteo. Venne affermato che questa profezia era riferita non ad un singolo ma ad un gruppo di persone, ovvero i 144.000 santi descritti nel libro di Rivelazione 7:4 e 14: 1-3 che sarebbero andati in cielo dopo la morte.

Nel 1931, durante un Congresso a Columbus, fu adottato ufficialmente il nome di Testimoni di Geova.

Dal 1933 i testimoni di Geova furono oggetto di persecuzione da parte della Germania nazista. Il loro movimento fu bandito, principalmente a causa del rifiuto di servire nell'esercito - circa 250 furono giustiziati per renitenza alla leva - e di riconoscere lo Stato come suprema autorità. Dei circa 25.000-30.000 adepti componenti l'allora comunità tedesca dei testimoni di Geova, diecimila furono arrestati; 1650 di essi (compresi quelli provenienti dai paesi occupati) perirono nei lager e nei campi di sterminio e nelle prigioni naziste. Per essere scarcerati, a differenza di ciò che accadde con altri gruppi di internati, i testimoni di Geova potevano firmare un documento di abiura con il quale attestavano di non far più parte della loro organizzazione, cosa che rifiutarono di fare.

Nel 1935 la grande folla descritta nel capitolo 7 del libro della Rivelazione fu identificata con coloro che avevano la speranza di vivere per sempre sulla terra: si affermò che, dopo la distruzione totale degli attuali regni terreni, i sopravvissuti al Giudizio e i risorti avrebbero continuato a vivere sulla Terra eternamente in condizioni paradisiache in un mondo perfetto retto da un governo teocratico divino. Durante la celebrazione della Cena del Signore, chiamata Commemorazione, solo i membri scelti per la vita celeste - i 144.000 descritti nel libro di Rivelazione, attualmente circa 8.000 persone in tutto il mondo - avrebbero potuto prendere il pane e il vino. Il ritorno di Israele in Palestina, annunciato da Russell, fu considerato simbolico e non più letterale.

Dal 1936 adottano l'interpretazione secondo cui Gesù fu ucciso non su una croce di legno, bensì su un albero o palo.

Dal 1942 pubblicarono la Bibbia di Re Giacomo, attualmente la versione più diffusa nel mondo anglosassone, essendo la versione ufficiale autorizzata dalla Chiesa anglicana. Questa versione in lingua inglese è ancora stampata e diffusa fra Testimoni di Geova.

Nel 1950 fu pubblicata la prima parte (Il Nuovo Testamento) di una loro traduzione biblica ovvero Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture greco-cristiane in inglese e l'opera completa venne pubblicata nel 1961 e successivamente tradotta in italiano. I Testimoni di Geova da allora utilizzano principalmente questa versione della bibbia (tradotta e redatta da autori anonimi, come avviene per tutte le pubblicazioni del movimento, «al fine di non richiamare l'attenzione sulla persona», deviandola dal testo). Questa traduzione ha alcune particolarità che hanno attirato critiche da parte di studiosi appartenenti ad altre confessioni religiose.

Nel 1953 abbandonarono ufficialmente l'idea che il trono di Geova Dio fosse localizzato nelle Pleiadi, considerato da molti il centro dell'universo fino agli anni trenta.

Nel 1968 assunsero un atteggiamento critico nei confronti del trapianto degli organi, non esplicitamente vietato ai membri del movimento, rivisto nel 1980 dove si metteva in evidenza che era una questione di coscienza individuale.

Nel 1973 condannarono, sulla base dell'interpretazione del passo biblico 2 Corinti 7:1, la pratica di fumare, considerando il fumo una "contaminazione di carne e di spirito" e pertanto un atto impuro spiegando che un associato poteva essere per tale atto disassociato (espulsione dalla congregazione cristiana).

Nel 1982 i testimoni concepiscono il MEPS, un sistema editoriale multilingue, non commerciale, per la gestione simultanea di più di 700 lingue diverse per la diffusione della Bibbia e di pubblicazioni bibliche nel mondo.

I testimoni di Geova affermano di professare il cristianesimo del I secolo.

Il loro movimento pone l'accento su una interpretazione delle Sacre Scritture, considerate come parola di Dio infallibile. L'attività interpretativa è svolta dal corpo direttivo dei Testimoni di Geova nella sede centrale dei testimoni di Geova a Brooklyn.

Il metodo dello Studio personale della Bibbia. La Traduzione del Nuovo Mondo, e una pubblicazione ausilio per lo studio biblico, Cosa insegna realmente la Bibbia?
La questione della corretta interpretazione della Bibbia è centrale nel movimento dei testimoni di Geova: la sua stessa fondazione si deve alla volontà di ritornare ad una lettura considerata più esatta del testo biblico attraverso il suo studio da parte di un gruppo di devoti, quando il movimento non aveva ancora un nome ufficiale, studenti biblici. Essendo lo studio della Bibbia l'esigenza principale di ogni fedele, vengono stampate e diffuse gratuitamente copie della Bibbia in tutte le principali lingue del mondo (più di 115 lingue). I testimoni hanno inoltre un sito web ufficial e che consente sia la lettura della loro traduzione della Bibbia on-line in moltissime lingue sia il raffronto di ogni singolo passo con analoghe citazioni in ogni altro punto della Bibbia.

Inoltre per i testimoni di Geova è il corpo direttivo (che rappresenta lo "schiavo fedele e discreto" menzionato nei vangeli Matteo 24:45 e Luca 12:42) a dare l'interpretazione delle Sacre Scritture, i fedeli accettano tali interpretazioni e non ne è permessa una libera interpretazione.

Tale posizione deriva dalla convinzione che lo Spirito Santo guidi i suoi servitori tramite l'organizzazione dei testimoni di Geova.

I testimoni sono per questo incoraggiati a studiare la Bibbia ogni giorno sia attraverso la lettura diretta del testo sia attraverso i testi pubblicati dalle società dei testimoni stessi. In queste pubblicazioni, corredate da versetti della Bibbia (principalmente tradotti sulla base della versione nota come Traduzione del Nuovo Mondo) e con domande predisposte, viene esplicato il punto di vista biblico dei testimoni agli aderenti. L'attività di studio riveste tale importanza (poiché ritenuto edificante per la fede) che vengono indicati quattro modi per fare rifornimento regolarmente:
« Primo, dobbiamo studiare a livello personale e conoscere bene la Bibbia leggendola ogni giorno. Certo, non basta semplicemente leggere; dobbiamo capire ciò che leggiamo. Secondo, è necessario che facciamo buon uso della sera per l’adorazione in famiglia. Ogni settimana ci fermiamo a fare il pieno o mettiamo solo pochi litri di carburante nel serbatoio? Terzo, dobbiamo assistere alle adunanze di congregazione. Quarto, abbiamo bisogno di meditare con calma, in un ambiente tranquillo, su Geova e sul suo modo di pensare e di agire. »
( La Torre di Guardia, 15 giugno 2010, p. 7.)
Inoltre con lo studio di un argomento biblico basato sulla rivista La Torre di Guardia vengono, ad una delle tante adunanze settimanali, rivolte domande a cui i partecipanti rispondono secondo il materiale riportato dalla stessa rivista. Inoltre pienamente convinti che la Bibbia è l'esatta parola di Dio, è sconsigliato andare oltre il tema in questione.

Per questi motivi sono vietate le manifestazioni di dissenso di un testimone dall'interpretazione fornita dal Corpo Direttivo, pena la disassociazione, ovvero l'allontanamento dalla congregazione.

