Il parco nazionale dello Stelvio, istituito nel 1935, è uno dei più antichi parchi naturali italiani. È nato allo scopo di tutelare la flora, la fauna e le bellezze del paesaggio del gruppo montuoso Ortles-Cevedale, e di promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile nelle vallate alpine della Lombardia, del Trentino e dell'Alto Adige.
Si estende sul territorio di 24 comuni e di 4 province ed è a diretto contatto a nord con il Parco Nazionale Svizzero, a sud con il Parco naturale provinciale Adamello-Brenta e con il Parco regionale dell'Adamello: tutti questi parchi, insieme, costituiscono una vastissima area protetta nel cuore delle Alpi, per quasi 400.000 ettari.
Il Parco nazionale dello Stelvio fu istituito nel 1935 su un territorio che è stato ampliato a 130.734 ettari nel 1977. È caratterizzato da una moltitudine di specie animali e vegetali e nel suo territorio si trovano grandi boschi, aree agricole, masi di montagna, casali e paesi abitati. Il parco nazionale dello Stelvio è oggi amministrato da un consorzio costituito dal ministero dell'Ambiente, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento e Regione Lombardia. I tre comitati di gestione (Bolzano, Trento e Lombardia) fanno riferimento ad un consiglio direttivo, in cui sono rappresentati anche figure scientifico e ambientaliste.
Il 30 settembre 2009 un accordo tra lo Stato italiano e le province autonome di Trento e Bolzano (tramite l'organo paritetico della Commissione dei 12) ha previsto il passaggio della gestione del parco agli enti regionali interessati, cioè Lombardia, provincia autonoma di Trento e provincia autonoma di Bolzano, con introduzione di un comitato di indirizzo formato da 7 componenti: 3 rappresentanti dei comuni, ministero dell'Ambiente, regione Lombardia, Province di Bolzano e di Trento con l'esclusione dal consiglio di gestione delle figure scientifico-ambientaliste. Il Parlamento Italiano ha ratificato l'accordo nel dicembre 2010. Il PD e gli ambientalisti hanno accusato la SVP di essersi astenuta sulla fiducia al governo Berlusconi IV il 14 dicembre 2010 in cambio del via libera della maggioranza parlamentare alla suddivisione del parco; la SVP ha negato. Stefania Prestigiacomo, ministro dell'ambiente, ha abbandonato Il Popolo della Libertà in dissenso col partito, per poi però rientrarvi.
Legambiente ha denunciato il rischio di rilassamento delle norme di tutela del parco in provincia di Bolzano, con la possibilità di apertura alla caccia, all'utilizzo delle strade forestali, alla creazione di impianti da sci e in genere alla speculazione edilizia, con gravi rischi per la conservazione del'habitat naturale. Nel marzo del 2011 il Presidente della Repubblica Napolitano non ha convalidato il Decreto Legge che sanciva il passaggio del Parco, rinviandolo alla commissione paritetica dei 12, alla data del 30 luglio 2014 su proposta dell'SVP nonostante parere negativo del Ministero dell'Ambiente si appresta ad essere inoltrato al consiglio dei ministri in concomitanza alla legge di stabilità rinnovata proposta per lo smembramento del parco.
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