martedì 23 giugno 2015

PONNA




Ponna è un comune italiano della provincia di Como formato da tre frazioni: Ponna Superiore (870 metri), Ponna di Mezzo (760 metri) e Ponna Inferiore (600 metri).

Di origine antichissima dimostrato dal ritrovamento di pietre cupelliformi. Il nome di Ponna deriva dal greco Peona o Peonia, altri lo fanno derivare da Epona, antica deità della guerra. De Witt dice invece che l’etimologia di Ponna è leponzio, quindi di origine etrusca. Ponna fu abitata in epoca romana come si rivela da una tomba scoperta a cento metri dal campanile di Ponna Inferiore che conteneva un’olla grande di terra cotta e un’idria della stessa materia che trovansi ora nel civico Museo archeologico di Como.

Dei primi tempi cristiani abbiamo un avello sepolcrale nelle fondamenta di una casa che sorge nel centro di Ponna Inferiore, avello di sarizzo pulitamente scalpellato che presenta versi la contrada uno dei suoi lati minori, su cui vedesi scolpita in rilievo una croce bizantina.

Ponna fu sotto la giurisdizione del Comune di Como (sec. XII) e successivamente dei Visconti (sec. XIV) i quali lo cedettero a feudo ai Rusconi con tutta la Valle Intelvi (1416). Nel 1583 lo ebbero i Marliani e nel 1713 passò ai Conti Riva Andreotti.

Ponna Superiore e Ponna Inferiore furono riuniti in un solo Comune nel 1756.

Nel 1815 a Ponna Inferiore fu creato un Ginnasio molto frequentato e diretto dal parroco Giovanni Battista Barelli. Forse da questo ha origine il detto popolare, che ora ha preso senso peggiorativo, “aver studiato all’università di Ponna”.

Nel 1917 inizia il risveglio di Ponna con la costruzione della carrozzabile Laino – Ponna – Boffalora – Pigra. È questa una zona tuttora non sfruttata, che, con il Tellero e il Boffalora, rivela panorami e zone alpine di alto interesse turistico.

Giovanni Domenico Piana, nato a Ponna nello Stato di Milano fu un illustre ingegnere militare. Operò presso la corte di Carlo Borbone e di Ferdinando IV di Borbone delle Due Sicilie, progettando nel 1752 la Casina Reale di Caccia nel bosco di Persano nei pressi degli scavi archeologici di Paestum non lontano da Salerno.
Don Umberto Marmori (Ponna 1885 - Cernobbio 18 gennaio 1945), ordinato sacerdote nel maggio 1910, fu vicario a Lenno dal giugno 1910 all'agosto 1921. Successivamente, fu parroco priore a Plesio dal 1921 al 1933. Diventato prevosto di Cernobbio nel gennaio 1934 aiutò molti militari e molti ebrei ad espatriare. Venne denunciato ed arrestato il 24 gennaio 1944 dalle SS ed imprigionato nel carcere di San Vittore a Milano, da cui fu rilasciato il 27 febbraio 1944. Venne poi esiliato a Bergamo nel maggio dello stesso anno. Fu ricondotto a Cernobbio, gravemente ammalato e con segni evidenti delle torture subite, la sera del 16 gennaio 1945. Morì alle 2 di notte del 18 gennaio 1945 e fu sepolto nel cimitero di Cernobbio, paese che dedicò la propria scuola media al suo nome e alla sua memoria.
Ponna fa parte della Val d’Intelvi ed è uno dei più piccoli comuni della zona, sia come estensione che come frazioni. Morfologicamente situato sulle prealpi, si trova in una favorevolissima posizione per quanto riguarda l’irraggiamento solare, anche se poi l’altezza sul livello del mare influisce sulla temperatura.

Gli abitati di Ponna conservano ancora le antiche strade strette e ripide, acciottolate, gradinate nella posizione maggiormente esposta al sole, frutto dell'esperienza montanara, perchè lo spigolo dei gradini e la temperatura favoriscano lo scioglimento delle nevi. La carenza di spazi edificabili ha fatto si che nei tre centri si sia conservato il nucleo  originario con edifici bassi, addossati fra loro e con finestre molto piccole, riccamente affrescati e decorati a graffito.
Il dialetto ponnese, come del resto quello di tutto l'intelvese, fa parte dei linguaggi gallo-italici da cui derivano la maggior parte dei dialetti lombardi. Tuttavia l'intelvese si differenzia un pò dai dialetti della zona in quanto si avvicina al "ticinese".

Quasi tutti gli edifici religiosi della valle hanno attraversato una fase romanica, anche se poi hanno subito rimaneggiamenti a causa delle successive succitate scuole artistiche. Chiare tracce romaniche si hanno a Ponna media, nell'abside dell'oratorio di S.Bartolomeo.
La chiesetta di S. Bartolomeo fu fatta costruire dai monaci di S.Benedetto in Val Perlana, i quali avevano numerosi possedimenti in territorio ponnese.
L'oratorio di San Bartolomeo risulta particolarmente interessante per i suoi caratteri romanici conservati sia nell’abside che nella navata e nella facciata.

Con l'avvento del barocco, nel '500, si ebbero le prime ristrutturazioni delle chiese, tra le quali S.Giacomo a Ponna sopra. Sempre di quel periodo è l'affresco di Ambrogio di Valsolda nella chiesa di S.Gallo ( Ponna fondo ). Le cronache cinquecentesche raccontano che la chiesa di S.Gallo era costituita da un'unica navata; da due navate invece S.Giacomo, mentre S.Bartolomeo presentava una copertura a volta.
A questo punto è opportuno ricordare che al pari dei famigerati "magistri comacini", gli intelvesi dettero vita ad una categoria di artisti a parte: quella dei "magistri antelami ". Alcuni magistri provenivano proprio da Ponna, in particolare Ottone e Buono della Pila.
Nel '700 originari di Ponna furono i Barelli, famiglia di valenti artisti tra i quali si trovavano pittori, scultori e scagliolisti. In particolar modo è importante Gallo Barelli che ha decorato la facciata della chiesa di S.Gallo.
Ancora nel '700 abbiamo altre valide testimonianze artistiche. Ricordo gli affreschi di Carlo Scotti nelle cappelle della Via Crucis a Ponna fondo, oggi purtroppo quasi illeggibili e in via di degrado.

