Il lago di Mezzola è posto a settentrione del lago di Como, dal quale è separato dall'ultimo corso del fiume Mera che scorre nel lembo occidentale del Pian di Spagna, ultimo pianoro della Valtellina formatosi dai sedimenti deltizi dell'Adda e del Mera stesso.
Nell'antichità, fino al Medioevo, i due laghi erano uniti e il ramo settentrionale veniva detto Lago di Chiavenna. Ciò è testimoniato anche dal nome del paese di Samolaco, in epoca moderna diversi chilometri a nord del lago di Mezzola, ma anticamente era il Summo Laco del Lario, documentato anche nella Tavola Peutingeriana.
Il Lago di Mezzola è congiunto al Lario dal fiume Mera (un tempo era il corso dell'Adda, che sfociava più a nord, a Bocca d'Adda).
Sulle rive del lago, detto anche di Novate Mezzola (dal nome di un paese costiero), sono presenti i centri abitati di Novate Mezzola e Verceia, situati nella provincia di Sondrio e Dascio, piccola frazione di Sorico in provincia di Como.
Nel lago si immettono oltre al fiume Mera, il Codera e il fiume dei Ratti.
Il lago di Mezzola è popolato da numerose specie ittiche tra le quali la trota di lago, il lavarello (introdotto dai paesi del Nord-Europa), l'agone, il luccio, il persico, il persico sole, il cavedano, il pigo, la scardola, il triotto, il vairone, l'alborella, la sanguinerola, la carpa e la tinca, il Luccio Perca, la bottatrice e l'anguilla, rare savette e barbi, temoli discesi dal Mera.
Il lago di Mezzola rappresenta anche un punto di interesse per il birdwatching vista la notevole quantità di uccelli acquatici e limicoli che popola le sue sponde.
Anticamente la sponda occidentale era attraversata dall'Antica Via Regina e in prossimità della riva è stato eretto nel IX secolo il piccolo tempio romanico detto il san Fedelino sul luogo del martirio di san Fedele.
La Riserva naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola è un'area naturale protetta della Lombardia che comprende il lago di Mezzola e la zona tra questo ed il lago di Como detta Pian di Spagna.
La zona è un'area umida molto frequentata dalla fauna migratoria comprendente porzioni di territorio dei comuni di Sorico e Gera Lario nella provincia di Como, Verceia, Novate Mezzola e Dubino nella provincia di Sondrio. La sede ufficiale della Riserva si trova in Via La Torre a Sorico in un moderno e polifunzionale edificio.
Il Piano di Spagna è una pianura alluvionale, formatasi per l'apporto di materiale detrìtico da parte del fiume Adda. Migliaia di anni fa il Lago di Como era quindi tutt'uno con il Lago di Mezzola. Il toponimo di Samolaco ("Summus Lacus") lo sta ancora oggi a testimoniare. Abitato fin in epoca romana, come confermato dai ritrovamenti archeologici nella zona di Sant'Agata (dove un tempo sorgeva la romana Aneunia), il Piano di Spagna deve il suo nome al dominio spagnolo (sec. XVI-XVIII). Per la sua posizione strategica, questa pianura ospitò, a partire dal Medioevo, diverse fortificazioni, che vennero poi ampliate dagli spagnoli. Da qui infatti passava il confine tra i Grigioni, che controllavano la Valtellina, e il Ducato di Milano, allora sotto la corona di Spagna. Per questo motivo, il conte di Fuentes, governatore di Milano, decise di costruirvi un forte. Situato sulla collina settentrionale di Montecchio, il Forte di Fuentes fu in collegamento con altre postazioni difensive, come la Torre di Sorico, il Forte d'Adda (oggi stalla e quindi detto lo "Stallone"), la Torre di Curcio e quella di Fontanedo. Il Forte resistette ad attacchi di diversi eserciti e fu smantellato solo nel 1796, da parte di Napoleone Bonaparte per accondiscendere alle richieste dei vicini Grigioni. Nel 1916, durante la prima guerra mondiale, il Forte, fu inserito nell'ambito della Frontiera Nord, il sistema difensivo italiano verso la Svizzera, e per questo vide la realizzazione di una strada militare e di due appostamenti d'artiglieria blindati destinati a tirare sulle provenienze di Valtellina e Val Chiavenna, per compensare il disarmo del vicino Forte Montecchio Nord, avvenuto nel 1915. Oltre ai manufatti della Frontiera Nord oggi, del Forte di Fuentes, rimangono imponenti resti degli edifici e delle mura perimetrali, oggetto di recupero da parte degli operatori del Museo della Guerra Bianca che dal 2012 ne ha assunto la gestione in accordo con la Provincia di Lecco.
