mercoledì 10 giugno 2015

VISITA A MANTOVA

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« Non molto ha corso, ch'el trova una lama,
ne la qual si distende e la 'mpaluda »
(Dante Alighieri, Inferno, canto XX, vv. 79-80)

Nel XII secolo l'architetto ed ingegnere idraulico Alberto Pitentino, su incarico del Comune di Mantova, organizzò un sistema di difesa della città curando la sistemazione del fiume Mincio in modo da circondare completamente il centro abitato con quattro specchi d'acqua, così da formare quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo; Mantova, di fatto, era un'isola.

Alla campagna si accedeva attraverso due ponti - il Ponte dei Mulini e il Ponte di San Giorgio - ancora esistenti.

In età comunale venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altre dighe e chiuse consentirono un'adeguata difesa dalle acque.

Nel XVII secolo una forte inondazione diede inizio ad una rapida decadenza: il Mincio, trasportando i materiali solidi, trasformò i laghi in paludi malsane che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato, allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città restasse bagnata dall'acqua solo su tre lati - come una penisola - ed oggi ancora si presenta così.
Sono, quindi, tre gli specchi d'acqua, non d'origine naturale, ricavati nell'ansa del fiume Mincio che danno a Mantova una caratteristica del tutto particolare, che ad alcuni sembra quasi magica in quanto compare come una città nata dall'acqua. Nel 1984 è stato istituito il Parco del Mincio di cui il territorio del Comune di Mantova fa parte.

Flora e fauna del territorio ruotano inevitabilmente attorno all'imponente presenza a Mantova dei laghi e delle acque che la cingono. Sorprendentemente nei laghi mantovani sono presenti i fiori di loto (Nelumbo nucifera), originari del Sud Est asiatico. Dalle sponde del parco pubblico di Belfiore, sul lago Superiore, è ben visibile l'isola galleggiante dei fiori di loto con la spettacolare fioritura in luglio-agosto-settembre. La loro bellezza è indubbia ma dal punto di vista ambientale l'introduzione del fior di loto è stata un'operazione discutibile dato che si tratta di una specie aliena dotata di forte capacità infestante che fa sì che siano oggetto di massicci interventi periodici di sfalcio per preservare l'integrità dei laghi. La loro introduzione in Italia è opera nel 1914 dei padri Saveriani di Parma che decisero di utilizzare la fecola ottenuta dai rizomi a scopo alimentare, come da secoli facevano i cinesi. Anna Maria Pellegreffi, giovane laureata in Scienze Naturali si occupò del trapianto dei rizomi nel Lago Superiore di Mantova nel 1921. La farina non ebbe successo nella cucina mantovana ma il fiore colonizzò i laghi. Il paesaggio emozionante e surreale che la distesa di fiori di loto concorre a creare ha dato vita anche a una leggenda sulla loro nascita in territorio.

Oltre al re incontrastato del lago, è facile vedere le specie autoctone come la castagna d'acqua (Trapa natans), detta anche trigol, particolarmente sviluppata sul lago di Mezzo con i suoi frutti forma di piramide e commestibili, le isolette di ranuncolo d'acqua (Nuphar luteum) con i loro fiori di colore giallo dorato, che aprendosi solo in parte mantengono la particolare forma rotondeggiante e le ninfee bianche con uno splendido fiore profumato che forma raggruppamenti vegetali assieme alle altre ninfee ed erbe galleggianti (morso di rana, salvinia, Ceratophyllum demersum etc).
Sul margine, assieme alle canne palustri, salici piangenti e cariceti (la famosa carésa utilizzata per impagliare sedie e confezionare cappelli e altri prodotti artigianali), cresce l'ibisco di palude, autoctono e molto raro, che si trova oltre che nelle Valli del Mincio solo in Toscana, Friuli e Veneto.

Ormai scomparsa in questi territori, come in quasi in tutta Italia, la scargia (Stratiotes aloides).
Gli uccelli trovano nei canneti e nelle acque del territorio palustre il luogo ideale per deporre le uova e trovare cibo. È la fauna aviaria quindi quella più rappresentativa della zona anche più limitrofa alla città.

