La chiesa di San Gaetano è la più recente tra le chiese della parrocchia di Santa Maria Nuova. Inaugurata nel 1955 con l'annesso oratorio, nonostante la breve storia ha comunque subito continui rimaneggiamenti di cui ultimi in ordine di tempo sono stati l'apposizione della imponente vetrata absidale, negli anni '90, e la realizzazione di un nuovo sagrato, nel 2002.
La Chiesa di San Gaetano ad Abbiategrasso è un tipico esempio di architettura religiosa in uso negli anni ’50 dello scorso secolo. Nell’immediato Dopoguerra e grazie al boom economico le città cominciarono a mutare d’aspetto, nelle periferie spuntarono le prime fabbriche affiancate dai quartieri residenziali per gli operai. Il crescente afflusso di popolazione e di famiglie che occuparono queste zone fu il motore principale del desiderio di costruire nuove chiese per nuovi quartieri.
San Gaetano venne ultimata nel 1955 con la firma dell’architetto Galesio e nella sua struttura originaria, rimasta intatta anche dopo il recente rifacimento degli interni, sembra ricordare in effetti proprio il capannone di una fabbrica. Un particolare che si è voluto conservare durante il restauro, soprattutto come memoria affettiva, è la controfacciata in mattoni a vista con inserti di vetro colorato.
Dobbiamo ricordare che il mattone è infatti un materiale altamente significativo e di antica tradizione delle nostre zone: le grandi cattedrali lombarde sono state costruite in laterizio, il materiale più semplice da reperire grazie all’abbondante presenza di argilla nel territorio. E così, come la casa dell’uomo era costruita in mattoni, anche la casa di Dio veniva eretta con lo stesso materiale.
Nel rifacimento degli interni l’accento è stato posto sul colore e sulla luce. La navata principale è un percorso di luce che guida verso l’altare, un cammino di vetri colorati che parte dalle tonalità più fredde dei verdi e degli azzurri, legate alla terra, e prosegue, mano a mano, con colori sempre più caldi che in prossimità dell’altare divengono pastello, per raggiungere un equilibrio di emozioni.
La vetrata dell’abside, su disegno di Don Domenico Sguaitamatti, ha come tema centrale la Redenzione ed è suddivisa in tre parti. A sinistra è rappresentata la creazione, i colori blu richiamano le acque primordiali, i gialli l’opera creatrice, mentre nell’aria si libra la colomba dello Spirito. Nello scomparto centrale vengono rappresentate l’uva e la spiga, ossia il vino e il pane, simbolo dell’Eucarestia e la figura di Gesù Cristo in atto di salire al cielo liberandosi dal sudario del sepolcro, rappresentato dalle bende bianche che si disfano. A destra è rappresentata la nuova creazione, le forme geometriche che ricordano delle case rappresentano la Nuova Gerusalemme mentre le tessere rosse posizionate come una pioggia di gocce richiamano alla mente il sacrificio dei martiri, sinonimo di completo dono di sé.
La volta della chiesa si rifà alla tradizione delle antiche cattedrali dove veniva dipinto il firmamento quasi a voler sfondare il tetto della costruzione per cercare un incontro diretto tra cielo e terra. Nella prima campata è rappresentata la Luna, l’astro simbolo della Vergine, nelle campate successive sono disegnati i segni zodiacali che scandiscono il tempo, per giungere infine all’abside dove è rappresentato il sole, Sole di giustizia, Cristo. L’ambone, l’altare, la sedia del presbitero e il tabernacolo sono realizzati in tufo di Lecce, una pietra che ha la caratteristica di essere molto porosa da sembrare, simbolicamente, ‘il pane spezzato’.
Il rifacimento della Chiesa a cura di Don Domenico Sguaitamatti e dell’architetto Rondena ha avuto luogo tra il 2011 e il 2013. All’interno della chiesa gli artefici hanno voluto racchiudere, nella forza del colore e della luce, moltissimi particolari simbolici che aspettano di essere scoperti e meditati.
L'abside è caratterizzato dalla stupenda vetrata, di grande impatto emotivo, raffigurante la Resurrezione di Cristo, realizzata su disegno di Don Domenico Sguaitamatti e portata a termine grazie al contributo dell'associazione cittadina "la cappelletta" e delle offerte in memoria di Andrea Tecco, un giovane oratoratoriano perito in un incidente stradale.
Nella navata di sinistra sono presenti due simulacri lignei raffiguranti la Madonna con Bambino e San Gaetano, opere dello scultore gardenese Ferdinando Perathoner.
Accanto ad essi sono esposti due stendardi realizzati attorno al 1930 ed appartenuti ai "luisin" e ai "crociatini", due gruppi giovanili dell'allora oratorio cittadino di San Luigi, che venivano portati nelle processioni liturgiche.
In fondo alla chiesa, tra i due confessionali, è posizionata un'altra statua in legno raffigurante San Padre Pio, offerta nel 2003 in memoria di Matteo Turri, un ragazzo dell'oratorio scomparso prematuramente.
Al termine della navata di destra è stata ricavata una piccola cappellina in quella che in passato era la sacrestia, ora ospitata nello spazio delimitato dalla vetrata.
Appesi alle pareti della chiesa vi sono dodici quadri raffiguranti gli apostoli. Il ciclo pittorico è stato realizzato da dodici pittori abbiatensi in occasione dell'anno giubilare del 2000.
Da segnalare inoltre la tela dipinta dalla pittrice Nicoletta Soresini e raffigurante Gesù tra i bambini, posizionata a lato dell'altare.
Sul sagrato, rifatto completamente nel 2002, trovano spazio, infine, una statua che simboleggia la Predicazione del Vangelo, realizzata dalla Soresini e una una cappellina con la Madonna con Bambino, offerta nel 2002 dal "Gruppo Alpini di Abbiategrasso" in occasione degli ottant'anni dalla fondazione.
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