sabato 18 aprile 2015

PERSONE DI ANGERA : CRISTOFORO SOLARI

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Solari Cristoforo, detto il Gobbo fu uno scultore e architetto (n. forse Angera - m. Milano 1527); da Venezia fu chiamato (1495) da Ludovico il Moro alla fabbrica della Certosa di Pavia, dove eseguì (1497) la tomba di Ludovico e della moglie Beatrice d'Este. Altre sculture sicure sono: la statua di Gian Galeazzo Visconti nella Certosa di Pavia e le due statue di Adamo ed Eva (1502) all'esterno del duomo di Milano. In esse l'influsso di Leonardo si accorda alla tradizione plastico-decorativa lombarda. Fu infine (dal 1519) architetto della fabbrica del Duomo di Milano. Anche nel campo architettonico portò le idee del Rinascimento, attraverso l'influsso di Bramante e di Leonardo, come provano la cupola di S. Maria della Passione a Milano e la parte absidale della cattedrale di Como.

Figlio di Bartolomeo (Bertola), mastro muratore e carpentiere, della prolifica famiglia dei Solari di Carona (cui appartenne il celebre architetto Guiniforte Solari, ingegnere ducale negli anni di Francesco Sforza e Galeazzo Maria Sforza), fratello di Andrea Solario e di Pietro, ricevette i primi rudimenti dell'arte dal fratello Alberto, architetto.

Tornato nel 1495 a Milano dopo un breve soggiorno veneziano in compagnia del fratello Andrea (nel 1489 vi eseguì le statue dell'altare Dragan nella Chiesa di Santa Maria della Carità, oggi disperse), nel 1497 circa ricevette la commissione per la sua opera più celebre, il cenotafio di Ludovico il Moro e Beatrice d'Este, oggi collocato nel transetto sinistro della Certosa di Pavia ma commissionato per la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano.

Il sepolcro è vuoto in quanto Ludovico morì prigioniero di Luigi XII a Loches mentre la moglie, premortagli, è sepolta alle Grazie. Per l'estrema raffinatezza e morbidezza del modellato, il monumento è stato visto come la trasposizione in scultura degli stilemi pittorici di Leonardo.

Risalgono a questi anni le prime commissioni architettoniche, come l'incarico di coadiutore di Giovanni Antonio Amadeo alla Certosa di Pavia. Sul cantiere della Fabbrica del Duomo di Milano a partire dal 1502 gli venne affiancato come aiuto l'architetto Gerolamo Della Porta che poi nel 1512 come ingegnere sarà da supporto anche all'Amadeo. Come architetto fu particolarmente influenzato dallo stile di Bramante, come testimonia il disegno della facciata della chiesa dedicata a Giovanni Fogliani di Castelnuovo, frazione di Alseno, il solenne impianto del monastero di San Pietro al Po presso Cremona e l'atrio porticato della Chiesa di Santa Maria presso San Celso a Milano.

Oltre che dalle opere milanesi del Bramante, potrebbe essere stato influenzato da quanto si stava realizzando a Roma nel primo decennio del secolo XVI. Infatti sono stati ipotizzati due viaggi tra il 1499 ed il 1500 e tra il 1513 ed il 1514, nella città, in cui si erano stabiliti i fratelli Alberto e Pietro.



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