venerdì 1 maggio 2015

IL MUSEO DELLA PIPA A BREBBIA

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Una formidabile collezione di pipe scolpite, alcune delle quali vere e proprie sculture in miniatura; pezzi in porcellana decorata a mano, esemplari unici scolpiti nella schiuma di mare e nella radica.Il Museo della Pipa di Brebbia: una raccolta di valore inestimabile, vero fiore all'occhiello della storia industriale della provincia di Varese.

Il museo della pipa di Brebbia è nato nel 1979 per volere del Ragionier Enea Buzzi  che cominciò la raccolta delle pipe nel dopo guerra all'inizio per studiare la concorrenza poi seguì una fase di raccolta disordinata e quasi ossessiva delle più disparate pipe per forme, anno di fabbricazione e provenienza, ma, via via che il tempo passava, cominciò ad effettuare ricerche sull'evoluzione della pipa sin dal suo inizio nelle diverse culture.
Dopo aver raccolto circa 6.000 pipe seguì la fase più difficile e laboriosa dedicata alla classificazione.
Sentiva inoltre la necessità ed il piacere di rendere pubblici i suoi studi ed il risultato del frutto del suo lavoro di ricerca e classificazione.
Ma Enea Buzzi non si limitò solamente a raccogliere pipe antiche, ma anche pubblicazioni, libri e riviste rilegandole per annate e di conseguenza il museo di Brebbia è unico nel suo genere poichè raccoglie non solo svariate migliaia di pipe ma le pubblicazioni effettuate in tutto il mondo sulle pipe e uno studio accurato sul design diviso per vari periodi.

Si comincia con le pipe calumet degli indiani d'America che furono i precursori dei fumatori di pipa e tabacco per passare ad un ampia raccolta di pipe di schiuma di mare (principalmente di produzione austriaca), di gesso e terracotta principalmente italiane, francesi e olandesi.
Alle tradizionali pipe in porcellana Austro-Ungariche si aggiungono le prime realizzazioni francesi e britanniche di pipe in radica sino al primo timido e poi sempre piu travolgente successo delle pipe in radica per merito della produzione italiana.
Non mancano tante stramberie come le pipe a sigaro studiate per i motociclisti (avevano un fornello interno con un pigiatabacco a molla) le “radiator” ovvero le pipe con un fornello "aerato" per poter tenere in mano agevolmente le proprie pipe nei climi caldi; pipe con bocchini telescopici per fumare più fresco; pipe con due fornelli e valvole per poter gustare in tempo reale diverse miscele, mini pipe ad acqua; brevetti di ogni genere per rendere più semplice o forse per complicare ancor di più) la difficile arte di fumare la pipa.
Completa la collezione delle curiosità un formidabile assortimento di pipe scolpite, alcune vere piccole sculture fra cui delle pipe con cappello riproducenti famosi personaggi dell'epoca.

Recentemente Brebbia ha acquisito una nuova collezione di pipe che ha trovato la sua giusta e degna collocazione presso il Museo della pipa: la prestigiosa collezione di Franz Schuchardt. La collezione è composta da 195 pezzi unici che vanno dal diciannovesimo agli inizi del ventesimo secolo. Formata da 42 pezzi in schiuma di mare, 86 pezzi in porcellana finissima con decorazioni a mano, 29 pezzi in radica scolpita e 38 pezzi di vari materiali, la collezione è unica nel suo genere e di valore inestimabile. Iniziò la sua raccolta nei primi anni del ‘900 sfruttando, per acquistare le sue pipe, i suoi innumerevoli viaggi di lavoro in tutto il mondo. Fu il suo un meticoloso lavoro di  ricerca  di cura e  di accudimento, basti pensare che provvedeva lui stesso al mantenimento in perfetto stato di ogni sua pipa, fumandone ogni giorno a turno una diversa e, se era necessario, provvedeva da solo alla riparazione e all’eventuale restauro.La preziosità dei pezzi e l’amore con cui sono stati conservati sono un grande esempio di amore per la pipa da parte di un grande appassionato.La collezione conservata fino ad oggi con cura dal nipote Dieter Prange è costituita da 195 pezzi compresi tra il diciannovesimo secolo ed i primi anni del ventesimo, formata da 42 pezzi in schiuma di mare, 86 in porcellana finissima con decorazioni a mano, 29 in radica (la maggior parte scolpite) e 38 di vario genere (metallo, pietra,terracotta,etc.)

Gianni Brera è  stato un personaggio molto amato dagli italiani: scrittore, critico, giornalista sportivo, ma soprattutto grande appassionato ed esperto di calcio, ha incantato i telespettatori con la sua verve e la sua dialettica.
Nel 2002, nel decennale della scomparsa, il suo comune d’adozione, Milano, gli ha dedicato la vecchia Arena Civica ed il comune natio, Bosisio Parini in provincia di Lecco, gli ha intitolato la piazza principale. Questo dimostra che ha lasciato un ricordo indelebile a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Gianni Brera è per noi importante soprattutto come fumatore. Grandissimo fumatore di sigari toscani e di pipa non rinunciava mai al tabacco sia in pubblico che in privato. Uno dei suoi più grandi crucci era di non riuscire a gustare la parte migliore del toscano, la “cicca”.
A suo parere non esisteva una pipa che avesse un fornello con la conicità giusta per poter fumare le spuntature del toscano e sufficientemente leggera da poter essere trattenuta tra i denti senza avere la “masticazione da bagonghi”, come diceva lui.
Fu così che, grazie all’amicizia fra Gianni Brera ed Enea Buzzi naque la serie “Brera”, che ebbe un grandissimo successo di vendita nonostante fosse decisamente una pipa piccola, mentre a quei tempi, si parla degli anni settanta, andavano di moda pipe artigianali molto grosse  e pesanti.
Non abbiamo potuto inserire Gianni Brera tra i nostri “Grandi Designers” perchè non è più tra noi, ma potete ammirare i suoi disegni, progetti e la sua amata collezione di pipe perchè abbiamo avuto l’opportunità di inserirli nel Museo della Pipa di Brebbia
Per un caso fortunato la Provincia di Varese ha deciso di acquistare la collezione completa delle pipe di Gianni Brera, donata dagli eredi alla fondazione culturale di Bosisio Parini, e di cederla al nostro museo, per accrescerne il valore ed il prestigio dato che è una testimonianza della storia industriale della provincia di Varese.
La produzione della pipa era infatti per il Varesotto una delle attività principali che dava lavoro a moltissimi addetti .
Due modelli originali disegnati da Gianni Brera: una piccola Calabash che deve avere il foro di tiraggio curvo ed una Dublino fortemente asimmetrica.
Sono modelli estremamente armoniosi eleganti e moderni, nonostante siano stati disegnati più di venti anni fa, come attualissimi sono i modelli piccoli classici e leggeri della sua collezione, a ricordarci la sua innata classe.

Non avendo materia prima, cioè la radica che è pianta tipica della macchia mediterranea, le pipe cinesi sono realizzate in ciliegio.
Quelle fiammate, cioè con la vena orientata dalla base del fornello e che lo circonda con una venatura regolare e parallela e che è la gioia dei fumatori più esigenti in queste pipe, è abilmente dipinto a mano.



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