sabato 28 marzo 2015

LUGANA DI SIRMIONE

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A sud della penisola di Sirmione, in un territorio oggi densamente urbanizzato, si estendeva l'antica selva Lugana o Ligana o Lucana o Litana. A causa della sua posizione strategica, essa fu teatro di numerosi fatti d'armi, tra i quali lo scontro tra Costantino e Massenzio nel 312 d. C. Forse proprio qui nella selva, in un luogo imprecisato, il papa Leone Magno nel 452 d. C. avrebbe convinto Attila, condottiero degli Unni, a ritornare al nord. I toponimi presenti in questa zona, quali san Benedetto, san Vigilio e san Martino, ricordano l'opera di bonifica agraria svolta anche qui dai monaci. La selva era però quasi sparita all'inizio del XVI secolo, poichè fu colonizzata e sfruttata come terreno agricolo. I terreni argillosi delle zone ancora coltivate producono il celebre vino Lugana.
Nel territorio che faceva parte dell'antica selva Lugana sorgono ora due centri fittamente abitati che costituiscono due frazioni di Sirmione: Lugana e Colombare. Lugana è un insediamento che si raccoglie in particolare intorno alla chiesa, sorta tra il 1910 e il 1912, ma si estende sul territorio sino a comprendere il borgo di Rovizza, l'antica tenuta dei conti Rovizzi. La chiesetta dedicata a sant'Orsola, un tempo cappella nobiliare, e il Monumento all'Alpino, testimonianza del sacrificio di molti Sirmionesi che militarono in questo Corpo.
La località Colombare prende il nome da un'antica cascina oggi scomparsa e consisteva, fino al secondo dopoguerra, in una distesa di campi punteggiata da poche abitazioni rurali. Negli anni Sessanta la popolazione in forte espansione volle la propria chiesa che, intitolata a san Francesco, fu inaugurata nel 1969. L'edificio, che interpreta le novità degli anni del Concilio Vaticano II, si presenta come una grande tenda a pianta circolare, costruita con pietra, cemento, rame e vetro colorato.
Nel 2012 in via XXV Aprile, all'inizio della passeggiata lungolago è stata installata "Pietra Madre: il Menhir dell’amicizia e della pace" una scultura in pietra del Maestro Giuseppe Bongiorno.

L'unico punto di interesse da visitare nella piccola e vicina frazione di Santa Maria di Lugana è la chiesa parrocchiale. Sfortunatamente le informazioni riguardo l'edificio religioso sono davvero poche. L'unica notizia certa sembra essere la data di costruzione. Pare infatti che questo luogo sacro sia stato edificato tra il 1910 e il 1913.


Il Vino Lugana viene prodotto nella zona del basso Garda, su un particolare terreno molto argilloso, residuo delle ultime glaciazioni, ossia la base di quello che era il ghiacciaio che formò il lago di Garda. Questa parte dell'area gardesana è famosa anche per i resti dell'età del bronzo, con reperti tuttora visibili che vanno dal bronzo antico al bronzo moderno. Area molto importante anche durante il periodo romano, in quanto era il passaggio naturale tra est ed ovest. Resti romani un po' in tutta l'area. Il periodo delle Signorie vede in particolare la signoria della Scala primeggiare, resti importanti a Sirmione (il castello) e a Peschiera del Garda (resti del castello e della Rocca fortificata su base romana). Periodo veneziano (1440 - 1797) (città fortificata di Peschiera del Garda e altro), periodo francese e poi regno absburgico fino al 1860 circa. L'area passa al regno d'Italia definitivamente dopo la prima guerra d'indipendenza. È controverso che da Lugana derivi il nome della tipica salsiccia fresca lombarda la luganega che altri vuole invece che derivi da Lucania.

Il Lugana è indicato come aperitivo, con la pizza, il pesce di lago, trota, persico e lavarello. Ottimo con gli antipasti. Il Lugana superiore può essere abbinato a primi piatti di pasta con sughi elaborati (4 formaggi ad esempio), con la scaloppina di vitello, con formaggi tipo robiola. Il Lugana riserva è ottimo con il formaggio alla piastra, il manzo di Rovato. Il Lugana spumante charmat è indicato come aperitivo. Quello prodotto con il metodo classico si può degustare con i casoncelli bresciani. Il Lugana vendemmia tardiva è perfetto con il gorgonzola, ma anche con la bruschetta di alici nonché con i biscotti di farina gialla (poco dolci).

Il nome della denominazione deriva dalla frazione omonima sita nel comune di Sirmione in Provincia di Brescia.

Il colore è paglierino o verdolino con tendenza al giallo leggermente dorato con l'affinamento
l'odore è delicato, gradevole e caratteristico
il sapore è fresco, morbido, armonico, con eventuale leggera percezione di legno.

Lugana superiore:
il colore è paglierino o verdolino, con tendenza al giallo dorato con l'invecchiamento
l'odore è delicato, gradevole, caratteristico
il sapore è morbido, da secco all'abboccato, armonico, corposo, con eventuale leggera percezione di legno.

Lugana riserva
colore: paglierino, con tendenza al giallo dorato con l'invecchiamento
odore: delicato, gradevole, caratteristico
sapore: secco, morbido, da secco all'abboccato, armonico, corposo, con eventuale percezione di legno.

Lugana Vendemmia Tardiva
colore: giallo dorato con tendenza all'ambrato all'invecchiamento
odore: intenso, gradevole, caratteristico
sapore: armonico, vellutato, dall'amabile al dolce, di corpo, con eventuale percezione di legno.

Lugana spumante
spuma: fine e persistente;
colore: paglierino più o meno intenso con eventuali riflessi dorati
odore: fragrante con sentore di fruttato quando è spumantizzato con il metodo Charmat; bouquet fine composto proprio della fermentazione in bottiglia quando è spumantizzato con il metodo classico
sapore: fresco, sapido, fine ed armonico

La base ampelografica della denominazione Lugana è il Turbiana ovvero il Trebbiano di Lugana (appellativo locale del Trebbiano di Soave).

La revisione 2011 del disciplinare ha introdotto, oltre alle già esistenti tipologie Lugana spumante e Lugana superiore, anche le nuove versioni:

Lugana Riserva (due anni di invecchiamento, a differenza di un anno del superiore);
Lugana Vendemmia Tardiva (a differenza di un passito le uve appassiscono leggermente e naturalmente in pianta; l'affinamento è di 12 mesi).
Fin dalla nascita, la versione base del Lugana (il Lugana senza altre menzioni) è concepito per essere il vino dell'annata ovvero quello che si beve già a partire da pochi mesi l'ultima vendemmia.

Mentre quasi tutte le interpretazioni del Lugana base giocano sulla freschezza e immediatezza, il Lugana superiore ha doti di grande vino bianco morbido, minerale, agrumato e persistente. Il riserva è "cremoso", con netti ricordi di tostature e finale sapido. Lo spumante charmat è solitamente semplice ma assai piacevole, mentre le migliori versioni di quello a metodo classico spesso non hanno niente da invidiare al "cugino" Franciacorta. Il vendemmia tardiva, nonostante la sua componente alcolica e la consistenza, è davvero una perla in fatto di aromaticità unita a facilità di beva. Un vino che può ricordare alcuni Alsace Pinot gris Vendage Tardive.

Il Lugana, grazie alla naturale alta acidità del Turbiana unita alla mineralità del Terroir del basso Garda, è un vino bianco con ottime doti di invecchiamento.



LEGGI ANCHE : http://asiamicky.blogspot.it/2015/03/sirmione.html



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