martedì 30 giugno 2015

PONTE DI LEGNO

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La località di Ponte di Legno è situata in provincia di Brescia, nell’alta Lombardia. E’ una delle località storiche del turismo estivo di montagna italiano, in quanto fin dai primi del Novecento veniva scelta come meta di vacanza dalla borghesia di quei tempi.

A Ponte di Legno la vacanza estiva si intende all’insegna delle attività all’aria aperta: si possono effettuare escursioni, arrampicate, semplici passeggiate o percorsi fotografici, oppure ancora percorrere i numerosi sentieri in bicicletta. Il tutto circondati da un paesaggio spettacolare, tra montagne, boschi, prati e laghi.

La storia di Ponte di Legno inizia all'incirca nell' 800, quando Carlo Magno affida il controllo della Valle Camonica al monastero di San martino di Tours.

L'edificio religioso più importante infatti è senza dubbio la Chiesa di S. Appollonio, in località Plampezzo. Si tratta di un'antica chiesa risalente al XII secolo, con affreschi del XIII secolo di mano del pittore Johannes da Volpino.

Per quanto riguarda invece gli edifici civili, non ve ne sono nell'abitato degni di nota. Però Ponte di Legno è stata teatro di battaglie durante la Prima Guerra Mondiale, e nei dintorni dell' abitato è possibile visitare le vecchie trincee e camminamenti, resti di fortificazioni ed insediamenti militari.

Il confine italo - austriaco si snodava lungo le cime del massiccio dell'Adamello-Brenta. Il Passo Tonale era stato individuato come punto focale da parte degli italiani per un eventuale offensiva antiaustriaca. Unica difesa italiana era il forte di Corno d'Aola, realizzato a monte di Pontedilegno. Gli austriaci avevano invece realizzato un grande sbarramento costituito da 5 forti disposti secondo uno schema ben consolidato.

Le cruenti battaglie hanno lasciato tracce ancora visibili sul territorio: trincee, casematte, forti ed interi villaggi militari sono spesso meta di gite ed escursioni. Sono numerosi gli itinerari che offrono la possibilità di visitare quei luoghi che un tempo furono teatro di quei tragici eventi.

Dal paese si può ammirare per intero il gruppo del Castellaccio, costituito dall'omonimo monte, dalla cima Lagoscuro, dalla cima Payer e dalla cima Venezia. Salendo invece dapprima in Valbione e in seguito al Corno D'Aola, a circa 2000 m s.l.m., si domina l'intero paese, il gruppo del Salimmo, costituito dall'omonimo monte, dalla cima Casola e dalla cima Corno d'Aola e perfino il Passo del Tonale. È possibile inoltre osservare per intero Vescasa, la già citata Valbione, dove si trova un laghetto per la pesca sportiva di trote, un campo da golf a nove buche e un ristorante tipico e la Conca di Pozzuoli da dove si diramano sentieri per la Bocchetta di Casola e per la Cima Salimmo.

La frazione di Poia, ormai inserita nell'abitato, ne costituisce la propaggine occidentale. Le frazioni di Zoanno e Precasaglio si trovano poco più in alto del capoluogo, verso nord. La frazione di Pezzo, invece, resta isolata e rappresenta il paese della valle ad una maggiore altitudine.

Ponte di Legno è il punto geografico dove il torrente Narcanello, che scende dal ghiacciaio del Pisgana, ed il torrente Frigidolfo, proveniente da Val Malza e dal Lago Nero, si incontrano dando vita ad un importante fiume del nord e uno degli affluenti principali del Po, l'Oglio.

Essendo la zona anticamente una palude, il fondovalle è stato più volte bonificato sia per permettere la costruzione di nuovi edifici, sia, soprattutto prima dell'avvento del turismo, per favorire la coltivazione e la pastorizia.
Ponte di Legno fu conosciuto in passato come Ponte Da Legno o Dalegno, noto da documenti di epoca carolinga come Dalaunia. L'origine della parola è incerta, potendo correlarsi al popolo degli Anauni della Val di Non o dei Genauni della Val Genova, citati nel Trofeo delle Alpi, ma numerosi sono i toponimi di derivazione celtica o germanica sparsi per l'Europa con la terminazione -launum, tali da non portare a un unanime consenso.

