In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Lc 4,16-21
Il giorno del Giovedì Santo è riservato a due distinte celebrazioni liturgiche, al mattino nelle Cattedrali, il vescovo con solenne cerimonia consacra il sacro crisma, cioè l’olio benedetto da usare per tutto l’anno per i Sacramenti del Battesimo, Cresima e Ordine Sacro e gli altri tre oli usati per il Battesimo, Unzione degli Infermi e per ungere i Catecumeni.
A tale cerimonia partecipano i sacerdoti e i diaconi, che si radunano attorno al loro vescovo, quale visibile conferma della Chiesa e del sacerdozio fondato da Cristo; accingendosi a partecipare poi nelle singole chiese e parrocchie, con la liturgia propria, alla celebrazione delle ultime fasi della vita di Gesù con la Passione, morte e Resurrezione.
Nella Chiesa cattolica il crisma è l'olio misto a profumo che viene utilizzato nei sacramenti del battesimo, della confermazione e dell'ordine. In modo simile il crisma viene usato nelle Chiese ortodosse e nella Chiesa assira, nella Comunione anglicana e dai luterani.
Il termine crisma deriva dal greco χρῖσμα, poi χρίσμα e significa unguento od unzione. Proprio perché nel sacramento della confermazione viene usato quest'olio il sacramento stesso viene anche chiamato "cresima".
Il crisma viene consacrato in ogni diocesi una volta all'anno il Giovedì santo dal vescovo durante la messa crismale, durante la quale vengono benedetti l'olio dei catecumeni e l'olio degli infermi. Questa messa viene detta crismale proprio perché viene consacrato quest'olio, il quale è ritenuto il più importante tra i tre oli usati nei sacramenti cristiani. Dopo la messa crismale viene distribuito ad ogni parrocchia.
Nella preghiera di consacrazione di questo olio il vescovo chiede che Dio lo benedica e lo consacri e così «infonda in esso la forza dello Spirito Santo con la quale hai unto i sacerdoti, i re, i profeti e i martiri».
Nel battesimo si unge con il crisma il capo del battezzato per significare la sua incorporazione al sacerdozio di Cristo. Nei riti latini quest'unzione prefigura ma non sostituisce l'unzione della Confermazione, mentre nelle liturgie orientali costituisce il sacramento della Confermazione.
Nella confermazione si traccia una croce sulla fronte del cresimando per significare la donazione dello Spirito Santo come forza per dare testimonianza a Cristo nella vita.
Nell'ordinazione il crisma si usa per ungere le palme delle mani dei presbiteri e le fronti dei vescovi.
Nella dedicazione di una chiesa viene utilizzato per ungere le pareti e gli altari.
In passato era utilizzato per la benedizione del calice e della patena. L'unzione arriva dapprima in forma di croce e poi il crisma veniva spalmato fino a ricoprire gli oggetti da consacrare.
Nelle parrocchie viene comunemente custodito insieme agli altri due oli santi, in un'apposita sede chiamata "tabernacolo degli oli santi".
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