L'airone rosso, le gallinelle d'acqua, le folaghe con tipico piumaggio nero in contrasto con il bianco che si estende sulla regione frontale, e altri anseriformi utilizzano il lago per "fabbricare" nidi galleggianti al limitare del canneto sulla riva o su accumuli vegetali mai troppo a largo, l'airone cenerino invece, nidifica sugli alberi vicini ai numerosi corsi d'acqua per l'irrigazione che si ramificano per i campi della provincia, luoghi di nidificazione e di caccia anche delle poiane dei tarabusi e delle più "riservate" civette.

La famiglia degli aironi presenti nelle acque del Parco del Mincio, oltre al rosso e al cenerino comprende anche le garzette, svassi, sgarze ciuffetto e le nitticore. Solitamente questi uccelli si osservavano solo nei mesi tra aprile e settembre perché sono specie migratorie, ma negli ultimi anni hanno preferito sostare anche d'inverno.

Tra le canne si nascondono i nidi della cannaiola e del basettino. Ma le dolci acque del lago e delle paludi del Mincio e del Po sono popolate anche dal pesce gatto, tinca, carpa, persico, anguilla e luccio.

È possibile navigare i laghi di Mantova, con crociere che permettono di vedere tutta la città dall'acqua. Unendo l'aspetto storico, artistico e architettonico alla natura di un'oasi naturale più unica che rara.

Lepri, fagiani e volpi possono essere i protagonisti di qualche incontro notturno nelle campagne mantovane.
Rimpinzate dalle generose mani dei visitatori anche anatre e cigni sono da annoverare tra le specie presenti in "suolo" virgiliano, popolando, ormai senza troppi timori della presenza umana, le sponde dei laghi e regalando un forse inatteso contatto con la natura al turista della città d'arte.

Mantova, città Patrimonio Mondiale dell’Unesco è una città unica, dove la storia e l’arte antica dialogano costantemente con la modernità dei linguaggi creativi e delle creazioni culturali. Musei, monumenti, buon cibo, escursioni naturalistiche, appuntamenti culturali, sono solo alcuni dei motivi per visitare Mantova e vivere emozioni uniche e irripetibili. Situata al centro della pianura padana, la città di Mantova è stata fin dalle sue origini circondata dalle acque. I suoi primi insediamenti si svilupparono, probabilmente, già ai tempi degli Etruschi, in un’area corrispondente all’attuale Piazza Sordello. Ma furono i Gonzaga, a partire dal XIV secolo, che diedero un forte impulso culturale e artistico alla città, delineandone l’attuale struttura urbanistica e architettonica. Durante i quattro secoli di regno, i signori di Mantova ospitarono a corte i più illustri artisti del tempo quali Leon Battista Alberti, Pisanello, Andrea Mantegna, Giulio Romano, Rubens e altri, le cui opere contraddistinguono ancora oggi la città in tutto il suo splendore.
Una città che toglie il fiato quando la si ammira dalle sponde dei laghi. Da qui appare come sospesa sull'acqua, protagonista di un paesaggio quasi surreale, fatto di storia, di arte, di natura.

Mantova e Sabbioneta sono Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco da luglio 2008. L'itinerario porterà alla scoperta delle due città, attraverso le motivazioni che hanno consentito l'iscrizione alla lista del Patrimonio Mondiale.Benché differenti per la loro genesi e la loro evoluzione storica, Mantova e Sabbioneta rappresentano tutte e due una sorta di esemplarità: così come Sabbioneta è comunemente considerata come esempio della "città ideale" , frutto del genio costruttore di Vespasiano Gonzaga e delle teorie urbanistiche della fine del XVI secolo, Mantova, a sua volta, è il frutto della visione urbanistica del XV secolo.

In piazza Sordello, troviamo il Palazzo Ducale, sintesi di una cultura artistica e architettonica che ha conosciuto l'apice nel periodo tra il XV e XVII secolo, con artisti come il Mantegna, Giulio Romano, Rubens e il Pisanello. All'interno del complesso di Palazzo Ducale si trova la Camera degli Sposi di Andrea Mantegna, modello esemplare delle conquiste del Rinascimento in materia di prospettiva.
In Piazza Broletto, per celebrare l'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale avvenuta a Quebec City nel luglio 2008, è stata apposta dalle Amministrazioni Comunali di Mantova e Sabbioneta una targa a commemorazione dell'evento. In piazza Mantegna, c'è la Basilica di Sant'Andrea, una delle più celebri chiese del Rinascimento, progettata da Leon Battista Alberti sui resti di un antico monastero benedettino, di cui restano soltanto il campanile e un'ala del chiostro. Verso la parte meridionale della città, lungo il cosidetto percorso del Principe, si incontra il Tempio di San Sebastiano, anch'esso costruito su progetto di Leon Battista Alberti, anche se purtroppo, con la morte dell'artista, il tempio rimase incompiuto (le attuali scale laterali furono aggiunte soltanto nel 1925).
Di fronte al tempio si trova la Casa del Mantegna, progettata dall'artista come sua dimora, con il cortile interno che richiama le figure geometriche elementari: il quadrato e il cerchio. Palazzo Te fu edificato da Giulio Romano come delizia fuori le mura, modello esemplare di villa manierista e della perfetta alchimia tra architettura e pittura.