Il Castello di Castelpoggio si trova in località Poia. All'ingresso occidentale di Ponte di Legno, si trovava in epoca longobarda (VII sec) una fortificazione che venne smantellata nel 1455 dall'editto di distruzione delle rocche camune emesso da Venezia. Nel 1853 erano ancora presenti dei ruderi, ma nel 1914 vennero erette delle strutture militari, delle trincee e dei camminamenti; a ciò va ad aggiungersi che la zona fu pesantemente bombardata durante la guerra. Nel 1922 il conte Giuseppe Zanchi De Zan acquista il poggio e costruisce l'attuale castello. Nel secondo dopoguerra nel maniero sono stati ricavati 21 miniappartamenti: 12 nel castello, 7 nelle stalle, 1 nella casetta del maggiordomo ed 1 nella cappella. Il castello ha una cinta muraria lunga 580 m con merlature ghibelline e 6 accessi.

La chiesa Parrocchiale della Santissima Trinità di Ponte di Legno fu edificata nel 1685 seguendo lo stile barocco, ed è affiancata da un campanile del 1500. La chiesa contiene opere pregevoli dello Zotti ed un polittico riconducibile alla scuola dell'Olivieri. L'altare maggiore costituisce un complesso monumentale e compatto, con statue imponenti: è la sintesi più matura di tutta la scultura lignea della Valle Camonica ed è attribuito alla bottega d'intaglio di Domenico e Giovan Battista Ramus. L'organo, opera del Mottironi di Cortenedolo, risale al 1843 ed è ancor oggi utilizzato per i concerti, dopo un recente restauro che gli ha restituito una straordinaria qualità sonora.

La chiesa di Sant'Apollonio è considerata una delle chiese più antiche della Valle Camonica, in quanto a causa della struttura tipicamente romanica viene fatta risalire all’XI secolo. È possibile leggere sull'edificio un intervento volto all'innalzamento della stessa di circa un metro e mezzo, avvenuto tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XIV secolo. Altri rimaneggiamenti avvenuti nel XVII secolo hanno invece coperto gli affreschi originari (datati al XIV secolo) con nuovi dipinti, che asportati nel 1965 sono oggi conservati presso il municipio di Ponte di Legno.

Sulla parete nord dell'edificio è possibile leggere un'apertura che doveva condurre nell'antica sagrestia, già documentata nel 1716, ma demolita alla metà del XX secolo. Immagini scattate negli anni quaranta della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Brescia, Cremona e Mantova ricordano questo edificio.

Nel 1567, con la visita del vescovo di Brescia Bollani, la chiesa è in pieno decadimento: viene consigliato di restaurarla o abbatterla. Singolari sono le vicende della dedicazione: a partire dal 1684 nelle relazioni parrocchiali viene denominata Sant'Apollonia, al femminile.

Nell'Ottocento la chiesa era definita "campestre" e ricordata come sussidiaria della parrocchiale di Santa Lucia di Pezzo, ma già nella prima metà del XX secolo era adibita a fienile. Solo tra il 1947 ed il 1949 vengono eseguiti i primi lavori di restauro e all'inizio degli anni sessanta la chiesa venne acquisita dal Bim di Valle Camonica.

Durante i lavori di restauro del 1965, volti all'asportazione di alcuni affreschi seicenteschi, attualmente posizionati nella sala consiliare del Comune di Ponte di Legno, vengono scoperte nello strato sottostante delle raffigurazioni tardogotiche.

Nel 2006 l'edificio è stato nuovamente sottoposto a lavori di ristrutturazione che hanno riportato alla luce la pavimentazione in selciato interna e ricoperte le caratteristiche ed originarie facciate esterne di pietra locale.
Zoanno sorge una balza nella Valle del Frigidolfo in posizione dominante su Ponte di Legno, ad una settantina di metri d'altezza rispetto al fondovalle, ed è orientato verso est.

A nord-est la valle è chiusa dai monti Caione e Graole, mentre ad est si innalzano le vette della Bleis, di Cima le Sorti e il Dosso di Cò de Mòrt, da cui originano la Val del Calò, la Val Mesàna e Val de Sès; il paese stesso si trova sui fianchi di Cima Bleis di Somalbosco, e, grazie al dosso di Vescasa, è riparato rispetto alle correnti d'aria del Tonale mentre è esposto ai venti freddi del Gavia, che in inverno danno luogo a bufere di neve, dette bulfì in dialetto locale.