I testimoni di Geova credono all'unicità di Dio e rigettano la dottrina trinitaria, secondo la quale Dio sarebbe uno e allo stesso tempo trino (Padre, Figlio e Spirito Santo), sulla scorta di un'analisi della Bibbia che né esplicita né lascia supporre il concetto trinitario. Essi affermano che il Padre ovvero Geova, è la Causa Prima, auto-esistente, eterno, onnisciente ed onnipotente. Egli non è onnipresente, ma ha un corpo spirituale che risiede in un luogo specifico. Ha creato il mondo con il Figlio, Gesù, il quale è la prima delle creature del Padre oltre che unigenito creato direttamente da Lui. Affermano questo sulla base dei seguenti passi: nell'Apocalisse viene chiamato "il Principio della creazione di Dio" Apocalisse 3:14 e dall'apostolo Paolo nella lettera ai Colossesi "Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura" Colossesi 1:15).

Prima di incarnarsi, Gesù era noto come il logos o "la Parola". Incarnatosi, perì per riscattare i peccati del genere umano. Inoltre i testimoni identificano Gesù con l'arcangelo Michele, (Letteralmete dall'ebraico: "Chi è simile a Dio?") capo dell'esercito angelico che combatterà contro Satana e i suoi demoni "alla fine dei tempi", nel momento indicato dal libro Apocalisse (o Rivelazione).

I testimoni asseriscono che lo Spirito Santo di Dio è la sua forza attiva e non una persona distinta da Lui quindi né il Figlio coincide con il concetto biblico di Dio né lo Spirito Santo.

Il Giovanni 1:1 viene tradotto dai testimoni di Geova: "In principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio". Sostengono che tra "il Dio" e "un dio" c'è una netta distinzione , l'appellativo utilizzato per il padre, te ton theon, differisce da quello utilizzato per la parola, theos che ne sottolinea la natura divina e spirituale ma non l'eguaglianza a Dio. Sostengono inoltre che molte altre traduzioni traducono il passo di Giovanni come lo traducono i testimoni (dio con d minuscola; inglese: The Word was a god).

L'opuscolo Cosa richiede Dio da noi dice testualmente:
«Trinità: Geova è forse una Trinità, tre persone in un Dio? No! Geova, il Padre, è il solo vero Dio» (Giovanni 17:3; Marco 12:29)
«Gesù è il Figlio primogenito di Dio, e gli è sottomesso» (1 Corinti 11:3)
«Il Padre è maggiore del Figlio.» (Giovanni 14:28)
«Lo spirito santo non è una persona; è la forza attiva di Dio.» (Genesi 1:2; Atti 2:18).

Una delle principali dottrine che distingue i testimoni di Geova dalle altre chiese della cristianità, è la dottrina dell'inferno e il relativo tormento eterno per tutti coloro che nella vita terrena sono stati peccatori impenitenti e commesso peccati mortali e che quindi l'anima sopravviva alla morte del corpo. I testimoni di Geova asseriscono che anche questa credenza trova radici nel paganesimo e, secondo il loro punto di vista, «risale alle antiche civiltà mesopotamiche dei sumeri e dei babilonesi. In seguito fu adottata dai greci, i cui filosofi, come Platone, perfezionarono la teoria. La loro raffinata credenza dualistica in “corpo e anima” entrò a far parte delle credenze apostate degli ebrei».

Il pensiero dei testimoni su questa dottrina è espresso in molte loro pubblicazioni. La loro rivista ufficiale, La Torre di Guardia parlando dell'inferno e del tormento eterno osserva:
« Cosa dice la Bibbia? “Quelli che sono vivi sanno che moriranno, mentre i morti non sanno nulla poiché non c’è alcuna azione, né progetto, né conoscenza, né sapienza nello Sceòl, dove tu stai andando”. — Ecclesiaste 9:5, 10, La Bibbia Concordata.
Il termine ebraico Sceol, che si riferisce alla “dimora dei morti”, è tradotto “inferno” o “inferi” in alcune versioni della Bibbia. Cosa rivela questo passo sulla condizione dei morti? Vanno a soffrire nello Sceol per espiare i loro errori? No, visto che “non sanno nulla”. Ecco perché il patriarca Giobbe, in preda a terribili sofferenze dovute a una grave malattia, implorò Dio: “Oh, ti piacesse nascondermi nell’inferno”. (Giobbe 14:13, Sales) Giobbe 14:13. Questa richiesta non avrebbe senso se lo Sceol fosse un luogo di tormento eterno. In senso biblico l’inferno è semplicemente la comune tomba del genere umano, dove ogni attività cessa. Questa definizione di inferno non è forse più logica e in armonia con le Scritture? Quale delitto, per quanto orribile, potrebbe indurre un Dio di amore a torturare una persona in eterno? (1 Giovanni 4:8) Ma se il concetto di un inferno di fuoco è errato, che dire della vita in cielo? Confrontate questi versetti biblici: Salmo 146:3, 4; Atti 2:25-27; Romani 6:7, 23 »
(La Torre di Guardia 1º novembre 2009, pag. 2)
Inoltre il pensiero dei testimoni sulla dottrina della immortalità dell'anima è riassunto nella rivista La Torre di Guardia del 1º luglio 2011, pag. 7 da ciò che essi considerano «tre verità fondamentali contenute nella Bibbia:

È proposito di Dio che la terra sia l'eterna dimora dell'umanità, non un temporaneo banco di prova atto a stabilire chi merita di vivere con lui in cielo. Se Adamo ed Eva avessero ubbidito alle leggi di Dio sarebbero ancora vivi qui su una terra paradisiaca. — Genesi 1:27, 28; Salmo 115:16.
Mentre quasi tutte le religioni insegnano che l'uomo ha un'anima, una sorta di entità immateriale che risiede dentro di noi, la Bibbia insegna qualcosa di più semplice. L'uomo è “un'anima vivente” tratta “dalla polvere del suolo”. (Genesi 2:7) La Bibbia non dice mai che l'anima sia immortale. Dice che può essere uccisa o distrutta, cessando completamente di esistere. (Salmo 146:4; Ecclesiaste 9:5, 10; Ezechiele 18:4, 20) La prima anima, Adamo, morì e tornò alla polvere da cui era stata creata. Tornò a uno stato di inesistenza. — Genesi 2:17; 3:19.
Le prospettive di vita futura dell'uomo non dipendono dall'avere un'anima immortale che va in un mondo spirituale, ma dalla promessa divina di risuscitare i morti su una terra paradisiaca. — Daniele 12:13; Giovanni 11:24-26; Atti 24:15.»

Ogni testimone di Geova attivo della congregazione dedica del tempo, come servizio volontario, alla predicazione di ciò che è definita la buona notizia del Regno, ovvero l'annuncio della speranza biblica di un nuovo mondo giusto e migliore, agendo in qualità di proclamatore della Parola di Dio. La predicazione è svolta di "casa in casa", ovverosia mediante il recarsi fisicamente di abitazione in abitazione per parlare con i residenti ed informarli del contenuto del messaggio biblico. Questa modalità di predicazione è stata scelta perché ritenuta praticata dai primi cristiani. In queste circostanze si avvalgono della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture e di pubblicazioni come La Torre di Guardia, Svegliatevi!, opuscoli, libri e volantini che lasciano ai padroni di casa gratuitamente. Inoltre, parlano del loro messaggio anche in maniera informale, facendo chiamate telefoniche e scrivendo lettere a persone del loro territorio.

