Campodolcino è un comune situato in Val San Giacomo, lungo la strada che conduce da Chiavenna al Passo dello Spluga. Il nome Campodolcino è utilizzato a livello comunale come unione degli aggregati di Portarezza, Prestone, Pietra, Acero, Tini e Corti, tutti dislocati sul fondo della Valle e ora formanti un continuo urbano ai bordi della Strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga.
Il paese è noto per avere dato i natali a diversi sacerdoti famosi, il più famoso dei quali è san Luigi Guanella, nato nella frazione di Fraciscio nel 1842; nello stesso luogo nacquero Mons. Tomaso Trussoni (1856 - 1940), Arcivescovo di Cosenza, e don Abramo Levi (1920 - 2007), noto teologo, amico di Padre David Maria Turoldo.
Il nome di Campodolcino compare nel 1186, probabilmente per rimarcare il pianoro in cui è situato l'abitato odierno, in contrasto con l'andamento aspro della strada verso Spluga. In realtà l'area era già abitata in epoca preistorica (10.000 a.C.), come testimoniano i ritrovamenti di Pian dei Cavalli con tracce di un accampamento paleo-mesolitico. Dopo la conquista della Rezia da parte dei Romani (15 a.C.), la zona acquisì importanza: venne costruita una strada da Clavenna (Chiavenna) a Curia Rhetorum (Coira) attraverso il passo dello Spluga. Nella Tavola Peutingeriana si nota il paese di Tarvessedo, comunemente identificato con Campodolcino; purtroppo non sono rimaste testimonianze dell'epoca, ed anche il ponte "romano" è di epoca successiva.
Politicamente Campodolcino seguì le vicende della Valchiavenna e del suo capoluogo, passando prima all'Impero Carolingio e venendo poi disputato dai Vescovi di Como e di Coira: nonostante questi conflitti rimasero saldi i legami commerciali e culturali tra i territori a cavallo delle Alpi, Fu probabilmente nel 1205 che il comune di Valle (comprendente San Giacomo Filippo, Campodolcino e Madesimo) venne riconosciuto come autonomo rispetto a Chiavenna.
Il patto della "Via Mala" del 1473 con la ristrutturazione dell'itinerario consentì allo Spluga di conquistare la supremazia dei valichi del Reno Posteriore (Spluga e il contiguo San Bernardino) su tutti quelli retici. Fu grazie a queste opere che i traffici si svilupparono considerevolmente, non venendo scalfiti dal passaggio dagli Sforza ai Grigioni. Grazie al dominio elvetico i privilegi accordati già sotto il dominio di Milano vennero accresciuti, con conseguente prosperità locale: nel 1797 il Trattato di Campoformio obbligò l'intera Valchiavenna ad unirsi alla Repubblica Cisalpina, staccandosi così dalla Confederazione.
Dopo le turbolente vicende napoleoniche e la Restaurazione, la Valle passo sottò il dominio di Vienna: l'ing. Carlo Donegani, su incarico dell'amministrazione austriaca, progettò la strada carrozzabile tuttora in esercizio, con la costruzione ultimata già nel 1821 e rivista nel 1834; come lascito degli Asburgo va pure menzionata l'istituzione dell'organizzazione scolastica su modello austriaco, che portò ad un'elevata (per l'epoca) alfabetizzazione della popolazione. In conseguenza della Seconda Guerra d'Indipendenza, la zona venne annessa dal Regno di Sardegna: la costruzione della Galleria ferroviaria del San Gottardo nel 1882 fece crollare il traffico commerciale e con esso gli introiti della popolazione, che fu costretta ad emigrare in massa. Le maggiori direttrici di migrazione seguirono la Svizzera, l'Argentina, gli Stati Uniti e l'Australia.
Con gli spostamenti, i campodolcinesi esportarono i prodotti tipici del proprio territorio: emblematico il caso della grappa, di cui la zona era tradizionalmente produttrice; ad oggi si contano almeno 5 dinastie di grapat nel Nord Italia originarie di Campodolcino (Francoli, Scaramellini, Levi, Della Morte e Vener), Il casato Scaramellini oltre a essere noto per la grappa è famoso anche per le caramelle Scaramellini.