Secondo Gregorio Brunelli il nome deriverebbe da suan, che è la variante dialettale camuna del nome del patrono del paese, San Giovanni.
Il dalignese Favallini Bonifacio, nella sua opera Camunni del 1886, è contrario a questa ipotesi in quanto trova che la pronuncia tra suan e zuan sia troppo difforme, e propone invece che il nome Zoanno derivi dal celtico SU-AN, ovvero terra sopra, abitato superiore; ipotesi che troverebbe conferma nella collocazione geografica del paese.
Nonostante l'abitato risalga probabilmente all'epoca romana, e la prima fondazione della chiesa sia avvenuta attorno al XIII secolo, bisogna aspettare fino al 1526 perché l'abitato venga citato in un documento; il 14 agosto di quell'anno infatti il Capitanio di Valle Andrea Del Duca riferiva al Senato della Serenissima di aver provveduto a far costruire, come ordinato dall'Orsini, una torre d'osservazione a Zoanno presso Ponte di Legno.

Pezzo è situato sulle pendici della cima Graole, è posto ad una altezza s.l.m. di 1565 m. Sovrastando la valle del Frigidolfo è posto in una zona panoramica ove si possono osservare le frazioni Precasaglio, Zoanno ed il capoluogo.
Le contrade ad oggi identificabili sono quattro: -"Princìul"; -"Plùni"; -"Pès de là"; -"Plàs"; Mentre anticamente ne esistevano delle altre, vale la pena ricordare: -" 'N tra li cà " -"I Ulìf" -"I Vècc" -....
Il 16 ottobre 1944 nella Valle di Viso furono fucilati cinque civili e un partigiano per rappresaglia contro il ferimento di un ufficiale della Wehrmacht.

La Parrocchiale di S.Lucia è seicentesca, con portale in marmo di Vezza, con affreschi del Corbellini.
La Chiesa di Sant'Apollonio, situata a Planpezzo, risale all'XI-XII secolo, una delle più antiche della Valle Camonica.
La Chiesetta di Viso è in ricordo ai caduti della strage di Viso.

Il centro storico, i suoi suggestivi vicoli detti "Vaui", le poche fontane rimaste con la tipica conformazione da abbeveratoio dette in gergo "I Büi".
Le cappellette dedicate a Santi diversi per qualche grazia ricevuta, dette "I Santèi" , che si trovano nelle dirette vicinanze dell'abitato.

Case di Viso è un borgo alpino in quota (1753 m s.l.m.) della Valle di Viso, nel comune di Ponte di Legno. È una meta turistica, nota specialmente per le abitazioni che conservano immutata la loro architettura originaria in muratura, risalente - per alcune - agli inizi del XIX secolo, e che sono state teatro di una rappresaglia nazista dopo l'armistizio dell'8 settembre.

Precasaglio è situato sul versante orografico destro dell'ultima parte della Val Camonica, dopo che questa di biforca nei pressi di Ponte di Legno per salire da una parte verso il Tonale, dall'altra verso il Passo Gavia.

Il nome Precasaglio deriva probabilmente da "Per i Casai". Casai dovrebbe essere un villaggio anticamente situato in località planpezzo e di origine Celtica preceduta appunto dall'odierna Precasaglio.
La sagra del paese ricorre al 20 gennaio con messa cantata e pesca di beneficenza. La sagra per tradizione è ripetuta anche la prima domenica di luglio. Questo una volta permetteva agli abitanti che d'inverno andavano in pianura con le bestie di ricevere ugualmente i benefici dei patroni. Piatto caratteristico della frazione sono i "gnocc de la cua", gnocchi di pane ed erbette o spinaci.
La sera antecedente l'epifania era tradizione accendere dei falò.

La Parrocchiale dei SS Fabiano e Sebastiano che è consacrata nel 1652, ha il portale in marmo di Vezza che riporta la data 1649. La tribuna lignea è attribuita alla scuola dei Ramus. A sinistra entrando una pregevole cancellata in ferro battuto.

Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Ponte è Bar (pastori), Tagòrni, Madunìnì.

Nella Commemorazione dei defunti del 2 novembre ancora oggi permane l'usanza della distribuzione gratuita del sale da parte della Vicinia a ciascun capofuoco (famiglie residenti) in tutto il paese di Ponte di Legno.
Nel Giovedì di mezza quaresima si leggeva il testamento e di seguito si bruciava la Vecchia. L'usanza continua anche oggi.

