sabato 29 agosto 2015

Bambini Non FUMATE

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Il fumo da tabacco e le sigarette rappresentano oggi "una vera emergenza anche per i minori: si comincia infatti a fumare già ad 11 anni di età ed è per questo che è fondamentale puntare sulla comunicazione in merito ai danni provocati dal fumo". Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un'intervista all'ANSA, sottolinea l'importanza delle misure previste dal decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue sul tabacco, a partire dalla decisione di pubblicare sui pacchetti di sigarette immagini choc che spingano a smettere di fumare. "Stiamo conducendo una forte battaglia contro il fumo, in Italia e in Europa - spiega il ministro - perché va ricordato che proprio il fumo è la prima causa di morte in Ue ed annienta ogni anno la popolazione di una città grande come Amburgo. Combattere il fumo vuol dire, dunque, innanzitutto salvaguardare ovviamente la salute dei cittadini". Ma fondamentale è anche la motivazione economica: "in gioco - dice Lorenzin - c'è anche la sostenibilità dei servizi sanitari nazionali, poiché il costo sociale legato alle malattie provocate dal fumo di tabacco è enorme".
Da qui la stretta prevista dalla direttiva Ue e recepita con il decreto messo a punto dal ministero della Salute, nel quale emergono, tra le altre, due novità importanti: "vi è innanzitutto - rileva il ministro - il divieto di confezioni di sigarette che tendano ad accattivare e attirare i consumatori, oltre al divieto di vendita di sigarette con aromi che hanno l'effetto di aumentare la dipendenza e di fare passare il messaggio che il fumo possa essere un qualcosa di appetibile". Fondamentale, prosegue, "è poi anche la misura che abbiamo previsto per vietare il fumo in auto in presenza di minori e donne incinte, misura già nel frattempo recepita in altri Paesi". Il concetto, insiste Lorenzin, "è che è necessario far comprendere a tutti i danni che il fumo di sigaretta provoca innanzitutto sui minori; da qui anche la decisione di aumentare le sanzioni nel caso di vendita di questi prodotti agli under 18". Riferendosi quindi all'ipotesi di un eventuale aumento del prezzo finale delle sigarette, Lorenzin sottolinea come l'aumento del costo per i pazienti sia riconosciuto come un deterrente all'abitudine del fumo anche da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ma, precisa, "tale misura non è al momento prevista".
In questo momento, però, "è importante puntare soprattutto alla comunicazione corretta, al fine - dice - di far passare un messaggio chiaro: l'obiettivo, al quale puntano anche le immagini choc che compariranno sui pacchetti, è quello di aumentare la consapevolezza di ciascuno rispetto agli enormi danni del fumo". Dal ministro, quindi, un'apertura rispetto alla posizione espressa dal Codacons, che ha chiesto la classificazione della nicotina tra le sostanze che creano dipendenza: "Bene ha fatto il Codacons - ha osservato Lorenzin - ad osservare tale questione, che merita di essere affrontata e che dovrà maturare in Parlamento". Insomma, ribadisce il ministro, "la battaglia contro il fumo è anche una mia fissazione e va detto che l'Italia ha contribuito a chiudere la direttiva Ue, arrivata a compimento dopo una lunga discussione. C'è stata un'accesa battaglia, ma alla fine - ha concluso Lorenzin - sono state recepite tutte le posizioni sostenute dall'Italia".



Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, ogni sei secondi il tabacco uccide una persona. Una nuova ricerca, condotta dall’associazione I-think, getta una luce ancora più tragica sul fumo e i giovani.Dai dati elaborati risulta che un quindicenne ha una probabilità di morire di cancro tre volte maggiore rispetto a chi inizia dieci anni più tardi e circa l’87% dei fumatori comincia entro i 20 anni. 

La statistica più allarme è che ogni giorno tra gli 80.000 e i 100.000 ragazzi iniziano a fumare. Nonostante la progressiva riduzione nel numero dei fumatori nei Paesi industrializzati resta preoccupante anche in Italia la percentuale di fumatori giovani. Anche l'impennata che negli ultimi anni ha interessato nel nostro Paese la vendita di tabacco sfuso, più economico delle sigarette, secondo i sondaggi testimonia un consumo legato ad abitudini e mode di consumatori più giovani.

La vita di un fumatore abituale è di circa 10 anni inferiore rispetto a quella di un non fumatore e il consumo di sigarette giornaliero medio di un ragazzo non si discosta significativamente da quello di un adulto. I giovani di questo tempo sul tema del fumo sono proiettati nel presente, non vedono la loro salute futura a rischio. Anzi, il rischio diviene valore, il danno cui ci si espone diventa indice di coraggio.

