sabato 6 giugno 2015

IL DUOMO DI LODI



La basilica cattedrale della Vergine Assunta, comunemente nota come duomo, è il principale luogo di culto cattolico della città di Lodi sede vescovile della diocesi omonima.

È una delle chiese più grandi della Lombardia e il monumento più antico di Lodi: la prima pietra dell'edificio, infatti, venne simbolicamente posta il 3 agosto 1158, giorno stesso della fondazione della città.

Nel marzo del 1970 papa Paolo VI l'ha elevata alla dignità di basilica minore.

In seguito alla distruzione di Lodi Vecchio per opera dei milanesi nel 1158, fu scelto il colle Eghezzone come luogo dove riedificare la città, le cui mura vennero iniziate nel 1160. Con ogni probabilità la conquista di Milano ad opera del Barbarossa, protettore della città lodigiana, favorì la ripresa edilizia del nuovo borgo e della cattedrale, per la cui costruzione fu impiegato materiale proveniente da Lodi Vecchio, ad indicare la continuità tra i due insediamenti. Una prima fase edilizia riguardante l'abside e il corpo centrale dell'edificio dovette essere stata condotta a buon punto nel 1163 quando furono trasportate dal S. Bassiano di Lodi Vecchio le spoglie del santo titolare. La facciata, che nel 1183 aveva solo le fondamenta, venne probabilmente ultimata assieme alla parte alta della muratura delle navate e alle volte a crociera, nella seconda metà del XIII secolo, visto che l'edicola contenente la statua del santo e il protiro furono collocati nel 1282-84. A partire dal XIV secolo si intervenne sulla struttura originaria con l'apertura di alcune cappelle gentilizie lungo il fianco meridionale, a cui nel XV secolo si aggiunsero il cortile dei canonici e la sacrestia. Un secolo dopo all'abside di sinistra fu addossata una cappella ottagonale in stile bramantesco, mentre in facciata si aprì un'ampia trifora nella navata di sinistra. L'intervento più radicale si ebbe però a partire dal 1760, quando si attuò il progetto presentato dall'architetto milanese Francesco Croce che prevedeva la trasformazione barocchetta dell'edificio. Vennero rifatte le volte della navata centrale ricoprendole con decorazioni a stucco, così come i pilastri in laterizio. Nel catino absidale andarono perduti gli affreschi eseguiti due secoli prima da Antonio Campi. Nel 1764 anche le navate laterali subirono le medesime trasformazioni, rendendo ormai irriconoscibili i tratti stilistici originari. Questo aspetto barocco venne mantenuto fino al 1958, quando si iniziò un'imponente campagna di restauri (1958-64) curata dall'architetto Alessandro Degani che con l'intento di riportare la struttura alle forme originarie intervenne incisivamente e in modo non sempre filologicamente corretto.

La maestosa facciata asimmetrica in cotto, tipicamente romanica con il suo coronamento ad archetti, presenta un protiro gotico che poggia su sottili colonne sorrette da leoni di pietra. Sono degni di nota anche il grande rosone centrale e due bifore rinascimentali, che ricordano quelle della Certosa di Pavia e sono state probabilmente realizzate dalla scuola di Giovanni Antonio Amadeo. È presente inoltre un'edicola che ospita una statua in bronzo di San Bassiano, copia di quella originale in rame dorato, risalente al 1284 e collocata all'interno. Il massiccio campanile, realizzato tra il 1538 ed il 1554 su progetto del lodigiano Callisto Piazza, rimase incompiuto per motivi di sicurezza militare.

Nello spazio compreso tra l'edificio ed il Palazzo Vescovile, si può visitare il cortile dei canonaci: è ciò che resta dell'antico chiostro del 1484, realizzato da Giovanni Battagio ed ornato da colonne e decorazioni in cotto. Dalla Cattedrale si può inoltre accedere al ricco Museo diocesano d'arte sacra.

L'interno della cattedrale di Santa Maria Assunta è a pianta basilicale, con tre navate separate da archi a tutto sesto poggianti su pilastri cilindrici in cotto e coperte con volte a crociera; le navate laterali sono sormontate da matronei che si aprono sulla navata centrale con bifore. L'ultima campata di quest'ultima e l'abside sono sopraelevati e costituiscono l'antico presbiterio: qui si trova l'altare maggiore barocco in marmi policromi. Davanti al presbiterio antico si trova quello nuovo, realizzato dopo il Concilio Vaticano II, avente per altare un sarcofago in marmo di Verona.

L'interno della cattedrale custodisce notevoli opere d'arte, quali un polittico di Callisto Piazza raffigurante La Strage degli Innocenti, un secondo polittico ad opera di Alberto Piazza con la Vergine Assunta ed un Giudizio Universale del XV secolo. Inoltre, il grande catino dell'abside è adornato da un mosaico realizzato da Aligi Sassu.

L'ampia cripta, al cui ingresso è conservato un bassorilievo del XII secolo che ritrae l'Ultima Cena, è la parte più antica della Cattedrale. In origine il pavimento era più alto di 65 cm e le volte erano sorrette da pilastri in cotto. Al centro si trova l'altare del 1856, che custodisce le spoglie di San Bassiano in una teca d'argento, opera di Antonio Cassani; le scalfiture sono di Giosuè Argenti, mentre la lamina in rame sbalzato con episodi della vita del Santo, è opera di Tilio Nani. Alla sinistra dell'altare maggiore vi è l'altare di Sant'Alberto Quadrelli, vescovo di Lodi dal 1168 al 1173. I corpi di entrambi i santi sono stati ricomposti e rivestiti nel 1994.

Nell'absidiola di sinistra si trova anche un gruppo scultoreo del Quattrocento raffigurante un Compianto sul Cristo Morto con personaggi in lacrime, popolarmente detti i caragnòn del Dòmm.

Nell'abside della cattedrale, alle spalle dell'altare maggiore barocco, si trova l'organo a canne, costruito dai fratelli Serassi nel 1837 ed in seguito dotato di una nuova cassa lignea in stile moderno.

Lo strumento è a trasmissione integralmente meccanica ed ha due tastiere (Grand'Organo, prima tastiera; Eco espressivo, seconda tastiera) di 69 note ciascuna e pedaliera di 24 note.




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