Varenna è un comune italiano provincia di Lecco, posto sulle rive del lago di Como, fronteggia Bellagio a cui è collegata tramite traghetto.
Nominata come villaggio di pescatori nel 769 fu alleata nell'epoca dei Comuni a Milano, venne distrutta dai comaschi nel 1126. Accolse gli esuli dall'Isola Comacina, che subì simili sorte nel 1169: venne devastata, il suo castello e le sue chiese distrutte.
Il quartiere dove si rifugiarono venne chiamato Insula nova, nome che poi venne esteso all'intero borgo, che in poco tempo divenne uno dei più ricchi del lago.
L'insediamento di Varenna,risale al tempo dei Celto-Liguri e fu forticato dai Romani.il legionario romano Vescinus costrui il castrum di Vezio,quando Roma per conquistare l'Europa voleva consolidare il controllo della sponda orientale del Lario.I Longobardi innalzarono la torre di Vezio,alla cui ombra sembra trascorresse gli ultimi suoi anni la regina Teodolinda.in eta comunale.Varenna si schiero' con Milano nella guerra contro Como e il Barbarossa,sconfitta e saccheggiata dai comaschi nel 1126,fu la destinazione dei profughi dell'Isola Comacina,distrutta dagli imperiali nel 1169.Gli scampati furono accolti amichevolmente e contribuirono all'aumento della popolazione,cui si fece fronte con un'espansione verso nord e con la costruzione della nuova chiesa dedicata a San Giorgio.Per non dimenticare la loro gloriosa isola,aggiunsero a quello di Varenna il nome di Insula Nova.
Sentinella del crocevia del lago,e' costruita su un promontorio roccioso e sovrestato da un monte,sulla cui vetta si staglia la sagoma inconfondibile della torre di un antico castello.Felicissima e' la sua posizione su questo promontorio soleggiato ed esposto a mezzogiorno,una culla accogliente su cui alita il respiro dolce del Lago di Como.E' una localita' inconsueta Varenna:da una parte si propone come un vivace e attrattivo centro turistico con numerose strutture ricettive,importante nodo della navigazione lacustre,dall'altra custodisce un passato medioevale che si offre oggi come uno dei meglio conservati della zona del Lago.La chiesa di San Giovanni Battista del X/XI secolo e' una delle piu' antiche del Lario e la chiesa prepositurale di S.Giorgio,del XII secolo,conserva importanti arredi dell'epoca, oltre alle due chiese seicentesche di S.Marta e di S.Maria delle Grazie affacciate entrambe sulla bella piazza principale.Arrivando da Lecco s'incontrano i giardini di Villa Monastero,che ornano in modo splendido la sponda del lago con terrazzamenti e aiuole fiorite,filari di cipressi e numerose specie esotiche fra elementi architettonici negli stili più vari,dal barocco al classico al moresco.Villa Monastero,un tempo convento femminile cistercense,e' un importante centro internazionale di studi e manifestazioni culturali conosciuto in tutto il mondo;qui soggiorno' e studio' Enrico Fermi al quale e' dedicata una bellissima sala all'ingresso.Interessante anche il percorso espositivo alla Casa Museo,per realizzare il quale sono state restaurate e reintegrate degli arredi originali,quattordici stanze.Subito accanto incontriamo Villa Cipressi,un complesso architettonico cinquecentesco con un bellissimo giardino degradante verso il lago e terrazzamenti mozzafiato. nell'antico palazzo che ospitava l'asilo,si trova il Museo Ornitologico "Luigi Scanagatta",raro esempio di raccolta di uccelli stanziali,rimodernato nelle bellissime sale con ampia documentazione e visitato da numerose scolaresche. Alzando lo sguardo,trovate la sagoma imponente del Castello di Vezio,centro metri a picco sulla piazza. Dall'alto della torre potrete abbracciare il lago e godere di un panorama unico,lo stesso,si dice,vedesse la Regina Teodolinda.La splendida passeggiata a lago si snoda lungo case,ville,giardini e botteghe dal grazioso molo fino all'imbarcadero di Olivedo,sospesa sull'acqua,suggestiva e romantica.
Anche il piccolo borgo di Fiumelatte merita una visita per osservare la spumeggiante discesa d'acqua del fiume più corto d'Italia,il Fiumelatte, che scorre per 250 metri e solo per sei mesi all'anno,le cui misteriose origini furono studiate da Leonardo da Vinci. Una breve e piacevole passeggiata vi porterà alla sorgente del fiume e a uno spazio attrezzato per pic-nic.
San Giovanni Battista è una delle più antiche Chiese del Lario ed è la Chiesa madre di Varenna.
