domenica 18 ottobre 2015

LA CULTURA ARABA

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L'elemento arabo-berbero portò all'Occidente cristiano nuove conoscenze tecnologico-scientifiche, specie nell'agricoltura, ma sconosciute ovvero reintroducendo colture abbandonate dalla fine del cosiddetto periodo classico "antico". Altri fondamentali apporti furono nella scienza della matematica, l'algebra e la trigonometria, il sistema decimale e il concetto di zero (elaborati in ambito indiano). Un'altra innovazione tecnologica attribuita agli Arabi è l'introduzione in Occidente della bussola, già in uso in Cina.

I musulmani svilupparono grandemente la medicina, l'alchimia (genitrice della moderna chimica) la geometria e l'astrologia, con gli annessi studi astronomici (da ricordare l'introduzione dell'astrolabio). Anche nella filosofia il loro apporto contributivo per l'Europa continentale fu formidabile e, grazie alle traduzioni da essi approntate o da essi commissionate, si tornò a conoscere non pochi testi di filosofia e di pensiero scientifico prodotto in età ellenistica. Grazie a tali traduzioni l'Europa occidentale e centrale (che aveva quasi del tutto cancellato il ricordo del retaggio culturale espresso nell'antichità classica in lingua greca) tornò in possesso di opere da tempo trascurate e a rischio di totale oblio.

La cultura araba è una cultura millenaria, stupefacente per ciò che è riuscita a produrre nel corso delle epoche, e per l’importanza che ha avuto anche sul pensiero e sulla storia occidentale.

Il rapporto è stato diretto in occasione del dominio arabo-islamico instauratosi in Sicilia per oltre due secoli nel medioevo. Molte delle città sicule che conosciamo oggi sono delle testimonianze di questa inestimabile fase di “colonizzazione” del nostro territorio. La Storia della Sicilia Araba è straordinariamente interessante perchè evidenzia come, nel pieno do dei “secoli bui”, sia stato l’incontro tra due culture ad aver generato un fermento culturale che non ha eguali in quegli anni.

L’unica similitudine può essere svolta nei confronti della cosiddetta popolazione Sefardita, composta dagli ebrei che abitarono nella penisola iberica per diversi secoli fino all’editto che ne impose l’espulsione (avvenuta nel 1492). Nel corso del medioevo soprattutto, il connubbio tra popolazione araba ed ebraica produsse momenti di sommo valore per la storia della filosofia e della cultura in genere (basti pensare ad un autore come Maimonide, che incorpora in sè la speculazione teologica-giudaica e il pensiero islamico).

Come non citare, inoltre, filosofi come Avicenna e Averroè (citato da Dante stesso nella Divina Commedia), autori che contribuirono alla conoscenza della filosofia aristotelica tanto nella sfera araba che in quella continentale-europea.

La cultura araba ha generato un contributo inestimabile, che gli europei sono stati capaci di assimilare e fare propria, assorbendola totalmente (dai numeri ai logaritmi, dall’astronomia all’architetture). Ciò che le rimprovera Bernard Lewis, profondo conoscitore dell’Islam e aspro critico nei confronti dell’attuale mentalità araba, è il fatto che, mentre nel medioevo, la superiorità degli arabi fu accettata dagli europei che ci guadagnarono moltissimo accettando gli insegamenti dei maestri, da centinaia di anni a questa parte, da quando si sono capovolti i rapporti di forza, gli arabi rifiutano di attingere dalla nostra cultura dominante, preferendo il muro contro muro e la cecità del fanatismo.
Quando il dominio degli arabi si estese sempre più le condizioni economiche, sociali e culturali dei paesi conquistati permisero la nascita di una nuova società. I dominatori arabi continuarono a privilegiare il commercio e la produzione artigianale. L'agricoltura continuava ad avere un importante ruolo economico e continuò a svilupparsi grazie alle raffinate tecniche agricole che diffusero gli arabi. I dominatori presero molto dalle civiltà conquistate, senza perdere però la loro identità islamica, anzi modellando la cultura sulla religione e sul linguaggio. Già Maometto aveva dimostrato interesse per la scienza e aveva organizzato le prime università e le prime biblioteche. Gli arabi appresero dagli indiani e poi diffusero l'uso delle cifre e dello zero per fare calcoli complessi. Si evolsero anche la letteratura e la musica, ma il massimo splendore ci fu nelle arti decorative.






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