lunedì 6 aprile 2015

WOLFGANG GOETHE E IL LAGO DI GARDA

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…quanto vorrei avere i miei amici accanto per godere insieme del panorama che mi si presenta dinanzi! ….il meraviglioso lago di Garda…


 Johann Wolfgang von Goethe,(Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo tedesco. Considerato da George Eliot «uno dei più grandi letterati tedeschi e l'ultimo uomo universale a camminare sulla terra», viene solitamente reputato uno dei casi più rappresentativi nel panorama culturale europeo. La sua attività fu rivolta alla poetica, al dramma, alla letteratura, alla teologia, alla filosofia, all'umanismo e alle scienze, ma fu prolifico anche nella pittura, nella musica e nelle arti. Il suo magnum opus è il Faust; un'opera monumentale alla quale lavorò per oltre sessant'anni.

Goethe fu l'originario inventore del concetto di Weltliteratur (letteratura mondiale), derivato dalla sua approfondita conoscenza ed ammirazione per molti capisaldi di diverse realtà culturali nazionali (inglese, francese, italiana, greca, persiana e araba). Ebbe grande influenza anche sul pensiero filosofico del tempo, in particolare sulla speculazione di Hegel, Schelling e, successivamente, Nietzsche.

«Stasera avrei potuto raggiungere Verona, ma mi sarei lasciato sfuggire una meraviglia della natura, uno spettacolo incantevole, il lago di Garda; non ho voluto perderlo, e sono stato magnificamente ricompensato di tale diversione.» - Viaggio in Italia, 12 settembre 1786.

Il 13.9.1786, durante il suo celebre viaggio in Italia, un vento repentino e fortissimo alzatosi sul Lago di Garda costringe Johann Wolfgang Goethe a fermarsi per un breve soggiorno a Malcesine.Malcesine deve molto a questa visita involontaria e dal 1983 nel Castello Scaligero una sala dedicata a Goethe ricorda il primo visitatore celebre.

Il poeta culla il sogno dell’Italia fin dall’infanzia, da quando il suo sguardo incontra la collezione di incisioni che il padre aveva portato dal suo “viaggio per l’Italia” e nella terra dove fioriscono i limoni, nel 1786, egli vive sensazioni che da molto tempo non prova più, il suo cuore si apre grazie ad impressioni sublimi di ogni tipo, e questa esperienza diventa per lui un’autentica gioia, che gli permette di dimenticare per un po’ l’incarico di consigliere segreto e diventare un uomo tra gli uomini. Questo infatti cerca Goethe nel suo viaggio, la classicità, e l’esperienza con il lago di Garda, che lo invoglia a riprendere la sua attività di scrittore.

Goethe nel suo viaggio verso Verona si ferma a Torbole, dove ammira i suoi olivi antichi, la grande quantità di alberi da fico e di altri frutti. Osserva la vita operosa e noncurante della gente, puntando la sua attenzione soprattutto sulle donne, che tutto il giorno chiacchierano e gridano e tuttavia sono sempre indaffarate. A Torbole Goethe viene investito dalle molteplici impressioni sulla naturalezza, indipendenza e spensieratezza della vita del sud.

L’avvenimento più importante legato alla presenza di Goethe a Torbole è la ripresa del lavoro alla versione definitiva dell’Ifigenia. Egli la porta come accompagnatrice nella terra bella e calda e nella stanzetta con la vista sul lago, in un ambiente straniero, trova al forza di calarsi nello stato d’animo della sua eroina sulla costa del Tauride.

In barca da Torbole egli parte alla volta di Malcesine e durante il viaggio non manca di godere delle bellezze che le sponde del lago regalano: il poeta ritrae la costa nord con Riva e il monte Brione e nel passare davanti a Limone descrive con minuziosa precisione i giardini e le terrazze piantate ad agrumi.

Arrivato a Malcesine egli si reca di buon ora al vecchio castello scaligero, sia per godere da lassù la vista del meraviglioso panorama sul lago, sia per disegnare nel sole mattutino la torre costruita sulla roccia, con la vecchia edera che la ricopre.
Goethe viene scambiato dagli abitanti di Malcesine per una spia austriaca, in missione per l’imperatore Giuseppe II, per progettare un eventuale assalto e così si trova a dover difendersi davanti al lento e assente podestà, al suo più sveglio attuario e alla gente del posto. L’arringa di Goethe e l’aiuto fornito da un ex-emigrato in Germania, l’unico che sa parlare tedesco, Gregorio, danno un decisivo impulso per risolvere nel migliore dei modi l’allarme creato. Dopo che Goethe non tralascia di rinnovare le lodi del luogo, della posizione del castello e degli abitanti, sottolinea la saggezza e la prudenza dei due amministratori di giustizia e ottiene il permesso di visitare il luogo e la regione circostante a suo piacimento.

E così si conclude la rocambolesca avventura di Goethe sul lago di Garda, ma solo dopo i primi lustri dell’Ottocento si diffonde la conoscenza del suo diario di viaggio e il Garda acquisterà una sempre maggiore notorietà nelle terre d’Oltralpe, fino a diventare il lago italiano più amato e frequentato dai viaggiatori tedeschi e, in particolare, da poeti e scrittori.

Dal Lago di Garda, lo scrittore si reca a Verona e ne resta affascinato. Poi, si sposta a Vicenza e qui visita le opere architettoniche del Palladio. Verso la fine di settembre, Goethe arriva a Venezia e fa un tradizionale giro in gondola. Il viaggio di Goethe in Italia continua a Roma. Nella città eterna , l’intellettuale tedesco di fermerà fino alla primavera del 1787. La tappa successiva, invece, è Napoli, in cui Goethe soggiornerà per oltre un mese. In questo periodo, il romanziere si reca ben due volte sul Vesuvio e visita anche le altre località del territorio. Successivamente, Johann Wolfgang Goethe arriva in Sicilia e visita Palermo, Catania, Agrigento, Messina e Taormina. Dall’isola siciliana, torna a Napoli e poi a Roma. Solo nel giugno del 1788, Goethe rientra a Weimar, in Germania. Nel 1790, lo scrittore torna a Venezia e nel 1829 pubblica la sua celebre opera Viaggio in Italia, che racconta la sua esperienza nel nostro paese. Oltre a questo saggio, Goethe in Italia scrive o termina numerose altre opere, tra cui Ifigenia in Tauride. Il piacevole clima italiano e le bellezze del paesaggio hanno ispirato molto lo scrittore. Anche grazie a lui, il Lago di Garda nell’Ottocento diventa una rinomata meta turistica, scelta da altri intellettuali. Ciò che attrae maggiormente i turisti del tempo è il clima favorevole e le case di cura che sorgono nel territorio.





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