Dagli '20 a '60 del XX secolo vi fu un discreto ripopolamento della Valle grazie alla realizzazione di impianti idroelettrici. Negli anni '50 vi fu l'esplosione del turismo di massa, con lo sviluppo degli sport invernali: la costruzione degli impianti nei territori comunali di Madesimo, Campodolcino e Piuro portò alla costituzione dell'odierna Sky Area Valchiavenna.
Campodolcino ha un'ottima ricettività, non solo con abbondante presenza sul territorio di alberghi, bed & breakfast e case-vacanze, ma anche di un campeggio e del Rifugio Chiavenna. Nel periodo estivo la zona si presta a numerose escursioni, sia a piedi che in mountain bike, mentre durante l'inverno è preponderante la pratica degli sport invernali nel comprensorio SkyArea Valchiavenna: la ferrovia a cremagliera ("Sky Express") in tunnel da Campodolcino a Motta consente di accedere facilmente agli impianti sciistici. Da menzionare anche la pratica dello sci alpinismo, dello sci di fondo e delle escursioni con ciaspole.
La Chiesa parrocchiale dedicata a san Giovanni Battista costruita nel 1400 circa, in seguito fu ampliata e restaurata, da alcuni anni all'esterno della Chiesa vi è stata collocata una statua di san Luigi Guanella.
Il ponte in pietra viva sul torrente Rabbiosa, dietro la Chiesa di S. Giovanni Battista, ricostruito nel Seicento, è una testimonianza dell’antico sentiero romano che fin dal 16 d.C., attraverso la Valchiavenna ed il Passo Spluga, portava a Coira. Zona di pascolo ed alpeggio del Comune di Chiavenna, Campodolcino crebbe d’importanza a partire dal XV secolo, fino a diventare nel XVII secolo, sotto la dominazione dei Grigioni, il centro ministeriale, commerciale e governativo della Val San Giacomo. Le attività amministrative dell’antico Comune di Valle si svolsero nella frazione Corti fino al 1797, anno in cui il Comune fu smembrato dando vita alle tre attuali municipalità della Val San Giacomo. Proprio alle Corti si trova un edificio esemplare di questo periodo, il Palazz, oggi sede del Museo della Via Spluga, il cui nucleo iniziale rispecchiava la struttura della baita di montagna intesa come dimora permanente.
Una locanda del XVI secolo costituisce il nucleo originario dell’edificio denominato ‘Palàzz’, oggi sede del Museo. Nel 1777 l'Abate Antonio Foppoli, di Mazzo di Valtellina, accademico dell'Arcadia, acquistò lo stabile, lo ristrutturò e dalla scuderia e fienile ricavò una cappella decorata dal pittore Antonio Guidetti (1786). L'Abate legò la dimora in perpetuo al Consorzio delle Frazioni Corti e Acero, ancor'oggi proprietario. Il Museo conserva testimonianze storiche, documenti, opere d'arte e letterarie riguardanti la "Via Spluga", tra cui lettere di vettura e commerciali, specie del XVIII secolo, stampe originali tra cui le serie complete di quelle che il Meyer (Zurigo, 1825), il Lose (Milano, 1825) e il Cole (Londra 1826) dedicarono all'apertura dello stradale dello Spluga (1822) e testimonianze letterarie (il Passo ‘sublime’). Nelle vecchie tabernae sono presentato gli strumenti dei mestieri tradizionali della valle, tra cui i grapàt ( distillatori di vinacce), i cavatori e i legnamè (falegnami). Il Museo contiene: tre stue del Settecento e una decorata e datata 1576, una cucina del XVIII secolo e sezioni tematiche dedicate alla storia del Palàzz, del Conzorzio e dell'Abate Foppoli, all'Opera di don Guanella, al lavoro femminile, ai giochi dell'infanzia, all'alpinismo e allo sci, al turismo climatico, ai minerali e fossili e alla fauna e ai lavori idroelettrici ( laboratorio didattico). Di particolare importanza è la nuova sezione archeologica con i reperti di epoca mesolitica e il plastico degli scavi del Pian dei Cavalli, dove furono rinvenuti. All'ultimo piano del Museo è visibile un cardèn ad uso abitativo del 1726 ricostruito, proveniente dalla località Mottaletta di Isola e donato dalla famiglia Volpi-Spelzini.
