Renate è un comune italiano della provincia di Monza e della Brianza. Il suo territorio risulta compreso tra i 281 e i 333 metri sul livello del mare. La superficie è di 2,88 km², dei quali 1,30 km² risultano urbanizzati per una percentuale del 44,828%.
Il comune ha una vocazione prevalentemente industriale, con manifatture tessili e altre legate alla lavorazione del legno e delle materie plastiche, in particolare ha due industrie particolarmente sviluppate, basate sulla produzione di maniglie, di cui una conosciuta anche a livello internazionale. Vi è anche una fabbrica di elettrodomestici.
L'origine del nome del paese deriva, probabilmente, da "Arenate" per la tipologia sabbiosa (rena) del terreno. Il territorio fu abitato prima dai Celti e successivamente dai Romani.
La Brianza fu certamente abitata da popolazioni orobiche cui seguirono i Celti (Galli) spinti a Nord dagli Etruschi.
I Romani occuparono la Brianza dopo aver vinto Milano nel 222 a.C. come riportato nel "De Bello Gallico" di Giulio Cesare; l'imperatore Ottaviano Augusto, subentragli, divise l'Italia in 11 province e Plinio il Vecchio riferisce che la Brianza rientrava nell'ottava. In Renate sono stati rinvenuti reperti di sepolture di epoca romana in località Odosa - durante gli scavi della ferrovia Monza-Molteno (donati ai Musei di Lecco) - e ai Cariggi una spada in bronzo del tipo a forma di salice che verosimilmente contraddistingueva la tomba di un guerriero. In centro paese, nel cortile detto "Curt di Bioi", furono rinvenute antiche monete romane tra le quali un "Sesterzio di rame".
Sul territorio comunale sono stati rinvenuti alcuni reperti di sepolture di epoca romana nonché alcune monete sempre della stessa epoca. Da citare la presenza nel confinante comune di Cassago Brianza di una villa romana che ospitò San Agostino d'Ippona tra il 386 e il 387 d.C. e di una piccola necropoli. Il nome "Renate" viene successivamente citato in epoca medievale in alcuni documenti, in particolare testamenti. Nel 1162 Benedetto d'Assia, ambasciatore di Federico Barbarossa, destina dei fondi a località della zona tra le quali viene citata la località renatese del Tornago. Il 22 dicembre 1451 le tre località di Renate, Tornago e Vianò sono inserite nelle immunità fiscali che il duca di Milano Francesco Sforza concede al Monte di Brianza. Nel 1530, Renate contava 91 abitanti, 20 capi di bestiame bovino. V'erano 240 pertiche coltivate a vigna, 298 a campo e prato, 230 a ronco. Oltre al centro storico (via Umberto) e il Tornago d'antica origine medievale, vicino a Cremella e alla Pieve di Missaglia v'erano il Vianò col suo monastero sotto la Pieve di Agliate e la Cascina Odosa al confine con Besana. Il 10 maggio 1607, Renate dà ospitalità alla soldataglia lanzichenecca della compagnia del capitano Alberto Baldovino. Nel 1630, di nuovo, si ospita la compagnia lanzichenecca del capitano Rainoldo del reggimento del colonnello Ciamburgo. Il XVIII secolo vede la dominazione austriaca. Nel 1843 Emilia Redaelli sposa nella chiesa parrocchiale il nobile Enrico Manzoni, figlio dello scrittore Alessandro e di Enrichetta Blondel. Abiteranno nella villa Cagnola-Mazzucchelli per 20 anni. L'8 novembre 1928 viene pubblicato il Regio Decreto 8556 con il quale il Comune di Renate viene fuso con il Comune di Veduggio e così rimarrà fino al 1956.
Sul territorio comunale insiste una parte del parco agricolo La Valletta. Il parco ha una superficie totale di 837 ettari, dei quali 129 sul territorio di Renate. Il territorio del parco La Valletta si trova interposto tra due grandi aree protette quali il "Parco della Valle del Lambro", di carattere fluviale, e il "Parco naturale di Montevecchia e della Valle del Curone", di carattere agricolo-forestale. La particolare collocazione dell'area, ha portato a valutarla come un possibile terzo "corridoio ecologico", un ponte di connessione tra i due parchi regionali che rappresentano i nodi funzionali di un sistema di rete ecologica a scala provinciale e regionale. L'ampia area verde del parco agricolo La Valletta è costituita da caratteri naturali, storici e culturali propri che si sono mantenuti nel tempo. Gli elementi che permettono di conoscere le qualità e i pregi del territorio della Valletta sono sia gli elementi naturali (geomorfologia, idrologia, vegetazione, zoologia) che gli elementi culturali (uso del suolo, valori scenografici - architettonici, rete sentieristica).
Lo Stadio Comunale "Mario Riboldi" è l'impianto sportivo comunale di Renate. È intitolato a Mario Riboldi, uno dei fondatori del Renate Calcio, situato al nord del paese, confina con Cassago Brianza ed è utilizzato dal Renate Calcio.
Il campo da gioco è in erba e misura: 105 x 65 m, ed è sprovvisto sia dell'impianto di illuminazione sia della pista d'atletica. Adiacente allo stadio c'è un altro campo da calcio in sintetico che misura 86 X 48 metri dotato di un impianto di illuminazione. La sua capienza è di 1.400 posti, ed a causa della insufficiente ricettività sia di capienza che logistica, non a norma per ospitare partite di Lega Pro, la squadra gioca le partite casalinghe allo Stadio Città di Meda nel comune di Meda.
La società che rappresenta il calcio nel comune brianzolo è l'Associazione Calcio Renate, fondata nel 1947 da un gruppo di tifosi interisti; da cui derivano i colori sociali nero e azzurro.
Edoardo Mangiarotti, schermidore
Dionigi Tettamanzi, cardinale, arcivescovo emerito di Milano
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