Risalente all’ XI secolo, conserva al suo interno successivi affreschi del XVI secolo che decorano l’abside e l’arcata trionfale; sul muro rivolto verso meridione, procedendo da ovest verso est, si notano le tracce di tre raffigurazioni di Santi: Cristoforo con il piccolo Gesù, Giorgio a cavallo, Giovanni Battista. Sul muro settentrionale si dispiega una grande Epifania.
Conservato qui anche un trittico da pala d’altare in cui vengono raffigurati al centro la Madonna con il Bambino, alla destra S. Giorgio e sulla sinistra San Martino Vescovo.
Il campanile romanico è , infine, costruito verso lago, come era consuetudine anticamente, mentre le campane sono quelle del 1730 donate dai nobili Serponti.
Chiesa di San Giorgio, costruita nel XII sec. e rimaneggiata nel XIV sec., fiancheggiata dall'alto campanile. L'interno a tre navate conserva notevoli opere di varie epoche tra cui una preziosa Deposizione della Croce in sasso colorato, dove le braccia del Signore fanno da diagonale ad un quadro formato da personaggi armoniosamente disposti. Un polittico di San Giorgio, XV sec., di Giov. Pietro De Brentanis, raffigurante San Giorgio, La Vergine e S. Pietro da Verona.
Una pala d'altare raffigurante Il Battesimo di Gesù XVI sec., il polittico per pala d'altare, del 1450 di autore ignoto, raffiguranti i santi di Varenna su 15 tavolette, due della quali vennero trafugate negli anni'70.
Villa Monastero eretta sul luogo dove sorgeva un antico convento cistercense. La storia narra che le monache del convento di Santa Maria Maddalena, non fossero proprio dedite ad una vita religiosa ma che fossero più vocate ai peccati della carne. Col passare del tempo, per dar fine alle voci che si erano fatte troppo insistenti nell'area di Varenna, papa Pio V sciolse, nel '500, l'ordine convento.
L'edificio fu acquistato da Paolo Mornico nel 1569.
Fu Lelio, figlio del nuovo proprietario, a trasformare, all’inizio del Seicento, con lavori di ampliamento e abbellimento, il convento in una signorile residenza e, come dicono le cronache, fece giardino ove prima era lago.
Nell'ottocento la villa passò ai Genazzini, al tedesco Walter Kees, a Marco De Marchi e nel 1936 allo stato italiano per la sede dell’Istituto Italiano di Idrobiologia e Limnologia.
Di particolare fascino e interesse troviamo la scalinata centrale cinta da balaustra scolpita culminante, al sommo, in un tempietto neoclassico, una fontanella, copia dell’originale di Villa Borghese a Roma, e il belvedere ceramicato, sulla amplissima distesa del lago e dei suoi monti.
Il giardino, aperto al pubblico, è ricco di statue, sculture e di specie vegetali mediterranee e tropicali che, nel mese di maggio, regalano al turista un’incantevole spettacolo.
Attualmente la villa è di proprietà del CNR ed è concessa in comodato alla Provincia di Lecco, che la gestisce per il tramite dell'istituzione Villa Monastero ente strumentale della Provincia medesima. Nella stagione estiva, ma non solo, numerose sono le attività organizzate dall'ente.
Villa dei Cipressi, un complesso architettonico cinquecentesco composto da edifici e giardini.
Il Museo Civico di Ornitologia e di scienze naturali “Luigi Scanagatta” ha importanza culturale e storica, grazie ai numerosi esemplari raccolti negli anni e dalla sua storia.
Fu fondato nel 1962 dal maestro Luigi Scanagatta, famoso ornitologo, botanico e malacologo. In breve la collezione assunse un’enorme importanza, oltre che per le sue dimensioni, per alcuni esemplari rari e difficili da rinvenire in quest’area e qui conservati.
La biblioteca, inoltre, contiene più di 1500 volumi, dei quali alcuni antichi, suddivisi in diverse sezioni: ornitologia, zoologia, malacologia, botanica e micologia.
Grazie alla sua ricca collezione di volatili, il museo aiuta a comprendere molto bene l’importanza degli ambienti che si osservano nei dintorni di Varenna ed in generale nelle province di Lecco e Como.
Ancora oggi ogni anno si celebra l'esodo dei comacini e l'accoglienza dei varennesi, il sabato e la domenica della settimana in cui cade il 24 giugno, festa di San Giovanni. Il lago viene illuminato a giorno con migliaia di lumaghitt, lumini galleggianti abbandonati sulle acque, come a ricordare le anime derelitte che navigarono da una sponda all'altra, scappando dalle proprie case in fiamme.
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