Campodolcino si estende lungo la Valle glaciale del torrente Liro, comprendendo da Sud a Nord i vecchi nuclei abitati e, sui fianchi della Valle, le frazioni di Starleggia (a Ovest), Fraciscio e Motta (a Est). Da Est a Ovest il territorio comunale si estende dalle Alpi Lepontine alle Alpi Retiche, venendo attraversato dalla direttrice tra Alpi Occidentali e Alpi Orientali, secondo la convenzione del SOIUSA. Oltre al Liro, principale corso d'acqua, scorre il torrente Rabbiosa, proveniente dalla valle omonima.
Nella bassa Val San Giacomo percorsa dal torrente Liro, all’incontro con la Val Rabbiosa si trovano i centri abitati del Comune.
Il primo gruppo di case è quello di Prestone, seguito da Portarezza, Pietra e Tini. Subito dopo il superamento del torrente Rabbiosa, lungo la statale n. 36 che ricalca il tracciato della precedente strada commerciale dello Spluga, si trova Corti. Questo era anticamente il nucleo più importante di Campodolcino, capoluogo della Val San Giacomo a partire dal XVII secolo. La sua origine risale probabilmente all’epoca romana, forse identificabile con la stazione di Travessedo che rappresentava un importante luogo di passaggio e di sosta sulla via dello Spluga. Fece poi parte del Contado di Chiavenna e dopo la signoria dei Visconti e degli Sforza passò ai Grigioni, nel 1512.
Prestone, situata all'inizio del paese dà il benvenuto ai viaggiatori; si affaccia sull'omonimo lago artificiale. In estate ospita la Festa dei Boee, molto sentita da turisti e locali.
Portarezza, sita sulla sponda destra del lago artificiale, di fronte a Prestone
Pietra, collocata tra Prestone e Tini, ora è indistinguibile dalle due frazioni vicine
Tini, un tempo cuore del paese e sede del lussuoso Albergo Posta, ora abbandonato e diroccato, ospita il Centro Sportivo, una zona residenziale e qualche ristorante; in questa frazione hanno sede, lungo la strada Statale, il Municipio e le scuole elementari e medie.
Acero, frazione principalmente residenziale, sede di meravigliose ville interamente in legno, motivo di grande orgoglio per tutto il paese; ospita il Ponte Romano, una delle principali attrattive turistiche, presente nello stemma cittadino e anche nelle cartoline, il Ponte Romano attraversa il torrente Rabbiosa tristemente ricordato per l'alluvione avvenuta nel 1927.
Corti, attualmente è il centro principale del paese: qui si trovano i pochi negozi (abbigliamento, alimentari, macellerie) e la maggior parte dei ristoranti e il Cimitero; nella Piazza principale ha sede il bellissimo museo MuVis, dedicato alla storia e alle tradizioni della Valle Spluga e tra i pochi esempi di questo genere in Italia.
Staccate dal territorio principale vi sono:
Fraciscio, situata a 1.341 m s.l.m. nella Valle della Rabbiosa (sulla sinistra orografica della Valle Spluga) è a 10 minuti di macchina da Campodolcino, mentre durante la stagione estiva può essere raggiunta facilmente anche a piedi o in bicicletta; è famosa per aver dato i natali a San Luigi Guanella, Mons. Tomaso Trussoni e Abramo Levi. È sede, nel periodo di Ferragosto, della Sagra di San Rocco. Fraciscio è punto di partenza per diverse escursioni, tra cui l'ascensione al Pizzo Stella. Tra i luoghi d'interesse vi è anche la piccola grotta con la statua della Vergine Maria su imitazione della Grotta di Massabielle a Lourdes. Vicinissimi a Fraciscio, vi sono anche le località di Mottala, Gualdera e Bondeno, poste sul versante orografico opposto della Rabbiosa, a Fraciscio è molto diffuso il cognome Levi in cui la maggioranza degli abitanti porta questo cognome che è diventato famoso anche tra personaggi famosi per esempio Carlo Levi, Primo Levi e il già nominato presbitero don Abramo Levi.
Starleggia, l'antica Stambilone poggia su un vero e proprio balcone naturale sul versante destro della Valle Spluga, collegata a Campodolcino da una comoda strada asfaltata. Sita a quota 1.565 m s.l.m., era abitata continuativamente fino alla metà degli anni '80, mentre ora è residenza solo estiva; nella Valle soprastante Starleggia, vi è anche il maggengo di San Sisto con la chiesa detta "della Trasfigurazione", oltre agli alpeggi di Gusone e Morone, posti sul sentiero verso il Pizzo Quadro. Da Starleggia si può salire agevolmente al Pian dei Cavalli o godere dall'alto del panorama di Campodolcino, con vista privilegiata su Madesimo (cascata di Pianazzo e tornanti della SS36) e Fraciscio (Calcagnolo e Pizzo Stella).
