martedì 2 giugno 2015

I PALAZZI RIVA A CASTEL GOFFREDO



A Castel Goffredo troviamo due palazzi di proprietà della famiglia Riva: uno si trova in campagna e l'altro in città.

Palazzo Riva situato alla periferia sud della città è attualmente in disuso.

L'edificio faceva parte di un complesso di costruzioni che costituivano l'azienda agricola della nobile famiglia Riva di Castel Goffredo, proveniente a Castel Goffredo nel 1590.

Sorge sulla destra della villa e sulla riva del torrente Tartaro. È una costruzione in stile neogotico risalente al 1840. Intorno a quell'anno in alcuni locali del palazzo, Bartolomeo Riva (1804-1865) iniziò la coltura del baco da seta su scala industriale, sul modello francese della bigattaia di Camille Beauvais.
La villa è a nord della corte in stile mantovano del settecento con due balconi coevi inseriti nella facciata. Era la residenza estiva della famiglia. All'interno sono presenti l' atrio di ingresso in stile impero con soffitto a mensole e dal soffitto affrescato. Due sale si aprono a destra e sinistra dell'atrio e quella di sinistra conserva pregevoli affreschi di carattere mitologico.
A sinistra della villa sorge l' abitazione risalente al XVII secolo che subì delle modifiche in stile neogotico.
Il porticato in stile neogotico, sorge a ovest delle abitazioni e risale al periodo tra il 1855 e il 1864.

Nei pressi di Palazzo Riva il 24 aprile 1945 venne colpito a morte dai tedeschi in ritirata il partigiano castellano Bruno Antonelli.

Alla famiglia Riva apparteneva anche il palazzo sito in Piazza Mazzini, nel centro storico di Castel Goffredo.

A poca distanza da Palazzo Riva sorge l'Oratorio di San Michele Arcangelo, risalente alla prima metà del XVIII secolo.

Palazzo Riva in città è situato nella centrale Piazza Mazzini.

Edificato probabilmente alla fine del Quattrocento, l'edificio faceva parte di un complesso di due costruzioni che sono appartenute alla nobile famiglia Riva di Castel Goffredo, proveniente in città nel 1590.

Nelle sale del palazzo venne festeggiato, il 20 novembre 1834, l'esploratore castellano Giuseppe Acerbi dal suo rientro dall'Egitto.

In una di queste abitazioni Bartolomeo Riva accolse Vittorio Emanuele II, futuro re d'Italia nel maggio 1848.

Il primo edificio conserva importanti caratteristiche come il loggiato al piano terreno con colonne di marmo e una loggia superiore, recentemente murata. Al piano superiore è sito il “salone delle feste” affrescato alle pareti con camino in stucco sul quale spicca lo stemma della famiglia Riva.

Il secondo edificio, contiguo al primo, presenta sulla facciata un balcone in marmo sorretto da due sfingi. Da un portale in marmo del Seicento si accede allo scalone in marmo che porta al piano superiore ove è presente un salone centrale che si affaccia sulla piazza.


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