Il Piano di Spagna è noto per essere una tra le più importanti riserve naturali della Regione. Qui, tra i canneti e le tife, nidificano numerose specie di uccelli acquatici, di anfibi e dì rettili. Per avere una visione d'insieme dell'oasi naturale si può salire ad Albonico, frazione di Sorico. Da ricordare, infine, sulla sponda occidentale del Lago di Mezzola, lungo il tracciato dell'antica via Regina, l'oratorio di San Fedele (accessibile a piedi - h.1,30 - da Samolaco e, via barca, da Novate Mezzola), oratorio proto-romanico del sec. X, con affreschi coevi, sorto sul presunto luogo del martirio di S. Fedele
La superficie di lago, stagni e canali sono in parte nascoste dalla crescita delle ninfee (Nymphaea spp. e Nuphar lutea) con le loro foglie a lamina espansa, galleggianti. La maggior parte del Pian di Spagna è interessato da coltivi, soprattutto a mais, erba medica, loietto e prati da sfalcio, intervallati da filari di arbusti fruttiferi e da alberi sparsi come olmi, pioppi, ontani, salici e querce.
La fauna è formata principalmente da alzavole, folaghe, germani reali e nitticore.(cigno reale, folaga, gallinella d'acqua, ecc.),
Anfibi: tritone crestato, rana verde, rospo comune
Rettili: testuggine palustre, biscia dal collare, ramarro
La Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola è stata istituita da Regione Lombardia nel 1983 in attuazione delle direttive contenute nella Convenzione di Ramsar (IRAN, 1971), aventi come finalità quelle di assicurare l’ambiente idoneo alla sosta e alla nidificazione dell’avifauna migratoria, di tutelare e mantenere le caratteristiche naturali e paesaggistiche della zona classificata umida, di disciplinare e controllare la fruizione dell’area a fini didattico-ricreativi e di valorizzare le attività socio-economiche presenti nell’area nel rispetto delle esigenze di conservazione dell’ambiente. Il territorio della Riserva Naturale Pian di Spagna – Lago di Mezzola è riconosciuto come Sito di importanza Comunitaria (Sic) e fa parte della Rete Ecologica europea “Natura 2000”, che rappresenta un complesso di luoghi caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animali sia vegetali, di interesse comunitario, la cui fruizione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità presente sul continente europeo.
Il Pian di Spagna si trova nella parte più settentrionale della Lombardia e costituisce la piccola pianura, estesa poco meno di 1600 ettari, posta alla confluenza della Valtellina e della Valchiavenna, tra il Lago di Mezzola e la porzione più settentrionale del Lago di Como. L’area è del tutto pianeggiante ed è posta a circa 200 metri sul livello del mare. L’area si estende tra le province di Sondrio e Como e comprende cinque Comuni: Sorico e Gera Lario (Como), Dubino, Verceia e Novate Mezzola (Sondrio). Inoltre proprio nell’area del Pian di Spagna hanno origine tre gruppi montuosi dalle caratteristiche differenti: a nord-ovest le Alpi Lepontine con il versante roccioso del Monte Berlinghera (1930 metri di altitudine) che sembra scendere nel Lago di Mezzola; a nord-est le Alpi Retiche con le cime granitiche che fanno da contorno alla Valle dei Ratti e alla Val Codera e con lo sperone roccioso squadrato del Sasso Manduino (2888 metri); a sud la lunga catena delle Alpi Orobie, con lo scenografico versante Nord del Monte Legnone (2609 metri) a chiudere l’orizzonte.
