La pietra di Angera è una roccia sedimentaria (dolomia).
Colore rosa, giallo, bianco; grana finissima; elevata porosità con cavità uniformemente distribuite. Componenti: dolomite.
Appartiene alla serie sedimentaria delle Alpi meridionali; formazione della "Dolomia principale" (periodo Triassico).
Le cave sono ubicate presso l'abitato di Angera sulla sponda orientale del lago Maggiore. Una pietra simile si trova sulla sponda occidentale (Arona).
L’impiego fu notevole fin dall'età comunale sia per le strutture che per le decorazioni, grazie anche alla facilità di lavorazione e alla buona scolpibilità. Nel Seicento le cave furono abbandonate probabilmente per non compromettere la stabilità della sovrastante rocca dei Borromeo e la coltivazione riprese solo saltuariamente. In particolare si ricordano le decorazioni del cortile dell’Ospedale Maggiore (ora Università Statale – inizio XVII secolo) e della facciata della chiesa della Certosa di Milano (secolo XVI). Altri esempi milanesi sono le facciate di San Fedele e di San Raffaele entrambe del secolo XVII. Nel Cimitero Monumentale (seconda metà XIX secolo) fu utilizzata per le basi delle colonne degli edifici principali. Fu utilizzata anche a Pavia sia nelle murature che nelle decorazioni di edifici religiosi (San Pietro in Ciel d'Oro, chiesa e palazzo Ducale della Certosa) e di edifici civili (Collegio Borromeo) e a Parma (facciata di S. Giovanni Evangelista, inizio XVII secolo).
Erosione superficiale fino a disgregazione, possibilità di solfatazione con formazione di croste.
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