martedì 2 giugno 2015

IL SANTO DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE : SAN LUIGI GONZAGA

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Luigi Gonzaga è stato un religioso italiano gesuita; venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Era figlio primogenito di Ferrante Gonzaga I marchese di Castiglione delle Stiviere e di Marta Tana di Santena.

I suoi genitori, Ferrante Gonzaga e Marta Tana di Sàntena, piemontese si conoscono alla corte di Filippo II e si sposano a Madrid il 15 novembre 1566, secondo le norme del concilio di Trento. Luigi nasce il 9 marzo 1568, con un parto difficile; è battezzato il 20 aprile a Castiglione. Ferrante è fiero del suo erede. La madre, donna di cultura e di fede, lo educa alla preghiera e alla carità. Luigi cresce vispo e birichino. Il padre gli regala un'armaturina leggera e lui nel 1573, a Casalmaggiore, fa l'ufficiale e spara il cannone.
Lontano da mamma Marta, Luigi prega di meno e dice "parolacce militari".
Nel 1577-78, insieme al fratello Rodolfo, Luigi passa col padre a Bagni di Lucca ed è poi accolto alla corte di Francesco de' Medici a Firenze. Fa progressi in latino e spagnolo. Nel giardino di Palazzo Pitti gioca con le principessine Eleonora, Anna e Maria.
Ma Firenze matura Luigi: davanti alla santissima Annunziata si consacra alla Madonna. Il precettore lo conduce da un confessore gesuita.
Nel 1579 Ferrante, eletto principe del Sacro Romano Impero, preferisce che i figli rientrino a Castiglione, ove Luigi, il 22 luglio 1580 riceve la prima comunione dal cardinale Carlo Borromeo. Ormai la vita di Luigi segue gli Esercizi spirituali di sant'Ignazio.
Intanto Ferrante è incaricato da Filippo II di accompagnare a Lisbona sua sorella Maria d'Austria, vedova di Massimiliano II. Dal 1581 Luigi vive a Madrid. La sua vocazione si precisa. Il 29 marzo 1583 terrà un suo discorsetto in latino davanti al re. Ma il 15 agosto 1583, davanti alla Madonna del Buon Consiglio nella chiesa del collegio della Compagnia di Gesù, Luigi è certo che il Signore lo vuole gesuita.
Marta è contenta. Ferrante oppone grosse difficoltà. Luigi è convinto, ma accetta di rimandare la decisione al ritorno in Italia. Nel 1584 a Castiglione, Luigi scappa da casa, scrive al Padre generale Acquaviva. Finalmente Ferrante cede, e il 2 novembre 1585, Luigi firma a Mantova l'atto di rinunzia al marchesato.
Lunedì 4 novembre dalla bruma mattutina spunta il sole, la carrozza attraversa il Po a San Niccolò, l'esodo di Luigi è segnato da "grande allegrezza".
Luigi arriva a Roma forse il 20 novembre 1585. Suo cugino, monsignor Scipione Gonzaga, lo ospita nel palazzetto di via della Scrofa 117 (dal 9 novembre 1991, una lapide ne ricorda il passaggio). Da una lettera di Ferrante, sappiamo che Luigi il 23 novembre fu ricevuto da Sisto V, domenica 24 passò al Gesù per la messa, poi lunedì 25 entrò nel noviziato di Sant'Andrea al Quirinale.
Dopo un breve soggiorno a Napoli per ragioni di salute, Luigi è trasferito al Collegio Romano per concludere gli studi di filosofia. Il 25 novembre 1587, nella cappella del quarto piano, pronuncia i primi voti religiosi. Spesso pregherà nella chiesa dell'Annunziata (poi assorbita nella vasta chiesa di Sant'Ignazio).
Luigi passa alla teologia, domanda le missioni dell'India. Nel 1588 riceve gli ordini minori in San Giovanni in Laterano. Il 12 settembre 1589, su consiglio del Padre Bellarmino e del Padre Acquaviva, Luigi va a riappacificare suo fratello Rodolfo con il duca di Mantova. Un suo discorso sull'eucarestia porta molta gente alla confessione. Nel ritorno, entusiasma gli studenti di Siena parlando della sequela generosa di Cristo-Re. Nel febbraio 1591 scoppia a Roma un'epidemia di tifo petecchiale e Luigi è fra i primi volontari. Il 3 marzo trasporta un appestato all'ospedale della Consolazione.
Subito un febbrone lo avvolge e lo avvia alla morte, vero "martire di carità".L'ultima lettera alla madre lo rivela carico di fede.Il 21 giugno 1591, Luigi ha maturato un grande ideale, "giunge a riva di tutte le sue speranze".

Ricordiamo inoltre il Comune di Castiglione delle Stiviere, per i quattro cortei storici in costume (1988-1991), con cinquecento comparse. L'anno 1991 fu coronato dalla visita carismatica di Giovanni Paolo II.

"Luigi è passato dall'egoismo alla protesta, dalla protesta alla proposta, dalla proposta alla socialità, dalla socialità alla carità".

Di lui Paolo VI disse nel marzo 1968: "Luigi concepì la sua esistenza come un dono da spendere per gli altri"; infine le parole di Giovanni Paolo II nel giugno 1991: "Il Padre misericordioso ha concesso a Luigi d'immolare la sua giovinezza in un servizio eroico di carità fraterna".

Un contributo determinante nel fornire schemi iconografici per la devozione a questo santo è attribuibile al pittore bresciano Pietro Scalvini, che nella sua vita ricevette numerosissime commissioni per riprodurre aspetti della vita e immagini del santo.

Come santo protettore della gioventù studiosa, san Luigi Gonzaga è titolare di numerose congregazioni religiose dedite particolarmente all'istruzione e all'educazione cristiana della gioventù: i Fratelli di San Luigi Gonzaga, sorti nei Paesi Bassi nel 1840; le Suore oblate di San Luigi Gonzaga, fondate in diocesi di Alba nel 1815; le Maestre Luigine di Parma, confluite nelle Suore domenicane della Beata Imelda nel 2002.




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