La Parrocchiale di San Giacomo (Ponna Superiore) è di origine romanica: la primitiva facciata fu incorporata nell’attuale. Dotata di affreschi e stucchi dei sec. XVIII e XIX. Si segnala l’altare in marmo policromo con tempietto sec. XVIII. Dal sagrato della parrocchiale di San Giacomo, l’occhio può spaziare sulla distesa dei monti intelvesi disseminati di molteplici paesini e su uno scorcio del lago di Lugano.
La parrocchia fa parte della diocesi di Como.
Nel 1651 risultava essere una viceparrocchia della pieve della "Vallis Intellvi"; fu promossa a parrocchia nel 1676 dal vesovo Torriani.
Nel 1788, alla sistemazione delle parrocchie delle diocesi di Como, i parrocchiani di S.Giacomo di Ponna risultavano essere in numero di 168.
Nel 1816 la parrocchia di Ponna superiore risultava tra le parrocchie della pieve di Montronio. Tale pieve fu visitata, nel 1893, dal vescovo Ferrari. A Ponna fu istituita la confraternita del Santissimo Sacramento e i parrocchiani erano 390.

Nel 1953, con decreto del vescovo Bonomini la parrocchia di S. Giacomo venne unita a quella di S.Gallo e Desiderio di Ponna inferiore.
Fino al 1968 S. Giacomo era sempre compresa nel vicariato di Montronio, ma in tale anno fu assegnata al vicariato di Castiglione fino al 1984 quando venne definitivamente inclusa nel vicariato della Valle Intelvi.

Nel 1986 la diocesi di Como procedette alla costituzione di nuovi enti parrocchiali e la parrocchia assunse la denominazione di "Parrocchia dei Santi Giacomo e Gallo di Ponna".

La chiesa è di origine romanica, ma la facciata a vela è una aggiunta effettuata nel 1725.
La Chiesa di San Gallo e Desiderio (Ponna Inferiore), preceduta da una Via Crucis con cappelle costruite nel 1756 e affrescate da C. Scotti nel 1771, ci offre uno spettacolo singolare e squisito di scenografia architettonica paesana, ideata da Carlo Barelli (1766), evocando un poco i Sacri monti prealpini. È d’origine romanica e, come molte altre chiese della valle, fu restaurata e ampliata nel 600 e nel 700. All’interno accoglie stucchi e affreschi settecenteschi dei Barelli di Ponna e della scuola del Quaglio, e pitture più antiche (fra cui una Madonna col Bambino e Santi firmata da Ambrogio di Valsolda nel 1504).
San Gallo fa parte della diocesi di Como. La sua fondazione fu opera del vescovo Torriani in data 8 aprile 1676.
Nel 1781 la parrocchia di S.Gallo possedeva fondi per 0,3 pertiche. I parrocchiani erano in numero di 254. Nel 1788 erano scesi a 102.
Nei confini della parrocchia era compresa la chiesda di S.Bartolomeo di Ponna mezzo.Nel 1816, S.Gallo risultava far parte della pieve di Montronio.Nell’anno della visita pastorale del vescovo Ferrari ( 1893 ), venne istituita la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era 115.Come già detto, nel 1953 il vesovo Bonomini la unì alla parrocchia di S.Giacomo e da quel momento la storia segue le vicende già raccontate in Ponna Superiore.
Il campanile, che presenta l'originale caratteristica di trovarsi staccato dalla chiesa, tra le case del paese, è stato sopraelevato nel ‘600.
Dietro la chiesa si trova il piccolo cimitero mentre nello spazio antistante l'ingresso di S.Gallo è stata posta una lapide a ricordo dei caduti in guerra.

Una menzione particolare merita la già più volte citata strada che sale dalla valle del Lirone, proveniente da Claino, strada che porta il nome di via "12 gennaio", data che ha un significato molto preciso. Fino al 1958 non esisteva ancora una via di comunicazione verso la valle e il paese soffriva di un isolamento che lo Stato non si decideva a risolvere. Così il 12 gennaio 1958 i ponnesi decisero di fare da soli e ogni domenica, chiamati a raccolta dalle campane e con i soldi delle loro tasche, costruirono la strada. Quello che fecero si può vedere tutt'oggi perchè poco o niente è cambiato; certo la strada non è molto agevole, ma testimonia comunque un impegno e uno spirito d'iniziativa non indifferente.

L'Anello Ponna Superiore - Monte Tellero - Foino parte dalla frazione Ponna Superiore - Via Monte Tellero si imbocca la mulattiera che conduce al Tellero. Dopo un breve tratto si incontra un 'incrocio dove si può ammirare la fontana in sasso su cui è raffigurata La Madonna del Beccacino e la mulattiera si divide in due sentieri: Ponna- Tellero e Ponna-Foino , bisogna imboccare il sentiero a sinistra che prosegue fino alla Bolla del Tellero. Poi si segue la strada comunale fino all'Alpe di Ponna (nella stagione estiva è possibile acquistare il formaggio locale), dopodichè si prende la comoda mulattiera per Foino che dopo aver attraversato la faggeta comunale ritorna a Ponna Superiore. Il percorso è consigliato a chi ama il contatto con la natura e la tranquillità.


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