mercoledì 17 giugno 2015

IN VISITA A CARAVAGGIO

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Il territorio comunale di Caravaggio è pianeggiante, e caratterizzato da numerose risorgive naturali. Esso presenta una forma di croce con l'asse principale posto in direzione nord-sud, con una distanza tra i due punti estremi di 11 km.

Caravaggio è sempre stata identificata agli occhi del 'forestiero' come la città del Santuario o come la città natale di Michelangelo Merisi.

Camminando per le vie di Caravaggio si trovano molte chiese e monasteri, eredità della grande diffusione degli ordini religiosi nel XV e XVI secolo. Il santuario di Santa Maria del Fonte, ricorda l’apparizione della Madonna avvenuta il 26 maggio del  1432, è meta ogni anno di centinaia di migliaia di pellegrini. Sul viale che porta alla città si affaccia la chiesa di San Bernardino del 1472, conserva affreschi del Cinquecento. Dalla bellissima facciata in cotto è invece la chiesa parrocchiale
dedicata ai patroni locali, i santi Fermo e Rustico, affiancata dalla torre campanaria
la cui costruzione iniziò il 29 giugno.

Il Santuario di Caravaggio, è un monumentale edificio di culto situato circa 2 km a sud-ovest del centro cittadino, e dedicato al culto di Santa Maria del Fonte, che, secondo la tradizione, apparve in tale località il 26 maggio 1432, di fronte alla giovane contadina Giannetta de' Vacchi.

La Chiesa di San Fermo e Rustico, e l'edificio di culto principale del borgo, in stile gotico-lombardo fu edificata nel XIII secolo, probabilmente su un edificio sacro preesistente. La facciata è caratterizzata da un portale centrale in marmo, sovrastato da un grande rosone a dieci raggi. La colorazione diseguale del cotto della facciata, unitamente alla presenza di alcune finestre mai aperte, porta a pensare a numerose modifiche intervenute in corso d'opera rispetto al progetto originario. La chiesa è affiancata da un campanile alto 76 metri, edificato nel 1500 per volere del governatore Giovanni Dandolo.
La Chiesa della Sacra Famiglia sorge sulla via San Francesco al disotto di quello che è stato per anni il Nuovo Orfanotrofio Maschile retto da Don Pierino Crispiatico. La chiesa è molto semplice ed è impreziosita da una tela raffigurante la Sacra Famiglia di Bergamotti F. trasportatavi dalla chiesa di Santa Elisabetta.
La Chiesa di San Bartolomeo si trova sulla strada che dal viale del santuario porta attraverso i campi alla strada provinciale rivoltana, si trova questo tempietto dedicato a San Bartolomeo e datato 1624. L'oratorio è presenta un bassorilievo raffigurante San Bartolomeo posto nell'anno 1930, opera dello scultore Giacomo Grippa. Una Epigrafe sovrasta il tempio e ricorda che qui giacciono resti di alcune vittime della peste che colpì la città.
Il complesso Monastico di S. Bernardino da Siena fu consacrato nell'anno 1489, datando l'erezione appena dopo la morte del santo 1444 e la quasi immediata canonizzazione, avvenuta nel 1450 da parte del papa Nicolò V.
