Il castello edificato tra il sec. VII e il sec. IX, all’epoca delle incursioni barbariche, con la funzione di luogo di avvistamento di invasioni di popoli nemici, il castello divenne in seguito residenza estiva della famiglia Gonzaga, sede della corte del duca Ferrante Gonzaga, padre di S. Luigi.
Del Castello, che ha dato il nome al paese e che è stato testimone della sua storia fino al tramonto dei Gonzaga, rimangono soltanto la torre d'ingresso di origine medioevale e alcuni resti della cerchia di mura con un torrione. L'assenza di merlatura, la forma tozza e arrotondata delle torrette, la rozzezza della struttura più antica, hanno indotto gli storici a ritenere che l'imponente fortezza fosse edificata ai tempi delle invasioni barbariche su un precedente castiglione romano.
Le prime notizie sicure sul complesso risalgono agli inizi del 1300 e si riferiscono alle incursioni delle milizie degli Scaligeri, durante la guerra tra Brescia e Verona. A quei tempi il castello si presentava come una rocca con un'ampia cinta muraria intervallata da sette torrioni circolari e una torre d'accesso. Conteso a lungo e a più riprese fra i Visconti e i Gonzaga, subì alternativamente demolizioni, interventi di fortificazione, abbattimenti parziali e ampliamenti. Un documento del 1468 fa riferimento alla costruzione di una seconda cerchia muraria più esterna alla prima che cingeva la rocca: fra questa e la più alta, risiedevano artigiani, commercianti e trafficanti.
Il Castello raggiunse il suo massimo splendore architettonico quando, con Ferrante Gonzaga, padre di san Luigi, Castiglione divenne sede di Signoria. Con una serie di lavori di ristrutturazione e ampliamenti, Ferrante ne fece la dimora della famiglia e la sede della sua corte. Proprio lì, nel 1566 Ferrante condusse la sposa Donna Marta Tana di Sàntena dalla quale due anni dopo (9 marzo 1568), negli appartamenti residenziali ricavati dalla rocca, avrebbe avuto il primogenito Luigi (il futuro santo). Nel 1567, ricevuto il privilegio di battere moneta, vi aveva aggiunto l'edificio della zecca. Nel 1572 Ferrante predisponeva altre opere di ristrutturazione e ampliamento: un modo per sottolineare il suo prestigio accresciuto, ma anche per soddisfare le esigenze di una famiglia che diveniva sempre più numerosa (ebbe otto figli). Nel 1577, all'indomani di una terribile pestilenza da cui Castiglione era stata preservata, Ferrante fece erigere una chiesetta in onore di San Sebastiano.
Il ramo dei Gonzaga di Castiglione era ormai in via d'estinzione; nel 1706, durante la guerra di successione spagnola, il castello fu fatto saltare dai francesi in ritirata. I ruderi, dapprima setacciati dalla popolazione a caccia di chissà quali tesori, restarono in abbandono per moltissimi anni, fino a quando furono utilizzati per la costruzione del Duomo (1762).
Sul luogo dove nacque e visse fino a diciassette anni il giovane marchese destinato alla santità, ora sorge un cippo di marmo.
Oggi è gestito dalla Parrocchia di Castiglione delle Stiviere, che ne ha fatto la sede del Centro Parrocchiale San Luigi al Castello.
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