Zogno è un comune che si trova nella bassa Valle Brembana su un declivio tra il versante orientale del Monte Zucco (1232 m s.l.m.) e un'ansa del fiume Brembo.
Il capoluogo si estende lungo la strada di fondovalle, sulla sponda orografica destra del fiume Brembo, mentre gli altri centri abitati sono dislocati prevalentemente sulla sponda sinistra.
I reperti della "Bùsa de Andrea" (andros = uomo) sono le preziose testimonianze della vita a Zogno in tempi lontanissimi. Si tratta di resti di sepolture collettive (veri e propri ossari, corredi funebri, oggetti di ornamento) relativi ad un tempo che partiva dalla metà del III millennio fino al XIX secolo A.C.. Piuttosto oscura è invece l'origine etimologica del toponimo. Forse deriva da un aggettivo in "ogno" da "Zov" ("Giogo"), come a dire il paese del valico, oppure da un nome personale "Jovonius". Sopra Zogno è un villaggio detto Sum Zogno, cioè Sommo Zogno, e questo confermerebbe il riscontro che si ha nel cognome Sonzogni tanto ricorrente nel Comune.
Le prime notizie storiche relative a Zogno risalgono al 1102 per cui si può ipotizzare un nucleo abitato già in epoca longobarda.
In età comunale (iniziata nel bergamasco dopo il concilio di Milano del 1098), sebbene Zogno non fosse altro che un modestissimo comune rurale, organizzò comunque la sua vita politica e amministrativa secondo le nuove istituzioni. Non vi sono indicazioni di una cerchia di mura, ma vengono indicate tre porte della città: porta del Turchet, porta del Rissolo e porta della Foppa.
Più tardi nel 1304 verranno stabiliti i suoi confini. Nel 1144, in una bolla di Papa Lucio II, si fa menzione, per la prima volta , della chiesa di S. Lorenzo, attestandone la dipendenza ai canonici di S. Alessandro. Essa venne indicata quale chiesa parrocchiale fino al 1431, quando sui ruderi del castello si cominciò a costruire l'attuale struttura terminata nel 1452. Le lotte fra guelfi e ghibellini segnarono gli anni tra il 1340 e il 1420, rendendo ancora più difficile una vita fatta di privazioni. Un primo accenno di cambiamento vi fu solo a partire dal 1428, quando l'area bergamasca venne ammessa alla Repubblica di Venezia. Fu durante tale periodo che Zogno cominciò ad acquistare una tale importanza affermandosi gradualmente anche sugli altri comuni della valle, in concomitanza con Serina sede di vicariato. Le migrazioni verso territori più ricchi non contribuiva a migliorare lo stato di depressione economica dell'area. Nel 1592 Alvis Priuli progettava la Priula destinata a migliorare la comunicazione con la Valtellina e i Grigioni. La strada da un lato giovò ai collegamenti con Bergamo e dall'altro era spesso rovinata dalle piene del fiume.
Alla fine del Cinquecento Zogno aveva già un apparato amministrativo comunale e un consiglio di 17 persone che eleggeva un console. Le falde interne alle famiglie più nobili e la decadenza politica che caratterizzò il Seicento non impedirono che opere pubbliche di notevole importanza venissero portate a termine nella prima metà del secolo. Veniva costruito il ponte che univa Romacolo a Foppa (Chiamato ponte dei frati) distrutto successivamente con la piena del 1834, mentre nel 1627 fu la volta dello spostamento più a valle della roggia Traini, formata con acqua derivata dal Brembo fra Foppa e le Tre Fontane. Nel 1630 si diffondeva nuovamente la peste e nel 1646 un violentissimo diluvio indusse la popolazione a fare un voto promettendo di non frequentare più osterie, ne di giocare. Nel 1652 vengono soppressi da Papa Innocenzo X tutti quei conventi che, per lo scarso numero di religiosi, non riescono a gestire con decoro le loro chiese, tra questi il convento dell'ordine dei serviti di Santa Maria, i cui beni passano successivamente alle Vergini Francescane Terziarie di Romacolo (che ai tempi si occupavano dell'educazione e dell'istruzione dei giovani). La guerra di successione spagnola coinvolse anche il Comune di Zogno nei primi anni del XVIII secolo. La popolazione autorizzata ad armarsi, riuscì a scoraggiare più volte gli attacchi delle truppe tedesche potendo così godere di una relativa tranquillità. Nel frattempo l'attività economica, specializzatasi nell'industria della carta e nella produzione degli ami da pesca, non subiva cambiamenti di sorta, continuando secondo i ritmi dei secoli precedenti. La strada Priula aveva indubbiamente giovato a Zogno, poiché rappresentava da secoli maggiore movimento e nuove vie di comunicazione.