La Chiesa di San Giovanni, adiacente all'Ex Ospedale Convento dei Cistercensi nella centrale via Roma, è ormai sconsacrata ma presenta notevoli pregi architettonici conservati abilmente dai frati Cistercensi durante i lavori di ristrutturazione eseguiti nel 1600. La chiesa presenta una piazzetta cinta da un cancello dalla quale è possibile apprezzare la bellezza della facciata nonostante la sua altezza rispetto alla larghezza della piazza stessa. L'interno grazie alle lesene con capitello composito e alla complessa trabeazione col fregio a rilievo plasticato, che scorre sopra le stesse mostra una pregevole opera architettonica che esplica solennità ma anche raccoglimento. Il presbiterio è piuttosto breve, il coro semiottagonale, e l'altare in stile barocco è tutto di marmi intarsiati, degno di nota è un paliotto di scagliola con raffigurata l'apparizione della Vergine donato alla chiesa nell'anno 1710. L'edificio, ora di proprietà dell'Amministrazione Comunale è destinato ad ospitare, nel prossimo futuro, il Centro Studi su Michelangelo Merisi detto il Caravaggio che vedrà mostre a tema, la storia del Pittore, aule didattiche e un centro congressi.
La Chiesa di San Giuseppe sorge nel complesso agreste denominato "Montizzolo" ed è dedicata a San Giuseppe, seppur negli anni vi venne anche venerata Santa Eurosia. Viene restaurata diverse volte tra il 1674 e il 1748 come dimostra anche un mattone recante le date dei restauri, oggi si presenta con una navata e una piccola sagrestia. Spogliata nel 1970 degli arredi seicenteschi per renderla più moderna ed attuale, oggi viene curata dagli addetti ai cascinali del Montizzolo che provvedono anche alla Santa Messa.
La Chiesa di Santa Elisabetta risale al XVII secolo e vi sono annessi un campanile coevo ed un edificio che fu sede del monastero delle Agostiniane, la cui presenza in città è testimoniata a partire dal 1480.
La Chiesa di Santa Liberata è un piccolo edificio di culto dalla caratteristica pianta esagonale, situato a poca distanza dal centro storico cittadino, nel rione Seriola, appena fuori porta. Si ritiene che l'edificio abbia origini cinquecentesche; sugli affreschi conservati all'interno della struttura viene riportata la data 1540.
La Chiesa di Sant'Eusebio è caratterizzata da un'imponente facciata di matrice neoclassica, realizzata su progetto dell'architetto Carlo Ranzanico, al centro della quale si trova una cappella con affreschi di Enrico Scuri e Giovanni Moriggia. Sotto i portici che interessano tutta la facciata si trova, fra le altre, la tomba della famiglia Cavenaghi, dove si trovano le spoglie del pittore Luigi Cavenaghi, noto per la restaurazione dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci; il sepolcro è caratterizzato da una pregevole scultura del Danielli. Lo stesso porticato ospita la tomba di un altro artista locale, lo stesso Giovanni Moriggia, opera di Rustico Soliveri. Fra le altre opere di rilievo si segnalano un'opera di Enrico Butti, un busto di giovane donna sulla tomba Rocchi (opera dello Stertini), e due realizzazioni di Enrico Pancera, il Funerale Alpestre e una raffigurazione di Gesù Cristo in piedi su una pagina del Vangelo. Sono inoltre degne di nota una figura di donna di E. Girbafranti e una scultura di Cristo Risorto, in marmo bianco, opera di Barbieri. L'interno del cimitero di Sant'Eusebio ospita opere più recenti, fra cui la cappella dei Tadini, corredata di un mosaico di Trento Longaretti sul soffitto interno e di quattro sculture di Elia Aiolfi collocate sul perimetro, la cappella Foppa, con mosaici e vetrata dello stesso Longaretti, e la tomba Bianchi, caratterizzata dalla presenza di un Cristo in croce realizzato dal Ciminaghi.

