mercoledì 1 aprile 2015

ANDREA CELESTI

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Nato a Venezia nel 1637, secondo lo storico d’arte l’istriano Italo Sennio era figlio di Stefano Celesti, Andrea fu allievo di Matteo Ponzone e successivamente di Sebastiano Mazzoni.

È autore del Ritratto del doge Nicolò Sagredo, realizzato per la Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale nel 1676. Pochi anni dopo fu insignito dal doge Alvise Contarini del titolo di cavaliere. Verso il 1684 fu tra gli autori delle decorazioni della chiesa di San Zaccaria, mentre nel 1687 divenne Priore del Collegio dei pittori veneziani. Dopo il ritorno a Venezia, dove nel 1700 apre una bottega, si iscrive alla Fraglia dei pittori veneziani nel 1708. Muore nel 1712.

Per la parrocchiale di Verolanuova verso il 1703 realizza, su commissione dei conti Gambara, la pala dell'altare maggiore raffigurante il martirio di S.Lorenzo, santo al quale è dedicata la chiesa. Per la stessa chiesa gli verranno commissionate, attorno al 1708, altre due grandissime tele per la cappella del Rosario. I temi affrontati dal pittore sono "la natività di Maria" e "l'Assunzione della Vergine". In questi tre dipinti è ben riconoscibile lo stile caratteristico del pittore, che immerge la scena in una lieve tenebrosità, arricchendola però con forti accenti luminosi. Successivamente anche la confraternita del SS Sacramento di Verolanuova decise di commissionare ad Andrea Celesti due grandi tele per la relativa cappella, completando così un progetto pittorico di notevoli dimensioni, ma la morte del pittore rese inattuabile il programma. La scelta cadde allora su Giambattista Tiepolo, che completò i due teleri verso il 1740.

Fu un pittore originale, grazie alla sua abilità di fondere stili e derivazioni varie, che gli consentì di oscillare tra la pittura dei tenebrosi e la luminosità veronesiana. Al perfezionismo e alla abbondanza decorativa predilesse l'espressione di delicatezze sensorie.

La tradizione lo vuole esiliato a Toscolano nel 1688 circa, anno in cui vi si sposò con certa Martina Lavagna di Venezia, per aver, secondo alcuni, esposto in Piazza S.Marco un ritratto del Doge Alvise Contazio con le orecchie d’asino e secondo il Molmenti, per un fatto di sangue. Dovette alla bontà del capitano veneto, il permesso di soggiornare sul lago e di dipingere per ogni dove nel Bresciano e specialmente in città nella Loggia, nel Broletto, a Toscolano, Gargnano, Salò, Desenzano, per ville e chiese. Lavorò nelle ville Delay di Toscolano e Bettoni di Bogliaco. A Toscolano nel 1701 perdette il figlio sepolto in quel cimitero.
Ebbe notevole influenza su pittori bresciani del suo tempo. Gli nocque tuttavia, a quanto pare, la tecnica seguita per i colori bituminosi adoperati e l’uso di non foderare le tele così che molte sono risultate mute, sporche e inaridire. La critica è andata rivalutando questo “gustoso” pittore.
Molte sue tele si trovano all’estero: a Dresda, Kassel, Lione, Linz, Vienna.
           
Presso la Chiesa Parrocchiale di Toscolano: (caduta di Simon Mago; Cristo consegna le chiavi a S.Pietro; Martirio di SS. Pietro e Paolo; S. Pietro liberato dal carcere; S. Pietro guarisce uno zoppo; Annunciazione; Adorazione dei pastori; Madonna del Rosario; S. Pietro in gloria con San Francesco di Paola ed altri santi; Gesù crocefisso con i SS: Giovanni, Maria Maddalena e Giovanni d’Arimatea; Strage degli innocenti; La fuga in Egitto; Gesù fra i dottori; Trasfigurazione; Moltiplicazione dei pani; Cristo e il centurione; La probatica piscina; Resurrezione di Lazzaro; Cacciata dal tempio dei mercanti; Entrata di Cristo in Gerusalemme).
Palazzo Delay- Maffizzoli: (ora parte di loro sono stati trasferiti nella sede centrale dell’ex Credito Agrario Bresciano):
(Loth e le figlie; Salomone con le concubine; Giuditta; La moglie di Putifarre; Agar nel deserto; Tobiolo e l’angelo; Sacrificio d’Abramo; Sacrificio di Jefte; Caino e Abele; Rapimento di Dina; Amone e Tamar; Passaggio nel mar rosso; Giaele e Sisara; Adamo; Sansone e Dalila; Eva; Banchetto di Baldassare; Davide e Golìa; Angeli; Il sogno di Giacobbe; Roveto ardente; Vergine Immacolata ed angelo, 1689 (soffitto); Santa Maria Benacense (Madonna e Santo).
Chiesa parrocchiale di Maderno: (La Madonna con Bambino, SS. Francesco Saverio, Carlo e Antonio).
Parrocchiale di Cecina: (Assunta con i SS. Rocco, Agnese, Giovanni Battista; Martirio di S. Stefano; i SS. Alipio e Filippo Neri).


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