« I Testimoni di Geova vivono in mezzo alla società umana, devono amare gli altri loro simili come fa Dio; Ma il vero cristiano non ama le loro azioni malvagie. Non ne adotta i modi di pensare e di agire e non ne condivide le aspirazioni. Non partecipa affatto alla loro religione e alla loro politica corrotta. E anche se deve lavorare nel mondo commerciale per guadagnarsi da vivere, non ricorre a pratiche disoneste, né fa dell'acquisto di beni materiali lo scopo principale della sua vita. Essendo a favore del nuovo sistema di Dio, evita la cattiva compagnia dei sostenitori del mondo di Satana. (1 Corinti 15:33; Salmo 1:1; 26:3-6, 9, 10) Di conseguenza, vive nel mondo di Satana ma non ne fa parte »

I testimoni di Geova predicano la separazione dal "mondo" sulla base della loro interpretazione della Bibbia, intendendo con tale parola la società umana estraniata da Dio, più specificatamente:
Tutte le organizzazioni religiose diverse dalla loro, che, secondo i testimoni, insegnano dottrine false. Per questo motivo vengono chiamate secondo quanto afferma Rivelazione 16:19: Babilonia la Grande che identificano come l'impero mondiale della falsa religione non sostenendo né partecipando ai movimenti per l'unione delle fedi.
Le organizzazioni e i governi politici, che si propongono come soluzione ai problemi dell'umanità comprese le Nazioni Unite (alla quale tuttavia hanno aderito come ONG per alcuni anni). Per le stesse ragioni - ma anche per il rispetto di ulteriori prescrizioni bibliche in tal senso - si astengono dall'uso delle armi e dall'adesione a corpi militari, praticando l'obiezione all'uso delle armi. Si astengono dall'esprimere il proprio voto politico, perché solo la legge di Dio è capace o degna di governare il mondo. Rispettano le decisioni prese dalle autorità governative, in quanto ritengono che esse derivino la loro autorità da Dio. I testimoni mostrano quindi sottomissione relativa alle autorità governative, ma riconoscono che solo Dio merita sottomissione assoluta. Quando una legge umana contrasta con una legge divina contenuta nella Bibbia, rispettano la divina;
Il sistema commerciale avido e corrotto. A tal proposito è opportuno segnalare che la vita dei fedeli è principalmente incentrata sulla spiritualità, per cui gli stessi sono invitati a mantenere una condotta frugale per "non essere distratti dalle cose materiali".

È ricorrente nei testimoni di Geova, che si muovono entro un orizzonte di pensiero creazionista, il riferimento millenaristico agli "ultimi giorni" di questo mondo, dopo i quali sorgerà un nuovo "Regno di Dio" retto da Cristo, il quale dominerà la terra con giustizia e pace ed abbatterò il "mondo malvagio". Geova interverrà per riportare il mondo allo stato precedente alla prima disubbidienza, adempiendo così, nella concezione dei testimoni, quello che Gesù ha insegnato nella sua preghiera, il Padre nostro: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta in cielo (Matteo 6:9-10). Cristo, presente oggi solo come governante in cielo in attesa di intervenire, nel giorno denotato nell'Apocalisse come Armageddon giudicherà quale Re e Sommo Sacerdote investito da Geova le persone di questa terra.

In merito agli eventi attesi del ritorno di Gesù e della fine del "mondo malvagio" i testimoni di Geova non parlano di fine del mondo bensì di "fine del sistema di cose". Infatti, per i testimoni di Geova, la fine non significherà la distruzione del pianeta Terra o della vita su di essa, come inteso ad esempio da alcune altre confessioni, ma più semplicemente la fine di un sistema di vita basato sull'egoismo, la fine della malvagità con l'annientamento di tutti gli esseri umani che non hanno voluto riconoscere l'autorità e la sovranità del loro creatore Geova e che saranno da Lui giudicati, la distruzione di tutti i sistemi politici, economici e religiosi oggi esistenti e l'avvento letterale del Regno teocratico di Dio sulla Terra.

Più specificatamente, secondo la loro dottrina, nel 1914 Gesù Cristo avrebbe cominciato a regnare come re del celeste governo di Dio: da questa data il mondo è negli "ultimi giorni", che concludono un periodo di millenni dell'intero sistema mondiale. Appena divenuto tale, Gesù avrebbe scacciato Satana e i suoi angeli malvagi dal cielo, scagliandoli sulla Terra, determinando a partire dal 1914 un peggioramento progressivo della situazione dell'umanità sulla medesima.

La scelta della data del 1914 è dovuta al fatto che il fondatore del movimento Russell, influenzato dall'Avventismo, riteneva che il secondo avvento di Cristo con la loro ascesa al cielo avrebbero avuto luogo nel periodo tra l'ottobre 1914 e l'ottobre 1915, basando tali datazioni sullo studio delle profezie bibliche.

Successivamente Rutherford, soprannominato "il giudice" poiché era stato giudice nel Missouri, nel suo libro Milioni ora viventi non moriranno indicò nel 1925 l'anno della venuta di Armageddon; in un discorso radiofonico del 1969 Nathan Knorr indicò nell'anno 1975 la fine di 6000 anni dalla creazione del primo uomo, Adamo e la possibilità di Armaghedon. Dopo il 1975 i testimoni riconobbero l'impossibilità di stabilire una data di cui perfino Gesù Cristo dichiarava di non conoscere durante la sua esistenza umana. I testimoni continuano fino ad oggi a dare enfasi al 1914 indicando l'anno, come l'inizio di "un tempo di afflizione" che porterà alla fine del sistema malvagio di cose.

Anche se si è spesso insistito su alcune date, soprattutto il 1975, indicate dai testimoni di Geova come il termine dell'attuale sistema di cose, l'interpretazione posteriore che questi danno delle pubblicazioni precedenti a quegli anni, afferma che su alcune date si è trattato di speculazioni più o meno diffuse tra i testimoni, ma mai veramente confermate dalla Torre di Guardia. In questa rivista, rilevano gli stessi testimoni di Geova, il Comitato Direttivo ha in realtà avuto un atteggiamento possibilista su queste date, senza prendere una posizione definitiva. I testimoni sostengono oggi che in realtà avevano assunto e consigliato di essere possibilisti e non dogmatici, ma che i testimoni di allora non seguirono quel consiglio e vennero pertanto pubblicate e diffuse altre dichiarazioni sull'argomento, in forma più specifica di quanto fosse consigliabile.

Per quanto concerne la generazione che avrebbe assistito alla distruzione del "mondo malvagio", pur tra discordanze in alcune pubblicazioni dei testimoni, fino al 1995 era comune la credenza che essa fosse quella già in vita nel 1914. Nel 1995 un'ulteriore ricerca interpretò il termine "generazione" usato da Gesù in Luca 21:32 come connotazione morale e non solamente temporale e pertanto includente tutti i contemporanei che osservavano i segni degli "ultimi giorni" ma non agivano prontamente per trovare il favore di Dio. Recentemente, dopo un ulteriore approfondimento dottrinale, è stato nuovamente reinterpretato il termine "generazione", che farebbe riferimento agli "unti" ancora in vita qui sulla terra in grado di comprendere i segni degli "ultimi giorni".