L'Ospedale Vecchio e Monastero Cistercense furono la sede fino al 1971 dell'ospedale. È questo un corpo di fabbrica che fu annesso alla fine del Seicento al nucleo vero e proprio del Monastero di San Giovanni Battista affacciato su Via Roma, appartenuto prima all'Ordine degli Umiliati e dedicato ai Santi Pietro e Paolo; poi, soppresso l'Ordine nel 1582 da Papa Gregorio XIII, chiesa e convento vennero assegnati ai Cistercensi che vi si insediarono nel 1603 e nel ventennio successivo ristrutturarono il complesso nel modo in cui è ora visibile. La ristrutturazione attribuita in un primo tempo a Pellegrino Tibaldi, l'architetto del Santuario, sarebbe invece opera di Giulio Cesare Mangone (fratello di Fabio) uno dei maggiori architetti del barocco milanese. Parte dell'edificio annesso, che fu adibito ad ospizio, fu venduto verso la fine del 1800 all'Ospedale che, dopo la soppressione dell'ordine dei Cistercensi avvenuta nel 1798, acquistò anche l'immobile del Monastero.

Il Palazzo Gallavresi (o Palazzo della Marchesa) è uno degli edifici più antichi dell'intera città; si tratta di un edificio pubblico risalente con ogni probabilità alla seconda metà del XIII secolo, situato all'interno del centro storico. Dal 1947 è sede dell'amministrazione comunale, venne profondamente ristrutturato nel 1981.
La Villa Clelia si apre all'interno dell'omonimo parco ed è stata recentemente ristrutturata. Qui nacque nel 1869 Amilcare Bietti oculista di fama internazionale e autore di un trattato di oftalmologia ritenuto un testo fondamentale per la medicina. Morto nel 1930 ebbe un figlio, Giovanni Battista che ne seguì le orme con successo fino a diventare Direttore della Clinica Oculistica dell'Università di Roma nel 1955.
La Villa Rocchi, affacciata sulla Circonvallazione XXV aprile e protetta da un fossato, è appartenuta alla Famiglia Rocchi molto in vista in Città.

Il Viale che dal Santuario conduce al centro e termina all'Arco di Porta Nuova è lungo circa 1600 metri. Fino al 1694 non fu altro che un viottolo immerso negli acquitrini. In quell'anno iniziarono i primi lavori di livellamento della sede stradale che acquisì una sua prima fisionomia nel 1710 quando fu inaugurato l'Arco sopraddetto. Abbandonata al suo destino per quasi un secolo, nel 1803 la strada venne di nuovo livellata e vi si piantarono cinquecento ippocastani. Nel 1831 si posero altre piante e in due anni si ultimò il vialetto di destra. Quello di sinistra fu ultimato nel 1837 insieme a quello centrale; nell'occasione vi si piantarono altre mille piante. Il Viale fu inaugurato ufficialmente nel 1838 con un'illuminazione che durò tre notti consecutive. Di proprietà del Santuario, fu ceduto al Comune, regolato da una Convenzione, nel 1982.
Dei circa milleseicento ippocastani originari non ne rimasero che poco più di cinquecento, decimati da una malattia.
Arco di Porta Nuova, di costruzione settecentesca che adorna uno degli ingressi al centro storico della città; il viale che diparte dall'Arco, della lunghezza complessiva di circa due chilometri, congiunge il centro dell'abitato con il Santuario di Caravaggio. L'Arco fu eretto in occasione dell'Incoronazione della Beata Vergine al Santuario, concessa nel 1708 da Roma e celebrata nel 1710; fu terminato nel 1709 ed inaugurato nel 1710 in coincidenza con i festeggiamenti per l'incoronazione.
Porta Nuova fu di fatto il quinto accesso a Caravaggio che tra l'XI e il XII secolo aveva quattro Porte: Folcero, Seriola, Prata e Vicinato. Nel 1788 per la proibizione ad effettuare sepolture nel centro fu aperta Porta Specchio (in fondo all'attuale via Banfi) che conduce al Cimitero. Gli accessi danno sulla vecchia circonvallazione che con minime variazioni segue il tracciato del fosso difensivo che scorreva ai piedi delle mura medievali. Le mura furono abbattute nella seconda metà del XIX secolo; resta intorno a Caravaggio l'ampio fossato qui perfettamente visibile alla destra dell'Arco. Proprio alla fine di questo tratto, in una zona invisibile dalla strada, durante i lavori di sistemazione della spalla del fosso è stata rinvenuta nel 1995 la base di un torrione appartenente alle mura.

Poco prima del passaggio a livello, sulla destra, si apre Via Valle che conduce alla cappella campestre di San Bartolomeo dove una lapide ricorda i morti di peste del 1630. Le vittime, che furono sepolte in questo cimitero improvvisato, in quello di San Valeriano (sulla strada per Mozzanica, oggi ne sono scomparse le tracce), in quello di Sant'Eusebio (l'attuale cimitero), al Santuario e alle cascine Volte, furono secondo alcuni studiosi 1630, come l'anno nefasto, 3666 secondo quanto risulta dalla dicitura letta nella Cappella. L'ipotesi più accreditata è certamente la prima visto, tra l'altro, che nel 1608 Caravaggio contava circa quattromila abitanti.

La Stazione ferroviaria fu ammodernata intorno al '900. La linea Treviglio-Caravaggio-Cremona fu inaugurata nel maggio del 1863, un anno dopo i tumulti di protesta della popolazione caravaggina decisamente contraria a che la ferrovia tagliasse in due il viale, e per di più correndo su un terrapieno di un metro e trenta. La linea è stata elettrificata nel maggio del 1977.

