La costruzione del Santuario è legata ad un miracolo occorso a due ragazzi sordomuti. In corrispondenza di una via che costeggiava l'Olona e che si staccava dall'attuale corso Magenta (all'altezza delle scuole "Bonvesin de la Riva"), c'era una piccola cappelletta su cui era dipinto un affresco della Madonna con il Bambino, San Rocco e San Sebastiano. Risaliva al XVI secolo e fu affrescata nel 1575 a protezione dei legnanesi contro la peste. Verso la fine del XVI i due figli sordomuti di un ricco proprietario si ripararono, nel corso di un forte temporale, sotto la piccola tettoia a riparo dell'affresco. Ad un certo punto la Madonna apparve e disse: "Dite a vostro padre, che ha i mezzi per farlo, di costruire qui un portichetto, così voi potete ripararvi meglio". Al loro ritorno a casa, raccontarono l'accaduto facendo gridare al miracolo i genitori. In seguito a questo fatto, si moltiplicarono a Legnano le donazioni, tant'è che i fondi raccolti furono sufficienti a costruire addirittura una chiesa. Dopo l'edificazione, che durò dal 1582 al 1583, il tempio fu oggetto di pellegrinaggi. Questi ultimi fatti portarono alla necessità di costruire una chiesa più grande.
Nel 1610 col beneplacito del Cardinale Federico Borromeo, fu avviata la realizzazione di un nuovo santuario per opera dell’architetto Antonio Parea di Novara.
Ci vollero 40 anni e l’intervento prima dell’ingegnere. Francesco Maria Richini poi dell’architetto Barca di Ghemme per realizzare l’attuale struttura della chiesa: una navata centrale con tre cappelle per parte. Sulla facciata fu costruito un grande portico sostenuto da due colonne, quest’ultimo fu demolito nel 1863 durante il rifacimento della facciata, quest’ultima realizzata in cotto. La chiesa è ricca di opere d’arte, notevole è l’altare con decorazioni dorate e un affresco raffigurante la Madonna. Alle pareti si trovano due quadri realizzati da Francesco Lampugnani rappresentanti l’Annunciazione e la Visitazione di Maria. Sono importanti anche i diversi affreschi della cupola e delle cappelle, ed altri dipinti.
Nel giardino, che circonda il Santuario, sono disposte a semicerchio quindici cappelle che originariamente vennero affrescate nel 1895/97 dal pittore cremonese Bacchetta.
Nella parte retrostante l’abside del Santuario nel quale centro è eretta una cappella con una bella Madonna del Rosario che regge il Bambino dedicata, nel 1899, alla nobile canossiana Barbara Melzi.
Nel 1936 fu ripristinata l'originale copertura in marmo e fu realizzato un nuovo portico caratterizzato da un dipinto della Madonna apparsa ai bambini sordomuti.
Notevoli sono alcuni quadri del Settecento situati nella cappellina centrale di destra, che è dedicata a Sant'Antonio Abate. La cappella di fronte è invece intitolata a San Mauro. Le due cappelle all'ingresso sono arricchite da affreschi dei fratelli Turri. Nella prima cappella di destra è ospitato una tela opera di Biagio Bellotti che raffigura San Francesco Saverio. La cappella di fronte è intitolata a Sant'Anna. I quadri e le decorazioni della volta di quest'ultima cappella sono anch'essi dei fratelli Turri.
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