I testimoni di Geova affermano che Satana (identificato da alcune traduzioni della Bibbia anche come Lucifero), sia un personaggio reale e «non un'invenzione dell'uomo per giustificare la propria peccaminosità»; i testimoni affermano che Satana esiste realmente in quanto considerano la Bibbia priva di errori.
In origine Satana era un angelo perfetto che si ribellò a Geova e le sue calunnie fatte tramite "un serpente" nell'Eden contribuirono alla disobbedienza di Adamo ed Eva. Sarebbe lui la causa indiretta del peccato originale. Secondo i testimoni, Satana sollevò una contesa che riguardava la supremazia universale e quindi la sovranità stessa di Dio. I testimoni affermano che venne cacciato dai cieli insieme ai suoi demoni nel 1914, data in cui terminarono "i tempi dei gentili" o "i tempi fissati delle nazioni" secondo i testimoni.

I testimoni sono convinti del fatto che Satana sia il Signore che domina con il suo spirito l'odierno ordine delle cose e del mondo, che la società umana sia influenzata e ingannata da lui e dai suoi demoni, e che essi sono anche la causa della sofferenza per gli umani. Inoltre sostengono la sua influenza sui governi del mondo basando questa convinzione sul libro biblico di Apocalisse (capitolo 12), ma allo stesso tempo egli non controlla direttamente ogni singolo capo di Stato umano. Secondo i testimoni, Geova tramite il suo seme (Gesù Cristo) distruggerà Satana e i suoi demoni e il mondo abitato da uomini perfetti non subiranno più, per i secoli dei secoli, la sua diabolica influenza.

I testimoni di Geova condannano apertamente rapporti sessuali prematrimoniali, adulterio, rapporti omosessuali (considerati una perversione), e non praticano l'aborto. Testimoni che hanno rapporti sessuali prima del matrimonio, oppure extraconiugali, possono anche essere espulsi dalla congregazione.

La struttura familiare è basata sull'operato e le decisioni dei genitori. Il padre e la madre sono considerati responsabili della educazione dei figli, dei loro fabbisogni materiali, della loro spiritualità e degli aspetti emotivi dei figli.
I matrimoni devono essere monogami e registrati legalmente alle autorità. Il matrimonio insieme ad un non-credente, cioè una persona che non fa parte dei testimoni di Geova, viene fortemente disapprovato. Vi è una forte opposizione da parte dei testimoni di Geova anche nei confronti del divorzio, e la possibilità di risposarsi è totalmente proibita, tranne nel caso in cui il divorzio venga ottenuto per adulterio come causa di divisione, che dai testimoni viene considerato un "divorzio scritturale".

Se il divorzio viene ottenuto per un'altra ragione qualsiasi, il secondo matrimonio viene considerato adultero, a meno che il partner precedente non sia morto oppure viene considerato a partire da quel momento sessualmente immorale. In casi quali maltrattamenti ed abusi fisici estremi, la volontà di non supportare la famiglia, e ciò che in termini religiosi i testimoni di Geova chiamano "assoluta messa a rischio della spiritualità", può essere considerata la separazione legale tra i coniugi.

I testimoni consentono l'uso solo di alcuni metodi e presidi contraccettivi esclusivamente all'interno della vita sessuale matrimoniale e, in ogni caso, negano la possibilità per le donne di ricorrere alla pillola del giorno dopo perché considerata alla stregua di un'interruzione di gravidanza.

Ritenendo la vita sacra, essi rifiutano il consumo di tabacco, l'utilizzo non terapeutico di sostanze stupefacenti illegali, e non fanno abuso di alcool. Il suicidio viene considerato dai testimoni di Geova come un "omicidio auto-inflitto" e un peccato contro Geova.

L'unica ricorrenza religiosa dei testimoni di Geova è la celebrazione dell'ultima cena, definita la Commemorazione o Pasto serale del Signore. Viene celebrata una volta sola all'anno, il 14 del mese ebraico di Nisan, ossia nel giorno in cui ricorre la Pasqua ebraica. Durante la commemorazione i testimoni utilizzano pane non lievitato e vino rosso non adulterato, che richiamano l'ultimo pasto di Cristo. Pane e vino vengono fatti passare di mano in mano tra i presenti, ma vengono consumati solo dagli "unti", ovverosia da quei membri della congregazione considerati parte dei 144.000 "santi" che "andranno a regnare in cielo assieme a Cristo dopo l'istituzione del "nuovo sistema celeste e terreno".

Ai fedeli non è consentito festeggiare alcun'altra ricorrenza, inclusi i compleanni.

La sede centrale dei testimoni di Geova è nel quartiere di Brooklyn a New York: qui vi ha sede la Società Torre di Guardia, principale soggetto giuridico del movimento, oltre al corpo direttivo della medesima, che sovrintende alle attività mondiali della congregazione. L'organizzazione dei testimoni di Geova "è guidata e diretta in modo teocratico da questo corpo direttivo. La legittimazione dello stesso all'esercizio di tale funzione deriva dal fatto che , secondo la dottrina dei testimoni esso è portavoce dello "schiavo fedele e discreto".

Esso è deputato tra l'altro a fornire le indicazioni dottrinali e disciplinari ai membri del movimento, che vengono diffuse attraverso la cosiddetta "letteratura biblica", costituita di pubblicazioni periodiche a cura della congregazione. La "letteratura biblica" ha grande peso presso i testimoni, per quanto, come asserito entro le varie pubblicazioni che ne fanno parte, né gli scrittori né gli editori delle medesime pretendono che quanto scritto sia divinamente ispirato od infallibile.

Tale ruolo è riconosciuto al corpo direttivo perché credono che esso rappresenti il biblico "schiavo fedele e discreto", formato da cristiani "unti" incaricati da Geova di provvedere "cibo spirituale a suo tempo" che fornisce sotto forma di pubblicazioni per lo studio biblico.

Il movimento opera internazionalmente sotto la supervisione del corpo direttivo attraverso diverse associazioni religiose no-profit, tra cui ad esempio la Watchtower Bible and Tract Society of New York Inc e la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania per gli Stati Uniti e l'International Bible Students Association per il Commonwealth delle nazioni. In Italia l'ente opera come ente morale con il nome di Congregazione cristiana dei testimoni di Geova.

I passi da fare per diventare un componente della congregazione Cristiana dei testimoni di Geova consistono, innanzitutto, nell'acquistare conoscenza di Geova e di suo Figlio, Gesù Cristo, questo contribuisce ad accrescere la fede. Invocare regolarmente Geova in preghiera, comprendere la necessità di riunirsi regolarmente con chi condivide la stessa fede; indispensabile il pentimento dei peccati e la conversione, respingendo perciò le pratiche malvagie, la fede spingerà a predicare pubblicamente. Altro passo importante la dedicazione a Geova per fare, a imitazione di Gesù, la sua volontà per ultimo, ma solo in ordine di tempo, simboleggiare la dedicazione con il battesimo in acqua.
Il battesimo avviene per immersione, a seconda dei luoghi, in piscine, in vasche, in fiumi o in qualunque adeguato specchio d'acqua.
Non viene stabilito un limite d'età ma viene preso in considerazione il requisito principale: essere un discepolo di Cristo mentre per un figlio, o una figlia, molto giovane, saranno i genitori a valutarne i requisiti, anche se alla fine saranno i responsabili della "congregazione", qualsiasi sia la loro età, a stabilire se hanno assorbito i principi biblici a tal punto da avere messo la loro vita in conformità con essi.