La Casa littoria, o ex Casa del fascio, rappresenta una valida testimonianza architettonica del periodo fascista. L'edificio fu costruito tra il 1935 e il 1937 su progetto dell'architetto Alziro Bergonzo che in quegli anni aveva ottenuto l'incarico per numerose opere pubbliche del regime. Delle sue realizzazioni a Bergamo rimangono notevoli testimonianze: dalla casa Littoria (oggi casa della Libertà) alla fontana di Porta Nuova (detta Zuccheriera), fino al famoso cippo rosso poligonale dell'autostrada Milano-Bergamo. La Casa del fascio era in una sua minima parte dedicata alla rappresentatività; il resto era dedicato agli uffici di Federazione. Con la caduta del fascismo, divenuta un bene statale, la casa fu trasformata nel 1945 in alloggio per famiglie senzatetto.
Il Parco Comunale fu realizzato negli anni settanta sulle ceneri di un cappellificio e completamente rifatto nel 2001.
In Piazza Locatelli, detta Piazza Castello, dove sorge ora la Scuola elementare aveva la sua sede il Castello del borgo, una delle rocche più importanti e potenti della Gera d'Adda. Costruito in epoca ignota venne ampliato e ulteriormente fortificato anche nel secolo XV. Era una costruzione in mattoni, munita di torri, torrioni e ponti levatoi, con all'interno un grande cortile. Mal protetto da un sistema di fortificazioni di fatto inesistente, si dimostrò di scarsa utilità se è vero che già nel 1529 venne demolito per utilizzarne i materiali a scopo edilizio e la sua area convertita in giardino.
La Riserva naturale Fontanile Brancaleone è una riserva naturale parziale biologica che si estende su un territorio di circa 100 ha situato in località Gavazzolo, all'estremità settentrionale del territorio del comune di Caravaggio. Costituisce la principale risorgiva comunale. La riserva è caratterizzata dalla presenza di fauna invertebrata di grande interesse scientifico, in particolare il Niphargus stigocharis italicus e Niphargus transitivus dissonus, crostacei anfipodi di ambiente freatico, che rappresentano una vera rarità da tutelare. Nel fontanile sgorga acqua sorgiva data dalla confluenza tra numerose teste.

Il Museo navale Ottorino Zibetti, è un museo navale aperto gratuitamente al pubblico che ospita numerose riproduzioni di velieri, cimeli storici, antichi strumenti nautici, attrezzi navali, fossili marini, una biblioteca del mare e altri oggetti di interesse. Il museo fu inaugurato il 5 novembre 1978 grazie al lascito degli averi del dottor Ottorino Zibetti, grande collezionista di oggetti nautici, disposto dalla moglie, e si è arricchito con il passare del tempo grazie alle donazioni di altri privati cittadini ed enti pubblici.

Il teatro Amerighi fu un importante edificio del centro storico, costruito nel 1910 ed estremamente attivo nel primo dopoguerra; in stile liberty, presentava al suo interno palchi in legno rivestiti di velluto e divenne per alcuni decenni il fulcro della vita culturale cittadina. Fu però demolito poco dopo la seconda guerra mondiale.

La cucina tipica caravaggina rispecchia diversi elementi caratteristici della tradizione bergamasca, quali la genuinità e la semplicità. Fra i piatti caratteristici si menzionano: il riso bollito nel latte; le uova sode con cicorino e salame nostrano.
Il piatto tradizionalmente considerato rappresentativo della cucina bergamasca, la polenta, è presente nella gastronomia locale con numerosi accostamenti particolari; ad esempio con la lüganghina, una sorta di salame; con cotechini e lenticchie; con il latte freddo; con pucì (intingolo) e verza; con burro fuso, alla salvia e al formaggio.

Un piatto tipico di pasta è costituito dagli gnuchècc, della pasta sfoglia tagliata a quadratini e cotta in brodo con fagioli e cotenna di maiale. I piatti di carne includono la rüstizàda, un arrosto di carne fresca di maiale con cipolla ed una spruzzata di vino rosso.

Un altro elemento caratteristico della cucina bergamasca, il pane, è tradizionalmente tagliato a fette e cotto in brodo, per ottenere la panàda; se invece prima della bollitura viene grattugiato è noto come pan trìt. Il tradizionale pa' de' mèi è invece pane di farina di miglio, mais e frumento cotto nel latte e preparato soprattutto nella stagione invernale.

