Trezzano sul Naviglio è un comune italiano della città metropolitana di Milano e si trova lungo le sponde del naviglio Grande.
Secondo una interpretazione comune della storia dell'epoca romana molti villaggi la cui desinenza terminale è "anus o "anum" corrispondono a fondi o ville romane che prendono il nomerai rispettivi proprietari, che si trasformeranno solo nel periodo medioevale in liberi villaggi secondo la tradizione longobarda.
A questa categoria appartengono molti comuni a sud-ovest di Milano, che gravitano sul Naviglio Grande, tra cui Cesano, Cisliano, Gaggiano e Loirano, quest'ultimo sul territorio di Trezzano sul Naviglio
La frequenza di queste località in un'area non molto estesa e l'andamento abbastanza regolare e unidirezionale dei fondi fanno pensare ad una centuriazione di questo territorio.
Nel caso di Trezzano il nome che ricorre più spesso nei diversi documenti è Treciano, Terzago, Terciago, Tersalo; il nome del proprietario romano potrebbe essere "Tersius".
Il primo documento dove compare il nome Treciano è dell'839. In esso si tratta del riconoscimento dell'eredità a favore del monastero di Sant'Ambrogio di un podere in località Gnignao e tra i firmatari compare un "Angelfrit da Treciano"
Del 905 è poi un atto di donazione di terreno "in fundo Treciano" in cui si dà atto dell'ormai avvenuta formazione del villaggio.
Molto interessanti sono i due documenti posteriori del 997 e del 1031, che testimoniano un commercio di terreni in Trezzano tra laici e danno atto delle destinazioni colturali prevalenti. Si parla di iugeri e seminativi, vigne boschi, prati, pascoli e relative stalle.
L'affacciarsi alla storia di Trezzano è segnata da un alto da forti rapporti con Milano, in quanto la proprietà dei terreni descritti in questi documenti era di professionisti del capoluogo e dell'altro emergenze della nuova borghesia urbana, anche se prevalente diventa il ruolo della Chiesa che tende ad accentrare nelle sue mani la proprietà della terra.
Intorno al 1200 la canonica di Sant'Ambrogio di Trezzano è già in possesso di 470 pertiche, di cui 150 rilevate dall'antica famiglia dei "da Treciano". La costruzione della chiesa risale al periodo tra il 1130 e il 1170 e sarebbe da mettere in rapporto con il primo acquisto di terreno da parte dei canonici. Al 1213 risale un documento che testimonial'esistenza del comune di "Loirano", appartenente alla pieve di Cesano, istituita dai longobardi, che comprende i villaggi di Treciano e Terciago.
A questo periodo risalgono anche due conventi, uno dei Certosini e l'altro dei Cistercensi, corrispondenti l'uno all'attuale casa Tazzini, l'altro a casa Mainardi.
L'acquisto dei terreni da parte di famiglie del nuovo ceto borghese ha il significato di consolidamento di un certo status economico e sociale, mentre la concentrazione di terreni in mano alla chiesa riveste un significato più produttivo, coincidendo con una nuova organizzazione dell'assetto del suolo e con nuove opere di bonifica e riforma.
Grande importanza per il territorio di Tremano riveste la costruzione del Naviglio Grande tra il 1233 e il 1257, che collega il Ticino di Tornavento, via Abbiategrasso, a Milano e consente di sveltire i flussi di traffico con Pavia ed il lago Maggiore attraverso appunto il Ticino. Anche i collegamenti via terra vengono favoriti dalla costruzione dell'alzaia.
La struttura urbana si delinea più chiaramente accanto ai due convenite alla chiesa di Sant'ambrogio viene costruito n ponte, un'osteria con stallazzo, un albergo e alloggi per gli addetti agli scavi.
Il nuovo sistema di trasporto consente lo spostamento veloce di persone e di merci; inoltre il collegamento con la darsena di Porta Ticinese per il trasporto del materiale destinato alla fabbrica del Duomo mette in comunicazione diretta tremano con il centro di Milano.
Lo sviluppo del comune è testimoniato anche dall'importante ruolo politico svolto da alcuni suoi cittadini: Oberto III da Terciago fu arcivescovo di Milano nel 1110, Guido II da Berciano fu arciprete di Monza nel 1200, ben 6 consoli di Milano nel 1200 provenivano da Trezzano.
