San Fedele Intelvi è un comune della provincia di Como ed è il centro principale della Val d'Intelvi.
Nel suo territorio è compresa la cima del Monte Generoso che condivide col comune svizzero di Rovio.
Importante centro di villeggiatura, S. Fedele domina l'intera vallata grazie alla sua posizione su di una sella che fa da spartiacque alle due parti della valle, sboccando sul Lario e sul Ceresio.
La frequentazione preistorica del sito di San Fedele è attestata dalla diffusione dei massi cupelliformi in località Orimento.
La necropoli, scavata dal 1980 al 1992, ha restituito materiali litici e soprattutto un’ascia di bronzo ad alette terminali probabilmente del VIII sec. a.C.; numerose le tombe romane rinvenute in paese e ad Erbonne.
Nel secolo XII il borgo si impegna nella costruzione di una chiesa romanica di cui resta tuttora la facciata e di un castello che diede il nome alla località tuttora esistente presso il palazzo comunale sede dell’A.S.L. e del locale Ufficio Postale.
Questo palazzo costruito sui resti del castello appartenne già ai Brentano, poi ai Conti Monticelli, quindi ai Marchesi Passalacqua ed infine alla famiglia Somaini.
Il paese seguì le vicende della Valle Intelvi sotto la giurisdizione di del Comune di Como ( sec. XII) e nel XIII secolo divenne feudo dei Camuzzi.
Passato ai Visconti nel 1416 ed ancora nel 1451 fu ceduto ai Rusconi. Sotto gli spagnoli fu concesso ai Marliani nel 1583 e sotto gli austriaci ai Riva-Andreotti (1713) divenendo anche capoluogo del Distretto della Valle.
Dopo il dominio napoleonico, fu sede delle autorità commissariale e pretoriale e capoluogo del distretto di San Fedele.
Nel 1805 l’intera Valle Intelvi, meno Argegno, Pigra e Claino, costituivano il Distretto Cantone Terzo del Dipartimento del Lario. Le sedi del Commissariato distrettuale, allora istituito, e della Pretura giudiziaria furono stabilite dapprima a San Fedele e solo in seguito trasferite a Castiglione Intelvi: Anche la chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate fu staccata dalla Pievana di Castiglione nell’anno 1677.
Il paese partecipò attivamente al movimento di insurrezione della Valle Intelvi nel periodo risorgimentale. Nel 1833 il commissario Piccinini scopre l’organizzazione della Giovine Italia e viene in possesso di documenti compromettenti per i patrioti antiaustriaci i quali, dopo averlo inutilmente pregato di non denunciarli, lo uccidono proditoriamente, mentre chiude l’Ufficio Commissariale di San Fedele. Nel 1848 in paese sono fatti prigionieri i sessanta soldati austriaci che presidiavano la Valle. La grande gloria di San Fedele è il patriota Andrea Brenta, che fu l’eroe dell’insurrezione intelvese nel 1848.
Centro agricolo, commerciale e turistico, San Fedele Intelvi è situato in bella posizione al centro della Valle, sullo spartiacque tra il versante del Lario ed il versante del Ceresio. E’ circondato da una magnifica corona di monti, tra cui spiccano il “ M. Pizzo della Croce o Crocione” ed il “ Sasso Gordona”.
Il territorio comunale si protende a sud-ovest fino al confine italo - svizzero sul Monte Generoso, includendola testata della Val di Muggio, dove si trova la frazione di Erbonne.
L’economia a carattere agricolo della prima metà del secolo scorso, si è trasformata via via in un’economia a carattere prettamente turistico e commerciale.
Il turismo, molto intenso nei mesi estivi e favorito da una buona attrezzatura alberghiera, costituisce, col frontalierato verso la vicina Svizzera, la principale fonte di reddito degli abitanti del Comune.
Due sono le frazioni che sono comprese nel territorio comunale: Orimento ed Erbonne.
La piccola frazione di Orimento, a 12 Km dal centro del paese, a 1300 m. s.m., è raggiungibile attraverso la strada che da Casasco conduce alla località “Bolla”, oppure dalla strada che dal paese, dalla località “Rimessa/ ex postiglione” sale verso la località “Alpe Grande”.
La piccola frazione di Erbonne, situata nella conca alle falde del Monte Pizzo della Croce ( Crocione), lungo il tratto iniziale della Val di Muggio, si sviluppa su un terrazzo naturale in roccia, che addolcisce in quel tratto la forte pendenza dei versanti della valle. Oltre alla favorevole condizione data dalle rocce, non è da sottovalutare la sua posizione strategica dal punto di vista della viabilità, lungo il percorso che porta all’altopiano della Valle Intelvi dalla Piana di Chiasso, attraverso la Val di Muggio e la vicina frazione svizzera del piccolo abitato di Scudelatte, attraverso un sentiero, si raggiunge il Passo di Orimento. Erbonne è raggiungibile anche da una comoda strada che transita per Casasco ed il “Pian delle Alpi”,
Altra zona di interesse turistico è l’Alpe Grande, a 1200 m.s.m., sulla strada che da Casasco conduce ad Orimento: vi esistono un quagliodromo ed un attrezzato ristorante tipico.
Il 23 giugno 2002 è stato inaugurato “Il Piccolo Museo della Guardia di Finanza e del Contrabbando” a Erbonne.
