A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI b) il comune di Lissago venne inserito nel distretto di Varese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI c), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Lissago entrò nel distretto XVIII di Varese, che allora faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Lissago venne inserito nel cantone I di Varese del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 220 abitanti (decreto 8 giugno 1805 a).
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809 b), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (Progetto di concentrazione 1807, Lario), Lissago ed uniti figurava, con 187 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Masnago, nel cantone I di Varese del distretto II di Varese. Con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario, Lissago era tra gli aggregati del comune di Varese, nel cantone I di Varese del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812).
Nel 1812 si registrò la prima esperienza di unione con Varese, dopo un triennio di comunanza con Masnago, su risultanza di un regio decreto di Napoleone, ma il Comune di Lissago fu poi ripristinato con il ritorno degli austriaci. L'abitato crebbe poi lentamente, tanto che nel 1853 risultò essere popolato da 331 anime, salite a 376 nel 1871. Dopo una leggera crescita demografica nella seconda metà del XIX secolo, la situazione si stabilizzò fino ai 516 residenti del 1921. Fu quindi il fascismo a riproporre nel 1927 l'antico modello napoleonico, stabilendo la definitiva annessione a Varese.
Tra gli elementi architettonici di maggior pregio presenti nella frazione spicca la chiesa, rimodernata nella facciata, mosaicata e dedicata a San Carlo, che nella sua parte più antica - quella absidale - risale al sec. XVII. Ampliata nel 1896, fu consacrata nel 1899. L'altare in marmo presente al suo interno risale al XVIII secolo.
Degno di considerazione è il centro rurale del paese, che riconsegna un'immagine di vita legata alla coltura della terra dissonante da quella operosa ed industriale che si svolge più a monte.
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