In questo secolo avvengono profonde trasformazioni, attraverso fitte opere di irrigazione che rendono coltivabili i terreni paludosi. In questo periodo si consolida inoltre il dominio della Chiesa che si protrarrà per secoli: una mappa del 1722 testimonia la presenza dei padri della Certosa di Pavia come unici proprietari del territorio di Trezzano.
Fino al 16° secolo si hanno scarse notizie: degli archivi della chiesa di Sant'Ambrogio si ricava che alla fine del '50 la popolazione di Trezzano era di 600/700 abitanti e l'andamento demografico fino al 1700 è abbastanza stabile.
Dal 1600 il territorio di Trezzano è feudo del marchese barone Pietro Lanolina e rimarrà tale fino alla venuta dei francesi nel 1796: in una mappa del 1722 esso appare delimitato a nord pressappoco all'altezza dell'attuale ferrovia, al di là del quale si trova il villaggio di Loirano, ai lati del Naviglio un piccolo nucleo di edifici compatto che viene modestamente incrementandosi nel periodo medioevale, a sud del ponte i de conventi e nelle campagne le cascine Molino, Nuova e Marchesina.
Con la confisca del patrimonio dei Certosini nel 1769 e l'arrivo di Napoleone a Milano e la proclamazione della Repubblica Cisalpina nel 1779, inizia un'epoca nuova.
Il salto di un secolo nella storia di Trezzano non comporta grandi trasformazioni nel territorio del piccolo nucleo a sud di Milano, che vede già una notevole fioritura dell'industria tessile.
Le dimensioni della popolazione rimangono stabili, interno alle 900 unità fino alla data del primo censimento del 1891, nel quale risultano 1214 abitanti.
In data 19 ottobre 1862 con legge n. 934 Trezzano ebbe l'appellativo "Sul Naviglio":
"Vittorio Emanuele II per grazia di Dio e per volontà della nazione Re d'Italia, su proposta del Ministro dell'Interno.
L'88 è importante per lo sviluppo del comune inserito in una fascia di territorio investito dalla costruzione di diverse linee di comunicazione; la strada postale lungo il naviglio tra Milano ed Abbiategrasso, la nuova linea ferroviaria Milano-Vigevano-Mortara, il servizio tranviario.
Il trasporto delle merci avviene ancora prevalentemente sull'acqua, anche se l'aumento dell'industrializzazione si ha una diversificazione nelle relazioni di mobilità e cominciano ad emergere anche altre modalità di trasferimento di cose e persone.
Il territorio di Trezzano si presenta alla fine dell'800, chiaramente diviso in 3 parti distinte: una striscia tra la ferrovia ed il naviglio, una parte a sud del naviglio e la parte a nord della ferrovia che coincide con il vecchio nucleo di Loirano.
In questi anni va manifestandosi il primo fenomeno di decentramento delle attività produttive da Milano verso i comuni esterni, lungo l'asta del Naviglio, lo sviluppo procederà lentamente coinvolgendo Corsico e Cesano Boscone, comuni limitrofi a Trezzano che presentano in un secolo un incredibile incremento della popolazione.
Per Trezzano la situazione si manterrà invariata fino al decennio 1961/1971 che vede le profonde trasformazioni.
Nel 1961 infatti l'organizzazione e la distribuzione della popolazione testimonia un carattere ancora rurale della vita di Trezzano: non abbiamo un unico nucleo insediativi, ma una costellazione intorno ai due poli di Loirano e Trezzano di cascine e case sparse (casa Amelia, Cascina Fororsera, Mezzetta, Morona, Nuova inferiore, Isola Rosa, trebbia, Venezia).
Nel 1960 l'Amministrazione Provinciale di Milano costruisce la nuova strada Vigevanese tra Milano e Gaggiano, per ovviare alla difficile agibilità della Ripa Ticinese superabile con una variante che parte dal quartiere Lorenteggio . La nuova strada corre parallelamente alla ferrovia e costituisce un taglio nel territorio di Trezzano.
Gli effetti di questa sistemazione stradale sono immediati per i fondi agricoli che vengono spezzettati e perdono di integrità produttiva e funzionale, divenendo poco appetibili per il mercato delle aree agricole, ma molto interessanti per le imprese speculative.
Va sottolineato che il progetto noto come "il Quartiere Zingone2 anticipa largamente questi effetti essendo pronto già nel 1959, mentre la strada verrà aperta al pubblico sole nel 1961.
