venerdì 24 luglio 2015

IL MUSEO DELLE GRIGNE

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Il Museo delle Grigne di Esino Lario contiene importanti collezioni che danno, in chiave locale, il senso degli eventi geologici e della storia dell’uomo. Vi si trovano i minerali della zona prealpina ed alpina; i fossili del periodo triassico mediano, rinvenuti nella conca di Esino e studiati dall’abate Antonio Stoppani, con la collezione completa classificata dall’istituto di geologia dell’Università di Milano; ambientazioni naturalistiche delle fasce climatiche dal Lario alla Grigna; una ricca collezione di farfalle italiane; il primo segno dell’uomo, una freccia di selce eneolitica rinvenuta alla Rocca di Baiedo; oggetti, monili ed armi trovati nelle tombe celtiche del paese di sopra, Cres, ed in quelle romane dell’abitato di sotto, Piac, a distinguere l’origine dei due nuclei di Esino Superiore ed Esino Inferiore con le relative diversità nei modi di vita; utensili e strumenti di un tempo non lontano per i lavori agricoli e di casa con la ricostruzione del «casel», la baita tipica dei maggenghi attorno al paese. Le sale ben sistemate, con scritte e cartelloni esplicativi che si estendono alla storia e alle attività legate alla presenza del ferro in Valsassina, permettono di seguire, con un itinerario ideale, gli eventi che hanno caratterizzato il territorio.

Il Museo delle Grigne è stato creato nel 1947 dall’allora Parroco Don G.B. Rocca e allestito nel 1959 nella piazza del Comune dall’Ing. Pietro Pensa. L’Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus dal 1998 contribuisce alla gestione e alla valorizzazione del museo. Il museo fa parte dell’Ecomuseo delle Grigne ed il suo patrimonio è valorizzato dal Centro di documentazione e informazione dell’ecomuseo. Il Museo delle Grigne fa parte del Sistema Museale della Provincia di Lecco.

Durante la seconda guerra mondiale il patrimonio della raccolta si disperde; i reperti archeologici vengono preservati poiché depositati presso il Museo di Varese. Nel 1957 l’amministrazione comunale, guidata dall'allora sindaco Pietro Pensa, riprende l’iniziativa e nel 1959 istituisce nuovamente e ufficialmente il Museo delle Grigne di Esino Lario.

Nel 1967 il Consiglio Comunale di Esino Lario dota il museo di uno statuto. I collaboratori sono una decina, viene nominato un conservatore e nel 1976 la Commissione di consulenza si allarga seguendo le indicazioni della Regione Lombardia. Si fanno visite guidate e gli oggetti esposti sono illustrati con chiari pannelli esplicativi. Tra le iniziative didattiche vi sono conversazioni sulla storia locale. Si vorrebbe che il museo diventasse un vero e proprio centro culturale. Preoccupato che il museo vada a finire come quello precedente, Pietro Pensa coinvolge la Comunità Montana della Valsassina, consorziandosi anche col Museo di Premana, in modo da coordinare gli sforzi e di non fare doppioni, ed crea stretti collegamenti con il museo civico di Lecco. Nel 1979, in un'ottica di sussidiarietà viene istituito il Museo Territoriale della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera che coordina e raggruppa il Museo della Grigna, il Museo di Premana, il Museo di Primaluna e il Museo di Varenna. Nel 1998 viene istituita l'Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus con lo scopo di valorizzare il Museo delle Grigne ed incrementare la sua collezione. La gestione del museo è affidata dal Comune all’associazione, che è composta da un gruppo di volontari che si impegnano nella manutenzione ordinaria del museo e all’organizzazione di iniziative culturali e conferenze relative al territorio, alla cultura e alla storia. La stessa associazione dal 2008 è anche ente gestore dell'Ecomuseo delle Grigne, proprio per la vocazione di valorizzazione del territorio e per le forti interconnessioni tra lo spazio “museo” e gli “ambienti” da lui descritti. Nel 2005 viene terminata la nuova sede del Museo delle Grigne in collaborazione con il Parco Regionale della Grigna Settentrionale (gestito dalla Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera). La nuova sede del museo si trova in via Montefiori 19 nel giardino di Villa Clotilde. Nel 2012 la collezione di farfalle donata da Paolo Boncompagni al museo viene collocata a Villa Clotilde insieme a una teca di animali e inserita nell'opera d'arte sonora Animagus di Roberto Paci Dalò.

Il Museo delle Grigne ha tre sedi: la sede storica di Piazza Pietro Pensa, la nuova sede nel giardino di Villa Clotilde e uno spazio al primo piano di Villa Clotilde.
La collezione di farfalle viene donata al Museo delle Grigne da Paolo Boncompagni. Include 11 teche di farfalle italiane. Nel 2012 la collezione viene trasferita al primo piano di Villa Clotilde ed è parte dell’installazione sonora Animagus di Roberto Paci Dalò.

La collezione archeologica comprende alcuni dei reperti ritrovati nel territorio della Val d’Esino: una tomba celtica (rinvenuta a Esino Superiore o Crès); il corredo funebre di una tomba romana (rinvenuta a Esino Inferiore o Psciach), armi ed attrezzi di vita quotidiana; monili e monete. Questi reperti testimoniano la diversa origine dei due nuclei abitativi di Esino Lario, Cres di origine celtica e Piasch romana; se di alcuni pezzi l’origine è chiaramente identificabile, altri sono difficilmente catalogabili, a testimonianza della completa fusione delle due culture nel territorio. Altri reperti archeologici del territorio sono conservati presso il Museo di Varese, Museo archeologico di Milano e il Museo archeologico di Lecco.

La collezione di attrezzi di vita quotidiana conserva strumenti di lavoro utilizzati sino ai primi decenni del Novecento. Vi sono attrezzi legati all’agricoltura e all’allevamento, alla produzione di burro e formaggio, e alla filatura della canapa. Pittoresca è senza dubbio la stanza del Casel, una struttura tipica montana dove si svolgeva la lavorazione del latte e la produzione di formaggio.



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