giovedì 18 giugno 2015

LA RISERVA NATURALE FONTANILE BRANCALEONE A CARAVAGGIO



La Riserva naturale Fontanile Brancaleone è una riserva naturale parziale biologica che si estende su un territorio di circa 100 ha situato in località Gavazzolo, all'estremità settentrionale del territorio del comune di Caravaggio. Costituisce la principale risorgiva comunale.

La riserva è caratterizzata dalla presenza di fauna invertebrata di grande interesse scientifico, in particolare il Niphargus stigocharis italicus e Niphargus transitivus dissonus, crostacei anfipodi di ambiente freatico, che rappresentano una vera rarità da tutelare. Nel fontanile sgorga acqua sorgiva data dalla confluenza tra numerose teste.

Il terreno del Fontanile Brancaleone è di origine fluvioglaciale sabbiosa e ghiaiosa. Esso si presenta come uno strato non compatto, con spessore inferiore al metro e colore brunastro, data la presenza di acidi umici nei primi 20–30 cm del suolo. Il sottosuolo, inoltre, è particolarmente ricco di acque. Su tutto il territorio si possono incontrare le opere dell'uomo cioè i fontanili scavati per bonificare i terreni prima coperti da acqua. Il fontanile è circondato da un'intricata vegetazione che rappresenta i resti delle tracce dell'antico manto boscoso che copriva la pianura Padana. Fino a duecento anni fa, tuttavia, il bosco ricopriva una fascia più esigua dell'attuale e i territori erano in gran parte paludosi. Oggi, grazie alle bonifiche, i terreni sono largamente coltivati. Il territorio fa parte di un ampio sistema idrico che si può dividere in tre parti: la fontana Brancaleone, la fontana Nuova e la fontana Basso.

Il fontanile è noto localmente come Öcc del Bàss, con riferimento alla presenza di sette ricche polle che danno vita all'importante Roggia Basso, le cui acque irrigue furono motivo di contesa con le comunità vicine nel corso del XV secolo. La Roggia Basso confluisce, ancora all'interno del territorio di Caravaggio, nella Roggia Rognola, che alimenta numerosi fossi e canali di irrigazione e termina infine nell'Adda.

Anticamente le acque del Brancaleone andavano quasi certamente ad alimentare il lago Gerundo, un'ampia regione acquitrinosa che secondo le cronache antiche e medievali occupava gran parte dell'attuale Gera d'Adda, prima delle opere di bonifica del XIV secolo.

L'acqua che sgorga dal fontanile viene convogliata nell'asta, o collo di fontana, e successivamente immessa nel canale vero e proprio; grazie alla sua temperatura pressoché costante, pari a circa 11-14 °C, essa veniva soprattutto utilizzata, in passato, per coltivare i prati a marcita.

Le sorgenti vere e proprie erano anticamente ottenute infilando nel terreno dei tini di rovere privi del fondo e con numerose aperture sui lati, in modo da agevolare la fuoriuscita in superficie dell'acqua sotterranea; oggigiorno sono impiegati, al posto dei tini, dei tubi in cemento o in ferro dal diametro di 15-20 cm, anch'essi fittamente bucherellati, infilati nella falda per una profondità di alcuni metri.

La Farnia (Quercus robur) è distribuita con esemplari, in buona parte coetanei, sia lungo il bordo settentrionale del fontanile che lungo parte del lato orientale al confine con i seminativi. Altri esemplari sono presenti al contorno della Fontana Nuova. Il Pioppo nero (Populus nigra), con esemplari di dimensioni significative sono presenti nella zona meridionale delle teste orientali del fontanile mentre altri sono distribuiti più a sud frammisti con diverse essenze arboree.

L'Olmo (Ulmus minor) è distribuito principalmente sui bordi della Fontana Nuova; altre entità si rinvengono lungo la roggia verso la cascina Gavazzolo. L'Ontano nero (Alnus glutinosa) è presente con diversi esemplari nella par te meridionale della riserva in corrispondenza con la Roggia Basso e il cavo del fontanile Fontana Nuova. Il salice bianco (Salix alba) è distribuito nella parte meridionale della riserva in corrispondenza della Roggia Basso e in prossimità della linea ferroviaria e oltre questa. Altri esemplari si rinvengono in prossimità della testa della Fontana Nuova. Il platano (Platanus hybrida) risulta ben distribuito in tutta l'area sia nella parte boscata in prossimità delle teste che soprattutto con diversi esemplari policormici nella parte meridionale tra la Roggia Basso e il cavo della Fontana Nuova.

