venerdì 3 aprile 2015

IL MONTE CAPLONE

.


Con i suoi 1976 m è la cima più alta nel Parco Alto Garda Bresciano, chiamata anche Cima delle Guardie poiché, nel passato, segnava il confine fra Italia ed Austria. L'escursione è di grande interesse storico.
E’ il monte più alto di Tremosine, sito di straordinario interesse floristico per l'eccezionale concentrazione di specie endemiche, noto in tutta Europa e meta obbligata di escursioni botaniche. Ancora frequenti gli ambienti selvaggi e poco antropizzati. Il sito è di rilevante interesse nazionale e provinciale per la presenza e la riproduzione di specie animali in via di estinzione, importanti relitti glaciali, esclusive e tipiche delle Alpi.

Fa parte di un sito che interessa il versante settentrionale della catena calcarea M. Tremalzo - M. Caplone tra il crinale e il Torrente Palvico. L'area, molto vasta ed articolata, comprende la forra della Val Lorina, le scoscese pinete rupestri dei versanti più aridi, le abetine ed i boschi di forra degli ambienti più freschi, i pascoli pingui della conca di Tremalzo e le aree erboso-rupestri delle creste e delle vette.

Il toponimo Caplone, secondo alcuni, deriverebbe da un termine sconosciuto risalente alla dominazione dei Galli Cenomani mentre quello di Cima delle Guardie o Guardie riportato nelle carta geografica relativa alla contea di Lodrone del 1700, nell'Atlas Tyrolensis del cartografo Peter Anich, stampato a Vienna nel 1774, o nel catasto tirolese del 1800 ove il monte veniva indicato solamente come monte Guarde, è di chiara etimologia longobarda, infatti deriverebbe, come il monte Carzen, dalla parola "wurte" che indica un luogo di osservazione o di guardia. La sommità del monte infatti si prestava come luogo strategico per quei soldati che erano intenzionati a controllare movimenti nemici nella val Vestino anche se lo sguardo spazia fino oltre la parte sud del lago di Garda.

Il toponimo Palù è invece un termine assai diffuso nel nord Italia e deriva dal latino "palus" che significa palude o zona umida ma il che non si addice al rilievo brullo e privo di sorgenti d'acqua.

Con il vicino Monte Tombea è ritenuto un sito di interesse botanico di grande importanza scientifica. Il 6 luglio 1853 il botanico bavarese Friedrich Leybold vi scoprì una specie fino allora sconosciuta. Con la pubblicazione nel 1854 del lavoro di Leybold e della Flora Tiroliae Cisalpinae di Francesco Facchini, pubblicata postuma da Franz Hausmann di Bolzano, il monte Tombea-Caplone divenne una delle mete classiche degli itinerari dei botanici nelle Prealpi. Decantarono la bellezza di questi luoghi l'alpinista John Ball che vi salì poco prima del 1866, il naturalista austriaco Joseph Gobanz nel 1867, Vinzenz Maria Gredler con i suoi seminaristi nel 1886, Henry Correvon e Andreas Sprecher von Bernegg, botanici svizzeri, viaggiatori per il Club Alpino Svizzero nel 1911 o Friedrich Morton nel 1961.

Nel luglio del 1866 durante la terza guerra di indipendenza fu scalato dai garibaldini del 2º Reggimento Volontari Italiani intenti all'assedio del Forte d'Ampola.

La posizione strategica del Monte costituì, tra il 1897 e il 1914, un punto di osservazione e controllo del confine di stato per le "sezioni di difesa" del III Battaglione, stanziato a Storo, del 2º Reggimento k.k.

Nel 1915, nella prima guerra mondiale, fu dapprima scalato e occupato dal 7º Reggimento bersaglieri e poi fortificato dall'esercito italiano con la costruzione della carrozzabile Tombea-Val Lorina, trincee e posti di osservazione.

L'ascensione alla vetta del Caplone è alla portata di escursionisti dal momento che non vi sono, lungo le vie più semplici di salita, tratti in cui è necessaria attrezzatura alpinistica, fatta salva la presenza di neve la quale si riscontra normalmente nei mesi invernali e sino a primavera.

La via più breve ha inizio a Cima Rest, villaggio caratteristico sopra Magasa sulla strada per Cadria. Si tratta di un percorso che, dopo aver toccato alcune malghe, si innalza ripido sulle pendici del Tombea attraversando boschi e pascoli. A quota 1760 m, il percorso si immette sulla strada militare Tombea-Val Lorina (se si prosegue a sinistra, si raggiunge la cima del Monte Tombea). Seguendo la strada, si tagliano a mezza costa i dirupi sud-orientali del Tombea, attraversando anche una breve galleria scavata nella roccia, arrivando alla Bocca dei Campei (1822 m), da cui si sale in breve alla vetta (nell'ultimo tratto è necessario prestare attenzione al passaggio di alcune roccette, benché facili e non esposte). Il segnavia da seguire è il numero 66, che si sovrappone al numero 444 della SAT nell'ultimo tratto.


LEGGI ANCHE : http://asiamicky.blogspot.it/2015/04/il-parco-alto-garda-bresciano.html




FAI VOLARE LA FANTASIA 
NON FARTI RUBARE IL TEMPO
 I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
 OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO 
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
 MUNDIMAGO
http://www.mundimago.org/
.
 GUARDA ANCHE


LA NOSTRA APP



http://mundimago.org/le_imago.html



Nessun commento:

Posta un commento


Eseguiamo Siti e Blog a prezzi modici visita: www.cipiri.com

Post più popolari

Elenco blog AMICI