mercoledì 28 ottobre 2015

DORNO

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Dorno è un comune situato nella Lomellina centro-orientale, ad alcuni chilometri dal Po e dal Ticino, alla sinistra del Terdoppio.

Dorno sorse sulla strada romana, rettilinea, che collegava Pavia (Ticinum) a Lomello (Laumellum), proseguendo per Torino e le Gallie. L'Itinerarium Burdigalense, a differenza di altri che citano solo Ticinum e Laumellum, nomina tra di essi anche Duriae, che non può essere che Dorno, posto proprio a metà strada. Probabilmente il nome in questa forma è un ipercorrettismo influenzato dal nome dei fiumi Duria (Dora), verso le cui valli puntava la strada; dato l'esito moderno infatti è più probabile che il luogo si chiamasse "Durnae". Lo stesso Itinerario precisa che si trattava di una mutatio, cioè di un luogo per il cambio dei cavalli. Pur non citandolo, è probabile che a esso si riferisse Ammiano Marcellino quando (Storie, XV.8.18), narrando che l'imperatore Costanzo II aveva dato in sposa la sorella Elena al cugino Giuliano, precisa che lo aveva accompagnato da Milano fino a un luogo duabus culumnis insignem tra Lomello e Pavia, da cui Giuliano proseguì direttamente per Torino.

Probabilmente nell'alto medioevo il paese si trovava al confine tra le contee di Pavia e di Lomello, ed ebbe propri signori; caduta poi tutta la Lomellina sotto il dominio pavese, fu sede di podesteria. Dopo alcune discusse infeudazioni in epoca viscontea, fu concesso nel 1450 da Francesco I Sforza in feudo ad Antonio Crivelli, i cui discendenti manterranno poi sempre la signoria (eretta a Contea nel 1760) su Dorno, salvo una breve parentesi durante l'occupazione francese all'inizio del XVI secolo (essi erano anche feudatari di Lomello). Nel 1713 passò con tutta la Lomellina sotto il dominio dei Savoia, e nel 1859 entrò a far parte della provincia di Pavia.

Secondo alcuni storici, Dorno avrebbe origini etrusche, in quanto la sua etimologia verrebbe da un certo "Horn", che era un condottiero del popolo etrusco.

A pochi metri dalla piazza centrale si trova la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, costruita sulle fondamenta di una antica fortificazione. L'attuale costruzione, iniziata nel 1848 sui resti della chiesa precedentemente abbattuta, viene ultimata attorno al 1880. All'interno, da segnalare una tela "Mater amabilis" del Fontazza, posta nella cappella che raccoglie le reliquie di Sant'Eufemia, affidate alla parrocchia di Dorno dall'arcivescovo Scarpardini. In varie parti della chiesa si trovano affreschi del pittore Garberini di Vigevano e di altri. In prossimità di una vetrata artistica rappresentante una sepoltura, un affresco di Mazzucchi, raffigurante Cristo Re, copre una pregevole pittura del Bialetti.

Nella piazza di San Rocco sorge l'omonima chiesa risalente al 1560; i suoi affreschi, opera di Biagio Canevari di Dorno, risalgono ai primi del novecento. Alla periferia del centro abitato, adiacente al cimitero, vi è inoltre il settecentesco santuario della Madonna del Boschetto, dotato di un pregevole altare in marmo.

Patrono del paese è San Bartolomeo, la cui festa ricorre la seconda domenica di ottobre; in tale circostanza viene assegnato l'annuale premio di pittura intitolato a Biagio Canevari. L'ultima domenica di luglio si svolge la Festa di Sant'Anna, ancor oggi molto cara agli abitanti di Dorno.


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