domenica 19 aprile 2015

IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA RIVA A ANGERA

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Il Santuario della Madonna della Riva di Angera sorge sul lungolago della cittadina, sul luogo dove sin dal XV si trovava un affresco votivo raffigurante una Madonna col Bambino. Di fronte al santuario si trova il porto austriaco e lo sguardo spazia sulla zona meridionale del lago: la passeggiata lungo l’Allea passa proprio di fronte all’ingresso della piccola Chiesa, il cui esterno reca evidenti i segni di un’opera incompiuta.

« Nel 1657 alli 27 giugno seguì il miracolo di sudor di sangue, che si vede dalla fronte della beata vergine, quale era sopra d'un muro laterale della porta che serviva alla Casa Berna. Così come si postuama di preferire, avevano fatta la ghirlanda di fiori alla suddetta effigie le diverse donzelle di Angera. Ed una donna che era solita passando avanti inginocchiarsi a salutare con l'Ave Maria la divina immagine, osservava che mandava dalla faccia il sangue e poi sangue ancora. La donna, intimorita dal fatto, gridò al miracolo. Intervenne il Prevosto Sig.Giorgio Castiglioni, il quale asciugò il sangue miracoloso con un bianco lino »

Il prodigioso evento si ripeté l'8 settembre, festa della Natività di Maria, quando attorno all’effigie era già stata edificata una piccola cappella provvisoria.
"La Madonna fu osservata bagnarsi tutta di sangue... Sono prodigi questi mentre il giorno della Sua Nascita, che doveva essere festosa, si mostra così sanguinosa".
La grandezza e la popolarità dell’avvenimento convinsero l’arcivescovo, il prevosto Giorgio Castiglioni e il conte Renato Borromeo a costruire una chiesa proprio in quel luogo. Dopo aver acquistato l’edificio su cui esisteva il dipinto dall’oste Emanuele Berna, si diede incarico all’architetto milanese Gerolamo Quadrio di progettarne la costruzione.
Il 10 agosto 1662 il Vicario generale della diocesi, Cesare da Biandrate, delegato arcivescovile, assistito dal conte Renato Borromeo, feudatario della città di Angera, procedette alla posa della prima pietra del Santuario.
Negli anni seguenti numerose difficoltà economiche impedirono di proseguire i lavori e la chiesa rimase incompleta: furono costruiti così solo il coro e il presbiterio, inaugurati e benedetti nel 1667.
Si tratta di un progetto incompleto: l’imponenza dell’edificio, sproporzionato nelle dimensioni, ne è la testimonianza più evidente. Il progetto originario prevedeva un edificio ottagonale, con portici e colonnati attorno, due torri campanarie e due ampie sacrestie: se completato la sua facciata sarebbe arrivata a oltre la metà dell'attuale porto delle barche.
Nel 1735, sul lato posteriore del tetto, fu costruito un piccolo campanile e nel 1943 la facciata, che era diventata pericolante, fu rafforzata con un apparato murario di stile moderno, opera dell’architetto Rino Ferrini di Angera. L’interno, dall’ampia spazialità proiettata in altezza, è stato reso più luminoso con il restauro curato dall’architetto Vincenti di Milano (1980-81), che ha dato una chiara tonalità alle pareti, scandite dalle lesene e dai capitelli a stucco. Sopra l’ingresso, in alto, vi è una vetrata realizzata nel 1957 dal professor Bertuzzi di Milano, con l’Assunzione della Vergine.
Sulla calotta absidale sono state lasciate in evidenza alcune figure affrescate nel 1943 dal pittore Coccoli di Brescia rappresentanti l’Incoronazione della Vergine tra angeli musicanti. Al centro è l’elegante altare con la venerata Immagine della Madonna col Bambino, staccata dal muro originario e trasportata su tela ad opera del pittore Anselmi di Milano. Pregevole è l’anonima "Gloria d’Angeli" che incornicia l’immagine miracolosa: quest’opera seicentesca necessita di restauri. Sul retro dell’altare vi è una tela seicentesca con la Crocifissione proveniente dalla chiesa di Santa Maria Assunta.
Le pareti sono ornate con dipinti provenienti in gran parte dalle altre chiese angeresi: sulla parete sinistra la "Visita di San Carlo alle valli", che nel Seicento ornava le ante dell’antico organo della Chiesa parrocchiale, sulla destra le due tele dell'Ascensione e dell'Assunzione della Madonna. Ritenute prima del Morazzone, poi di Procaccini e di Isidoro Bianchi, queste opere sono state recentemente attribuite a Bartolomeo Roverio detto il Genovesino che probabilmente le dipinse attorno al 1623.

Il Santuario è da secoli il centro della devozione mariana di tutti gli Angeresi e delle popolazioni dei paesi limitrofi e meta di numerosi pellegrinaggi. I documenti conservati nell’archivio parrocchiale danno testimonianza di tre grandi grazie ottenute per il patrocinio della Madonna della Riva.

6 giugno 1745
Rianimazione di una bimba di otto mesi, rimasta soffocata sotto la culla che si era rovesciata durante la momentanea assenza dei genitori, i coniugi Simonelli Martino e Cattaneo Angela Giacomina.
Giugno 1746
Improvvisa guarigione da una grave infermità del canonico Baldassarre Contini, che ha potuto così attendere al suo ministero sacerdotale in preparazione della Festa della Madonna della Riva.
16 ottobre 1747
Improvvisa guarigione di Margherita Contini Corti, giudicata in fin di vita dai medici curanti.

Numerose altre grazie furono ottenute lungo il corso di questi tre secoli per l’intercessione della Madonna della Riva, come testimoniano gli "ex voto" posti nell’abside del santuario. L’immagine miracolosa della Madonna col Bambino, oltre all’importanza devozionale possiede anche un suo valore artistico. L’affresco, del 1443, nel nostro secolo è stato staccato dal muro originario e trasportato su tela.
L’inondazione del 1868 ha cancellato completamente la figura del Bambino e le mani della Vergine. Ciò che colpisce dell’opera sono soprattutto la dolcezza del viso della Madonna e la raffinatezza del velo, particolari che dimostrano la preparazione notevole dell’autore influenzato forse da qualche artista del centro Italia.
L'anniversario del miracolo è ricordato il 27 giugno e la Festa del Santuario è fissata per la prima domenica di luglio.



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