Altra data storica negli annali del paese è il 1759, anno di assunzione alla porpora di Giuseppe Alessandro Furietti, nato a Bergamo ma di origini zognesi. Alla fine del secolo, si diffondevano le idee della Rivoluzione Francese e Zogno entrava nelle due repubbliche Cisalpine. Nel 1802 si costituiva la Repubblica Italiana e nel 1805 Napoleone era proclamato re. Intanto Zogno vedeva sempre più riconosciuta la sua importanza divenendo capoluogo della Valle Brembana. Tra il 1814 e il 1859 si instaurò il governo austriaco. E' di questi anni un'epidemia di colera che stroncò molte vite, inducendo tutti i padri di famiglia ad un pubblico e solenne voto per sè e i loro dipendenti, di celebrare in perpertuo, come giorni festivi di precetto, il 10 Agosto ( festa di S. Lorenzo) e il 16 dello stesso mese festa di S. Rocco. Scomparsa l'industria della lana e quella della seta, accanto alla permanente industria della carta, era sorta una notevole produzione del cemento con cave verso Sedrina ed Ambria. Alla fine del secolo pertanto Zogno si arricchiva di nuove istituzioni civili e utili opere pubbliche. Da ricordare la strada che apriva il transito al collegamento dai ponti di Sedrina alla Valle Taleggio nel 1861, la costruzione dell'asilo infantile Cavagnis nel 1882 e la costruzione di una seconda centrale elettrica lungo il Brembo nel 1903 (la prima risale al 1901 presso Clanezzo).
Nel 1907 veniva fondata la manifattura di Valle Brembana e nel 1915 scoppiava la Prima Guerra Mondiale, nella quale l'Italia entrava a fianco di Francia e Inghilterra. Anche Zogno dava il suo contributo di valore e di vite umane. Cinquantotto giovani zognesi perivano durante la guerra e a loro memoria venne eretto il monumento dei caduti disegnato da Bortolo Belotti. Con l'avvento del fascismo vennero soppresse le elezioni amministrative, il consiglio comunale e i sindaci, sostituiti dal podestà di nomina governativa e con ampi poteri amministrativi. Nel 1929 gli antichi comuni di Poscante, Endenna, Stabello, Spino al Brembo e Grumello Dé Zanchi entravano a far parte del Comune di Zogno. In seguito a questo accorpamento la popolazione aumentava e nel 1931 risultava essere di 6811 abitanti. Era il Giugno 1940 e lo stato fascista dichiarava guerra a Francia e Inghilterra, alleandosi alla Germania. Scoppiava così la Seconda Guerra Mondiale, conclusasi cinque anni dopo e che costava a moltissimi uomini, molti caduti o dispersi in Russia. L'immediato dopoguerra vide un lento ma costante tentativo di rinascita, edilizia, artigianato e commercio intanto riprendevano quota con una crescita lenta ma progressiva. Molti capannoni e officine a conduzione familiare e artigianale nascevano e si sviluppavano negli anni ‘50 e ‘60, diventando anche delle efficienti e competitive fabbriche. Venivano completate alcune opere stradali, soprattutto verso Endenna, Ambria, Somendenna, e Grumello. Nel 1981 è stato costruito il viadotto di Sedrina.
Zogno dette alla luce anche personaggi di notevole spessore come il grande poeta dialettale Pietro Ruggeri da Stabello e l'onorevole Bortolo Belotti insigne storico, sua e' la monumentale Storia di Bergamo e dei Bergamaschi.
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