Il lago si inserisce fra due alti rilievi ad est ed ovest, mentre la vista spazia a nord lungo la valle del fiume Mera ed a sud sul Pian di Spagna. Insieme a quest'ultimo costituisce una delle poche oasi naturali intatti (riserva naturale Pian di Spagna e lago di Mezzola) nonostante l'aggressione del carico inquinante della Valchiavenna, notevolmente diluito pero' dal forte ricambio idrico del fiume Mera.
Per itinerari turistici conviene imbarcarsi a Gera Lario per due motivi: la comodita' del bel porticciolo turistico con moli in legno e la curiosita' di risalire il fiume Mera osservando sulla sinistra alcuni campeggi fra canneti e rive sabbiose, sulla destra i frequenti gruppi di cavalli al pascolo nel Pian di Spagna. Giunti in prossimita' del lago cominciano i canneti sulla destra e si giunge ad una ansa del fiume frequentata da decine di volatili che sostano in mezzo all'acqua.
Si costeggia la costa sinistra che si presenta subito imponente con rocce a strapiombo e qualche spiaggetta rocciosa dove non e' raro scorgere anche esemplari di volpe che scendono ad abbeverarsi nei piccoli torrenti che scendono nel lago. L'acqua e' piuttosto torbida, lagunosa.
Appena dopo l'ansa di Albonico si scorge una bella cascata con doppio salto, il primo finisce in una vasca a circa dieci metri di altezza, da cui poi l'acqua si getta nel lago. Sbarcando sotto la cascata si scorge sulla sinistra una corda lasciata da qualche "scalatore" per poter superare la prima parete rocciosa ed arrampicarsi fino alla vasca superiore della cascata.
Più avanti la costa si fa sempre più rocciosa, a tratti con il bosco che giunge a riva, fino ad arrivare sotto il "salto delle capre". Si tratta di uno sperone roccioso talmente verticale sull'acqua da renderne impressionante la vista dal basso, avvicinandosi in canoa. Sono riuscito a capire il motivo del nome "salto delle capre" quando, osservando la cima dello sperone, ho visto far capolino il muso di una capra che guardava giù incuriosita la mia strana imbarcazione gialla.
Appena dopo, la costa rocciosa lascia spazio al ritorno dei canneti e delle spiagge sabbiose dell'ansa dove si trova il molo di S. Fedelino. S. Fedelino e' una piccola chiesetta del X sec. raggiungibile solo via acqua. Una volta sbarcati, la si raggiunge lungo un sentiero sterrato che si diparte dal moletto per circa 200 metri fino a giungere in vista della chiesa disposta su una piccola roccia che guarda il fiume Mera.
Superata l'immissione del Mera comincia la costa urbanizzata del lago, costeggiata dalla strada e dalla linea ferroviaria. Il laghetto all'altezza dell'abitato di Novate Mezzola e' stagnante e maleodorante, non meritando di essere raggiunto nonostante si possa passare facilmente sotto il ponte stradale del paese. Il paesaggio si fa meno interessante; la riva e' inaccessibile fino ai giardini pubblici di Campo con una piccola darsena. Finalmente pero' si puo' godere la piena vista della parete rocciosa sulla costa ovest del lago che prima si poteva scorgere solo parzialmente.
Si percorre un tratto di costa rocciosa prima di Verceia, dove la strada e la ferrovia passano in galleria, per proseguire poi con un susseguirsi di proprieta' private sulla riva con relativi scivoli per barche. Continua la costa rocciosa all'altezza della seconda galleria stradale sopra una spiaggia di ciottoli.
Giunti alla riva sud cominciano i canneti del riempimento alluvionale che separa il lago di Mezzola da quello di Como. In questo tratto il fondale e' molto basso con tronconi di canne a pelo d'acqua ed il rischio di arenarsi spesso se non si pagaia piuttosto lontano dai canneti.
Numerose sono le colonie di volatili che stazionano sulle piccole isolette rocciose appena al largo del canneto. A questo punto si puo' riprendere il canale del fiume Mera per tornare a Gera Lario non fidando nell'aiuto della debole corrente di questo emissario..
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