Facebook non piace più agli adolescenti. O almeno, non più come prima.
Nel terzo trimestre del 2015, infatti, si è registrato un calo del 23% dell’utilizzo del social network da parte degli utenti nella fascia di età tra i 14 e i 19 anni.
A comunicare questo ribasso della popolarità di Facebook tra i teeneagers, è stato l’amministratore delegato Davide Ederbam, in una comunicazione agli azionisti in occasione della conference call per l’annuncio dei risultati finanziari del terzo trimestre.
Uno studio di Globalwireindex conferma questo trend. Dall’indagine emerge che gli adolescenti attivi su Facebook nel terzo trimestre sono stati il 59%, in forte calo rispetto al 79% del trimestre precedente.
Secondo Globalwireindex, questa dinamica al ribasso non riguarda solo gli Stati Uniti, bensì tutti i continenti, seppure con notevoli differenze tra singole aree geografiche: risulta più marcata in alcuni Paesi europei come Olanda (-52%), Francia (-44%) e Turchia (-79%), mentre è più sottile nei Paesi dove Facebook si è diffuso solo recententemente come Polonia (-7%), Russia (-6%) e Sud Africa (-1%).
Ma perché di questa improvvisa caduta di popolarità di Facebook tra i teenagers? I motivi sono principalmente due: la maggiore competitività delle altre piattaforme social e la crescente diffusione dei servizi di messagistica istantanea.
I giovani sembrano preferire la comunicazione attraverso dispositivi mobile, potendo interloquire direttamente con uno o più amici, o condividendo foto e video attraverso piattaforme social che valorizzino maggiormente la creatività e che consentano di sfruttare al meglio i sempre più potenti comparti fotografici equipaggiati dai device.
Alcune mobile app registrano un vero e proprio boom tra il primo e il terzo trimestre: WeChat cresce del 1021%, Vine del 639%, Flickr del 254%, Skype del 105%, Facebook Messenger e Instagram dell’85%.
Allo stato attuale, i bambini di ieri che oggi sono diventati adolescenti non trovano allettante iscriversi ad un social in cui i contenuti condivisi sono accessibili anche ai propri genitori, zii, cugini e nonni. Con questa considerazione è peraltro d’accordo Dan Olds, analista del Gabriel Consulting Group. Se chi 10 anni fa era un giovane iscritto a facebook oggi è un genitore con magari figli adolescenti che tende a controllare ciò che condividono sui loro profili.
Anche secondo il sondaggio semestrale condotto da Piper Jaffrays è risultato che la nuova moda online per i giovani sono Instagram e Twitter e che il 45% degli intervistati (ben 7200) non considerano Facebook quale social più “in” su cui condividere i propri post. Il rapporto dice che l’utilizzo di Instagram negli adolescenti è cresciuto dal 69% al 76% nell’ultimo trimestre. Anche Twitter è stato preferito da più ragazzi rispetto a facebook, con il 59% di essi che lo utilizza.
Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, non sembra preoccupato di questa possibile minaccia; è consapevole della realtà che si sta delineando, di fatti Facebook ha investito molto proprio per l’acquisto di Instagram. Lo stesso Zuckerberg ha pubblicamente riconosciuto la battuta d’arresto della propria creatura dichiarando “Abbiamo quasi 10 anni, quindi non siamo sicuramente più una cosa di nicchia”.
Se i giovani non seguiranno facebook e gli attuali utenti tenderanno ad invecchiare ciò significa che il mercato del Social Network vedrà il declino poiché diminuirà la sua visibilità e di conseguenza meno sponsor alimenteranno la sua sopravvivenza. Il prezzo delle azioni in borsa crollerà come pure la valutazione dell’azienda. In realtà, altri analisti fra cui Brian Blau di Gartner, non prevedono questa fine tanto tragica per Facebook posto che, il suo mercato fa appello ad un pubblico più vasto rispetto alla sola fetta dei teenagers, ed inoltre non solo a persone fisiche ma aziende, società e realtà commerciali che ormai vedono nel social una vetrina pubblica per la propria attività.
“Facebook ce l’abbiamo tutti ma lo usiamo pochissimo. Instagram ci piace molto, ma il nostro social è Snapchat: è qui che ci possiamo esprimere liberamente senza sentirci giudicati, rimanendo ancorati alla nostra identità sociale. Facebook è come stare a un pranzo di famiglia con tutti i tuoi parenti, dove ti senti un po’ a disagio e non vedi l’ora di andartene. Su Instagram non sono costretto a seguire tutti quelli che mi seguono. Così il mio feed contiene solo cose che mi interessano…”
I ragazzi Facebook ce l’hanno solo per le chat istantanee o per rintracciare qualcuno conosciuto in qualche occasione. Non interessa più aggiungere amici, la maggior parte dei quali conosciuti solo virtualmente, e poi c’è una rinnovata esigenza di privacy. Snapchat non richiede amici o follower. Messaggi e foto inviati rimangono visibili solo per pochi secondi.
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