Splughetta e Ca' de Luch, frazioni a metà strada tra Campodolcino e Starleggia.
Motta, anche se più vicina al comune di Madesimo, Motta rientra nel territorio di Campodolcino. Sede di impianti sciistici, è facilmente raggiungibile (in meno di 5 minuti) con la funicolare (un tempo con la funivia) che parte dal fondovalle. Sulla cima dell'Alpe si trova la Madonna d'Europa, protettrice degli sciatori, rivestita in oro.
In frazione Motta si trova la statua di Nostra Signora d'Europa, scolpita dallo scultore Egidio Casagrande, è una scultura alta 13 metri e mezzo, placcata in oro, fu eretta il 15 ottobre 1957 e inaugurata dall'allora cardinale Montini, futuro papa Paolo VI.
Il Lago Azzurro, sito nei boschi limitrofi alla frazione di Motta Alta di Campodolcino, è un lago alpino reso celebre dall'omonima poesia "Lago Azzurro" di Giosuè Carducci (1888). Per tre anni (2004-2006) è rimasto completamente prosciugato, ma dal 2007 si è nuovamente riempito. Grazie ad una petizione molto seguita, promossa dalla Pro Loco di Campodolcino ed altri enti, il Lago Azzurro è stato inserito al terzo posto della classifica del FAI per i "Luoghi del Cuore 2006 - Luoghi di natura da non dimenticare". Sito dei "Luoghi del Cuore 2006"
La Cà Bardassa a Fraciscio, edificio ad uso misto (abitazione e stalla) edificato nel XVII secolo e ristrutturato più volte. Ora ospita il locale museo etnografico.
Il Ponte Romano sul torrente Rabbiosa, adiacente alla Chiesa parrocchiale. Costruito probabilmente in epoca rinascimentale su un precedente manufatto anteriore, era uno snodo essenziale nel tracciato che portava da Chiavenna a Coira già in epoca romana.
Il Pian dei Cavalli, altopiano carsico condiviso tra i comuni di Campodolcino e Madesimo, ospita scavi archeologici riguardanti la presenza umana già in epoca preistorica.
La casa natale di san Luigi Guanella, sita in Fraciscio.
In ogni stagione la particolare vegetazione alpina, i suoi colori, i fiori stupendi, o la candida neve, adornano Campodolcino rendendola al visitatore indimenticabile.
Campodolcino imbiancata dalla neve, dai prati in bassa quota fin su sulle cime oltre i 3000 metri, offre uno spettacolo indimenticabile ai tanti turisti di passaggio. Durante l'inverno vasti pianori e cime innevate fanno da cornice a un paesaggio da favola, meta ideale per gli appassionati degli sport invernali, con turisti provenienti da tutta Europa, grazie anche alla vicinanza con i principali aeroporti milanesi.
Si parte dalla stazione dello Sky Express, uno tra gli impianti più moderni d'Europa: una funicolare sotterranea che da Campodolcino porta a Motta (1721 m). In soli 3 minuti percorre 1406 m affrontando una pendenza del 51 percento e 639 m di dislivello. Poi non resta che godersi il panorama dalla nuovissima seggiovia esaposto che ci porta in cima alla montagna, all'altezza della Madonna d'Europa. Da qui si può accedere a tutti gli impianti della Ski Area Valchiavenna.
In montagna si fa escursionismo anche d’inverno, sperimentando il nordic walking, una camminata eseguita con degli appositi bastoncini che permette l’utilizzo di circa l’85% dei muscoli del corpo. Principale caratteristica di questa disciplina è la grande naturalità e semplicità di esecuzione che consente a tutti e in ogni fascia d’età di poterla praticare senza eccessivo stress fisico. Oppure calzando le “ciaspole”: un’opportunità per fare esercizio fisico in piena libertà, seguendo il proprio ritmo.
