Il museo diocesano è collocato in un'ala del Palazzo Vescovile, edificio di pregio storico artistico, di origine medievale, ricostruito nel XVIII secolo, per volere del Vescovo Mezzabarba, su progetto dell'architetto Veneroni. E' stato istituito dal Vescovo Monsignor Oggioni con decreto vescovile del 15 ottobre 1975 e inaugurato il 19 gennaio 1980 dal suo successore, Monsignor Magnani. Conserva preziosi oggetti liturgici, dipinti ed affreschi, tessuti, sculture, provenienti dalla Cattedrale e dal Vescovado ma anche da varie parrocchie del territorio lodigiano, testimonianza dell'Arte e della Fede cristiana. Tra questi, il museo diocesano vanta preziose opere di arte tessile e orafa rinascimentale facenti un tempo parte del tesoro della Cattedrale, detto "di S.Bassiano".
Al museo diocesano si accede salendo uno scalone al termine della navata laterale destra della Cattedrale. Si osservi, lo scalone scenografico e monumentale che conduce negli ambienti museali e che mette in comunicazione diretta la Cattedrale con la residenza vescovile. Alle pareti si possono osservare alcuni dipinti del XVII secolo, tra cui un'Annunciazione di Camillo Procaccini e due interessanti opere, ex ante di organo, di Ercole Procaccini il Giovane.
Nella ex cappella privata del Vescovo, ora adibita a spazio museale, si può ammirare la decorazione pittorica delle volte con motivi floreali e vegetali, stucchi dorati, e finte architetture, di gusto rococò. Tutt'intorno, in vetrine, sono collocati oggetti liturgici, in legno e metallo (tabernacoli, croci astili processionali, legature di messale, carteglorie, ferule, ecc.), che vanno dal XVI al XIX secolo, oltre ad abiti e paramenti liturgici del XVIII e XIX secolo. Inoltre, troviamo vari paliotti in tessuto, con splendidi ricami, dei secc. XVIII, XIX e XX.
Si prosegue poi nella sala I, dove sono esposti alcuni frammenti di epoca romana, un frammento di colonna miliare del IV sec. d.C. e un frammento di lapide commemorativa del I sec. d.C., rinvenuti nelle strutture della Cattedrale il secolo scorso. Interessante è anche un meccanismo di orologio del XVIII secolo e un frammento del pavimento del XII secolo della Cattedrale, realizzato in "cocciopesto".
Nella sala II vi sono testimonianze di scultura lignea della fine del XV secolo (un "Cristo deposto" di anonimo e il polittico dei fratelli Lupi), oltre a dipinti di Alberto Piazza, realizzati per la Cattedrale (parte del "polittico dell'Assunta", di cui sono esposti i due pannelli laterali del registro inferiore con "S.Sebastiano" e "S.Bassiano"), e affreschi attribuiti a Callisto Piazza.
Nella sala III, alle pareti, dipinti di anonimi artisti del XVII e XVIII secolo e, degne di nota, otto miniature provenienti dall'abbazia olivetana di Villanova del Sillaro, attribuite a Francesco Binasco, miniatore attivo alla corte sforzesca a Milano, tra la fine del XV e la prima metà del secolo successivo.
Entrando nella sala IV poi, si possono ammirare i capolavori del museo, della fine del XV secolo: il prezioso tabernacolo o ostensorio Pallavicino, in argento, coralli e smalti, la mantovana Pallavicino con perline bianche di fiume, smalti policromi su lamina d'argento e, guardando col naso all'insù, il baldacchino Pallavicino con ricami con sete, fili d'oro e d'argento e perline bianche di fiume, secondo una moda diffusa nella corte sforzesca, di cui restano però rare testimonianze. Queste preziose opere facevano parte del tesoro della Cattedrale o "di San Bassiano".
Si prosegue nell'atrio, dove troviamo sulle pareti, dipinti tra cui degni di nota sono una "Visitazione", attribuita a Carlo Donelli detto il Vimercati ed un paliotto dipinto con la "Deposizione di Cristo" del XVII secolo.
Dall'atrio si accede ad altre sale, che conservano dipinti e sculture contemporanee realizzate nel XX secolo da artisti lodigiani e non, aventi tutte soggetti sacri, e donate al museo diocesano in seguito a mostre o donazioni degli stessi artisti, e alla sala dedicata al Mons. Quartieri, che è stato il primo Direttore del Museo.
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