I dolci più caratteristici comprendono il biciulàt de la nóna, un buccellato (ciambella dolce) realizzato con farina, uova fresche, burro, zucchero e scorza di limone; gli ovis-moris, pasticcini di farina, burro, rosso d'uovo cotto, miele, sale e vaniglia; le fave dei morti, realizzate con mandorle, zucchero, albume e scorza di limone grattugiata; il pane dei morti, un dolce di pasticcini in polvere, uva sultanina, mandorle e nocciole triturate, zucchero e lievito in polvere.

Un prodotto agricolo caratteristico della zona è il cosiddetto popone, o "melone di Caravaggio"; esso presenta una polpa particolarmente gustosa e zuccherina, ed è da gustarsi fresco con pane e salame. Ancora più squisite sono le sàte e le satèle, anch'esse appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee da mangiare con pane e prosciutto, crudo o cotto. Di interesse gastronomico anche il prosciutto di Caravaggio ultimamente sostenuto da Legambiente in una sua campagna contro la devastazione della Pianura padana.

La superficie agricola utilizzata è pari a circa l'84% del territorio complessivo di competenza del comune; il rimanente 16% rappresenta l'incolto, gli insediamenti abitativi e la superficie produttiva.

Oltre al centro abitato principale, il territorio comunale ospita due frazioni, Vidalengo (2,9 km a nord del capoluogo) e Masano .(3,5 km a nord-est). Appare inoltre rilevante il nucleo abitato che insiste sul Santuario di Caravaggio, situato circa 2 km a sud-ovest del centro cittadino, in una località talvolta indicata come Mezzolengo; tale area, ricca di attività turistiche e ricettive, sconfina nel territorio del confinante comune di Misano di Gera d'Adda.

Si segnala inoltre la presenza, nelle campagne circostanti Caravaggio, di numerosi cascinali, che assieme alle rogge, alle risorgive e alle marcite rappresentano un elemento caratteristico del paesaggio.

Il capoluogo del comune è sede di un mercato ambulante che si svolge ogni venerdì mattina, a partire dal 14 marzo 1477, quando fu organizzato per la prima volta dal duca Galeazzo Maria Sforza; con il passare dei secoli il mercato si è spostato dall'originaria piazza Griala, oggi notevolmente ristretta, alla centrale piazza Garibaldi, al viale papa Giovanni XXIII (verso la metà del XX secolo), fino all'attuale collocazione in via san Francesco d'Assisi.

Nel giorno di san Luca (il 18 ottobre), anticamente, si teneva un mercato bovino.

Nel territorio Comunale vi sono numerose aziende agricole di rilevanza economica, l'agricoltura è ormai d'avanguardia e gli allevamenti di bestiame si presentano moderni e produttivi. Gli allevamenti che insistono sul territorio sono soprattutto di bovini da latte, bovini da carne e suini, di quest'ultimi buona parte è dedicata alla produzione del Prosciutto di Parma. Non manca la produzione di ortaggi sia in campo che in serra. Degna di nota è la coltivazione biologica del riso. La campagna caravaggina si presenta particolarmente irrigua grazie alla presenza di diversi fontanili e numerose rogge.

In città è presente un'importante zona artigianale che conta diverse imprese artigiane consolidate ormai nel panorama economico della città. Importanti produzioni artigiane sono la lavorazione del ferro, del mobile d'arte (vi era una vera e propria scuola del legno), degli orologi, degli ombrelli, ecc. La città per anni ha avuto anche un ruolo importante nella produzione di cappelli e bottoni con ditte oggi purtroppo scomparse. Importante era anche l'industria ceramica che vedeva la produzione in loco sia di mattoni (fornaci) che di elettroceramiche (Imec) e che oggi vede aziende come la Ingrocer primeggiare nella forniture di ceramiche da posa sia tecniche che civili.

La Città di Caravaggio conta due Zone industriali una a Sud della Città e l'altra ad Est che possono contare sull'importante presenza di assi viari importanti quali la SS.11 e la S.P Rivoltana e sulla futura autostrada Bre.Be.Mi che avrà proprio un casello in prossimità della Z.I 2. Numerose sono le industrie importanti che negli anni hanno donato lustro alla Città ed hanno contribuito alla sua crescita sociale ed economica. Tra tante sono da segnalare nel campo lattiero - caseario la ditta Invernizzi e il caseificio Defendi conosciute a livello nazionale ed internazionale per la produzione di latticini. Nel campo chimico di importanza mondiale è la Isover del gruppo Saint-Gobain già nota al tempo come "Balzaretti Modigliani" e produttrice della famosa lana di vetro e di diversi isolanti unici nel genere. Di importanza rilevante sono anche diverse ditte che hanno sviluppato brevetti esclusivi che le hanno portate ad essere leader nel loro settore a livello internazionale, tra le tante Pontoglio Vincenza, Kahle Automation Srl, Bidachem, Meccanica Caravaggio, ecc.