Nel complesso di Palazzo Ducale si può ammirare la Basilica Palatina di Santa Barbara di Giovanni Battista Bertani. La costruzione fu conclusa nel 1572 e al suo interno spicca il cinquecentesco organo Antegnati.
Proseguendo lungo quello che si crede fosse l'antico cardo maximus, attraversando Piazza Broletto e Piazza Erbe, si arriva a due delle più belle chiese di Mantova: la Rotonda di San Lorenzo e la Basilica di Sant'Andrea.
La Rotonda è la chiesa più antica della città e fu costruita nel 1083 dalla contessa Matilde di Canossa, probabilmente come cappella dell'allora adiacente palazzo dei signori Canossa. La sua forma, circolare con interno a cupola e matroneo ricorda la basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
La Basilica, ultima creazione di Leon Battista Alberti e capolavoro assoluto dell'architettura rinascimentale, sorge sul luogo in cui, secondo la tradizione, San Longino, il soldato che ferì al costato Gesù crocifisso, nascose il sangue raccolto ai piedi della croce. Al suo interno si segnala la cappella del Mantegna con la tomba dell'artista. Nella Cripta è conservata la reliquia denominata "Preziosissimo Sangue di Gesù", custodita in due elaborati reliquiari d'oro, realizzati dall'orafo milanese Giovanni Bellezza su commissione dell'imperatore Francesco Giuseppe.
Attraversata Piazza Mantegna, imboccando via Verdi si giunge alla Madonna del Terremoto nella raccolta piazza Canossa. L'oratorio fu eretto per onorare un'immagine della Madonna che aveva, secondo la tradizione, protetto i fedeli in preghiera dinanzi ad essa durante il terremoto del 1693. Proseguendo lungo via Fernelli, all'angolo con via Monteverdi, sorge la Ex Chiesa di Santa Maria della Vittoria, oggi sede di eventi espositivi, che ospitava la pala della Madonna della Vittoria di Andrea Mantegna, ora al Louvre. La chiesa fu divisa in due piani e ridotta ad usi profani durante la dominazione francese.
In Piazza Virgiliana si trova il Museo Diocesano Francesco Gonzaga che ha sede nel chiostro superstite del trecentesco monastero di Sant'Agnese. Il museo è suddiviso in diverse sezioni dedicate agli arredi liturgici, alla storia della diocesi, all'oreficieria dei Gonzaga sopravvissuta a vendite e saccheggi perchè da loro donata alla Cattedrale o alla Basilica di Santa Barbara.
Proseguendo in direzione di Piazza d'Arco, dopo il Palazzo, sulla destra si trova la Chiesa di San Francesco, primo e principale insediramento francescano dei molti presenti in città. La sua costruzione fu conclusa nel 1304 e quasi interamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, la chiesa fu ricostruita con sostanziale fedeltà alle forme gotiche originarie. Ancora originali il campanile e la facciata.
Tornando verso il centro storico, nelle vie appena dietro alla Rotonda di San Lorenzo e a Palazzo della Ragione, si trova il quartiere che dall'inizio del Seicento per quasi due secoli fu il ghetto ebraico. Qui sorge una copia fedele (risalente al 1899) della Sinagoga denominata Norsa Terrazzo del 1751.
Verso sud della città, in direzione di Palazzo Te, si incontra la Chiesa di San Sebastiano, costruita da Luca Fancelli su progetto di Leon Battista Alberti e oggi famedio dei Caduti per la patria.
Da qui è possibile raggiungere brevemente la chiesa di Santa Maria del Gradaro, costruita nel 1256, la cui facciata presenta caratteristiche romanico-gotiche con un portale sormontato da un rosone.

