giovedì 9 aprile 2015

IL GARDA E LO SPORT : LO SCI NAUTICO

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In tutto il lago di Garda , ad eccezione della parte trentina dove vige il divieto di navigazione ai motoscafi, è possibile praticare sport acquatici come lo sci nautico e il wakeboard.

Lo sci nautico è uno sport acquatico nel quale lo sciatore è trainato da un motoscafo tramite una corda di nylon. Il Lago di Garda con i suoi meravigliosi paesaggi, rende questa pratica sportiva estremamente piacevole, e quasi ogni località si presta come un ottimo campo pratica dove poter noleggiare motoscafi ed attrezzature, per poter sfrecciare tra le acque lacustri in tutta sicurezza.

Lo sci nautico è consentito dalle ore 08,00 alle ore 20,00 ed soggetto ad una disciplina particolare ( art. 19 L.R. n° 52/89) con corridoi di lancio, attrezzature dell’unità trainante, requisiti del relativo personale. Lo sci nautico deve essere effettuato a 300 metri dalla costa. E’ vietato infine seguire, nella scia o a distanza inferiore a 50 metri, le unità trainanti sciatori nautici. Gli sciatori devono indossare il giubbotto di salvataggio.

Lo sci nautico è uno sport che nasce negli anni venti del 1900. Sin dalle sue origini, l'uomo ha sempre cercato in qualche modo di dominare le acque e con barche e navi raggiunse un primo obiettivo. Nel corso della storia vi furono numerosi esperimenti volti a portare l'uomo a compiere movimento in acqua con il minor coinvolgimento di fattori esterni. Curiosi da citare sono le esperienze fatte da Perez, un inventore spagnolo che mise una forca di ferro di larghezza variabile all'estremità di due corpi di legno volti a risalire in superficie: rimanendo di fatto in piedi su questa biforcazione metallica ed eseguendo il movimento della camminata classica, egli si muoveva ed attraversava fiumi o piccoli bacini d'acqua. Si ha inoltre testimonianza di alcuni danesi che intorno al 1870 si muovevano in posizione eretta, remando con una pagaia allungata, sopra alcune canoe dalla tipica forma ad "H". Nel 1928 in Austria viene inventato il "Water-Walking", una paio di sci con la fisionomia di due piccoli Kayak dove il "camminatore" infilava i piedi e con due bastoni simili in forma a quelli da sci nordico si dava la spinta. Nei primi anni del Novecento alcuni ragazzini della West Coast americana si facevano trainare dai primi pescherecci con delle corde di qualche metro, in piedi alle scatole di legno del pesce. Ben presto diventò una moda, destinata a scomparire con la morte dei capitani di quelle navi pochi anni dopo.

La vera rivoluzione venne da Ralph Samuelson, riconosciuto universalmente come l'inventore di questo sport. Figlio di un meccanico di barche, era noto come persona disprezzante dei pericoli e pronto ad ogni nuova sfida, pur pazza questa fosse. Nel '22 formulò quest'ipotesi: "Se scio sulla neve, dovrei poter sciare sull'acqua". Fu così che provò a farsi trainare da una barca con un paio di assi di legno dritte, con risultati scandalosi; problemi gli crearono anche gli sci da neve, troppo sottili e stretti per l'acqua. Così andò dal falegname locale e si fece intagliare un paio di assi di legno con la punta ricurva verso l'alto, gli antenati degli sci attuali. Fu così che dal 1922 al 1928 diede spettacolo con i suoi esperimenti, mirando a raggiungere velocità sempre più alte (nel 1925 si fece trainare da un idrovolante alla velocità di 130 km/h) e rischi sempre maggiori, come il salto da una piccola rampa cosparsa di lardo per renderla scivolosa. Samuelson non chiese mai di esser pagato per queste dimostrazioni. Nel 1937 ebbe una frattura alla schiena e di conseguenza interruppe tutte le sue attività avendo però già posto le basi di quello che poi diventerà lo sci nautico. Negli anni trenta si passò ad un'evoluzione nelle forme, si adottò un triangolo con impugnatura rivestita in gomma (bilancino), si passò a provare la posizione su un singolo sci con i piedi posti uno dietro l'altro in posizione verticale. Le evoluzioni s'interruppero nel periodo inerente alla Seconda guerra mondiale.

Gli sci sono costituiti con materiali come Honeycomb, fibra di Carbonio, Graphite, Carbon-Kevlar e presentano un core (anima interna) in poliuretano espanso oppure in legno. Lo sci da slalom presenta una parte metallica (quasi sempre in alluminio) di una profondità che varia dai 5 cm agli 8 cm chiamata "deriva", regolabile dallo sciatore stesso longitudinalmente, a livello di profondità e di angolazione. Gli sci da salto presentano una piccola deriva fissa ciascuno, della profondità massima che si aggira intorno ai 3 cm. Lo sci da figure invece non presenta deriva, in quanto in questa disciplina vengono eseguiti un grande numero di rotazioni in asse e su sé stessi. Infatti la funzione primaria della deriva è quella di dare direzione allo sci ed evitare che la parte posteriore di esso, definita coda, sia libera da vincoli direzionali. Gli sci presentano attacchi morbidi in gomma, diversi rispetto a quelli del tradizionale sci da neve; tuttavia dagli anni novanta sono entrati in circolazione degli attacchi rigidi, dallo scafo simile a quello di un rollerblade, volti ad una ricerca di maggiore risposta dello sci a determinati gesti tecnici. Ciononostante esistono svariati modelli di attacchi, più o meno rigidi, poiché non tutti gli sciatori hanno sensazioni uguali con attacchi uguali.



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