Borgo San Siro è un comune situato nella Lomellina orientale, non lontano dal ciglio del terrazzo che delimita la valle alluvionale del Ticino.
Fin dal X secolo il territorio, come quello della vicina Garlasco, appartenne al monastero di San Salvatore di Pavia. Nel 1250 è citato come Burgum S.Syri nell'elenco delle terre soggette al dominio pavese. Nel secolo successivo, condividendo le sorti della vicina Tromello, è assoggettato alla signoria dei Beccaria, che si conclude nel 1475, con la morte senza eredi di Agostino Beccaria. Egli aveva destinato la signoria di Borgo San Siro all'Ospedale Maggiore di San Matteo di Pavia, da poco fondato; e il feudo rimase tra i beni dell'Ospedale fino all'abolizione del feudalesimo. Il comune, seguendo le sorti della Lomellina, passò ai Savoia nel 1713, e rimase fino al 1743 un luogo di confine, poiché l'adiacente Vigevanasco per il momento restava nello Stato di Milano. Nel XVIII secolo fu unito a Borgo San Siro il comune di Cassina de Magni, e nel 1927 la frazione Torrazza, staccata da Tromello.
Cassina de Magni o Magnona, situata nella valle del Ticino, fu un comune autonomo fino al XVIII secolo, poi fu unito a Borgo San Siro, di cui aveva condiviso le sorti.
Torrazza, feudalmente unito a Tromello, apparteneva ai padri domenicani di Vigevano. In epoca napoleonica risulta unito a Borgo San Siro, ma successivamente fu annesso a Tromello, paese cui era storicamente più legato. Nel 1927 divenne definitivamente frazione di Borgo San Siro.
Testimonianza dei secoli passati sono le vestigia di un Castello, di presunta origine medievale, ampiamente rimaneggiato, disposto attorno ad un grande cortile quadrato, al quale si accede mediante un portone carraio di disegno barocco posto sulla piazza della chiesa. Sull'angolo nord sorge una torre, attualmente intonacata e tinteggiata, di dubbia autenticità.
La costruzione della Chiesa parrocchiale di San Siro, inizia nel 1729, probabilmente sui resti della vecchia cappella, ed è ultimata nel 1732. La chiesa, baroccheggiante, con interno a croce greca, non presenta opere di particolare interesse artistico. Nel 1753 viene realizzato il campanile.
Conserva al suo interno la tomba di Agostino Beccaria e della consorte Zaccarina Lonati. Interessanti sono anche il pulpito intarsiato, le balaustre marmoree dell'altare maggiore e le dodici statue degli apostoli situate nelle apposite nicchie. Sui tre altari spiccano le tele di Carlo Antonio Bianchi, pittore pavese del XVIII secolo. Sulla facciata è visibile un affresco che ritrae il santo patrono. La faccia ed il sagrato dell'edificio sono stati da poco sottoposti ad un'importante opera di restauro.
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