sabato 21 marzo 2015

PALAZZO MANZI - DONGO -

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Palazzo Manzi si trova nella piazza principale, affacciata sul lago e sul vecchio molo, di Dongo, sul lago di Como.

Sede municipale dal 1937, era la dimora della nobile famiglia Polti-Petazzi, che lo fece costruire tra gli anni Venti e Trenta dell'Ottocento, su progetto di Pietro Gilardoni (1763-1839).

L'esterno è sobrio e semplice, e corrisponde perfettamente ai dettami dello stile neoclassico, in voga al tempo della costruzione dell'edificio. La facciata è divisa in quattro piani, con al piano nobile una balconata centrale e due balconcini laterali. Al centro, il portale d'ingresso con un arco a tutto sesto.

Entrando dal portone (su cui ancora si vedono i battenti con incisa una P, iniziale della famiglia Polti-Petazzi), si vedono sulla sinistra una lapide che ricorda Giuseppina Manzi, l'ultima proprietaria del palazzo, che nel 1937 morì senza eredi e donò l'edificio alla comunità, e sulla destra un'altra lapide, posta a memoria della fine del Fascismo (i gerarchi fascisti furono fucilati proprio sulla piazza antistante il palazzo).

All'interno del palazzo ha sede anche il Museo della Resistenza Comasca, inaugurato nel 1995.

Al piano superiore, oltre agli uffici comunali, troviamo la cosiddetta Sala d'Oro, chiamata in questo modo per le dorature su stucchi e fregi al suo interno, che era il salone d'onore del palazzo. È caratterizzata dallo stile neoclassico: la pianta è rettangolare, il soffitto a volta, e lungo il perimetro della sala corre un elegante ballatoio con ringhiera in ferro battuto e decori dorati.

La volta e le pareti sono affrescate con diversi episodi mitologici, quasi tutti ispirati al tema dell'azione civilizzatrice delle arti, soprattutto la musica.

Al centro della volta, un grande affresco raffigurante il Parnaso, monte sacro alle Muse, dipinto da Giuseppe Lavelli: vi si vede Apollo che suona la cetra, circondato dalle Nove Muse, a fianco della sorgente dispensatrice di ispirazione poetica; sullo sfondo si scorge il cavallo alato Pegaso.

L'edificio si sviluppa con planimetria ad "U" su quattro piani principali fuori terra. E' composto da un corpo principale e da una breve ala allungata verso nord-est. La facciata è rivolta verso il lago ed è caratterizzata da un ampio e sobrio portale lapideo che immette in un androne voltato a botte dal quale, con una breve rampa rettilinea in pietra, si accede al portico del piano rialzato. Un'ampia scalinata rivestita con lastre di granito e con balaustra a giorno in ferro battuto conduce ai vari piani. Le strutture verticali dell'edificio sono in muratura mista con tessitura irregolare di laterizio e pietra sbozzata; alcune delle strutture orizzontali, attualmente controsoffittate, sono probabilmente solai lignei, fatta eccezione per quelle ricostruite in occasione dei vari interventi di ristrutturazione eseguiti negli anni Novanta. La copertura è a tetto a falde con struttura principale in capriate lignee.


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