Dedicata ai santi Sisinnio, Martirio ed Alessandro (noti come i "Santi Martiri"). Il territorio della parrocchia potrebbe essere stato teatro della prima fase della battaglia di Legnano.
L'idea di costruire una chiesa parrocchiale nella zona dell'Oltrestazione nacque nel 1890. Tra le varie localizzazioni possibili, alla fine la scelta cadde sul quartiere Mazzafame (il nome deriva dalla fertilità del terreno, che "ammazzava la fame" nei periodi di carestia). All'epoca, questo rione, ad esclusione della zona lungo la via Novara, non era molto abitato, anche se era in costante espansione. I lavori di costruzione iniziarono nel 1904.
Il rione Mazzafame non era ancora molto popolato, come lo erano invece già le due fasce di territorio laterali alla via Novara e l'ubicazione in questa zona era quindi scontata. Nel 1990 l'inaugurazione del monumento di Enrico Butti, celebrativo della battaglia dei lombardi contro il Barbarossa, rinfocolò nei legnanesi l'amore e l'orgoglio di memorie storiche legate al Medioevo. Nacque così l'idea di dedicare ai Santi Martiri cristiani: Sisino, Martirio, Alessandro, le cui reliquie erano custodite nella chiesa milanese di S. Simpliciano, dove era sepolto l'arcivescovo Ariberto da Intimiano, che stando alla leggenda donò ai milanesi la croce lobata del Carroccio, incitandoli alla rivolta contro Federico I. La proposta della dedicazione ai Santi Martiri della nuova chiesa sarà più tardi caldeggiata dallo stesso arcivescovo Cardinale Andrea Ferrari. Nel realizzare l'edificio religioso, ultimato nel 1910, si cercò quindi di legarlo alle memorie connesse con la battaglia contro il Barbarossa.
Fu così che nell'altare di destra il pittore Matteo Meneghini affrescò una pala che raffigura i tre santi martiri con un'ambientazione paesaggistica che richiama la Valle di Non dove furono uccisi e un volo d'angeli in un cielo plumbeo. Questo altare fu inaugurato il 29 maggio 1919, anniversario del martirio dei santi patroni della parrocchia. Ai lati dell'altare spiccano anche due lapidi con i nomi dei parrocchiani morti nelle ultime due grandi guerre e i nomi delle città aderenti all'antica Lega Lombarda.
Sisinio, Martirio e Alessandro erano nati in Cappadocia e, ancora giovinetti nel IV secolo vennero mandati a Milano per essere istruiti nella fede dal vescovo S. Ambrogio. Attratti dall'ideale missionario furono inviati al vescovo di Trento, San Virgilio che li destinò nel 387 ad evangelizzare l'antica regione Anaunia, l'attuale Valle di Non. Dopo dieci anni a servizio della gente della Valle, il 29 maggio del 397, furono trucidati in un rito, detto degli Ambarvali, durante una festa pagana di carattere agreste nella località di Mecla, ora Sanzeno, dove era stata eretta una basilica a loro dedicata. Le reliquie dei tre martiri furono successivamente trasferite a Milano e custodite nella chiesa di S. Simpliciano.
A Sisinio, Martirio e Alessandro è legata una leggenda popolare, nata anche dalla coincidenza della loro morte con la battaglia di Legnano nel 1176. All'intercessione dei Santi Martiri le genti lombarde attribuiscono la vittoria di Legnano. Si narra infatti che nel giorno dello scontro tra le milizie milanesi e quelle del Barbarossa, tre colombe uscirono dalla chiesa di S. Simpliciano, dove erano custodite le loro reliquie, e andarono a posarsi sulla croce del Carroccio rimanendovi fino al termine della battaglia.
La facciata dell'edificio religioso, che è stata completata negli anni cinquanta del XX secolo, è in cotto con elementi in marmo bianco. La chiesa è a tre navate divise da una fila di colonne. Le due navate laterali sono più piccole di quella centrale. Il campanile è in stile moderno.
Di pregevole fattura sono la croce in ferro dell'altare maggiore, il coro e l'organo a canne di stagno. Alla destra del transetto sono presenti dei quadri raffiguranti la Via Crucis. Nell'altare di destra Matteo Meneghini ha affrescato una pala che rappresenta i tre santi collocati su uno sfondo raffigurante un volo di angeli in un cielo nuvoloso. Il paesaggio dello sfondo ricorda la val di Non, dove furono martirizzati i tre santi. Ai fianchi di questo altare altare sono collocate due lastre in pietra dove sono elencati i fedeli della parrocchia deceduti al fronte della prima e della seconda guerra mondiale, oltre che le municipalità coalizzate nella Lega Lombarda.
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