Gli eventi di Mantova:
Mantova Comics & Games (febbraio), salone del fumetto e del gioco, dal 2006 si tiene annualmente al PalaBam idealmente proseguendo Ludicamente, rassegna che fu ospitata per alcuni anni dal 2003 nelle piazze di Mantova, dedicata interamente al gioco non tecnologico.
Vespa Raduno Città di Mantova (maggio). Dal 1999 nel mese di maggio, ogni anno, il Vespa Club Mantova [1] organizza nella splendida cornice di piazza Sordello il "Vespa Raduno città di Mantova", che ad ogni edizione coinvolge ben oltre 500 vespisti provenienti da tutta Italia e anche qualche vespista dall'Europa.(fonte Vespa Club Mantova)
Premio Arlecchino d'Oro (giugno), nato nel 1999 per iniziativa del "Centro Studi Mantova Capitale Europea dello Spettacolo" ora Fondazione, ha lo scopo di rendere omaggio a Tristano Martinelli, attore mantovano a cui si deve l'invenzione della maschera di Arlecchino. Inserito nel programma di una rassegna di teatro, musica e danza, il premio viene consegnato ad un artista del mondo dello spettacolo di valore e fama internazionale. Dal 2006 il premio è inserito nel Festival Teatro - Arlecchino d'Oro, che la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo organizza e dirige negli ultimi dieci giorni di giugno su mandato del Comune di Mantova.
Incontro Nazionale dei Madonnari (14 e 15 agosto) dal 1973, ogni anno nel piazzale del Santuario della Beata Vergine delle Grazie nel comune di Curtatone, decine di pittori, provenienti da tutto il mondo, dipingono coi gessetti sull'asfalto del piazzale del Santuario durante la Fiera di Ferragosto.
Festivaletteratura (settembre), dal 1997 organizza e ospita incontri con autori, reading, spettacoli, concerti, laboratori per adulti e bambini.
Segni d'infanzia (novembre), festival internazionale d'arte e teatro per l'infanzia. Nato nel 2006 da un'idea di Dario Moretti, Segni d'infanzia è un grande evento artistico rivolto al mondo dell'infanzia, con particolare attenzione ai bambini dai 18 mesi ai 12 anni. La direzione artistica ed organizzativa del festival, promosso dal Comune di Mantova, è di Teatro all'improvviso, compagnia professionale di Teatro per ragazzi.
Mantova Medievale: dal 2006 si ripete ogni anno, col sostegno del Comune, fra il mese di agosto e il mese di settembre, l'edizione di Mantova Medievale, una manifestazione organizzata da La Compagnia della Rosa a.d. 1403. Negli spazi adiacenti il lungolago Gonzaga e il prato antistante il Castello di San Giorgio viene allestito un villaggio medievale. Rievocatori provenienti da tutta Italia e da paesi europei tra cui Portogallo, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca animano l’accampamento e mostrano i loro equipaggiamenti. Le attrazioni più attese sono il lancio della scure danese, il tiro con l’arco e i giochi di abilità medievali. A conclusione della manifestazione davanti al castello di San Giorgio viene inscenata la battaglia campale.
Mantova Musica Festival: per quattro edizioni dal 2004 fu organizzata, sulle orme del consolidato e più noto festival letterario mantovano, una rassegna di musica interessata alle nuove tendenze e frontiere: l'elettronica, il jazz e la musica contemporanea. Con spazi per dibattiti, presentazioni di libri, bande musicali, satira e l'incontro tra la musica e il teatro.
Mantova fu la prima città italiana ad avere la sua controparte fedele in Second Life. Riproduceva quanto più fedelmente possibile la Mantova reale, utilizzando misure, foto e disposizione degli edifici come dal vero. Operante su tre livelli, centro storico, Palazzo Te e Castello di San Giorgio, si estendeva su due Sim. Furono ricostruiti il museo Tazio Nuvolari, il Teatro Bibiena, la Basilica di S.Andrea. La Sim era teatro di eventi culturali e di aggregazione avendo la possibilità di proporre manifestazioni reali e virtuali.
Nel 2002 presso le Fruttiere di Palazzo Te e a Palazzo Ducale è stata allestita la Celeste Galeria, Il museo dei Duchi di Mantova. 5 anni di studi scientifici, 60 studiosi coinvolti nelle ricerche, 519.000 visitatori, con una media giornaliera di 3923 biglietti per la mostra che ha riportato nella sua cornice ideale, da tutto il mondo, parte della prestigiosa e imponente collezione dei Gonzaga della seconda metà del Seicento.
Tra il settembre 2006 ed il gennaio 2007, la città - assieme a Verona e Padova - ha organizzato un percorso culturale sull'arte di Andrea Mantegna, in occasione del quinto centenario della morte, avvenuta proprio a Mantova. Già nel 1961 venne realizzata un'esposizione che meritò a Mantova l'appellativo di "Città del Mantegna". Per una mostra pittorica quello fu il primo grande evento di massa che portò nella città virgiliana più di 200 000 visitatori.