Piste: ce n’è per tutti i gusti, discese più facili o più difficili, più dolci o più tortuose, in grado di soddisfare anche i più esperti ed esigenti, come la discesa del Canalone o il famoso giro dell’Angeloga che dal Pizzo Groppera (2498 m) arriva fino a Fraciscio (1341 m).
Gli appassionati dello sci di fondo hanno a disposizione nella Ski Area ben 4 tracciati.
Campodolcino offre ai suoi ospiti tre diversi tipi di piste: all’Alpe Motta si è messi a dura prova sull’anello di 5 km che si snoda in mezzo al bosco, più facile il giro breve di 3 km. A Mottala il percorso risulta più variegato, tra cascinali e boschi di conifere. Adatto a chi ama guardarsi intorno in tutta calma, senza fare un eccessivo sforzo fisico, è l'anello più lungo sulla piana di Campodolcino che costeggia il fiume Liro.
Attorno a Campodolcino si trovano alcuni angoli tutti da scoprire: piccole oasi di pace tra cielo e terra. Da Fraciscio, paese natale di San Luigi Guanella (sacerdote che accrebbe la sua opera religiosa nei campi della carità in Italia e all'estero), si può raggiungere l’Angeloga, oppure proseguire fino al Pizzo Stella (3163 m). A quest’altura la prospettiva cambia decisamente: lo sguardo si spinge oltre la valle solcata dal Liro e, tra spazi infiniti, s’imbatte di fronte sulle cime più alte, dal Pizzo Quadro (3015 m) fino al Tambò (3279 m), o si posa sulle superfici cristalline dei numerosi piccoli laghi naturali. Ai piedi di queste montagne rimangono come loro fedeli custodi le frazioni di Starleggia, punto di partenza per il Pian dei Cavalli, altopiano che ospita resti di siti preistorici, e l'incantevole vallata di San Sisto, costellata di baite ed alpeggi, mete ideali per riposo e quiete assoluta.
Trascorrere le vacanze a Campodolcino tra relax ed esercizio fisico è possibile grazie al percorso vita immerso nel bosco, un programma di attività motorie da praticare a corpo libero o con l'aiuto di attrezzi ginnici, dove ad ogni sosta apposite tabelle con rispettive strutture in legno dedicate indicano gli esercizi da effettuare. Il tracciato che dal parco dell'Acquamerla conduce alla frazione di Portarezza è immerso in un ambiente unico grazie al paesaggio e alla ricca vegetazione che concede un piacevole riparo dal sole estivo. Partendo dall'Acquamerla incamminandosi lungo la stradina sterrata, si arriva a metà del percorso dove, attraversando il ponte di legno, è possibile raggiungere il centro sportivo e il centro del paese. Per chi prosegue la strada si addentra nel bosco dove si alternano discese e piccole salite fino alla diga nella frazione di Portarezza.
Un occhio di riguardo spetta ai bambini che possono giocare indisturbati, divertirsi e fare nuove amicizie sia d’estate, nei diversi parchi giochi, che d’inverno, al Kindergarten di Motta. Fuori dallo smog e dai pericoli della città, i più piccini possono imparare più facilmente a stare in equilibrio sulla bici, e a poco a poco avventurarsi sulle piste, circondati da tutti i colori della natura.
Il parco dell'Acquamerla, situato alla fine del paese in direzione Isola, meta ideale per pic nic, per il divertimento dei più piccoli e per il relax di genitori e nonni, è anche un ottimo punto di partenza per passeggiate in direzione Starleggia, S. Sisto. Pian dei Cavalli.
Il parco di Pietra, situato in prossimità della diga di Portarezza, è il punto di ritrovo per le famiglie che soggiornano in quella zona ed è molto frequentato perchè immerso nel bosco e ben delimitato lontano dai pericoli della strada. Un parco giochi tranquillo dove i bambini possono giocare mentre i genitori chiacchierano tra loro.
Meta ideale per gli appassionati di escursioni in alta montagna, Campodolcino è anche il punto di partenza per brevi passeggiate panoramiche. Molto suggestivi sono la Valle di Starleggia, il Servizio oppure Mottala, Gualdera e Bondeno, che offrono un’ampia panoramica sulla valle sottostante e sulle cime sovrastanti. E' inoltre una tappa importante della Via Spluga, l’originaria via romana che collega Thusis a Chiavenna. Questo suggestivo percorso viene proposto ai turisti che vogliono camminare fra storia, cultura ed ambienti diversi.
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