Esemplari di Robinia sono localizzati principalmente nella parte settentrionale della riserva soprattutto lungo la sterrata e le teste localizzate a occidente. Tra gli arbusti occorre segnalare la buona distribuzione di Corylus avellana presente soprattutto nella parte settentrionale dell'area, sui bordi delle teste e sulle sponde dei cavi. Crataegus monogyna con alcuni esemplari decisamente sviluppati, è presente nella parte meridionale della riserva in corrispondenza del cavo della Fontana nuova e a valle della massicciata ferroviaria. Acer campestre risulta rappresentato da pochi individui principalmente in corrispondenza della sponda della roggia in immissione da ovest, tra la cascina e il fontanile. Cornus sanguinea si rinviene con diversi esemplari lungo il bordo della Fontana Nuova. Il sottobosco si presenta estremamente fitto e impenetrabile grazie ad un denso sviluppo di rovi; a tratti la vegetazione assume comunque fisionomie maggiormente nemorali con presenza di Vinca minor, Euonymus europaeus, Tamus communis, Symphytum tuberosum, Arum italicum, Lamium album, Allium ursimum, ecc.

La vegetazione palustre allo stato attuale risulta relegata nella vasta conca della Fontana nuova. Nella testa del fontanile Brancaleone, che per alcuni periodi dell'anno rimane asciutta è comunque presente del Fontinalis antipyretica localizzato nel lato orientale dove affiora con maggiore frequenza un velo d'acqua o comunque della fanghiglia. Nella parte meridionale, a ridosso della scarpata della ferrovia in corrispondenza di una conca si rinviene una formazione a canneto costituita principalmente da Fragmites australis, Polygonum hydropiper e Lythrum salicaria, Phalaris arundinacea.

La conca della Fontana Nuova accoglie una ricca vegetazione acquatica e palustre, purtroppo rappresentata da entità tipiche di stadi avanzati e di progressivo interramento. Oltre a Phragmites australis, sono presenti Phalaria aurndinacea cespi di carice (Carex elata, C. acutiformis) Bidens, Thelypteris palusris, si alternano aree con dense coperture ancora tipiche della vegetazione delle teste di fontanile. Sono presenti allora: Myriophyllum spicatum, Potamogeton, Lemna minor, Alisma plantgo-aquatica, Myosotis scorpioides, Veronica anagallis aquatica, Menta acquatica, Apium nodiflorum, Nasturtium officinale, ecc. L'Area con vegetazione erbacea si sviluppa tra la Fontana Nuova e la Roggia Basso. In questa zona è presente una piccola tessera allungata con presenza di vegetazione erbacea mantenuta a prato e falciata. Questa piccola area, oltre ad ospitare le specie tipiche dei prati stabili planiziali (Trifolium pratense, Trifolium repens, Dactylis glomerata, Arrhenatherum elatius, Taraxacum officinale, Plantago lanceolata, Daucus carota, Prunella vulgaris) appare sottoposta a continui tentativi di invasione da par te di rovi ed altre specie infestanti, contenute solo dai periodici sfalci meccanici.

Ai margini della riserva e in parte al suo interno sono presenti diverse tessere coltivate a seminativo. Questi appezzamenti ospitano in genere, oltre alle piante oggetto di coltivazione, diverse specie infestanti le colture, che si differenziano in funzione delle pratiche agronomiche (sarchiature, diserbi, avvicendamenti, riposi, incolti post colturali) queste cenosi risultano presenti ai margini delle colture, nel nostro caso ai margini dell'area boscata della riserva e tendono a ricolonnizzare i terreni nelle fasi di riposo postcolturale.

Diverse sono le specie di animali che vivono o frequentano saltuariamente la riserva.
Tra l'avifauna, si può segnalare la presenza di Airone cenerino, saltuariamente presente che utilizza l'area principalmente come posatoio notturno.
Il Germano reale si può osservare stabilmente nella zona della Roggia Basso e nelle teste del fontanile; come pure la Gallinella d'acqua, presente tutto l'anno.
Il Fagiano comune si può rinvenire sia nella riserva che nelle immediate aree circostanti.
Il Martin pescatore frequenta saltuariamente l'area, soprattutto nella zona della Fontana Nuova.
L'Usignolo nidifica regolarmente con alcune coppie, come pure il Merlo e l'Usignolo di fiume presenti nell'area della riserva sia nel periodo invernale che in periodo riproduttivo. Fringuello, Verzellino, Cardellino e Verdone nidificano nell'area con alcune coppie.
L'Allodola si può osservare in canto mentre vola sopra i coltivi nella stagione primaverile. Al contrario, lo Scricciolo si rinviene un po' ovunque nell'area ma solo nel periodo invernale.
Tra i corvidi, la Cornacchia grigia si può osservare in tutta l'area nelle zone a coltivo e ai margini della riserva; più rara risulta la presenza della Gazza.
Tra le altre specie che frequentano in modo più saltuario l'area della riserva si possono citare: la Poiana, il Lodolaio, il Barbagianni e la Cutrettola.
Tra i rettili si segnalano le presenze di Lucertola muraiola e Biscia dal collare mentre i mammiferi sono rappresentati dalla presenza di Talpa europea, del Pipistrello albolimbato ed evidentemente dalla Volpe.
L'elemento faunistico più importante è Rana latastei, specie endemica dell'area padana, qui estremamente isolata e con popolazione molto ridotta rispetto al contesto ambientale. La Rana di Lataste, è presente nella parte settentrionale della riserva in corrispondenza dell'area boscata e delle teste del Brancaleone.
Stabile inoltre è la presenza della Rana verde nelle rogge e nei fossi circostanti.



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