Ricoprono un ruolo importante nell'economia cittadina il commercio al dettaglio e i servizi del terziario. Tra quest'ultimi risaltano la testata giornalistica locale "Gazzetta di Mantova", considerato il più antico quotidiano d'Italia, e la Banca Agricola Mantovana fondata nel 1871 che, in seguito ad un'Offerta pubblica di acquisto del 1999, è entrata a far parte del gruppo bancario Montepaschi. Il processo di acquisizione si è concluso con la fusione per incorporazione di Banca Agricola Mantovana Spa in Banca Monte dei Paschi di Siena avvenuta il 22 settembre 2008. Dall'anno 2000 opera con sede in Mantova e alcune altre filiali in provincia, la Banca Popolare di Mantova ceduta nel 2008 dal Banco Popolare alla Banca Popolare di Milano. Rilevanti sono le attività connesse all'allevamento e all'agricoltura e alle industrie trasformatrici delle loro produzioni: si parla soprattutto della produzione di burro, formaggio e di salumi (tra cui spicca il Salame mantovano). L'importanza del settore economico primario per l'economia mantovana è dimostrata dalla presenza a Mantova di una delle più importanti borsa merci agricole della pianura Padana che dal 30 settembre 2010 è sede della Commissione Unica Nazionale dei suini da macello. Il primo ottobre 2006 esordisce a Mantova il primo mercato contadino italiano che anticipò il decreto ministeriale che solo alla fine del 2007 ne regolamenterà l'attività.

Nei primi anni del secondo dopoguerra s'insediarono la Cartiera Burgo e industrie chimiche e petrolchimiche. La prima fu la sociètà di raffinamento del petrolio ICIP, oggi IES Italiana Energia e Servizi s.p.a., che costruita a partire dal 1947 iniziò la produzione il 20 dicembre 1953 ed è stata acquisita nell'anno 2007 dal gruppo ungherese MOL. Importante insediamento chimico è la Versalis del gruppo Eni che continua l'attività dello stabilimento chimico sorto nel 1956 su iniziativa della Edison, proseguita poi sotto altre denominazioni come Montedison, Montedipe e Polimeri Europa.

Molto attivi anche il settore dell'abbigliamento, con importanti insediamenti presenti nel territorio comunale della città, Lubiam, Valstar e Corneliani, in particolare specializzati nella moda per uomo, e il settore meccanico dove spiccano la Belleli, passata attraverso una grave crisi negli anni passati, e la SOGEFI, ormai multinazionale attiva nella componentistica per autoveicoli quotata presso la Borsa di Milano fin dal 1986 che nel 2008 ha annunciato la chiusura, definitivamente portata a termine del gennaio dell'anno successivo, dello storico primo stabilimento mantovano.

La città di Mantova vanta importanti figure distintisi in ambito sportivo. Il più famoso è senz'altro Tazio Nuvolari, conosciuto anche come il Mantovano volante. Ai due "campioni" mantovani per eccellenza, Nuvolari e il ciclista Learco Guerra, è dedicato un museo provvisoriamente ospitato in alcune stanze del Palazzo Ducale in piazza Sordello.

