mercoledì 3 giugno 2015

IL MUSEO BELLINI A ASOLA

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Il Museo Civico Goffredo Bellini fu costituito all'inizio degli anni venti, quando il Cavalier Goffredo Bellini (1870-1947), notaio e collezionista asolano, sulla scia degli appassionati studiosi locali del secolo precedente cominciò a dare una prima e provvisoria organizzazione ad una vastissima raccolta di oggetti di ogni genere e di ogni epoca, legati in gran parte alla storia della città e del territorio e risultato non solo delle sue ricerche ma anche di munifiche donazioni di concittadini interessati alla conservazione di un patrimonio storico e culturale comune. Nel Museo comunale confluirono inoltre pezzi di alto valore, come una stele egizia, una kylix attica ad occhioni, dipinti e arredi lignei appartenenti alla collezione privata del Bellini e giunti in suo possesso tramite il mercato antiquario o per via di conoscenze personali. All'origine il Museo ebbe sede nel Palazzo del Monte di Pietà che sorge ancor oggi in via Garibaldi di fronte alla Cattedrale, ed era stato disegnato fin dall'inizio del '600 per ospitare questa istituzione, che confluì nel XIX secolo nella "Congregazione di Carità", di cui il Bellini divenne segretario.

Sono attualmente visibili tre sale: quella più ampia di ingresso ospita una Sezione Naturalistica, costituita da una raccolta di fossili di varia provenienza, accanto ad ossa, mandibole e corna di animali. Tra il 1922 e il 1947 circa, questo nucleo di storia naturale, che appartiene sempre alla raccolta del Bellini, era stato esposto in una sala riservata nel Palazzo della Congregazione di Carità; sembra comprendesse 'splendidi esemplari ittiologici e di ornitologia, oltre ad una raccolta pregevole di marmi e altri minerali', che, in seguito al mutamento della sede museale, furono collocati provvisoriamente negli anni '50 nei locali della Scuola Media di Asola dall'allora direttore del museo civico asolano, prof. Marradi. Oltre alla sezione naturalistica, nella prima sala sono oggi visibili numerosi reperti preistorici, di proprietà statale, provenienti da varie zone del territorio asolano, di estremo interesse in quanto testimoniano la presenza umana in quest'area fin dalle epoche più remote.

Al visitatore si offre una panoramica che spazia attraverso i millenni della storia, con un’esposizione organizzata per percorsi cronologici e tematici completati da un sintetico apparato didascalico.
La prima sala presenta un’introduzione al museo, con riferimenti al collezionista Goffredo Bellini e alla storia della collezione; in essa si apre il percorso cronologico dei reperti partendo dal Paleolitico, passando poi all’età del rame e del bronzo. Esposti in questa prima sala si possono vedere manufatti complessi rinvenuti nel territorio: riferibili al Neolitico recente sono la ceramica, la litica e la fauna della III fase della Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata rinvenute a Casalromano e i resti ceramici della cultura della Lagozza scoperti nella cava Sandrelli a Fontanella Mantovana. All’età del Rame sono databili il pugnale trovato a Marcaria e i frammenti di Vaso Campaniforme rinvenuti anch’essi nella cava Sandrelli. Questi materiali sono stati recuperati da Giuseppe Furlan e dal Gruppo Archeologico Clesis. Anche i materiali dell’Età del Bronzo conservati in questa prima sala, provengono dalla collezione G. Bellini e sono frutto di recuperi occasionali o scambi tra appassionati. Tuttavia solo di una piccola parte di reperti conservati qui, in particolare quelli dai recuperi effettuati da G. Furlan e dal Gruppo Clesis, è nota la località di provenienza, tra cui si segnala: l’area gardesana (Barche di Solferino, Cataragna e Peschiera), pianura bresciana e cremasca, infine da Asola e comuni limitrofi (Canneto sull’Oglio, Casalmoro, Casalpoglio, Castelgoffredo, Casalromano).
Successivamente si accede alla seconda sala che ospita un excursus storico delle popolazioni della Pianura Padana dai Celti, agli Etruschi, ai Romani. Le tribù cenomane si stanziarono tra l’Oglio e il Mincio in piccoli centri a carattere rurale; i materiali del museo potrebbero appunto provenire da una necropoli legata a questi piccoli centri. Oltre alle armi, in questa sala, sono presenti oggetti ornamentali caratteristici dei corredi celtici, come i torques in bronzo e argento, i bracciali e gli anelli gemini; altro oggetto caratteristico dei corredi celtici è rappresentato dalle cesoie. Anche la ceramica è presente in forme miniaturistiche, ampiamente diffuse nei contesti celtici dell’Italia settentrionale. Il mondo etrusco, presentato in questa seconda sala, è qui raccolto mediante reperti archeologici provenienti non solo dal territorio asolano, ma da tutta la pianura padana. Ne sono testimonianza le fibule con arco serpeggiante e staffa a disco, pesi da telaio a ciambella, fusaiole in impasto, fibule a globetti di produzione centro-italica di epoca arcaica. Le attestazioni di epoca romana provengono dalla necropoli scavata in località Fondo Pasquali a sud est di Asola, esse sono una testimonianza di scambi culturali tra i Romani e i Celti nella Pianura Padana.
Nella necropoli sono state localizzate 12 sepolture, tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., con corredi di prodotti celtici e romani, come: vaso “a trottola”, vasi miniaturistici di ceramica depurata, ceramica a vernice nera, ceramica a pareti sottili, balsamari in vetro e monete in bronzo.
L’itinerario di visita prosegue con la sala 3 dove sono in esposizione le anfore da trasporto e molti altri oggetti ceramici di età romana.
Il percorso interno al museo si conclude con una sala dedicata all’epigrafia. Le testimonianze di epigrafia antica ad Asola riguardano principalmente le iscrizioni funerarie su stele ed epigrafi che ricordano la realizzazione di un impianto termale costruito nella cittadina in epoca romana. Una parte delle epigrafi esposte risale all’età moderna, si tratta di lapidi di monumenti funerari e di indicazioni di tipo topografico su cippi.
Nella stessa sala due vetrine con armi da fuoco preannunciano l’allestimento futuro ai piani superiori che proseguirà con materiali etnoantropologici, come pesi e misure, bicicli, forme per la creazione di strumenti musicali, attrezzi per la filatura e tessitura.



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