In ogni congregazione coloro che ricoprono incarichi di sorveglianza vengono chiamati "anziani"; si tratta di uomini spiritualmente maturi il cui compito primario è guidare la congregazione e svolgere l'opera pastorale, così come svolgono altri compiti meno evidenti. Per permettere agli anziani di concentrarsi sull'insegnamento e sull'opera pastorale, altri fratelli assolvono responsabilità nella congregazione, aiutano il corpo degli anziani svolgendo servizi di utilità pratica, e sono i "servitori di ministero". Entrambi, al pari di tutti i proclamatori, svolgono attività di predicazione.
Vari "anziani", da diverso tempo nel servizio continuo, vengono impiegati come "sorveglianti viaggianti", ovvero come responsabili itineranti con il fine di sovrintendere all'attuazione delle direttive della congregazione a livello transnazionale.



Alcuni componenti delle congregazioni operano nel servizio definito continuo e vengono chiamati "pionieri".
Quelli che compiono quest'opera per uno o più mesi all'anno sono nominati "pionieri ausiliari" a seguito di una richiesta scritta fatta dallo stesso interessato e, nei mesi relativi ad avvenimenti particolari, vi è la possibilità di compiere lo stesso servizio con un minor numero di ore offrendo così, anche a chi non ha, per svariati motivi, circostanze favorevoli, la possibilità di svolgere questo tipo di attività. Mentre quelli che la compiono per uno o più anni sono definiti "pionieri regolari", anche questi nominati a seguito di una richiesta scritta, dedicano alla predicazione un numero maggiore di ore. Altri, già nel servizio continuo da alcuni anni, vengono scelti per servire come "pionieri speciali" e per essere inviati dove il bisogno è maggiore, questi ultimi impegnano ancora maggior tempo per l'opera di testimonianza.

Tutta l'attività del movimento viene sostenuta tramite contribuzioni volontarie.

I testimoni di Geova utilizzano come locali di culto le Sale del Regno oppure sale di maggiori dimensioni chiamate "Sale delle Assemblee". Queste costruzioni vengono utilizzate unicamente per fini religiosi.

Tengono adunanze settimanali con la possibilità per il pubblico di parteciparvi; dal 1º gennaio 2009 vengono raggruppate in due giorni la settimana. Ognuna inizia e termina con un cantico e una preghiera, seguiti dalla trattazione di argomenti biblici e talora di interventi dei presenti.

Le preghiere vengono rivolte solo a Geova; nel corso delle loro cerimonie i testimoni non fanno uso di immagini del divino.

Tre volte l'anno effettuano assemblee tra le comunità presenti in un dato territorio (l'equivalente delle parrocchie presenti nell'ambito di una diocesi cattolica) per leggere passi biblici e ascoltare sermoni.

In Italia i testimoni si sono a lungo avvalsi di strutture non proprie e solo recentemente hanno iniziato ad acquistare edifici per adibirli a luogo di culto o a costruire locali nelle loro proprietà, similmente a quanto fatto in altri paesi.

Una simile opera viene realizzata e finanziata principalmente con il lavoro volontario e non retribuito dei membri della zona unito alle loro contribuzioni volontarie.

Nei raduni religiosi e nelle adunanze organizzate dai testimoni l'ingresso è libero e non prevedono collette.

I testimoni di Geova possono essere soggetti a provvedimenti disciplinari: possono essere ammoniti come "disordinati" o "segnati" oppure possono essere disassociati, ovverosia espulsi, come "trasgressori" . Possono inoltre liberamente dissociarsi dalla congregazione. Il segnato è ancora considerato un testimone di Geova, a differenza del disassociato e del dissociato, che comunque, stante una certa condotta e cammino spirituale, possono essere riammessi.

La disassociazione è un provvedimento disciplinare con il quale il "corpo degli anziani", qualora rilevi gravi mancanze di natura morale o errori dottrinali e qualora constati la mancanza di un reale pentimento, espelle un testimone dalla congregazione. Tale organo ha infatti la responsabilità di correggere chi segua una condotta o dottrina errata: può intervenire dando consigli in privato, oppure, se la condotta viene considerata un pericolo spirituale per il resto della congregazione, mediante un discorso rivolto alla comunità locale e basato sulle Scritture nel quale, senza far nomi, indicano ciò che essi ritengono ragioni bibliche per evitare un tale comportamento e, solo come extrema ratio, può procedere con la disassociazione.

Seguendo la loro interpretazione del passo biblico di 2 Giovanni , versetti 8, 9 e 10, i testimoni non intrattengono rapporti sociali con i dissociati ed i disassociati salvo si tratti di familiari stretti, con i quali vengono interrotti solamente i rapporti spirituali: a costoro non rivolgono il saluto né tanto meno possono mangiarvi insieme. Se il familiare non è convivente ma esistono obblighi familiari (es. figli o genitori anziani) i rapporti sociali con l'espulso sono mantenuti, ma si cerca di limitarli al minimo indispensabile. Nel caso di familiare non prossimo o di persona non legata da vincoli familiari, si interrompono tutti i rapporti sociali non indispensabili. I disassociati possono, comunque, frequentare le adunanze nella Sala del Regno e contattare gli anziani per ricevere aiuto e poter analizzare la loro posizione (All'atto stesso del procedimento di espulsione, questi riceve dettagliate istruzioni bibliche sulla metodica necessaria per essere riammesso). Una volta all'anno inoltre gli anziani della congregazione visitano i disassociati per incoraggiarli a ravvedersi e confermare loro la possibilità di ritornare all'interno della Congregazione come membri a tutti gli effetti. Secondo statistiche, un certo numero di espulsi è stato riammesso nella congregazione dopo aver cambiato la propria condotta e aver dato chiari e inequivocabili segni di pentimento.

La disassociazione può operare anche senza particolari formalità quando è di pubblico dominio, portando così biasimo sull'Organizzazione, un comportamento che denota una mancanza di fede e costituisce un tradimento dell'organizzazione di Geova, ad esempio la partecipazione alle attività della vita politica, associarsi a un'altra organizzazione religiosa, commettere atti illegali, o commettere immoralità sessuale.

Distinto dai dissociati e disassociati è il "disordinato", ovvero l'inadempiente nei confronti di un principio differente da un comando perentoriamente espresso dalla legge di Geova. Attualmente viene ammonito con un "discorso di segnatura", ovvero reso oggetto di un discorso basato sulle cattive conseguenze della condotta errata da lui tenuta così come indicate dalla Bibbia, nel quale si fa leva sulla disattesa lealtà a Geova e alla sua santa organizzazione. Nell'ammonizione si evita di pronunciare pubblicamente il nome del disordinato. I motivi di ammonizione, documentabile nelle pubblicazioni della rivista La Torre di Guardia, è il fidanzamento od il legame emotivo con una persona non testimone di Geova, in accordo con un'interpretazione delle parole di San Paolo, che si espresse dicendo che una vedova cristiana era libera di risposarsi "solo nel Signore", il modo di acconciarsi i capelli e di vestirsi, alcune forme di svago,e altre condotte che imitino in modo palese condotte non in armonia con i principi biblici. Il disordinato, ovverosia colui che è nella "condizione di segnatura", può, se reitera nel tempo con gravità crescente e senza pentimento i comportamenti per il quale è stato ammonito, essere disassociato. In definitiva, il disordinato, al contrario del componente meritevole di disassociazione, non commette atti di per sé gravi, mostrando un atteggiamento "trascurato", più che "impenitente", proprio di chi merita l'espulsione. Ciò non toglie però, che a lungo andare, la trascuratezza,come in ogni altro campo, porti ad una totale perdita di aderenza a quei principi cui aveva asserito di attenersi, commettendo azioni gravi senza rammaricarsene. Attualmente, alla congregazione locale, per garanzia della privacy, si annuncia la "cessata appartenenza di un elemento alla comunità dei Testimoni di Geova", non specificando se tale appartenenza è avvenuta per espulsione o per allontanamento volontario (dissociazione).