Ma Trezzano non è solo case e industrie. Ancora oggi sopravvivono autentici scorci di passato lungo le sponde del Naviglio: i due conventi esistono ancora trasformati in case private, la chiesa di Sant'Ambrogio risalente al XII secolo. La chiesa parrocchiale fu ampliata nel XVII secolo e vi furono aggiunti elementi barocchi. Ancora oggi in questa chiesa sono conservati alcuni affreschi del Luini.
Altra chiesa di Trezzano è quella di San Lorenzo posta nel quartiere Zingone e costruita a metà del secolo scorso.
Nel Settembre 2014 è stata inaugurata la chiesa di Gianna Beretta Molla.
Nell'odierna casa Tazzini un tempo hanno avuto il loro convento i frati Certosini. Sembra che provenissero da una certosa di Monte Gaudio di Assago, poi soppressa e trasferita a Miolano, nella certosa di Garegnano.
La casa Tazzini ancor oggi si presenta con un ampio cortile, circondato dal porticato, chiuso per ricavarne locali da abitazione. Un bell'ingresso con colonne in granito ed un affresco in quasi totale decadenza rappresentante un certosino e la madonna, sulla facciata dell'attuale abitazione dei Sigg.ri Tazzini . All'interno della quale, in ferro battuato una firma dei frati; GRA=CAR (gratiarum – Cartusium) ovvero Certosa delle Grazie.
Nella casa di proprietà della famiglia Mainardi in Via Vittorio Veneto 5/7 un tempio è esistito un convento di frati Cistercensi. Primi in ordine cronologico ai Certosini sia la fondazione che per il loro arrivo nella bassa milanese dove hanno introdotto nelle coltivazioni agricole l'uso delle "marcite".
L'epoca di costruzione della parrocchiale può essere datata tra XI ed il XIII secolo. Le motivazioni che portano a questa collocazione storica sono le seguenti:
una tradizione dice che sia stata costruita tra il 1130 ed il 1170
la dedicazione alla deposizione di S. Ambrogio ci porta a pensare che l'origine di detta chiesa debba essere collocata alla presenza dei canonici di S. Ambrogio nel territorio di Trezzano, infatti i documenti si ha la certezza che nell'anno 1195 detti canonici hanno acquistato i terreni in loco.
Senz'altro venne costruita prima del 1233 anno in cui iniziarono i lavori per la costruzione del Naviglio Grande (tratto Abbiategrasso-Milano) o perché il pavimento originario della chiesa è sotto quello dell'attuale di oltre un metro.
Una pianta della Chiesa risale, nei documenti della visita di S. Carlo Borromeo, al 1500.
Mentre la facciata sembra più recente, forse ricostruita dopo il rialzamento del pavimento, l'interno della chiesa è dio un bellissimo gotico anche se i suoi archi, per i motivi sopra accennati, sono mozzi ed alquanto aperti.
La facciata originariamente aveva tre porte di ingresso, poi due laterali vennero chiuse e nella fase di restauro di nuovo riaperte e rivestite di bussola interna.
Nel maggio del 1969 durante la scrostatura della facciata, vennero alla luce tre bellissime finestre-trifora impropria- ora lasciate aperte che danno alla facciata stessa solennità. Le due finestre a mezzaluna, poste all'altezza dell'organo sono di fattura posteriore.
Un meraviglioso campanile in mattoni a vista si slancia verso il cielo anche se con la posa delle cinque campane venne rovinato nella sua estetica primitiva ancor più peggiorata con la costruzione dell'orologio.
La chiesa è legata a due nomi di grande importanza: San Carlo Borromeo e Bernardino Luini.
In una delle prime sere del novembre del 1584 Carlo Borromeo Cardinale di Milano veniva riportato febbricitante da Abbiategrasso a Milano su una barca lungo il naviglio. A Trezzano volle fermare la barca, ne discese e si recò nella chiesa di S. Ambrogio a pregare un poco davanti all'effige della Madonna di Bernardino Luini, quindi proseguì per Milano dove morì il 4 novembre 1584.
Il Beato cardinale Schuster il 6 marzo 1954 proclamò la chiesa di S. Ambrogio Santuario di Maria, invitando a onorare l'affresco del Luini.
Nel territorio trezzanese, all'interno del Parco Agricolo Sud Milano, non si può dimenticare l'area del Lago Boscaccio, che per la sua estensione fa parte congiuntamente dei comuni di Trezzano e Gaggiano. Nell'area del Lago Boscaccio, nonostante il bacino sia di natura artificiale nato in seguito all’attività di escavazione della Società Cave Merlini S.p.A., è ricreato un habitat tipico della pianura lombarda, assolutamente naturale ed omogeneo con il territorio.
