Il parco del Carengione si estende su una superficie di 38 mila metri quadrati di terreno, in parte a bosco al centro del territorio comunale di Peschiera Borromeo, ad est di Mezzate e a nord di Bettola e, per le sue caratteristiche, può essere considerato il cuore verde del comune di Peschiera.
L'area del Carengione è così caratterizzata a seguito di un tentativo anni or sono di rendere il territorio una cava. Abbandonato il progetto il terreno è stato lasciato così com'era, pieno di buche riempite d'acqua, argini e collinette di terriccio e ghiaia.
Con il passare degli anni la natura ha coperto di vegetazione spontanea gli argini e le buche piene d'acqua si sono popolate di rane e pesci, un territorio unico di natura spontanea in un'area in cui intenso è lo sfruttamento a fini agricoli.
Agli inizi del 1900 il Carengione si presentava (come del resto i territori circostanti) come un insieme di campi solcati da fossi e canali. Si trattava però di un terreno piuttosto sabbioso e argilloso e, come tale, più difficilmente coltivabile rispetto al resto del territorio. Forse per questo motivo fu dato in concessione dal Pio Istituto Buzzoni-Nigra, che ne aveva la proprietà dal 1929, a privati che intendevano trasformarlo in una cava di sabbia e ghiaia. Negli anni ’50 iniziarono i lavori: vennero chiusi o deviati i canali che attraversavano il Carengione; vennero eseguiti scavi che portarono alla formazione di numerosi avvallamenti, depressioni e ammassi di terreno di riporto.
I risultati furono del tutto insoddisfacenti e il progetto fu abbandonato, ma i lavori, durati circa un anno, avevano modificato pesantemente il paesaggio. Nei decenni successivi, nelle aree perlustrate dalle escavatrici, non più idonee alla coltivazione, si è insediata una ricca vegetazione spontanea autoctona. Le depressioni e gli avvallamenti creati dagli scavi sono stati in parte inondati da acque di falda e si presentano oggi come piccoli stagni che contribuiscono ad arricchire la biodiversità. Una lunga “trincea”, che avrebbe dovuto fornire il materiale per la realizzazione di una strada di accesso per i mezzi pesanti, è stata colonizzata da un’imponente fascia boschiva ad ontano nero, salice bianco, pioppo nero e robinia.
Negli anni’80 l’Amministrazione comunale inizia ad interessarsi del Carengione e, nel 1984, decide di tutelarlo dichiarandone la totale inedificabilità e vietando il passaggio dei mezzi motorizzati sulle carreggiate che lo attraversano. Nel 2000 il Parco Agricolo Sud Milano ha incluso il Carengione tra gli ambiti a “Parco Naturale”, iniziando un percorso di riqualificazione, attraverso l’acquisizione di due superfici di circa 6 ettari, con la realizzazione di un bosco di essenze autoctone e uno stagno temporaneo per anfibi che vi depongono le uova nella tarda primavera.
Nel periodo autunno/ inverno, essendo legato alle oscillazioni della falda, in alcune annate si prosciuga.
Il Carengione è oggi un piccolo, incontaminato cuore verde, un’area inaspettata nella pianura, caratterizzata da una boscaglia impenetrabile, intervallata da stagni, dossi e rilievi, circondata da spazi aperti e pianeggianti. Dai sentieri curati, adornati da arcate di alberi e dalle fronde argentee del salice bianco, si osserva il folto bosco di aceri, carpini, ontani, farnie, ciliegi silvestri, noccioli, olmi, sambuchi e biancospini.
La grande varietà di piccoli ambienti e l’alternanza di spazi aperti e di fasce alberate garantiscono anche una notevole ricchezza e varietà di animali come l’airone cinerino, il germano reale, le gallinelle d’acqua, le lepri e i fagiani, mentre dove ristagna l’acqua, si formano piccole paludi con canneti.
Recenti studi hanno evidenziato un interessante popolamento floristico che conta ben 300 specie di piante, tra cui alcune rare nella pianura milanese. Tra le specie più interessanti si riscontrano l’anemone bianca (Anemone nemorosa), la carice ascellare (Carex remota), la felce maschio (Dryopteris filix-mas), il garofanino minore (Epilobium parviflorum), il giaggiolo acquatico (Iris pseudoacorus).
Il parco è caratterizzato da due nuclei boschivi situati a nord e a sud della strada vicinale che attraversa il territorio in direzione est-ovest.
La parte settentrionale del sentiero natura che attraversa il parco ha forma semicircolare e si divide in due tratti: a est prende il nome di Sentiero del ciliegio silvestre, a ovest Sentiero del salice bianco; è caratterizzata da fitta vegetazione e piccole zone umide, che si sono formate per la natura argillosa del terreno. La parte meridionale si presenta come una lunga striscia verde circondata da campi coltivati. L'accesso a questa zona è un po' difficoltoso ma il percorso è assai suggestivo, delimitato sia da arbusti che da alberi che con le loro chiome formano una pittoresca volta verde.
LEGGI ANCHE : http://asiamicky.blogspot.it/2015/06/le-citta-della-pianura-padana-peschiera.html
FAI VOLARE LA FANTASIA
NON FARTI RUBARE IL TEMPO
I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
MUNDIMAGO
http://www.mundimago.org/
.NON FARTI RUBARE IL TEMPO
I TUOI SOGNI DIVENTANO REALTA'
OGNI DESIDERIO SARA' REALIZZATO
IL TUO FUTURO E' ADESSO .
http://www.mundimago.org/
GUARDA ANCHE
LA NOSTRA APP
Nessun commento:
Posta un commento
Eseguiamo Siti e Blog a prezzi modici visita: www.cipiri.com