L'Associazione Calcio Mantova, nella sua storia centenaria, fu infatti fondata nel 1911, ha disputato 12 campionati di Serie A, dei quali 5 di Prima Divisione negli anni venti, e 17 campionati di Serie B. Il calcio virgiliano ha raggiunto l'apice nell'arco di tempo che va dal campionato 1958/1959 a quello del 1961/1962, grazie ad una superformazione passata alla storia con l'appellativo di Piccolo Brasile guidata da Edmondo Fabbri, futuro c.t. della Nazionale di calcio dell'Italia. Quella squadra passò in quattro anni dalla quarta serie all'Olimpo del calcio. Dopo due retrocessioni consecutive, dal 1973 i biancorossi (questi i colori sociali dell'Associazione Calcio Mantova) hanno vivacchiato per anni in Serie C, subendo l'onta di due fallimenti e risollevandosi in seguito all'arrivo dei presidenti Alberto Castagnaro e Fabrizio Lori. Al primo si deve il ritorno in C1 (2003/2004), al secondo il passaggio dalla C1 alla B. Doveroso ricordare anche Romano Freddi, che seppur poco amato dalla piazza, fu l'artefice della salvaguardia del calcio a Mantova, quando nell'estate del 1994 la società per la seconda volta fallì.
La squadra di calcio della città era tornata in serie B alla conclusione della stagione 2004/2005, dopo ben 32 anni di assenza. La cadetteria fu conquistata al termine dei play-off, giocati e vinti contro Frosinone e Pavia. La stagione 2005/2006 ha visto il Mantova mancare di poco l'immediata promozione alla serie A nella finale dei play-off con il Torino, vittoria per 4-2 a Mantova e sconfitta a Torino per 3-1 dopo i tempi supplementari.
Dopo cinque anni di discreti campionati in serie B, alla fine del campionato 2009/2010, l'Associazione Calcio Mantova retrocesse in Lega Pro. Il 30 giugno 2010 la squadra virgiliana non riuscì ad iscriversi al campionato di Lega Pro, scomparendo in tal modo dal calcio professionistico. Fallita l'A.C.Mantova, il calcio rinacque come Mantova Football Club che subito vinse il campionato di serie D riportando immediatamente il calcio virgiliano tra i professionisti, in Lega Pro, dove milita attualmente.

In ambito calcistico Mantova ha dato i natali a Roberto Boninsegna arrivato fino alla Nazionale di calcio italiana, militando in grandi squadre di Serie A come Cagliari, Inter, Juventus.

Buona la tradizione sportiva mantovana per quanto riguarda la pallavolo maschile. La Pallavolo Mantova conquistò la seria A1 alla fine del campionato 1986-87. Disputò due campionati nella massima serie, venendo poi sostituita per tre anni dalla Gabbiamo Virgilio, comunque invischiate entrambe sul fondo della classifica.
Negli anni novanta la Pallavolo Mantova ha militato diverse volte in serie A2.
Con la stagione 2006/07, culminata con la vittoria dei play-off promozione, c'e l'approdo del Top Team volley al campionato di Serie A2. Lo stesso Top Team volley ha vinto la Coppa Italia di serie B nel 2006 e nel 2007.

Dal 2012 Mantova ospita anche la Pallacanestro Mantovana, nota fino al 2013 come Pallacanestro Primavera Mirandola dell'omonima cittadina modenese, attualmente militante nella A2 Silver e che disputa le gare interne al PalaBam.

A Mantova è presente anche la pallamano femminile con più che discreti risultati arrivando più volte a giocare nel massimo campionato nazionale. Attualmente la squadra virgiliana gioca nel campionato di serie B, nel quale ha ottenuto la promozione in A2 al termine della stagione 2012/13. Gioca le partite interne al PalaLù, palazzetto dello sport di Lunetta.

Nel 1931 Learco Guerra vinse il Campionato del mondo di ciclismo, a Copenaghen (Danimarca). Nello stesso anno viene istituita la maglia rosa quale simbolo del primato in classifica ed è proprio Learco Guerra ad indossarla per primo risultando vincitore della tappa inaugurale del 19ºGiro d'Italia, partita da Milano e conclusasi nella natia Mantova. Il "Giro" ha concluso una tappa a Mantova in dieci occasioni. Nel 1963 la città virgiliana è stata solamente sede di partenza della tappa conclusasi a Treviso.

Mantova è stata anche sede d'arrivo di un'importante corsa ciclistica, la Milano-Mantova, disputata a partire dal 1906 per 24 volte e disputata per l'ultima volta nel 1962 con vittoria di Pierino Baffi.