La città ha sviluppato il turismo soprattutto intorno al Santuario della Madonna del Fonte che attira ogni anno quasi 3 Milioni di pellegrini da tutto il Mondo e che conta numerosi Santuari Minori sparsi dall'America Latina all'Europa. Parte del turismo tuttavia si sposta anche nel centro cittadino che ha indubbiamente molto da offrire. Intento delle ultime Amministrazioni è quello di portare ancora più turismo nel centro storico ed è per questo che ha in programma la costruzione del centro studi sul Caravaggio, di un nuovo teatro e di intensificare le iniziative culturali già ampiamente presenti sul territorio.

L'Unione Sportiva Caravaggio è la principale società calcistica di Caravaggio, fondata nel 1958 dalla fusione dell'Olimpia e della Veltro, i cui colori sociali sono il bianco e il rosso che rimandano all'emblema comunale. Attualmente milita in Serie D e gioca le partite interne allo stadio Comunale di Caravaggio (3000 posti) e presidente della società è Giovanni Mombrini. Il Gruppo Sportivo IRIS Or. Caravaggio è per anno di fondazione la seconda squadra della città, fondata nel 1965 è la società da sempre legata all'Oratorio che dopo un passato in III categoria FIGC ha rivolto le proprie attività nell'orbita del CSI. Il Foppa Fustelle nata come squadra del dopo-lavoro dell'azienda da cui prende il nome, è impegnata da diversi anni nei campionati dilettantistici del CSI. Il Football Club Caravaggio, più semplicemente nota come FC, è l'ultima nata, ed attualmente è al quarto anno di militanza in III categoria FIGC, dopo aver vinto un campionato provinciale dilettanti CSI. Numerosissime sono poi le squadre di calcio a 5 che svolgono le loro attività nelle palestre cittadine.

In città esistono due squadre di atletica leggera, l'Estrada e la Libertas, la prima si fregia di importanti riconoscimenti in ambito nazionale vantando una palmarès di tutto rispetto, la seconda è importante a livello regionale ed ha anche ottenute splendidi risultati in campo Nazionale.

Altre importante realtà sportiva locale è quella dell'ASD Basket 86 Caravaggio, nata nel 1985, che ogni anno organizza attività di pallacanestro per oltre 150 ragazzi, dai 6 ai 19 anni, e la cui prima squadra milita attualmente in promozione.

Non mancano in città società che investono anche in altri Sport, in questo ambito importante è l'apporto del G.S. Iris Or. Caravaggio, che oltre al sopracitato settore calcio, il gruppo sportivo impegna atleti ed atlete anche nelle discipline della pallavolo e della ginnastica artistica.

Ricorrenze:
I fuochi d'artificio di santa Liberata, il 18 gennaio
Festa dell'Angelo, con processione al Santuario: secondo giorno di Pasqua
Festa dell'apparizione della Beata Vergine del Sacro Fonte: 26 maggio
Festa dei Santi patroni di Caravaggio, Fermo e Rustico: 9 agosto
Festa di san Francesco d'Assisi: in via san Francesco, il 4 ottobre
Sagra di santa Liberata: nel rione Seriola, il 18 gennaio
Festa di san Bartolomeo: in via Valle, il 24 agosto
"IO CARAVAGGIO" Festeggiamenti per la ricorrenza della nascita di Michelangelo Merisi da Caravaggio: 29 settembre
Sagra a Masano e Vidalengo: terza domenica di ottobre.
Altre sagre anticamente molto sentite, ma progressivamente cadute in disuso includono la Sagra dè Fursér (nel rione Folcero, la seconda domenica di giugno), la sagra di san Defendente (il 2 gennaio) e quella di sant'Anna (il 26 luglio). A settembre, in occasione del palio dei rioni, viene organizzata la tradizionale "Corsa dei purselì".



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