I primi interventi di recupero ambientale al Lago Boscaccio, avviati nel 1984, hanno interessato la riqualificazione delle sponde e la relativa piantumazione; il progetto si è via via arricchito di nuovi contenuti, grazie anche a prestigiose collaborazioni con biologi e naturalisti, permettendo così di ricreare l'habitat che possiamo osservare oggi. Conclusa la fase produttiva, nel 1994 è seguita la dismissione e lo spostamento degli impianti di lavorazione ed il completamento del recupero ambientale del lago; in tale anno, infatti, nacque il "Progetto Natura Boscaccio" quando le Cave Merlini, con lo scopo di rendere attuabili e sostenibili nell'area del Lago Boscaccio nuove iniziative alternative all'attività di cava, decisero di spostare gli impianti di lavorazione e selezione, allora localizzati nell'area prospiciente il lago, in una nuova posizione più marginale.
Oggi l'attività di recupero è contemporanea allo stato di avanzamento dei processi di coltivazione che creano nuove sponde di lago da recuperare e mettere in sicurezza. La pianificazione dei programmi industriali, gli interventi di recupero ambientale ed il monitoraggio degli ecosistemi creati hanno determinato l'attuale realtà del Lago Boscaccio ed hanno permesso l'attuarsi del progetto Natura Boscaccio.
ll parco del Centenario nasce nel 2000, e proprio al passaggio dal XX al XXI secolo è riferito il nome "Parco del Centenario". Si tratta di un’area di 160.000 mq, derivato da campi di coltivazione intensiva ed è stato concesso al Comune di Trezzano quale opera di urbanizzazione per nuove costruzioni. Nell’anno 2007 è stata stipulata una convenzione tra l'Associazione "Salvambiente Trezzano sul Naviglio" e Parco Agricolo Sud Milano per la gestione di un “Punto parco” presso il “Centenario” con lo scopo di divulgare le informazioni sulle attività e le occasioni per frequentare il Parco Agricolo come bene pubblico.
Il parco permette ai cittadini di entrare in contatto con la natura e, al tempo stesso, di trovare uno spazio lontano dal caos cittadino, in cui rilassarsi oppure praticare attività fisica (anche grazie alle attrezzature fornite dall'Amministrazione Comunale).
Nel territorio trezzanese sono presenti diverse società sportive, tra le quai due squadre di calcio:
A.S.D. Trezzano Calcio, fino al luglio 2012 "A.C. Naviglio Trezzano", nasce nel 2003 dalla fusione tra il Naviglio95 e la Trezzano Vigor. Disputa le partite casalinghe presso il centro sportivo comunale "Luigi Fabbri" di Trezzano sul Naviglio. I colori sociali sono viola, giallo e blu.
U.S. Atletic Trezzano, fondata nel 1975. I colori sociali sono il rosso e il blu.
Inoltre sono presenti la A.S. New San Lorenzo (calcio a 7 nel campionato C.S.I., colori sociali verde-nero), la Trezzano Soccer Five (calcio a 5) e la Trezzano Basket. La Polisportiva Trezzano che segue altri sport, tra i quali, la pallavolo, il ciclismo, il canottaggio, attività subacquee e il tennistavolo.
Tutte le società sportive trezzanesi, ad eccezione della Naviglio Trezzano e della New San Lorenzo, hanno adottato come colori sociali il rosso e il blu, colori spesso erroneamente associati al Comune che però nel suo stemma riporta il giallo e il rosso.
Il campo sportivo principale è il Luigi Fabbri, dove si disputano le partite casalinghe dell'A.S.D. Trezzano Calcio; tuttavia tale impianto è (di fatto) sede riservata dall'Amministrazione Comunale alla Atletic per gli allenamenti e le gare casalinghe di tutte le categorie. Altri campi sono quelli di via Don Casaleggi, dove hanno sede gli impianti della A.S.D. Trezzano Calcio. Ormai scomparso, ma presente nella memoria dei cittadini trezzanesi, è il campo di via Curiel "sacrificato" nel 2010 per completare i lavori di ampliamento della stazione ferroviaria locale e del relativo parcheggio; proprio tale parcheggio ha sostituito buona parte del vecchio campo di calcio. Le gare casalinghe della Trezzano Basket e della Pallavolo Trezzano si svolgono nelle palestre di via Di Vittorio.
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