I testimoni di Geova considerano come tali coloro che sono considerati attivi predicatori, ovverosia che svolgono almeno un'ora di predicazione al mese. Nel caso di persone con seri impedimenti, dovuti ad età avanzata o salute cagionevole, si può essere considerato attivo predicatore anche se si dedica ad essa almeno 15 minuti al mese.

A partire da metà del Novecento fino ad oggi, il tasso annuo di crescita dei membri attivi è stato del 2,5%.
Secondo dati forniti dal movimento, nel 2015 nel mondo i testimoni di Geova attivi nell'opera di predicazione erano 8.220.105, organizzati in 118.016 congregazioni presenti in 240 paesi o territori. Nel 2015 sono state spese 1.933.473.727 ore nella predicazione; gli studi biblici tenuti ogni mese nel 2015 sono stati 9.708.968. Nel 2014 hanno assistito nel mondo alla commemorazione della morte di Gesù Cristo 19.862.783 persone.

In Italia i testimoni di Geova hanno costituito un ente con il nome Congregazione cristiana dei testimoni di Geova.
Essa è riconosciuta dallo stato come "ente di culto" ai sensi dell'art. 2 L. 1159/1929 e dell'art. 10 R.D. 289/1930. È stata riconosciuta come ente morale con personalità giuridica con DPR 31 ottobre 1986, n. 783, su conforme parere del Consiglio di Stato. Tra la Repubblica Italiana e la Congregazione cristiana dei testimoni di Geova è stata stipulata un'intesa ai sensi dell'art. 8 della Costituzione. Il testo, datato 18 novembre 1999 ed approvato a maggioranza dal Consiglio dei ministri il 21 gennaio 2000, è stato sottoscritto dal Governo il 20 marzo 2000. A questo schema di intesa non è ancora seguita però la legge di approvazione ed esecuzione, di competenza parlamentare, il che implica che non se ne può assumere l'immediata efficacia nel diritto statuale. In data 4 aprile 2007 è stato firmato a Palazzo Chigi un nuovo testo dell'intesa, che dovrà essere sottoposto al Consiglio dei ministri per la successiva trasmissione al Parlamento per la conseguente ratifica.

Nel 2015, secondo dati forniti dal movimento, in Italia i testimoni di Geova attivi nell'opera di predicazione sono 251.032 organizzati in 2.997 congregazioni. Nel medesimo anno in Italia sono state battezzate come testimoni 4.911 persone; alla commemorazione della morte di Gesù Cristo hanno assistito 435.046 persone.

Secondo una ricerca del CESNUR del 2002, i testimoni di Geova sono la seconda religione in Italia, se si considerano solo i cittadini italiani, o la terza, dopo i musulmani, contando anche gli immigrati. La loro crescita più significativa è avvenuta in Italia nel periodo dagli anni 1960 agli anni 1980 (più 317%), quando sembravano, secondo le parole del CESNUR stesso, "l'unica alternativa al Cattolicesimo".

La presenza dei testimoni in Italia risale al 1903. In questo anno fu edita per la prima volta l'edizione italiana della rivista La Torre di Guardia. Per la stampa delle loro prime opere si affidarono da principio alla Tipografia Sociale, sita in Pinerolo. Originariamente aventi sede a San Germano Chisone, si trasferirono dal 1909 a Pinerolo in provincia di Torino.

Durante il fascismo i testimoni di Geova vennero perseguitati venendo incarcerati e messi al confino; nell'aprile del 1940 26 membri furono processati dal Tribunale Speciale Fascista e condannati ad oltre 180 anni di carcere. Dopo lo Sbarco a Salerno alcuni furono rinchiusi nei campi di concentramento nazisti, dove almeno un Testimone italiano, Narciso Riet, trovò la morte.

Varie organizzazioni si sono separate nel tempo dai testimoni di Geova.
Nel 1920 nacque per iniziativa di Alexander Freytag, precedentemente per 5 anni responsabile della filiale svizzera della Società Torre di Guardia, la Chiesa del Regno di Dio, conosciuta anche col nome di Associazione filantropica degli amici dell'uomo; è presente in Italia, ove pubblica due giornali, il Monitore del Regno della Giustizia ed il Giornale per tutti, e conta secondo stime interne alla chiesa circa 6000 aderenti di cui 1000 attivi.

Nel 1921 nacque il Movimento interiore laico fondato da Paul S. Johnson, ex oratore degli studenti biblici e collaboratore di Russell, privo di rappresentanza in Italia.

Nel 1928 nacque la Chiesa cristiana millenarista, originatasi quando gli studenti biblici del Connecticut, poi confluiti nella Dawn Bible Student's Association, abbandonarono la Società Torre di Guardia per dissensi dottrinali; presente in Italia, ha sede a Pescara e vi pubblica il giornale trimestrale La nuova Creazione.

In Romania è presente un gruppo chiamato La Vera Fede i Testimoni di Geova, che contesta alcuni aspetti dottrinali propri del movimento principale.

Negli Stati Uniti d'America sono presenti altri tre piccoli movimenti scismatici: sono la House of Yahweh che considera Yahweh il nome sacro di Dio, poi i "Servitori di Yah", che considerano invece Yah come il nome sacro di Dio, e gli "Amici del Nazareno". In Italia esiste invece l'"Assemblea di Yahweh del Settimo Giorno".

I testimoni di Geova sono stati oggetto di critiche e controversie:
la Chiesa cattolica e altre confessioni cristiane non riconoscono la dottrina dei Testimoni di Geova come cristiana a causa, principalmente, del loro antitrinitarismo, del rifiuto di considerare Gesù uguale a Dio e identificarlo con l'arcangelo Michele, della negazione della natura spirituale e immortale dell'anima; la loro interpretazione della Sacra Scrittura è stata accusata di essere "letterale e fondamentalista, e persino falsificante" dalla Conferenza Episcopale Italiana. I Testimoni di Geova non partecipano al Consiglio Ecumenico delle Chiese (l'organo principale che raduna le differenti Chiese cristiane nel mondo) e non accettano di aderire ad alcuna forma di ecumenismo organizzato, ritenendo preferibile ad esso il solo colloquio con le singole persone.
sono stati accusati per via del grado di condizionamento che l'individuo subisce all'interno della congregazione;
sono stati criticati per l'astensione dalla vita politica e la conseguente accettazione passiva di ogni forma di Governo;
le interpretazioni della Bibbia date dal Comitato direttivo sono state tacciate di arbitrarietà, poiché, secondo i critici, prive di fondamento letterale e/o contestuale. Oggetto di perplessità è in particolare la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, che presenterebbe errori e sarebbe stata realizzata in modo infedele al testo originale si afferma sia stata fatta cambiando il significato della Bibbia al fine di adattarla alla dottrina del movimento;
la concezione millenarista dei testimoni ha suscitato controversie per quanto concerne l'attendibilità delle relative predizioni sulla venuta del Regno di Dio (la Società Torre di Guardia indicò con precisione alcune date, come il 1914, il 1925 ed il 1975), non realizzatesi;
la pratica del rifiuto delle trasfusioni di sangue;
altra critica riguarda la disassociazione. Con questo termine si intende la prassi di espellere dalla congregazione gli associati battezzati che, secondo i testimoni di Geova, trasgrediscono i principi biblici con la loro condotta. Ai testimoni di Geova è predicato di evitare contatti di qualsiasi tipo con chiunque si allontani dai principi della congregazione, senza distinzione di parentela o legame affettivo.

