Il torrente Tresa è l'emissario del Lago di Lugano presso Lavena Ponte Tresa in Italia e Ponte Tresa in Svizzera ed ha la foce nel Lago Maggiore nei pressi di Luino, dove sfocia congiungendosi qualche centinaio di metri prima con il Margorabbia.
Nel punto in cui il lago di Lugano defluisce a formare la Tresa, sorge un ponte e una dogana. Tale ponte unisce/separa Ponte Tresa in Svizzera con Ponte Tresa in Italia, frazione di Lavena Ponte Tresa.
Il corso d'acqua è lungo circa 13 km e costituisce, nella prima metà del proprio corso, il confine tra Italia e Svizzera e, più precisamente, tra la Provincia di Varese ed il Canton Ticino, divenendo tutto italiano nella seconda parte. Il fiume Tresa riceve molti affluenti, tra i quali il più importante è il Margorabbia. Il Margorabbia è uno degli affluenti italiani del fiume Tresa, insieme al torrente Dovrana, al Rio Garzé e ad altri torrenti. Gli affluenti che la Tresa riceve dalla Svizzera sono invece la Lisora, la Pevereggia, il torrente Romanino e altri affluenti minori.
Nel suo breve corso alimenta una centrale elettrica che sfrutta il salto altimetrico tra i laghi Maggiore e di Lugano (nota come diga di Creva). Tale diga è stata costruita anche per regolare la portata del fiume soprattutto durante le piene del Lago di Lugano. In questo modo si può controllare, nei limiti del possibile, il flusso d'acqua che dal Lago di Lugano si versa nel Lago Maggiore, evitando o limitando pericolose alluvioni.
Nel tratto finale, tra Luino e Germignaga, la Tresa scorre in quello che un tempo era l'alveo del Margorabbia, che si immetteva direttamente nel Verbano. Nel '300 la sezione dell'alveo venne allargata per accogliere la portata della Tresa, ben più importante di quella del Margorabbia. Per cui oggi il Margorabbia è considerato un affluente della Tresa.
Attraversa i comuni di Lavena Ponte Tresa, Cremenaga, Luino in Italia, di Ponte Tresa, Croglio e Monteggio in Svizzera.
Dalla località Biviglione fino alla diga di Creva ha le caratteristiche di un bacino idroelettrico e la corrente è lenta, quasi inesistente. La gestione del bacino è dell’Enel.
A valle della diga di Creva diventa un fiume con caratteristiche di torrente di montagna, con corrente veloce fino alla foce del Lago Maggiore.
La pesca dalla riva è consentita con i seguenti attrezzi: una sola canna con o senza mulinello con un massimo di cinque ami o simili, per pescatore con un limite max di dieci minuti.
Su tutto il corso del fiume è vietata ogni forma di pasturazione. E’ consentita la pesca notturna solo per il Bacino di Creva per l’ Anguilla e Bottatrice.
Catture massime giornaliere per pescatore: tre capi complessivi di salmonidi nonché un massimo di cinque chilogrammi per altre specie, ad esclusione della specie Gardon.Le regole della pesca: la misura minima del Luccio sul Fiume Tresa è fissata in cm 45 a monte della Diga di Creva, invece è cm 40 a valle.
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