La società Canottieri Mincio nasce nel lontano 1883 come una società polisportiva. Le sue origini sono legate agli sport, in particolare quelli acquatici: nuoto, tuffi, vela, canottaggio e canoa sono le discipline che la distinguono e che hanno esportato il suo nome in Italia e nel mondo. Diverse sono anche le personalità che ne hanno fatto la storia: da Gabriele D'Annunzio, che nel 1928 coniò il motto della società (ancora oggi in uso) "Perseverando arrivi", ad Azeglio Mondini, classe 1923 che dal 1937 fu un grande maestro di canottaggio e che formò sportivi d'alto livello come Marco Penna; oppure Giacomo Bottoli ed Andrea Bonezzi (velisti d'alto livello) e Bruno Pizzamiglio che diede vita alla scuola mantovana di tuffi dove sono nati grandi sportivi come Francesco Priori e Massimo Nibioli.

Mantova ha acquisito negli ultimi anni una notevole importanza nell'ambito delle competizioni di motocross disputate nel circuito del Migliaretto . Nel 2000, 2007, 2008 si è svolto il gran premio d'Italia, nel 2010 il gran premio di Lombardia, prove facenti parte del Campionato mondiale di motocross. Nel 2012 è stata disputata la 29ª edizione della Starcross, manifestazione agonistica internazionale.

Discreta la tradizione del rugby mantovano, grazie al "Rugby Mantova", società sportiva nata nel 1974 che gareggia stabilmente nella serie B nazionale. Il Rugby Mantova ha partecipato con una piccola quota alla franchigia italiana di rugby a 15 capitanata dal Rugby Viadana, denominata Aironi Rugby, che partecipò per due anni alla Celtic League.

In tarda primavera a Mantova viene disputata la stracittadina "Minciomarcia", corsa podistica non agonistica aperta a tutti. Giunta nel 2011 alla 38ª edizione, vede la partecipazione di un numero di partecipanti spesso superiore a 5.000.
Dal 1987, con la vittoria nella prima edizione del maratoneta Orlando Pizzolato, viene disputata una corsa competitiva denominata "Maratonina di Mantova". Dopo alcuni anni di sospensione è stata disputata in via continuativa dal 1997, giungendo nel 2011 alla sua 20ª edizione.

La serie A2 fu conquistata per due volte, a cavallo dell'anno 2000, dal "Circolo Scacchistico Mantovano" che, rinato nel 1995, fu in grado di organizzare a Mantova nel 1996 la finale del 56º Campionato Italiano Assoluto di scacchi e la finale del 28º Campionato italiano Femminile. Vi è stata altra breve presenza in serie A2 nell'anno 2010.

Dal 2013 a Mantova è attiva una squadra di calcio a 5 che partecipa al campionato nazionale di serie D e gioca la partite interne al palazzetto dello sport cittadino, il PalaBam.

Lo Stadio Danilo Martelli è il principale impianto sportivo della città. Inaugurato negli anni 30 ha subito numerose ristrutturazioni nel corso degli anni per stabilizzare la struttura. Ci gioca al suo interno le partite il Mantova Calcio ed ha una capienza di 14.822 posti a sedere.
Il Palabam, principale palazzetto dello sport di Mantova fu inaugurato nel settembre 2005, deve il suo nome all'acronimo BAM della Banca Agricola Mantovana istituto di credito cittadino incorporato nel 2008 da Banca MPS. Ha una capienza di quasi 4.000 spettatori che con tribune mobili poste sul parterre, raggiunge la cifra di 5.000. Il Palabam ha spesso ospitato concerti e spettacoli teatrali di richiamo nazionale e internazionale anche nell'attiguo centro fieristico che ospita esposizione di settore tra le quali ha acquisito rinomanza nazionale Mantova Comics & Games.
Il PalaLù è il secondo palazzetto dello sport di Mantova, risiedente nel quartiere popolare di Lunetta. Inaugurato nel 2012, al suo interno ci giocano le partite della Pallamano femminile mantovana

La cucina mantovana è l'insieme dei piatti della tradizione culinaria della provincia italiana di Mantova, alcuni dei quali risalenti ai tempi dei Gonzaga.

È una gastronomia forte di piatti apprezzati fuori dal territorio anche nei secoli scorsi. È una cucina vincolata alla terra dalle tradizioni contadine, ma risulta molto ricca e variegata. Diverse possono essere le varianti locali di uno stesso piatto.

Vista la posizione geografica occupata dalla provincia di Mantova, la tradizione culinaria mantovana risente molto della cucina emiliana del salume e della pasta e della cucina lombarda del riso.




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