Barghe è un comune situato nella Valle Sabbia.
Le origini del nome non sono chiare. Secondo alcuni il nome deriva da un antico ponte di barche che attraversava il fiume Chiese per consentire ad uomini e merci delle Valli di risalire verso il Trentino. Secondo la tesi più accreditata il nome deriverebbe dall'etimo "barek", che significa banco, copertura. Pare infatti che nel medioevo in questa zona della Valle Sabbia, profittando del riparo di una grande parete rocciosa e ben soleggiata, vennero costruite delle tettoie recintate destinate alla custodia e riparo di animali domestici: capre, mucche, pecore. Queste baracche di legno utilizzate oltre che per il bestiame anche al ricovero di viandanti, avrebbero indicato la località.
A Barghe fu rinvenuta una delle due uniche testimonianze paleontologiche della Valle Sabbia. Si tratta di una cavità (simile al buco del romito di Levrange) situata dietro l'abside dell'Oratorio di S. Gottardo, che restituì nel secolo scorso avanzi di fauna pleistocenica, insieme con alcuni oggetti preistorici.
Sempre nella grotticella di S. Gottardo fu anche rinvenuta una lama ritoccata di selce grigia.
Testimonianza di vita preistorica sono anche quattro schegge atipiche di selce rossiccia che, con la lama suddetta, si trovano nei depositi del Museo di Storia Naturale di Brescia.
Barghe costituì quindi una stazione preistorica e fu poi centro noto anche ai Romani.
Prime notizie certe si desumono da alcuni documenti del XIV secolo, quando il paese era denominato Bansis, de Barchis, Barche; e nel secolo XVI Bargis e Bargae.
Nel Catastico Bresciano del Da Lezze (1609) si può leggere: «Barghe è comune diviso in due contrade chiamate Avogadre coll'istesso nome, una di qua et una di là del Chiese per mezzo le quali cammina il fiume et sopra di esso vi sono fabbricati due ponti ... anime 700».
Nel 1385 Barghe fu parte della Quadra di Valle Sabbia e tale rimase anche con l'organizzazione del territorio bresciano da parte della Serenissima.
È nel XVI secolo che il paese raggiunge il massimo splendore: piccole, ma diffuse attività artigianali, legate alla lavorazione del ferro e all'attività estrattiva dell'argento, l'allevamento del bestiame e la silvicoltura, la produzione di carbone trasformano Barghe, da mero luogo di passaggio e di albergo, a fiorente e attivo centro commerciale.
Il monumentale palazzo, già Beccalossi, la chiesa parrocchiale dedicata a S. Giorgio, il santuario di S. Gottardo e numerose altre costruzioni, con caratteristici portali ed archi, soprattutto nella zona più antica, Cimabarghe, sono inconfutabili testimonianze di tale periodo.
I Visconti, i Veneziani, i Bavaresi, i Lanzichenecchi, gli Spagnoli, gli Austriaci hanno tutti lasciato indelebili tracce nella Valle Sabbia e non hanno mai celato il loro interessamento per la stessa a causa della particolare posizione geografica e della relativa importanza politico-militare.
Comune autonomo, poi soppresso d'autorità in periodo fascista, fino al 1956 Barghe è stato amministrativamente unito a Sabbio Chiese: da circa trent'anni è comune e, con le frazioni di Fossane, Vrange e Ponte Re, conta un migliaio di abitanti.
Barghe deve, fin dall'antichità, la sua fortuna alla strategica posizione del territorio che occupa: punto di incontro di importanti vie di comunicazione e conseguente crocevia di genti diverse.
Comprende le frazioni di Fossane, Vrange e Ponte Re.
Attivi e industriosi sono gli abitanti di Barghe. Sebbene il trapasso da un'economia prettamente contadina ad una situazione occupazionale legata al mondo dell'industria sia qui giunta in ritardo rispetto ad altre realtà, il paese non ha mai conosciuto i tristi problemi del lavoro connessi con i fenomeni dell'emigrazione e della disoccupazione.
Dapprima la nascita dell'azienda Falck di Vobarno e poi lo sviluppo dell'industria siderurgica di Odolo hanno offerto la possibilità di un progressivo abbandono del poco redditizio lavoro della campagna, trasformando boscaioli e agricoltori in operai, con tutti i benefici di tale condizione sociale.
Negli ultimi anni, inoltre, si è assistito ad una considerevole crescita del fenomeno artigianale in molteplici attività produttive. Ciò indubbiamente ha molto contribuito allo sviluppo economico e sociale del paese.
Tuttavia, nonostante questa piccola "rivoluzione industriale", la cultura e la mentalità dominanti degli abitanti di Barghe è rimasta essenzialmente contadina.
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