lunedì 19 ottobre 2015

LE AUTO BLU

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Con l'espressione auto blu si definisce un automezzo a disposizione di politici o alti funzionari dello Stato o della pubblica amministrazione. La denominazione deriva dal fatto che tali autovetture, specie se appartenenti ad un servizio di scorta, sono dotate di lampeggiante blu di segnalazione (ai sensi dell'art. 177 del Codice della Strada). Secondo altra ipotesi in Italia il colore della carrozzeria usato generalmente per queste automobili è il blu scuro, come in inglese sono spesso definite black cars (auto nere).

In Italia il parco auto della pubblica amministrazione è stato censito in 2 categorie:
le auto blu, di rappresentanza, aventi una cilindrata superiore ai 1600 cm³ con o senza autista (circa 6.504)
le auto grigie, operative, di cilindrata inferiore ai 1600 cm³ con o senza autista (circa 50.077)
In questa suddivisione sono escluse tutte le autovetture a scopo di sicurezza e difesa (circa 66.000).

Il veicolo può essere di proprietà, in leasing o in noleggio a Stato (1681), Regioni (2 100), Province (3 700), Comuni (25 300), Aziende sanitarie (18 800), enti pubblici (1 100), università pubbliche (900) o altre amministrazioni locali (7 700).

Nel 2011 la spesa annua è stata di 1,1 miliardi di euro, di cui 561 milioni per le auto blu e 485 milioni per le auto grigie. Nel 2012 la spesa annua è stata di 1,05 miliardi di euro, di cui cui 400 milioni per le auto blu e 539 milioni per le auto grigie. Di questi 645 milioni sono stati spesi per il personale, 146 milioni tra assicurazioni, carburante e manutenzione, 56 milioni per il noleggio e 18 per l'acquisto di nuove autovetture.

Nel 2014 il presidente del consiglio Matteo Renzi dichiara di voler vendere 1500 auto blu tramite il noto sito di aste online ebay, al pari della manovra fatta in qualità di sindaco di Firenze.




Alla faccia della spending review. 6mila nuove auto al servizio del Palazzo. Consip ringrazia lo Stato per un appalto da 106 milioni.  Da anticasta che nel 2014 faceva “gesti simbolici” e si vantava di ogni risparmio, il premier ora gira solo in elicottero. Con la trovata di vendere le auto blu all’asta dell’usato di eBay ha incassato 850mila euro e tanto consenso elettorale. Ma è bastata una settimana di volo e quei soldi si sono volatilizzati.

Da un punto di vista generale, può affermarsi che gli obiettivi di riduzione e di contenimento della spesa contenuti nella normativa sono stati perseguiti e raggiunti in termini percentuali ed assoluti dalle amministrazioni centrali dello Stato, salvo alcuni limitati casi che si riferiscono a determinate annualità”. Lo afferma la Corte dei Conti nella relazione sulla riduzione delle auto di servizio della pubblica amministrazione e dei relativi costi.

Emerge dalla indagine, sottolinea la Corte dei Conti, “non soltanto il rispetto del limite di spesa dell’80% previsto, con riferimento alla spesa sostenuta nell’anno 2009 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, ma anche la riduzione della spesa in termini percentuali ed assoluti rispetto ai valori della spesa sostenuta nell’anno 2009. Ciò è stato reso possibile, oltre che per la progressiva diminuzione del parco auto – in quanto le auto oggi in servizio possono essere utilizzate solo fino alla loro dismissione o rottamazione e non possono essere sostituite – anche dalla scelta delle amministrazioni centrali, su cui punta tuttora il legislatore, della formula della locazione e del noleggio senza conducente, che consente di beneficiare di una flotta sempre in perfetto stato di manutenzione, con una riduzione delle stesse spese e di quelle di gestione, comprensive dei premi assicurativi”.

A titolo esemplificativo, “deve sottolinearsi, quale particolare esempio di virtuosità, il dato della riduzione della spesa nell’anno 2011 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, pari al 54,49% rispetto a quella sostenuta nell’anno 2009”.

La relazione poi sottolinea positivamente il fatto che “non risultano assegnate le autovetture a soggetti diversi da quelli indicati dalla legge”.

L’indagine, però, osserva la Corte dei Conti, “ha messo in evidenza – anche se i dati trasmessi non sempre sono completi – come il costo del personale adibito alle autovetture di servizio in tutte le amministrazioni esaminate sia di notevoli dimensioni e che, pertanto, alla riduzione dello stesso debba prestarsi particolare attenzione, al fine di giungere ad un progressivo alleggerimento dei costi collegati alla gestione del parco auto, anche indipendentemente dalla riduzione del numero delle autovetture di servizio, sebbene ad essa conseguenziale”.

Non risultano adottati, invece, come è emerso dalle risposte ricevute, sistemi telematici per la trasparenza dell’uso delle autovetture. Infine, non sembra avere trovato attuazione, sul piano delle scelte in concreto effettuate – salvo alcune eccezioni – la previsione di ‘modalità innovative di gestione’ con riferimento all’utilizzo condiviso delle autovetture ( car sharing ), che comporterebbe un evidente risparmio di spesa e all’acquisto di buoni taxi: strumenti che sono stati rilanciati dal recente dpcm 25 settembre 2014.



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