E’ tornata ancora una volta a rispondere alle Iene, in qualità di psicologa del Cesap, la dott. Lorita Tinelli. La psicologa del Centro Studi Abusi psicologici, studiosa ed informata su regole, comportamenti e plagi che subirebbero alcuni membri della setta, è stata chiamata in causa per dare spiegazioni professionali sul modo di agire dei Testimoni di Geova.

Dopo aver inquadrato la religione ed aver precisato che nel mondo esistono circa 500 milioni di testimoni di Geova, che a dire della psicologa “seguono ciecamente le direttive che provengono dall’alto”, il giornalista, prendendo in esame esempi di plagio documentati ha posto al pubblico l’interrogativo del caso: può una religione togliere la libertà? Possono dei ragazzi maggiorenni consenzienti essere allontanati dalla congregazione perché reduci di un rapporto sessuale? Possono questi ultimi non avere più rapporti con gli altri testimoni e quindi neanche con i propri famigliari? Ed ancora: si possono non denunciare abusi sessuali su minori? Si può sollecitare un uomo o una donna a non frequentare l’università? A tutto questo la dott. Tinelli ha risposto dicendo di conoscere a pieno la situazione e di essere stata nel tempo anche messa di fronte a casi di suicidio, oltre che di traumi psicologici. Già nel marzo 2014 la dottoressa Tinelli era stata intervistata dal giornalista per l’omonimo programma televisivo. Per l’occasione però la psicologa, oggi assessore del Comune di Noci alla Socialità, Inclusione e Solidarietà, Cittadinanza Attiva e Trasparenza, Politiche Giovanili, Sport, Cultura e Offerta Formativa, era stata invitata a rispondere sul tema ostracismo e difficoltà fra fuoriusciti e congregazione.

In merito alla tematica per cui è stata tirata in ballo Lorita Tinelli così commenta: «mi è stato comunicato che nelle varie sale del regno è arrivata una circolare che suggeriva ai testimoni di non guardare la trasmissione e ho visto che qualcuno non ha seguito le indicazioni. E questo può essere un buon inizio per la conoscenza di un'altra versione, nonostante le opinioni espresse siano state fortemente negative, rispetto alla trasmissione e agli intervistati. Altra cosa che ho notato è che, mentre i fuorusciti contestano le regole imposte della comunità dei Testimoni di Geova, i testimoni invece tentano di minare la persona che ha reso la sua testimonianza, facendo allusioni di ogni tipo. Questo è un sintomo di chiusura mentale. Non sarebbe più utile ascoltare e tentare di modificarsi in meglio?»

Domanda a cui neanche l'Anziano ha dato una risposta dichiarando di «non aver nessuna dichiarazione da rilasciare».

Una ex testimone di Geova. È uscita dopo che sua figlia, allora di solo cinque anni, aveva subito violenze sessuali dal nonno paterno. Violenze, però, che all’interno della congregazione si è preferito silenziare. Nessuna denuncia, né penale né tantomeno morale. Nessuna espulsione. Tutto insabbiato, come se niente fosse mai accaduto. Anzi: alla fine ad essere stata ostracizzata è stata proprio lei, “rea” di essersi rivolta alle autorità competenti denunciando gli abusi che sua figlia aveva subito.

C’è un amore profondo verso i fratelli finché sei dentro. Ma se mini la stabilità interna, viene fatto in modo che tu non possa fare altro di uscire
Questa, però, è solo una delle tante storie che si potrebbero raccontare. E che narrano di una volontà, all’interno dei testimoni di Geova, di mettere a tacere qualsiasi voce, atto, denuncia che possa macchiare il buon nome dell’associazione religiosa che – almeno secondo molti e, soprattutto, secondo i fuoriusciti – tanto ricorda quella di un’organizzazione settaria. «I tratti sono quelli – racconta un ex anziano, la massima autorità all’interno delle varie congregazioni – c’è un amore profondo verso i fratelli finché sei dentro. Ma se mini la stabilità interna, viene fatto in modo che tu non possa fare altro di uscire. E a quel punto tutti coloro che prima erano tuoi genitori, figli, o semplicemente amici, non ti rivolgono più nemmeno la parola. Tu per loro semplicemente non esisti più».

Ecco perché all’interno delle varie congregazioni si bada bene ad evitare denunce che possano toccare un fedele e il buon nome dei testimoni. Niente autorità giudiziaria o forze dell’ordine. Meglio risolvere tutte le questioni, anche le più delicate e penalmente rilevanti come può essere la pedofilia, all’interno della congregazione, inter nos.

Semplici fantasie? Accuse campate in aria? No. Linkiesta ha potuto visionare un documento interno, riservato non solo ai non iscritti, ma anche ai fedeli. Il documento in questione, infatti, è accessibile solo al corpo degli anziani. Il monito è da subito più che evidente: “Se gli anziani vengono a sapere di un’accusa di abusi su minori – si legge nel documento – due anziani della congregazione dovrebbero chiamare immediatamente il Reparto Servizio, che eventualmente inoltrerà la chiamata al Reparto Legale per ricevere indicazioni di natura legale”. Insomma, la prima cosa da fare non è rivolgersi alle autorità competenti, ma è contattare il “Reparto Servizio” che, secondo quanto ci racconta un anziano che è ancora all’interno, è l’organo dei cosiddetti “sorveglianti viaggianti” che, oltre a dare consigli spirituali, si occupano anche dei casi più delicati e si riuniscono per dare consigli alla congregazione. Come si legge nel documento, poi, tali sorveglianti, qualora lo ritengano opportuno (ma solo in quel caso), contatteranno il Reparto Legale per indicazioni di natura, appunto, legale.

E così capita che quando un bambino confessa al genitore di essere stato vittima di abusi, tutto venga insabbiato, come se mai fosse accaduto nulla.
«È molto difficile, se non impossibile – chiosa però il nostro anziano – che si arrivi a questo punto. Il discorso, infatti, è che nemmeno viene minimamente intavolato un discorso di ordine giudiziario». Il motivo va ritrovato, ancora una volta, in un passaggio del documento in cui si fa riferimento ad un passo biblico, un passo però che, come ci dice ancora la nostra fonte, «viene estrapolato, tolto dal contesto. Ma così non ha alcun senso». E infatti, nonostante si precisi che «gli anziani dovrebbero continuare a fare ogni sforzo per proteggere tutti nella congregazione, specialmente i più piccoli, dalle malsane pratiche del mondo», è anche vero che bisogna tenere a mente la norma scritturale del Deuteronomio, ribadita poi anche in un passo del Vangelo, secondo cui «nessun testimone singolo deve levarsi contro un uomo rispetto a qualunque errore o a qualunque peccato. La questione dev’essere stabilita per bocca di due testimoni o per bocca di tre testimoni».

