Innalzata nel Trecento e restaurata nel 1490, questa chiesa è dedicata a Sant'Erasmo, vescovo di Formia ed era annessa all'omonimo ospizio che fu probabilmente fondato da Bonvesin de la Riva nel XIII secolo e che venne demolito nel 1925 per ingrandire la strada statale del Sempione. Questo edificio di ricovero, che aveva anche funzione di ospedale e orfanotrofio, fu in seguito riedificato mantenendone la denominazione. Il complesso era dotato di una ruota degli esposti.
La chiesa compare negli elenchi degli edifici religiosi dell'area milanese compilati nel Trecento da Goffredo da Bussero. Questa primitiva chiesa trecentesca era dotata di un altare che era intitolato a Santa Margherita. La presenza dell'ospizio a fianco alla chiesetta è confermata fin da prima del 1304. Infatti, da un lascito testamentario di Bonvesin de la Riva del 18 agosto 1304, è riportata la volontà di donare parte delle sue ricchezze ai frati dell'ospizio Sant'Erasmo.
Nel Medioevo i pellegrini che percorrevano la via Francigena e che erano diretti a Milano, avevano tra le soste anche l'ospizio Sant'Erasmo a Legnano.
Documenti del 1550 provano che la chiesa di Sant'Erasmo e l'ospizio erano circondati dalla campagna. Uno scritto di questo periodo descrive così questo luogo: "Hospitale Sant'Erasmi extra burgum Legnani, quarta parte miliaris in loco campestri secus viam Mediolanensem in quo hospitantur pauperes et infirmi et senes praecipue praefati loci. In quo sunt loca (locali) pront infra ad hospitandum pauperes et ibi annexa est eccelsi ".
E' comprovata l'esistenza dell'ospizio, nello stesso luogo dove sorge attualmente di fianco alla chiesetta, ancor prima del 1313.
Lo conferma un testamento dello stesso Bonvesin de la Riva datato 18 agosto 1304 a rogito del notaio Gabrio da Vegenzate, che reca un codicillo appunto del 1313, col quale il monaco designa erede dei suoi beni l'ospedale della Colombetta in Milano, ma detta anche alcuni benefici e obblighi a carico dei frati dell'ospizio legnanese. In età medievale, nel grande fervore di fede cristiana, gli uomini di ogni categoria sociale si facevano pellegrini per purificarsi o meditare in luoghi santi e percorrevano itinerari cosiddetti Francigeni o Romei che, partendo dal nord Europa raggiungevano i passi del S. Bernardo, Gottardo, Sempione e attraversavano l'Italia con mete Roma, e la terra Santa per la quale ci si imbarcava a Bari o a Venezia. I pellegrini che dalla via Romea del Sempione erano diretti alla città Serenissima avevano tra le tappe obbligate anche l'hospitale di S. Erasmo, nel borgo di Legnano.
La chiesa di questo ospizio, sempre nella realtà religiosa di quei tempi, ha avuto un'altra particolare prerogativa importante per l'intera cristianità . Infatti il poeta e monaco dell'ordine degli Umiliati, Bonvesin de la Riva, come è ricordato nell'epitaffio della lapide sulla sua tomba che era nel convento di S. Francesco in Milano, fervente devoto della Vergine, per primo instaurò l'uso di suonare le campane al tramonto per invitare, coi loro rintocchi a recitare una preghiera alla Madonna, nell'ora, cosiddetta, dell'Avemaria.
Si può presumere quindi che proprio dalla chiesina di Sant'Erasmo Bonvesin de la Riva, iniziò questo rito, nei primi tempi solo serale. Il vecchio edificio dell'ospizio(abbattuto e ricostruito nel 1925) era di foggia duecentesca e all'interno già esisteva una cappella ad uso dei monaci con un altare dedicato a Santa Margherita, come si rileva anche dagli elenchi delle chiese e cappelle lasciati dallo storico Goffredo da Bussero.
Quando l'ospizio crebbe d'importanza, sorse la necessità di realizzare a nuovo una chiesa in sostituzione dell'oratorio conventuale. Esattamente nel 1490 fu costruito nell'attuale posizione il nuovo edificio religioso per iniziativa e su finanziamento del nobile legnanese Gian Rodolfo Vismara, che in questa occasione donò anche una pala d'altare a trittico raffigurante al centro la Madonna col bambino che tiene in mano una rosa; sulla sinistra Sant'Erasmo e a destra San Magno benedicente.
La pala sarebbe attribuita a Benvenuto Tisi, detto "Il Garofalo", che era solito firmare i suoi quadri ponendo un garofano in basso a destra. Tenendo conto di ciò, secondo l'architetto Marco Turri, questa attribuzione è azzardata, in quanto il Tisi non ebbe modo di dipingere nel Legnanese e in quanto i fiori raffigurati nel quadro sono esclusivamente rose.
Per la composizione delle figure e per il cromatismo Turri inquadra piuttosto quest'opera nelle produzioni artistiche della Legnano fine XV secolo e potrebbe essere quindi ascrivibile a Cristoforo Lampugnani che, dopo Melchiorre, aveva lavorato per i nobili legnanesi. Agli inizi del 1800 il pittore legnanese Antonio Maria Turri affrescò la cappella maggiore con un maestoso volo d'angeli attorno a un compiaciuto Padreterno. La chiesa di Sant'Erasmo subì un nuovo intervento nel 1677 con il rifacimento completo della facciata in lesene e portale a timpano triangolare.
L'ultima trasformazione avvenne nel 1925 per iniziativa del commendatore Fabio Vignati (per dieci anni podestà di Legnano), quando fu decisa la demolizione dell'edificio medievale dell'ospizio, per allargare la strada statale del Sempione. Le pareti esterne dell'antica costruzione ospitaliera avevano resti degli affreschi tre-quattrocenteschi illustranti il martirio di Sant'Erasmo.
In questa occasione tali dipinti andarono in parte distrutti e in parte se ne conservò almeno la memoria con strappo e riporto su tela, degli affreschi ricuperabili, intervento del quale fu incaricato il pittore Gersam Turri.
Il frutto di questa operazione permise di conservare alcuni frammenti al Museo civico e altri poi collocati negli uffici amministrativi dell'Ospedale Civile e uno nella cappella di sinistra della chiesa di S. Erasmo, quest'ultimo poi spostato nella canonica.
Della stessa chiesa vennero modificati i muri esterni, fu eliminata la facciata del XVII secolo, rifatta in mattoni a imitazione e foggia trecentesca con una lunetta che sormonta il portale e un rosone cieco al centro della facciata che si sviluppa "a capanna". Tali opere furono terminate nel 1927. Gli ultimi lavori di restauro e di trasformazione dell'interno della chiesa risalgono alla fine degli anni Trenta.
Esattamente il 2 giugno del 1939 il card. Ildefonso Schuster consacrò il nuovo altare maggiore, offerto dal sacerdote legnanese don Ambrogio Chiesa, nel 25° della sua ordinazione.
In tale circostanza venne realizzata anche la balaustra in marmo. Questa chiesa, sede di cappellania dell'ospedale di Legnano, svolge tutte le funzioni di culto oltre che per lo stesso nosocomio anche per l'annesso ospizio e la contrada di Sant'Erasmo che vi ha conservato la croce del Carroccio per ben dodici volte, in altrettanti anni di vittoria al palio.
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