La chiesa di San Rocco si trova in via Lualdi in quella che, un tempo, era appunto chiamata contrada San Rocco, in prossimità della porta Sciornago, sita sul lato sud occidentale dell’antico borgo che conduceva verso l’attuale quartiere Sacconago. Originariamente l’edificio constava di un’angusta cappella eretta a fine Quattrocento, sistemata sul lato opposto della strada rispetto alla posizione odierna. La chiesetta si caratterizzava di una struttura piccola e modesta, sprovvista di campanile e addossata a case private. Sembra che fosse stata eretta intorno al 1488 in ricordo al morbo pestilenziale divampato tre anni prima. Tuttavia presto l’opera sacra versò in pessime condizioni di mantenimento, tanto che tra il XVI e il XVII secolo a seguito di ripetute visite pastorali, molti vescovi ne lamentarono lo stato di oblio. Fu così che nel corso del primo Settecento si decise di abbatterla e di ricostruirla sul versante antistante all’antica collocazione. I lavori di edificazione furono completati tra il 1706 e il 1713 dando vita a una chiesa caratterizzata del tipico prolungamento settecentesco: al corpo centrale a pianta quadrata sormontato da volta a vela, seguono e precedono due estensioni con volte a botte. La facciata, effettivamente terminata solo nel 1895, presenta un impianto cinquecentesco caratterizzato da un arco cieco completato ai lati da grandi lesene, in prossimità delle quali sono poste le statue dei Santi Giuseppe e Rocco di Montpellier. Quest’ultimo è rappresentato nella tipica iconografia religiosa a lui attribuita; in abiti poveri è in atto di sollevare la veste per mostrare la ferita lasciata dalla peste sulla sua gamba, con la mano sinistra impugna un bastone alla cui estremità è annodata la zucca del pellegrino - piccola sacca contenente le vivande - mentre ai suoi piedi torna l’immagine del cane che stringe tra le fauci un tozzo di pane.
Tra il 1731 e il 1732 fu affrescata da Salvatore e Francesco Maria Bianchi. Nel 1895 fu compiuta la facciata, di disegno cinquecentesco, con le statue di San Rocco e San Francesco. Nel 1909, grazie al decisivo contributo delle sorelle Bottigelli Pajàscia, la chiesa venne allungata e l'altare retrocesso di 7-8 metri. L’abside fu spostata di circa otto metri verso sud sviluppando un nuovo presbiterio provvisto di due vani laterali e transetto. All’interno l’apparato decorativo, ultimato negli anni ’30 del Settecento, si forma di numerose opere pittoriche frutto della mano degli artisti Salvatore e Francesco Maria Bianchi con la collaborazione del quadraturista Giuseppe Ober. A questi ultimi spetta la paternità delle due cappelle laterali, dedicate rispettivamente all’Angelo Custode e alla Madonna del Carmine. La prima, oltre all’affresco dell’Angelo, contiene il Cristo morto, opera originaria della demolita Chiesa di Sant’Alò sita un tempo lungo la strada per Lonate Pozzolo, sopra la quale è sistemata la settecentesca statua in legno di Sant’Antonio da Padova. La seconda cappella, detta anche della Madonna del Carmelo presenta una scultura lignea e pitture illustranti la consegna dello scapolare a San Simone Stock, due figure di Elia e alcuni episodi della regola dell’ordine carmelitano. Opera dei Bianchi sono anche i due affreschi che propongono vicende della vita di Rocco di Montpellier. Un primo, posto nell’ex presbiterio, racconta del Santo taumaturga che, durante un pellegrinaggio nella città di Roma, si presta alla cura degli appestati; un secondo affresco propone il momento in cui Rocco, contagiato dal morbo, viene curato da un angelo con il tocco di una piuma. Tra le altre opere dei sopra citati pittori, Gloria di San Rocco nella volta centrale, Fede, Umiltà, Carità e Obbedienza nei pennacchi, storie di Raffaele e Tobia nella cappella dell’Angelo. Degna di attenzione è la pala posta sopra l’altare maggiore, raffigurante in colori vivaci San Rocco. Di autore lombardo ignoto, la pala fu realizzata nel primo Settecento.
La chiesa dedicata a San Rocco, Santo protettore della peste e degli animali, tanto che la vicina piazza Manzoni aveva nome originario di piazza della Fiera, è oggi destinata al culto Cristiano Ortodosso.
Un tempo i contadini portavano tutto il bestiame bovino ed equino alla chiesa di San Rocco per la benedizione. La Sagra di San Rocco viene celebrata nel mese di settembre e in tale contesto è possibile assaggiare il tradizionale pane di San Rocco.
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