Pertanto, si legge nel documento, «anche se esamineranno qualunque accusa, gli anziani non sono autorizzati dalle Scritture a intraprendere alcuna azione a livello di congregazione fino a che non ci sarà una confessione o la testimonianza di due testimoni credibili». Cosa vuol dire questo? Che qualunque accusa, all’interno dei testimoni di Geova, ha senso e validità soltanto se ci sono due testimoni oculari o nel caso in cui l’abusante si penta e, per così dire, si autodenunci. «Ma è ovvio – commenta l’anziano – che un atto di pedofilia non avrà mai alcun testimone. Non sono mica atti che si fanno in pubblico!».

I più avversi al same-sex marriage risultano essere i Testimoni di Geova, che in America sono quasi 9 milioni (e in costante crescita): il 75% degli intervistati ha dichiarato un netto rifiuto a qualsiasi riconoscimento del matrimonio omosessuale.

Insomma, per gay e lesbiche americani cresciuti in famiglie di Testimoni di Geova la vita è dura. E in Italia?  Secondo l’Ufficio Informazione Pubblica della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, che ha sede a Roma, «non accettano l’omosessualità come comportamento». La presa di posizione si rifà agli scritti neotestamentari, dove esplicitamente vi è «la disapprovazione delle tendenze pagane, che tentavano di giustificare il comportamento omosessuale». Interpellato, il quartier generale di Via della Bufalotta sottolinea che «il non approvare non implica da parte di alcun testimone di Geova un atteggiamento “ostile” verso chicchessia né l’intenzione di caldeggiare un intervento legislativo a favore o contro i singoli comportamenti delle persone». Un no deciso, dunque, all’omosessualità per ragioni religiose, ma rispetto dei T.d.G. per chi omosessuale lo è? Racconta una realtà decisamente diversa Tommaso, 25 anni e una vita trascorsa nei Testimoni di Geova, dai quali è stato cacciato a 18 anni, dopo che anche la sua famiglia gli aveva voltato le spalle, proprio per la sua omosessualità. «Le loro posizioni su questo argomento», dice, «sono in realtà decisamente radicali e intransigenti. E fin da piccoli ci viene fatta una sorta di lavaggio del cervello per quanto riguarda la sessualità».

Com’è la vita di un ragazzo o di una ragazza gay in una famiglia di Testimoni di Geova italiani?
Per nulla facile, perché tra i Testimoni l’unica forma di sessualità e di amore accettati sono all’interno del matrimonio eterosessuale. Per cui, un Testimone di Geova gay ha solo due possibilità: o reprimersi completamente o costruirsi una vita parallela e clandestina, nel terrore costante di essere scoperto. In realtà, ogni Fratello davanti a dubbi di qualsiasi natura, anche a livello sessuale, è invitato, se non addirittura costretto, a parlarne con un Sorvegliante della Congregazione, quello che quando ero bambino si chiamava semplicemente Anziano, ovvero un “pastore del gregge” che amministra piuttosto arbitrariamente le singole congregazioni.

Cosa succede a un ragazzino che confessa di avere pulsioni omosessuali?
Viene controllato e messo sotto una stretta sorveglianza da parte degli Anziani e dei famigliari, che lo costringono a confessare tutto, dalle fantasie fino alla masturbazione. Da quel momento, poi, vive nel costante timore che il Sorvegliante decida comunque di allontanarlo dalla congregazione, con la conseguenza immediata che anche la famiglia si veda costretta a interrompere i rapporti col figlio.

È andata così anche a te?
Sono nato e cresciuto in un paese lombardo, dove io e la mia famiglia non eravamo gli unici Testimoni di Geova. Durante l’infanzia non ho avuto quindi problemi, avevo amici e mi piaceva frequentare la congregazione, ma con l’adolescenza le cose sono cambiate. La prima volta in cui mi sono rivolto ai Sorveglianti, raccontando di sentirmi confuso a proposito della mia sessualità, avevo circa 13 anni. Loro mi sono sembrati poco preparati: uno mi ha consigliato di leggere alcuni articoli di Svegliatevi!  che riportavano le storie di diversi fratelli che avevano superato con successo il “problema”, riuscendo a diventare fieri padri di famiglia. Un altro, nonostante la mia giovane età, mi ha detto di andare da un sessuologo per farmi curare, imponendomi però di cambiarlo nel caso questi mi avesse tranquillizzato sulla mia situazione. Io ovviamente non ho fatto nulla, ma da quel momento gli Anziani hanno vietato ai loro figli, che erano miei amici, di frequentarmi.

E la tua famiglia come ha reagito?
All’inizio ha fatto finta di niente, per timore che la cosa venisse resa pubblica all’interno della congregazione. Le cose però sono peggiorate poco dopo, quando tra i 14 e i 15 anni, come sempre preda del senso di colpa, ho confessato più volte ai Sorveglianti di essermi masturbato e di aver visto dei film porno su Internet. Allora, mi sono stati sospesi i privilegi che un ragazzo poteva avere all’interno della congregazione, come portare il microfono durante le adunanze. Questo ha fatto sì che tutti i fratelli sapessero che avevo fatto qualcosa di sbagliato agli occhi di Dio. Venivo inseguito da pettegolezzi e malignità, e la mia famiglia ha cominciato a osteggiarmi apertamente, accusandomi di essere un peccatore e la loro vergogna.

Quando sono precipitate le cose?
A 17 anni ho confessato ai Sorveglianti di essere entrato in una chat gay per scambiare messaggi con altri ragazzi. L’ho fatto perché ero certo che Dio sapesse cosa facevo e quindi non potevo nasconderlo. Dopo alcuni giorni sono stato sottoposto al Comitato Giudiziario davanti a tre Anziani che mi hanno chiesto morbosamente, insistendo sui dettagli, cosa avevo scritto in quelle chat e cosa provavo mentre lo facevo. Io mi sentivo morire, ma la loro decisione è stata drastica: sono stato “disassociato”, cioè espulso dalla congregazione perché mi ero macchiato del peccato di pornèia (in greco “grave immoralità sessuale”). L’umiliazione è stata completa quando hanno comunicato pubblicamente la loro decisone durante un’adunanza della congregazione.

Nessuno ti è stato vicino in quel periodo?
No, sono stato abbandonato da tutti: amici, parenti e Anziani, che erano stati per tutta la vita il mio punto di riferimento. Solo i miei genitori erano legittimati a rivolgermi ancora la parola perché vivevo sotto il loro tetto. Ma dopo un anno di inferno, tra mille vessazioni, schiaffi, la costante accusa di essere la loro più grande delusione e il preferirmi drogato o delinquente piuttosto che gay, ho fatto le valigie e me ne sono andato. Mi sono fatto coraggio e mi sono iscritto all’università (nella mia piccola congregazione di provincia lo studio era estremamente malvisto e ci veniva consigliato fin da bambini di scegliere da grandi un lavoro possibilmente manuale). Lavorando di giorno e studiando di notte, mi sono laureato.

Ora puoi dirti felice?
Ho un buon lavoro e ho un compagno. Coi miei genitori i contatti sono rari e difficili e 18 anni della mia vita sono andati completamente perduti. Ma sono stato fortunato: sono riuscito ad andarmene, a ricominciare da capo e quel mondo ormai l’ho lasciato alle spalle.



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