Il fumo che origina dalla combustione incompleta del tabacco e della carta che lo avvolge è costituito da almeno 4.000 sostanze. Tra queste:
sostanze irritanti; catrame; monossido di carbonio; nicotina.
I filtri riducono la quantità di queste sostanze che arriva nelle vie respiratorie, ma NON le eliminano.
Tra le sostanze irritanti presenti nel fumo: acido cianidrico, acroleina, formaldeide, ammoniaca. Causano danni immediati alla mucosa delle vie respiratorie. L'azione irritante provoca inoltre tosse, eccesso di muco, bronchite cronica, enfisema.
Il catrame, facente parte della componente corpuscolata del fumo, comprende diverse sostanze, tra cui le più note sono benzopirene e idrocarburi aromatici è dimostrato che queste sostanze sono cancerogene.
Il catrame, inoltre, irrita le vie respiratorie, ingiallisce i denti, contribuisce all'alito cattivo e alla sensazione di amaro in bocca.
Il monossido di carbonio si lega all'emoglobina, riducendo la sua capacità di trasportare l'ossigeno. Questo comporta un minore nutrimento per i tessuti.
La nicotina è un alcaloide naturale, presente nel tabacco in una percentuale che va dal 2 all'8%. La nicotina contenuta in una sigaretta non è molto tossica ma dà dipendenza!Quando arriva ai polmoni essa passa nel sangue e arriva al cervello in pochi secondi. La nicotina stimola la liberazione di dopamina nel SNC e di adrenalina nel surrene. L'effetto è eccitatorio sia a livello della mente che del corpo. Poco dopo, però, subentra un effetto deprimente che spinge a fumare ancora per provare di nuovo gli effetti positivi. Con ciò si spiega la dipendenza, il cui grado si misura valutando questi parametri:
difficoltà di smetterne l'uso; frequenza delle recidive; percentuale di soggetti dipendenti; "valore" attribuito al fumo, malgrado l'evidenza dei danni.
Oltre alla dipendenza farmacologica da nicotina, nel fumatore si crea anche una dipendenza psicologica.Quando si smette di fumare si manifesta una vera e propria sindrome da astinenza, caratterizzata da:
irritabilità, collera, ansia; voglia irrefrenabile di fumare; difficoltà di concentrazione; insonnia
La nicotina è considerata una droga a tutti gli effetti. Dall'inizio degli anni 90 il contenuto di nicotina delle sigarette è regolamentato e non può superare un certo numero di mg.



La gravità dei danni dipende da questi parametri:
Età di inizio e numero di anni di fumo; Numero di sigarette giornaliere; Modo di fumare (inalazioni più o meno profonde)
Danni del fumo all'apparato respiratorio:
irritazione, aumento del muco, bronchite acuta, poi cronica, enfisema polmonare
Aumenta inoltre l'incidenza di infezioni delle vie respiratorie ed asma.

Il fumo fa aumentare la pressione arteriosa, accelera l'aterosclerosi, ostacolando la circolazione del sangue nei vasi e aumentando il rischio di infarto e di ictus.
I problemi circolatori causati dal fumo possono determinare:
impotenza nell'uomo; declino mentale; invecchiamento precoce della pelle
Il fumo aumenta il rischio di molti tipi di tumore; a rischio sono prima di tutto le vie respiratorie in quanto direttamente esposte al fumo. Nei fumatori il carcinoma polmonare ha una frequenza 20 volte superiore a quella riscontrata nei non fumatori. Alto è anche il rischio di tumore al rene e alla vescica, in quanto le sostanze cancerogene del tabacco sono eliminate attraverso i reni e ristagnano con l'urina nella vescica. Associato all'alcol, il fumo aumenta il rischio di tumori dell'esofago, del colon e del fegato.

Nelle donne è maggiore il rischio di tumori dell'utero. La menopausa è anticipata ed è più alto il rischio di osteoporosi. Il fumo diminuisce la fecondità ed aumenta il rischio di aborti, parti prematuri, neonati sottopeso e morti premature. La nicotina ha inoltre la capacità di nel latte materno.
Il fumo in gravidanza può causare un ritardo di crescita, di sviluppo mentale e polmonare del bambino.

Il fumo riduce notevolmente le prestazioni atletiche, aumenta lo stress ossidativo, aumenta il rischio di gengiviti ed incrementa l'incidenza di ulcere gastro-duodenali.

Il fumo passivo è quello inalato involontariamente dalle persone che vivono o lavorano a contatto con fumatori.
Il fumo di tabacco è uno dei più pericolosi fattori inquinanti dell'aria in ambienti confinati e costituisce un rischio concreto per la salute dei non fumatori.
Causa riduzione della funzionalità respiratoria e una maggiore incidenza di tumore al polmone.
Nei figli di fumatori si riscontra una più alta incidenza di bronchiti, polmoniti e crisi asmatiche.

E se non ti è ancora passata la voglia di fumare..

Un fumatore su due muore di una malattia attribuibile al tabagismo. La speranza di vita di un fumatore è comunque di 8 anni inferiore a quella dei non fumatori.
Smettendo di fumare si hanno benefici immediati (nell'arco di ore) - come una migliore respirazione, ed una maggiore capacità nella percezione di odori e sapori - e benefici a lungo termine:
aumenta la speranza di vita; si riduce il rischio di tumori; scompaiono tosse e catarro; si riducono le affezioni delle vie respiratorie; si evitano bronchiti croniche ed enfisema; migliora la circolazione e si riduce il rischio di infarto e di ictus; migliora l'efficienza fisica e si previene l'impotenza; migliorano i riflessi; diminuiscono gli incidenti stradali e sul lavoro; si riduce il rischio di osteoporosi; le fratture guariscono prima; migliora la qualità del sonno; aumenta la fecondità e migliora lo stato di salute del nascituro; migliora lo stato della pelle e dei capelli; l'alito e la persona perdono l'odore (sgradevole) di fumo.
In Italia ogni anno, per il fumo, muore un numero di persone che corrisponde al numero di vittime che si avrebbe se ogni giorno cadesse un jumbo-jet pieno di passeggeri. Con un tale rischio nessuno accetterebbe più di volare. Perché allora si accetta di fumare?






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