L’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia Sezione “Alceo Salvini” ha voluto restituire alla Valle Intelvi una testimonianza viva di un suo momento di storia importante, ristrutturando la “casermetta” della Guardia di Finanza chiusa nel novembre 1977. I Finanzieri hanno qui espletato il servizio anticontrabbando 24 ore su 24, dal 1947. La struttura è rimasta in stato di abbandono sino all’anno 2001. E’ proprietà demaniale ed è stata trasformata dall’ ANFI in un piccolo museo che raccoglie, grazie anche alla collaborazione dei contrabbandieri di allora, della Guardia di Confine Svizzera, dei privati e dei finanzieri che qui hanno prestato servizio, i cimeli e gli oggetti che hanno contrassegnato un’epoca così importante e significativa per questa zona.
Il Museo è stato denominato “Burlanda e Sfrusaduu” in omaggio alla Valle Intelvi, essendo così chiamati nel dialetto locale i finanzieri e i contrabbandieri.
I lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti dai finanzieri in congedo: Pietro Vitelli, Guido D’Orazio, Ulderico Battista, Angelo Serra e Gabriele Lombardo.
Poiché il Museo è di dimensioni ridotte (m 4x4), è possibile visionarlo dall’esterno grazie a una vetrata posta di fronte alla porta di ingresso e a tre finestrini laterali.
Grande scelta di escursioni anche per gli amanti della mountain bike, che trovano a San Fedele e in Valle Intelvi itinerari idonei a tutte le difficoltà. Un percorso vita ben organizzato collega, per le vie boschive, San Fedele e il vicino paese di Laino. La presenza di maneggi permette di provare l’emozione di qualche ora a cavallo.
La piscina comunitaria, situata in centro paese dispone di due vasche e di un’attrezzata palestra. In estate è possibile praticare l’attività di Tiro a Volo in località Alpe Grande.
Nelle vicinanze, piste da sci e un campo da golf permettono, agli appassionati, di pratica questi sport.
Molto interessante è una breve passeggiata tra le vie del paese, dove si possono scorgere antichi lavatoi e tipiche case del nucleo abitativo storico.
Anche l’arte ha avuto molta importanza in Valle Intelvi grazie alla presenza dei Magistri Intelvesi, le cui opere si possono ammirare in molti luoghi della Valle.
A San Fedele sono presenti le chiese di San Rocco, nell’omonima località, di S. Liberata e Faustina, di Fatima e quella parrocchiale, dedicata a S. Antonio Abate, con un importante portale romanico.
La Chiesa di S. Antonio ripetutamente ampliata e modificata, presenta, dell'originaria struttura romanica, la facciata a capanna (XII secolo) con portale a colonnine strombate, reggenti archi a tutto sesto e capitelli ornati con motivi floreali.
All'interno: ricca decorazione a stucco del Sei-Settecento; affreschi in teca del XVI secolo; paliotti settecenteschi in scagliola.
Anche nelle frazioni di Erbonne (chiesa di S. Giuseppe) e Orimento si trovano due chiesette.
La festa patronale del paese è il 17 gennaio, giorno di S. Antonio Abate, mentre il 17 agosto ha luogo la caratteristica fiera di S. Rocco che attira in paese migliaia di visitatori; il mercato si svolge il secondo e ultimo mercoledì di ogni mese.
Stretta tra il Lago di Como e quello di Lugano, la valle d'Intelvi è tranquilla, accessibile, servitissima. Una valle dalla vocazione turistica storica, meta di chi cerca il relax più assoluto e la fuga dalla frenesia quotidiana. La città è appena girato l'angolo, così come la vicinissima Svizzera.
Una valle di media montagna, terra di un alpinismo rilassato e non estremo, la Valle di Intelvi è lunga circa quindici chilometri. Una valle aperta ed accogliente che insegue il corso del torrente Telo con la sua caratteristica forma ad Y rovesciata. Una terra serena e posata, patria di artisti che hanno lasciato il loro segno visibile durante l'età del Rinascimento e del Barocco.
D'estate una delle principali attrazioni della valle è rappresentata dalle belle vie e passeggiate che da Lanzo risalgono verso la cima del Monte Generoso, con la sua piattaforma panoramica che regala paesaggi eccezionali sulle prealpi svizzere e il lago di Lugano. Altro must della valle è la cima del Monte Scighignola. Poco più di 1300 metri di altitudine per una cima che si raggiunge anche in automobile, giustamente soprannominata balcone d'Italia per la sua posizione favorevole che propone la cornice invidiabile dei 4000 italiani e delle cime svizzere. Dal Monterosa al gruppo del Finsteraarhorn, fino al Cervino e, nelle giornate più belle, al Monviso.
Sorella minore delle grandi valli lombarde, senza vette e ghiacciai, la Val d'Intelvi è perfetta per i cicloamatori e i cicloturisti, che nei weekend la raggiungono dalle città vicine per affrontare le sue belle strade di media montagna. Magari con qualche sosta nei luoghi culturali ed artistici che animano i paesi della valle. Su tutti il percorso pedonale di Scaria, frazione di Lanzo d'Intelvi, che porta a visitare le chiese di S Nazario e Celso e S. Pancrazio in località Ramponio. Splendidi esempi di architettura rinascimentale del Nord Italia, immerse nella natura e magistralmente affrescate.
La cucina della valle è quella del vicino lago, senza dimenticarsi i frutti dei monti. Polenta e Missoltini (agoni essiccati e in carpione) imperdibile, come anche i formaggi di alpeggio. L'occasione è buona anche per portarsi a casa una buona dose dell'olio d'oliva lariano, un vero prodotto di nicchia.
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