domenica 22 marzo 2015

IL PIROSCAFO LOMBARDIA

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Il piroscafo "Lombardia" viene varato assieme al gemello nel 1873 dalla "Società Italiana", che in quegli anni si pone in concorrenza con la "Lariana".

La costruzione di questi due grossi piroscafi, a cui si aggiungeranno nel 1874 il "Como" e il "Lecco", è da ricercarsi nella concorrenza tra le due società di navigazione, più che in un'effettiva esigenza di servizio. In particolare i grossi "Lombardia" ed "Elvezia" raramente sono posti in corsa ordinaria, per le loro forti spese d'esercizio. Peraltro sono due delle unità che danno maggior pregio alla flotta lariana.

Nel 1874 si realizza la fusione delle due concorrenti nelle "Società riunite", che poi dal 1884 torneranno ad assumere l'antico nome di "Lariana". Il "Lombardia", come buona parte della preesistente flotta, viene incorporato nella flotta della nuova società.

Il periodo della Belle Epoque, con il Lario pacificamente assalito dai turisti, fornisce un'utilità a questi piroscafi. L'"Elvezia", e spesso anche il "Lombardia", vengono impiegati per il servizio regolare, con buoni utili, in virtù della loro grande capienza.

Nel 1912 si progetta di trasformare il piroscafo "Milano", che ha dato all'esercizio un risultato non soddisfacente, dalla propulsione a ruote a quella a elica; la macchina del "Milano" verrebbe installata sul "Lombardia", la cui macchina verrebbe destinata a un nuovo grosso piroscafo.

La guerra però blocca questi progetti; il "Lombardia" viene adattato al ruolo di piroscafo-ospedale, giungendo ad ospitare fino a 1000 soldati.

Il "Lombardia", dopo la fine della guerra viene ormeggiato alla diga foranea di Como, in disarmo.

Dopo alcuni anni passati alla diga, anche il "Lombardia" rientra nel grandioso progetto di rinnovamento della flotta intrapreso dalla "Lariana". Nel 1925, dopo aver ottenuto di rioccupare per breve tempo la zona dove sorgeva il cantiere di Campo Garibaldi, si decide di mettere mano ai lavori del "Lombardia", per il quale vengono ordinate nuove caldaie.

Il 22 giugno 1926 il "Lombardia" viene alato nel cantiere di Campo Garibaldi, per la sua completa ristrutturazione.

Il 17 settembre, dopo un controllo approfondito allo scafo e le modifiche di poppa e prua, viene varato, e ormeggiato nei pressi del cantiere per l'allestimento delle sovrastrutture.

Dopo accurati lavori il "Lombardia" torna in servizio il 25 giugno 1927. La prua e la poppa sono modificate in linea con le più moderne architetture dell'epoca. Le sovrastrutture sono interamente ricostruite, con ampi spazi a bordo. La portata a seguito degli interventi di sopraelevazione della plancia e aumento degli spazi interni, è aumentata a 1000 passeggeri; il "Lombardia" è la nuova ammiraglia della flotta della "Lariana".

Gli arredi interni sono di un'eleganza mai vista, e la nuova macchina dà al maestoso piroscafo una velocità più adeguata; tutto questo viene realizzato in un periodo in cui sugli altri laghi si stanno affermando delle piccole, economiche ma brutte e scomode motonavi.

La riduzione dei traffici sul lago negli anni '30 costringe la "Lariana" a ridimensionare la propria flotta: l'"Elvezia" viene demolito nel 1937, mentre il "Lombardia" è sempre più di rado in servizio, utilizzato soltanto per occasioni speciali.

Durante la seconda guerra mondiale anche il "Lombardia" deve subire la triste e selvaggia usanza dei mitragliamenti anglo-americani su obiettivi civili nota come "Terrore aereo". Viene colpito una prima volta il 31 gennaio 1945, mentre è ormeggiato al pontile di Blevio.

Successivamente la "Lariana" , nel febbraio 1945, decide inspiegabilmente di arenare di prua il "Lariano" insieme al "Lombardia" e al "Volta" alla foce del Mera; scrive Pieramedeo Baldrati "per quanto mimetizzate le navi risaltano alla vista e perchè di grossa mole e perchè affiancate bordo a bordo. Esse spiccano nitide sul verde della pianura di prua e sulle acque azzurre, ben delimitate dall'andamento giallastro delle rive, di poppa.

Il 14 marzo 1945 una formazione aerea nemica, tenendosi ben distante dalle mitragliere del forte di Colico attacca le tre navi, bersaglio invitante e soprattutto indifeso. I passaggi si susseguono finchè la tre splendide unità sono avvolte dal fuoco. L'intervento dei coraggiosi Vigili del fuoco volontari di Menaggio e Gravedona, e dei Soldati della Repubblica Sociale Italiana, si rivela purtroppo inutile; il rogo delle tre nabvi prosegue per tutta la notte.

Le tre unità, poste sotto sequestro dall'autorità di occupazione, rimangono alla foce del Mera fino alla primavera 1947, quando vengono trainate al cantiere di Tavernola. Qui, dopo un esame ai resti, si decide a malincuore di demolire il "Lombardia".


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