Il comune rappresenta la più importante stazione turistico - invernale lombarda, provvista di circa cento chilometri di piste da sci con innevamento artificiale e di trenta impianti di risalita, possiede una cabinovia inaugurata il 2 dicembre 2006 che collega in meno di 15 minuti Ponte di Legno con il Passo del Tonale, frazione del comune di Vermiglio.

Il comune di Ponte di Legno inoltre è dotato di numerosi impianti sportivi come piste da mountain bike, un campo da golf estivo, numerosi chilometri di piste sciistiche e un attrezzatissimo palasport, dove vi sono state competizioni internazionali di pallavolo, pallacanestro, tennis tavolo e di karate.

Di recente Ponte di Legno, grazie all'ampliamento del demanio sciabile, è diventato la più importante stazione sciistica della Lombardia. Ora il paese con la frazione di Tonale ed il comune adiacente di Temù, può godere di oltre 100 chilometri di piste tutti dotati di innevamento artificiale e di diversi e moderni impianti di risalita, molti dei quali quadriposto. I boschi severi delle Alpi Retiche fanno da contorno ad un panorama spettacolare che si può ammirare dalla cima del Corno d'Aola (la risalita avviene tramite l'omonima seggiovia). Per diversi anni Ponte di Legno ha ospitato tornei di slalom-gigante a livello nazionale e regionale, quali il trofeo "Pinocchio", gara sciistica di ragazzi e bambini. Oltre allo sci alpino viene praticato anche lo sci di fondo durante il periodo invernale; a Valbione, sul campo da golf, trasformato in pista, in Val delle Messi, in Val Sozzine ed al passo del Tonale. A Ponte di Legno è inoltre presente un'importante sci club della valle Camonica, lo Sci club Pontedilegno. Fondato nel 1911 lo sci club ora può contare su competitivi e promettenti ragazzi amanti dello sci alpino. Diversi maestri qualificati insegnano questo nobile sport sulle piste del ghiacciaio del Presena, del Tonale, di Ponte di Legno e di Temù. Ponte di Legno fa parte del comprensorio sciistico Adamello Ski.

Ponte di Legno è famosa inoltre per lo sport del ciclismo. L'importanza nel ciclismo su strada, professionistico e amatoriale, risiede nel fatto che esso è un punto di partenza per l'ascensione estremamente panoramica e impegnativa al Passo Gavia nel suo versante più duro, oltre al versante più duro del Passo del Tonale. Il comune è stato per questo numerose volte punto di passaggio importante per i ciclisti del Giro d'Italia che, scesi dal Tonale ed imboccata la strada statale del Gavia, hanno potuto osservare questo paese. Tra le tante volte in cui Ponte di Legno è stato teatro della carovana del Giro, il 29 maggio 2010 è transitata la 20ª tappa con arrivo al Tonale, nella quale si è praticamente ipotecata la maglia rosa per Ivan Basso, poi vincitore ufficialmente il giorno seguente nella cronometro con arrivo all'arena di Verona. Per questa tradizione di lunga data vengono organizzate corse sportive su strada come il campionato "ex-professionisti", mentre per quanto riguarda il ciclismo su sterrato l'AdemelloBike ha di recente dotato di segnaletica diversi percorsi di montagna come quello per andare al vicino rifugio Bozzi. A fianco del campo da calcio è presente una pista dedicata alla mountain bike, ricca di ostacoli e salti con adiacente un noleggio bici.

Per quanto riguarda lo sport del calcio, il comune ha di recente costruito in via degli Alpini un moderno e attrezzato campo da calcio a 7 con erba naturale. Durante il periodo estivo vengono organizzati tornei di calcio dilettantistico sia per ragazzi che per adulti e senior. Nel 2004 Ponte di legno ha ospitato l'ex allenatore dell'Inter Simoni ed anche diversi calciatori di serie A. La Polisportiva Dalignese dirige gli eventi e le manifestazioni che si svolgono nel campo.

Ponte di Legno è inoltre provvista di un lussuoso campo di golf in stile tipicamente alpino, con diversi dislivelli da superare. Il campo è provvisto di 9 buche con doppie partenze sia per gli uomini che per le donne. Il par totale del campo è 70 ma con un livello di difficoltà piuttosto alto. Dotato anche di Putting Green, Pitching Green, campo pratica con 15 postazioni di cui tre coperte, vi è sia il bar che un deposito con armadi per custodire la propria attrezzatura golfistica.








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