mercoledì 14 ottobre 2015

ALAGNA LOMELLINA

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Alagna è un comune situato nella Lomellina centrale, alla destra del Terdoppio.

Suggestiva è l'ipotesi che Alagna derivi il suo nome da una regione Aliana inter Padum Ticinumque amnes (Plinio il Vecchio, Nat. Hist, XIX, 9), celebre per i lini. Trovandosi tra il Ticino e il Po, dovrebbe corrispondere all'attuale Lomellina.

Il paese appare come Allagna nell'elenco delle terre soggette al dominio di Pavia nel 1250. Apparteneva allora al territorio della Lomellina, di cui seguì sempre le sorti. Dal 1466 fece parte del feudo di Sannazzaro de' Burgondi, ceduto dagli Sforza ai Malaspina. Nel 1713 con la Lomellina entrò a far parte dei domini dei Savoia, e nel 1859 fu unito alla provincia di Pavia.

Alcuni storici ritengono che questo borgo, di antiche origini, abbia ereditato il nome dai suoi primi abitanti, gli Alani, popolazione di stirpe barbarica proveniente dall'Oriente, che si insedia in Lomellina intorno al 500 d.C.

Centro tradizionalmente agricolo, in virtù di una delle sue coltivazioni un tempo più diffuse, quella della zucca, è ancora oggi conosciuta dai suoi abitanti come "Alagna di suc".

Il Castello fu innalzato nel 1534 dai Malaspina ed è un edificio con pianta a U e basamento a scarpa, situato nel centro abitato. Presenta una torre sul lato settentrionale e un cortile pensile aperto verso mezzogiorno.
Sulla facciata di levante è presente un sottile fregio in cotto. Oggi ospita al suo interno delle abitazioni.
Appartenuto, fra gli altri, ai marchesi D'Adda, come attesta uno stemma in pietra ancora oggi visibile e conservato all'interno. Il castello, di ridotte dimensioni, non presenta aspetti architettonici di particolare interesse; tuttavia alcune tracce riscontrate nelle vicinanze fanno pensare che lo stesso fosse un tempo circondato da alte mura e da un fossato di cinta, e che facesse probabilmente parte di un ben più vasto complesso fortificato. Le stesse finestrelle che si aprono sulle murate del castello inducono infatti a ritenere che la struttura oggi visibile fosse solo il corpo di guardia, o la parte del maniero destinata alle prigioni. Di proprietà privata, è in buone condizioni strutturali e di conservazione.

A poca distanza dal castello sorge la Chiesa parrocchiale, consacrata a San Germano, patrono del paese. La sua costruzione, ultimata nel 1909, rappresenta il risultato del totale rifacimento dell'antica piccola chiesa parrocchiale, probabilmente di stile romanico, della cui facciata è rimasto un antico cimelio, costituito da una statua in masso riproducente S. Germano. Tale statua, sul cui piedistallo è riportata la data (1561), è di valore più storico che artistico, ed è conservata all'interno dell'attuale chiesa, di forma toscana a due navatine, dove è possibile ammirare anche una tela molto pregevole del Sampietro da Garlasco raffigurante il santo patrono nell'atto di liberare dei prigionieri.


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