sabato 18 aprile 2015

OASI DELLA BRUSCHERA

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Sulla sponda del Lago Maggiore, nel territorio del comune di Angera, si trova l’area protetta detta Oasi della Bruschera, che vanta una superficie di circa 400 ettari.

L’Oasi è uno degli ultimi esempi di foresta allagata della Lombardia e presenta sentieri sterrati circondati da alti alberi, ontani neri, salici bianchi e canneti. La flora vede la presenza di specie rare come la viola palustre e le ninfee bianche.

Qui molti uccelli acquatici svolgono l’annidamento e lo svernamento, tra cui il Germano Reale, la Gallinella d’Acqua, il Martin Pescatore. L’area comprende anche l’Isolino Partegora, sul quale è presente, da alcuni anni, una colonia di cormorani.

Istituita nel luglio del 1998 dalla Regione Lombardia l’Oasi è gestita dal Comune di Angera in collaborazione con la Provincia di Varese.
Costeggiando il canneto verso il ponte di legno che, sotto i salici,  permette di superare una prima roggia. L’esplosivo canto dell’usignolo di fiume non ci spaventi e non perdiamo tempo a cercarne l’autore è sempre nel folto della vegetazione.
Le robinie sono padrone del primo tratto dopo il ponte ma poi, sulla sinistra le querce dominano e sono attraversate dalla “risata” del picchio verde.

Al terzo ponte possiamo notare, nella parte più umida, alcuni cespi di Acoro o Giglio acquatico che fioriscono in tarda primavera. Ancora Querce, Ontani neri, Fusaggini, Salici bianchi e i primi Pioppi ci accompagnano verso il lago, fino a quando troviamo il primo cartello tematico che ci aiuta a conoscere flora e fauna dell’oasi. Svasso, Germano reale, Moretta, Folaga, Gallinella d’acqua, Airone cenerino, Tuffetto, Martin pescatore sono tutte specie di uccelli che possiamo osservare facilmente in varie zone dell’oasi.

Tra i più piccoli e non acquatici troviamo: Rampichino, Pendolino, Basettino, Luì, Codibugnolo, Cinciallegra, Cinciarella, Fringuello, Scricciolo, Pettirosso, Pigliamosche, Capinera, Fioraccino, Saltimpalo, Regolo.

In primavera, possiamo osservare Marzaiola, Mestolone , Canapiglia, Moriglione, Garzetta, Cavaliere d’Italia, Pittima, Piro piro, Chiurlo, il raro Falco pescatore. Anche l’Airone rosso viene a nidificare all’oasi ma la sua diffidenza e il suo mimetismo lo rendono difficile da individuare.

Un fischio acuto e rapido ci annuncia che il Martin pescatore ci sta passando sopra la testa mentre passa dalla lanca al lago o viceversa: stiamo immobili e lo vedremo posarsi su una canna o su un ramo anche a pochi metri da noi pronto al tuffo per procurarsi il cibo.

Se poi saremo arrivati lentamente e in silenzio, sui rami affioranti dall’acqua della lanca potremo vedere famiglie di tartarughe dalle orecchie rosse scaldarsi al sole.

Proseguendo sul sentiero che in estate è attorniato dai gialli fiori del Topinambur, non possiamo non notare i cespugli di Rosa canina; passiamo su due ponticelli che consentono il ricambio dell’acqua delle lanche arrivando ad altri due punti di osservazione e ad altri pannelli esplicativi su flora e fauna. I pioppi dell’Isolino Partegora per tutto l’inverno sono “infestati”dai Cormorani che si asciugano le piume, dopo la abbondante pesca.

Nella lanca possiamo trovare ai piedi della abbondantissima Canna palustre, le bianche Ninfee, i gialli Carfani e, sui bordi, il ruvido Falasco, la Sagittaria comune, la Lisca lacustre; la Tifa, o Lisca maggiore, è invece più rara in questa parte di oasi.

In breve arriviamo alla spiaggetta sassosa del cichiroeu che lascia intravedere un più ampio spazio di lago dominato dalla statua del S. Carlone e dalle due Rocche di Arona e di Angera.


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